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Il naufrago sopravvissuto

Force of Nature, un sandbox pieno di quest ed elementi presi da Minecraft

RECENSIONE di Marco Salemi   —   18/01/2017
Force of Nature
Force of Nature
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Force of Nature, rilasciato da qualche settimana su Steam, inizia con il personaggio principale che si risveglia sulla riva del mare, dopo un possibile naufragio, indossando solo un paio di pantaloni stracciati: un preambolo abbastanza elementare del quale vi disinteresserete dopo pochi minuti entrando subito nel vivo del gioco.

Il naufrago sopravvissuto

Che cos'è Force of Nature? Un sandbox che cerca di combinare più generi: prendete un pizzico di Minecraft per quanto riguarda la raccolta delle risorse e la costruzione di oggetti ed edifici, aggiungete elementi numerici tipici del gioco di ruolo come valori di attacco, difesa, resistenza alla temperatura e rigenerazione di vita e stamina (fatica), inserite livelli di crescita e quest e preparatevi a gestire campi da coltivare e animali da cortile alla Farmville. Non finisce qui, dovrete combattere goblin, animali feroci, fantasmi e mostri; indossare armature, amuleti ed esplorare un mondo fatto di zone con differenti caratteristiche uniche di flora e fauna in un crescendo esponenziale di cose da fare e da tenere sotto controllo. Tutto questo è il gioco creato dallo sviluppatore russo Artem M Yatchenko e dal suo team; purtroppo è esclusivamente single player e, almeno per ora, non sembrano nemmeno esserci piani per il multiplayer. Oltre a ciò, vedremo anche come, tra i limiti del gioco, ci sia da considerare una richiesta davvero esosa di cose da fare che portano il "farming delle risorse", se non altro per i giocatori occasionali, ad un livello talvolta frustrante. Se siete arrivati fin qui e vi state chiedendo se sia eccessivo creare un frullato di questi generi differenti di gioco, continuate a leggere questa recensione e scoprirete quanto si complichino le cose già dopo la prima ora in cui sembra tutto facile e appagante grazie a un senso di progressione delle quest ben realizzato.

Quest e tante cose da fare in Force of Nature ma sempre in piena libertà

Accumula, costruisci, combatti

L'impatto iniziale non è dei migliori, infatti la telecamera ci permette solo di girare intorno al personaggio principale (che si muove con i classici tasti W, A, S, D) e non consente movimenti in direzioni differenti né il minimo zoom, inoltre, si blocca quando apriamo i menù e fa la sua comparsa la freccia del mouse che serve a raccogliere gli oggetti (fattibile anche con tasto CTRL senza aprire questi menù); progredendo nel gioco ci si abitua alla telecamera e questo aspetto comincia a passare in secondo piano. L'interfaccia di gioco è ben strutturata con 8 slot veloci, nei quali è possibile inserire armi, strumenti da lavoro e cibo (necessario al recupero di stamina e vita) e con un menù, richiamabile con la lettera I che apre l'inventario e mostra gli slot delle varie parti del corpo per l'equipaggiamento. Sotto agli slot equipaggiamento ci sono i 6 menù importanti richiamabili tutti tramite tasti veloci, tranne quelli dell'enciclopedia, che mostra tutti gli oggetti del gioco, e del pannello delle caratteristiche del personaggio, di cui parleremo a breve.

Il naufrago sopravvissuto

Con il tasto Q è possibile vedere quali quest sono state già svolte e quali ancora sono da svolgere, la C apre il menù del crafting manuale (che in sostanza vi permette di costruire alcuni oggetti ovunque e senza utilizzare tavoli da lavoro o postazioni permanenti) mentre la B (buildings) apre un pannello con varie scelte tutte volte a costruire, spostare o demolire edifici e costruzioni fisse, siano esse utili alla produzione come focolari, incudini, forge, campi da lavoro e simili, siano esse decorative come torce fisse, palizzate, recinti o pavimentazione; con la M è possibile aprire la mappa, piuttosto stilizzata, in cui voi siete identificati da una freccia rossa mentre il terreno è visualizzato con uno stile fatto di pixel di vari colori che fanno intuire la presenza di tipi di elementi diversi come rocce, alberi o nemici facilmente riconoscibili visto che sono contrassegnati da un pallino rosso. Per finire, non possiamo omettere la Barra Spaziatrice che permettere di far comparire tutti nomi degli oggetti che si possono raccogliere entro una certa distanza dal personaggio (vi troverete a premerla di continuo visto la sua fondamentale utilità). Tornando al pannello delle caratteristiche del personaggio, al suo interno ha diversi elementi interessanti - espressi anche numericamente - che crescono con l'incrementare del livello del personaggio: c'è un valore per il danno del nostro attacco che varia a seconda dell'arma, uno per la resistenza al danno che invece varia con l'armatura, uno del rateo di rigenerazione di vita e stamina, uno che indica la velocità di spostamento del personaggio e uno relativo alla temperatura esterna e alla nostra tolleranza ad essa (non potete girare mezzi nudi in una zona fredda, pena la morte, e non potete quasi per nulla spostarvi o fare sforzi al caldo eccessivo). L'alternanza del giorno e della notte presente nel gioco sembra avere una valenza esclusivamente estetica e non fa variare la temperatura, lo stesso dicasi per i frequenti temporali.

C'è sempre qualcosa da fare

Force of Nature è costruito in modo da lasciare completa libertà d'azione al giocatore ma avendo sempre attivo l'obiettivo di completare una o più missioni. Le prime missioni fungono da tutorial, infatti, vi chiedono di raccogliere quasi tutti i tipi di materiali base utilizzando gli strumenti da lavoro dedicati: fogliame, rami e legno provenienti da alberi e cespugli con l'ascia, terriccio, sabbia, argilla dal terreno con la pala (inizialmente un bastone appuntito) e le pietre (di vari tipi a seconda della colorazione) dai complessi rocciosi con una piccozza.

Il naufrago sopravvissuto

Si passa poi alle missioni per creare le strutture come il focolare, la fucina, l'incudine, il tavolo da lavoro, eccetera... ognuna delle quali ha un menù che contiene gli oggetti che possono essere creati al suo interno come le braci dal focolare, i lingotti dalla fornace e armi e armature dall'incudine. Quando proveremo a posizionare queste strutture, l'interfaccia di gioco cambierà dividendo in quadrati il terreno e colorando di rosso quelli sopra ai quali non sarà possibile appoggiarla; ogni costruzione, inoltre, può essere ruotata e successivamente spostata. Le costruzioni e gli oggetti sono davvero tantissimi e non abbiamo ancora nemmeno parlato dell'agricoltura, della cucina e dell'addomesticamento degli animali: le quest passano anche per l'insegnamento di queste attività per cui, niente paura, perché quando arriverete a piantare i semi delle vostre piantagioni avrete già familiarizzato con i meccanismi principali del gioco! Persino gli animali erranti, che si catturano con l'utilizzo delle trappole, funzionano come le strutture e ognuno di loro ha una sua interfaccia utile a produrre vari oggetti come lana dalle pecore (utile successivamente per fare vestiti sul tavolo per la sartoria), uova da mangiare e piume per le frecce rispettivamente dalle galline e dai galli o latte da capre e mucche: gli animali, come voi, non muoiono di fame ma hanno bisogno di cibo e acqua per restituirvi il loro prodotto finito. Ogni oggetto del gioco è descritto molto bene quindi saprete esattamente quanta stamina o vita rigenererà un certo cibo e in quanto tempo (potete mangiare mentre state raccogliendo materiali o combattendo) e, nelle ricette per costruirli, saprete sempre visivamente quale vi manca e in che quantità per eseguire con successo un prodotto. Per quanto riguarda l'agricoltura, è necessario creare uno o più pozzi per l'irrigazione: queste strutture, in particolare, accumulano automaticamente acqua fino a un massimo di quattro unità per poi ricominciare ad accumularne una volta che vengono svuotate.

Il naufrago sopravvissuto

L'acqua diventa fondamentale anche perché serve non solo all'agricoltura ma anche agli animali e alle bevande da creare in cucina utili, ad esempio, per liberarci dei fastidiosi veleni mortali iniettati dalle varietà di scorpioni in gioco (tutti, appunto, maledettamente velenosi). Il sistema di combattimento è molto semplice ed è il vero tallone d'Achille di questo titolo (passando anche sopra al fatto che dobbiamo raccogliere tantissime risorse e uccidere molti nemici per avanzare di livello): quando utilizziamo mazze o spade possiamo combattere a distanza ravvicinata, la differenza tra le due armi è che con la mazza non possiamo muoverci sferrando il colpo mentre con le spade ci si può muovere permettendoci di "schivare" i colpi dei nemici. Purtroppo, schivare si rivela davvero molto difficile, le animazioni sono molto legnose e ridotte all'osso non permettendo alcun tipo di movimento reale di schivata, inoltre, i nemici hanno spesso un rateo di colpi eccessivamente veloce e basta averne addosso due, diversi dai semplici goblin iniziali (che muoiono facilmente), per rischiare la morte che punisce con la perdita di oggetti casuali dall'inventario. Il combattimento a distanza è molto comodo e, una volta abituati alla particolare interfaccia per mirare, diventa molto forte nonostante non ci consenta di restare fermi con l'arco teso e, semplicemente, venga scoccata la freccia al click del mouse dopo un'animazione di pochi secondi, anche se nel frattempo il nemico può cambiare posizione facendoci mancare il bersaglio e, indovinate un po'... le frecce costano risorse! E sprecarne anche solo una vi farà davvero infuriare. In sostanza, più che imparare a combattere, dovrete imparare a separare i nemici per affrontarne uno o al massimo due contemporaneamente e questo è davvero un peccato.

Uno stile retrò

Lo stile grafico, ricorda vagamente i giochi degli anni '90 delle console a 16-bit (se vogliamo la sensazione è simile a quella che ci ha dato Minecraft la prima volta che ci abbiamo giocato anche se, lì, il richiamo era alla grafica delle console a 8-bit) ma, ciononostante, è molto particolareggiato, pieno di dettagli e coloratissimo, e riesce a passare da un paesaggio arido e brullo ad uno esplosivo di fiori variopinti in maniera del tutto naturale.

Il naufrago sopravvissuto

A questo, si aggiunge un cambiamento del colore e della pulizia grafica con la quale riusciamo a vedere lo schermo che peggiora all'aumentare delle ferite del nostro corpo, stessa cosa quando siamo avvelenati o infreddoliti: tutte queste variazioni di colore e nitidezza vengono riportate alla normalità quando la nostra salute torna a livelli accettabili di sicurezza. Da apprezzare la discreta varietà di creature erranti: ci sono tanti animali da cortile da catturare, oppure molti pericolosi come orsi, volpi e cinghiali e altri direttamente dal fantasy come goblin, scheletri, fantasmi, goblin bombaroli e, più avanti nel gioco, golem di pietra o magma. Questa moltitudine di creature rende l'esperienza molto varia anche se, ogni volta che si dorme, la mappa si riempie di nuovo di nemici. Niente paura, sin dai primi livelli sarà possibile costruire dei comodi portali tramite i quali ci si può liberamente teletrasportare in un punto della mappa scelto da noi. Ogni bioma del gioco ha la sua traccia musicale che passa da musica ambient a tracce più ritmate; in generale, possiamo dire che sono abbastanza azzeccate mentre gli effetti sonori sono davvero curati a cominciare, ad esempio, dal continuo ronzio delle api vicino agli alveari fino ad arrivare al canto del gallo all'approssimarsi della luce del giorno. Force of Nature è localizzato in inglese e in russo ma sembra non essere esclusa l'aggiunta di altre lingue in futuro.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 7.99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (5)
6.6
Il tuo voto

Force of Nature riesce parzialmente nel tentativo di mescolare i generi menzionati nell'articolo. Inizia bene, con un sistema di quest che accompagna il giocatore in tutto il corso dell'esperienza di gioco e, nonostante l'alto quantitativo di materiali e ore di gioco per fare i primi dieci livelli (circa 20 ore di gioco di media), la voglia di restare incollati ed andare avanti rimane alta. I problemi iniziano quando ogni passaggio di livello è scandito dalla necessità di prendere una particolare pietra e, a fare la guardia a questo gioiello, ci sono tantissimi nemici che, a causa di un sistema di combattimento decisamente insufficiente, vi fanno morire diverse volte, aumentando così il tempo di gioco per recuperare vita, cucinare nuovo cibo, fare nuove frecce ecc. Peccato, inoltre, per la totale assenza del multiplayer che avrebbe reso questo gioco molto più divertente date le numerose cose da fare.

PRO

  • Sistema di crafting vario e coinvolgente
  • Senso di progressione dato dalle quest molto funzionale
  • Tentativo di fusione di giochi di genere diverso riuscito...

CONTRO

  • ...ma solo parzialmente, poiché il farming è esagerato
  • Sistema di combattimento legnoso
  • Assenza totale di multiplayer