Una console di comando, un contesto che sembra quello dei tempi della guerra fredda fra USA e URSS e una situazione assurda: abbiamo fatto visita a un amico che lavora presso quella postazione, e che deve assentarsi un attimo.
Prima di lasciarci ad aspettare, ovviamente raccomanda di non toccare nulla; ma riusciremo a resistere alla tentazione di quell'invitante pulsante rosso? Please, Don't Touch Anything è un prodotto molto particolare, su questo non c'è alcun dubbio. Non stiamo infatti parlando di un'avventura, né di un puzzle game propriamente detto, quanto più di un'esperienza che attinge a piene mani dalla grafica in pixel art e dalle musiche in stile chiptune per catapultarci in un'altra epoca, solo noi e quel dannato pulsante. Cosa accadrà se lo premiamo? E cosa accadrà, invece, se seguiamo le raccomandazioni del nostro amico e ce ne stiamo fermi e buoni ad aspettare? In realtà anche questa rientra fra le possibili opzioni e porta a uno dei finali "buoni" del gioco, nell'ottica di una rosa che include svariate conclusioni, alcune catastrofiche e altre meno, alcune sorprendenti e altre... ancor di più.
Please, Don't Touch Anything offre un'esperienza originale, ma con tanti limiti e un prezzo eccessivo
Dai, tocca qui
Il pulsante rosso, dicevamo. Premerlo una volta fa comparire un secondo quadro di comandi con numeri romani, premerlo ancora ripetutamente apre dei cassetti da cui è possibile estrarre un giravite e un martello, da utilizzare ad esempio sulla stessa console oppure sul monitor che, sullo sfondo, mostra una città ignara del possibile destino nefasto che si potrebbe abbattere sui suoi palazzi.
Se parte un conto alla rovescia, c'è poco da fare: un'enorme esplosione spazzerà tutto ciò che vediamo sullo schermo, e a quel punto non potremo fare altro che toccare il tasto "restart" e ricominciare da capo, tentando la fortuna con nuove combinazioni e traendo ispirazione solo in modo molto limitato dalle indicazioni testuali presenti nella stanza. Insomma, parliamo di un trial & error puro, che ci invita a sperimentare di continuo per trovare ogni volta una strada percorribile e un possibile finale. Ogni epilogo collezionato andrà ad addobbare la parete con delle "foto ricordo", in una sorta di arcaico sistema di achievement. Cosa funziona bene della formula di Please, Don't Touch Anything? Certamente la sua originalità, un fattore non da poco nell'attuale panorama videoludico, e il fatto che offra un'esperienza diversa dal solito, da godere per quello che sa restituire in termini di sensazioni visive e uditive. Il contraltare è rappresentato da un'interfaccia grafica che non sposa alla perfezione i comandi touch, partendo dal mouse della versione originale: ci sono pulsanti onestamente troppo piccoli, e premerli può rivelarsi arduo. Ma soprattutto a far storcere il naso è la limitatezza del gameplay, che alla fine dei conti non è che una sequenza codificata da indovinare, pur nelle sue varie forme, attraverso semplici prove ed errori. Un concept che si basa su banalissimi IF e THEN, con piccole animazioni che partono a seconda della strada intrapresa: un po' troppo poco per un prezzo che su PC risulta accessibile, ma che su App Store caratterizza le produzioni premium.
Conclusioni
Please, Don't Touch Anything offre senza dubbio un'esperienza diversa dal solito, originale pur con tutti i suoi limiti, capace di creare un'atmosfera interessante grazie alla grafica in pixel art e alle musiche in stile chiptune. Non ci sono veri e propri enigmi da risolvere, quello che il gioco chiede di fare è comporre una sequenza di comandi ogni volta differente, al fine di raggiungere uno dei possibili finali e imbattersi magari in una sorpresa. Un concept affascinante, da provare se siete alla ricerca di qualcosa di particolare, ma certamente non a questo prezzo.
PRO
- Idea senza dubbio originale
- Diversi finali disponibili
- Grafica e sonoro creano una bella atmosfera
CONTRO
- Una semplice sequenza di prove ed errori
- Interfaccia spesso problematica per i comandi touch
- Prezzo esageratamente alto