Che abbiate o meno attraversato l'era del Nintendo DS ci sono buone probabilità che tra i vostri titoli preferiti non figuri 999: Nine Hours, Nine Persons, Nine Doors.
Conoscere l'autore di quel gioco, ovvero Kotaro Uchikoshi, è poi un'eventualità ancor più rara, ma non a causa della qualità del titolo in questione bensì per la sua particolarissima natura: le opere di Uchikoshi sono fusioni tra avventure grafiche classiche e Visual Novel nipponiche, con fortissime radici nella fantascienza e nei lavori di autori come Vonnegut e Asimov; da un punto di vista puramente narrativo si parla di opere spaventosamente complesse, la cui notorietà all'interno di una piccola nicchia è un mezzo miracolo (e non corrisponde a un pari successo commerciale). Eppure qualcuno 999 se l'è comprato, portando gli sviluppatori di Spike Chunsoft alla produzione di ben due sequel nonostante sul suolo giapponese la serie non avesse attecchito. Il risultato? Una cornucopia di colpi di scena improponibili, puzzle, personaggi complessi e vicende ingarbugliate nota come Zero Escape Series, composta da tre giochi sparsi tra diverse piattaforme (DS, 3DS, PlayStation Vita e PC), che pochi eletti hanno avuto modo negli anni di godersi in toto. Forse per la sua importanza storica - si ritiene che Uchikoshi sia l'iniziatore di serie come i Danganronpa, e l'influenza si nota - o forse per la semplice volontà di rilanciare una saga che merita più notorietà di quella che ha ottenuto, ora arriva contro ogni aspettativa nelle case dei possessori di PC, PlayStation 4 e Playstation Vita una collection rimasterizzata dei primi due titoli della trilogia, 999 e Virtue's Last Reward, di nome The Nonary Games. Noi ovviamente l'abbiamo provata.
Due titoli nipponici notevoli e poco noti tornano con The Nonary Games: ecco la nostra recensione!
La matematica è questione di vita o di morte
Le opinioni sulla qualità dei tre giochi della Zero Series divergono enormemente di persona in persona. Il primo è quasi all'unanimità considerato quello con la trama migliore, ma i perfezionamenti al gameplay dei capitoli successivi sono stati apprezzati da molti, senza contare che le tante connessioni risolte nell'ultimo titolo, Zero Time Dilemma, rendono difficile comprendere tutti gli elementi di Virtue's Last Reward a causa della sua estrema complessità.
999, più semplice e auto conclusivo, risulta pertanto quello più fruibile dal grande pubblico, e questa riedizione non fa che migliorarne le già notevoli caratteristiche. Entriamo un po' più nel dettaglio: in 999 voi interpretate il giovane Junpei, che si risveglia intrappolato nella cabina di una nave con uno strano orologio numerato al polso e scopre ben presto di esser stato coinvolto in una sorta di sadico gioco assieme ad altre nove persone, chiamato Nonary Game. L'identità degli altri individui non è nota, al di fuori di un'amica d'infanzia del protagonista, e nemmeno si sa perché siano sulla nave; d'altronde lo scopo finale è fuggire tentando di raccogliere più informazioni possibili e di comprendere cosa abbia dato vita a quella stramba situazione. Molti di voi, a questo punto, penseranno inevitabilmente a Saw, ma in 999 le influenze horror sono ben poche e la trama si addentra in tematiche fantascientifiche che poi esplodono nei capitoli successivi. Siamo davanti a un gioco spaventosamente ramificato, che nella sua forma originale andava completato più volte per raggiungere i vari finali e ottenere tutti i tasselli del puzzle, con buona pace di chi non sopporta la ripetizione. In questa sua nuova versione, tuttavia, 999 è praticamente rinato grazie all'inserimento di elementi che facevano parte del suo seguito, Virtue's Last Reward: l'interfaccia è cambiata per sposarsi al meglio alle nuove piattaforme dopo l'abbandono del doppio schermo del Nintendo DS, senza contare che è stato inserito un comodissimo schema narrativo che permette di giocare singolarmente i capitoli in modo da addentrarsi nei vari bivi della storia. Aggiungete una velocizzazione sensibile dei testi (con tanto di possibilità di farli scorrere rapidamente) e otterrete un'esperienza ben più godibile rispetto alla sua forma base.
Leggere meglio
Va detto che lo schema in 999 funziona sensibilmente peggio rispetto a quello presente in Virtue, poiché strutturalmente il primo gioco non era pensato per supportarlo, ma la sua aggiunta è comunque importantissima e va ad affiancarsi a migliorie tecniche notevoli, tra cui un redesign di quasi tutte le schermate fisse del gioco, dei personaggi (sono disegnati e animati in modo piuttosto basilare), e l'inserimento del doppiaggio completo in inglese e giapponese che mancava solo da questo capitolo.
Tanti bei ritocchi, che stonano quando si notano gli invariati modelli tridimensionali di certi oggetti provenienti dall'era Nintendo DS, ma non possono di certo venir criticati nell'insieme. Comprensibilmente, Virtue's Last Reward è andato incontro a cambiamenti meno significativi trattandosi di un gioco con grafica 3D, e le sue limitazioni appaiono evidenti... eppure gli Spike hanno fatto comunque un lavoro passabile, capace di non distogliere più di tanto il giocatore dalla qualità notevolissima della trama e di non snaturare il funzionale gameplay (diviso sempre tra fasi di "fuga" ricche di enigmi e momenti puramente narrativi con scelte multiple). Detto ciò, offrire questi due giochi senza il terzo capitolo, Dilemma, non ci sembra una scelta sensatissima per il rilancio del marchio: come già precisato, dal secondo capitolo in poi la narrativa della serie prende strade inaspettate e complicatissime, che creerebbero sicuramente meno attrito se ricollegabili istantaneamente al terzo pargolo di Uchikoshi. Offrire solo i primi due tasselli ha il sapore di "regalo a metà", nonostante si tratti di titoli meritevolissimi di essere giocati da tutti gli amanti delle belle storie e delle avventure. Difficile invece esser particolarmente critici sugli altri elementi: il prezzo non è bassissimo, ma si parla di videogame capaci di offrire moltissime ore di intrattenimento grazie alla loro complessità, e l'unica magagna tecnica fastidiosa che abbiamo trovato riguarda la precisione del cursore nella selezione degli oggetti, lontana ovviamente da quella dello stilo. Tolte queste problematiche tranquillamente ignorabili, si parla di una collection ottima, che ha saputo stupirci con la sua qualità complessiva.
Conclusioni
The Nonary Games è una bella sorpresa, non solo per la qualità dei titoli coinvolti - che ancora oggi meritano di essere giocati da appassionati di Visual Novel e affini, e risultano superiori a molti dei loro "successori" - ma anche per la qualità del lavoro fatto, che rende 999 enormemente più godibile e aggiorna Virtue's Last Reward quel tanto che basta da non sfigurare. La mancanza del terzo tassello del puzzle, ovvero Zero Time Dilemma, è piuttosto grave in un prodotto che dovrebbe rilanciare questa meritevole serie, ma se amate il genere non possiamo che consigliarvi comunque l'acquisto. Ad oggi sono poche le avventure di questa qualità
PRO
- Entrambi i titoli della collection meritano di essere giocati per la loro narrativa eccelsa
- Grosse migliorie a 999, non solo a livello tecnico
CONTRO
- Manca Zero Time Dilemma
- Problemi minori di interfaccia e precisione, e niente lingua italiana