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L'arte dell'assassinio

Bulletstorm: Full Clip Edition rilancia la filosofia del "kill with skill" nello splendore dei 4K a 60 frame al secondo

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   19/04/2017

Grayson Hunt, versione sotto steroidi di Jack Black, è un imbecille. Leader dei Dead Echo, una squadra di abili mercenari spaziali, condanna i propri compagni a una vita da ricercati quando decide unilateralmente di dichiarare guerra al generale Sarrano, reo di aver sfruttato il gruppo per fare il lavoro sporco senza mai dirgli la verità sui loro bersagli.

L'arte dell'assassinio

Anni dopo, completamente ubriaco, si imbatte con la sua nave spaziale nell'ammiraglia di Sarrano e pensa bene di lanciarvisi contro in un attacco kamikaze, anche qui coinvolgendo la sua squadra e rifiutandosi di fuggire come invece suggerito dall'amico Ishi. Proprio quest'ultimo viene ferito gravemente nello schianto che porta il vascello sulla superficie del pianeta Stygia: la sola possibilità di salvarlo è di innestargli degli impianti cibernetici con annessa intelligenza artificiale, un'operazione che riesce per miracolo ma al cui termine Grayson e Ishi si ritrovano a essere gli unici Dead Echo ancora in vita. Impegnati insomma in una caccia all'uomo insieme a un cyborg che talvolta si lascia sopraffare dai propri circuiti e diventa intrattabile, nei sette capitoli che compongono la campagna in single player di Bulletstorm: Full Clip Edition dovremo farci largo attraverso scenari decisamente inospitali, affrontando orde di selvaggi, mutanti e soldati della federazione sopravvissuti all'impatto.

Bulletstorm è ancora oggi un gioco validissimo, ma la Full Clip Edition costa troppo per quel che offre

Il fucile come un pennello

Bulletstorm ha ancora tanto da dire, benché siano passati sei anni dall'esordio su PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Sviluppato da People Can Fly sotto l'egida di Epic Games, fattore questo determinante per la realizzazione di tanti aspetti della produzione, il gioco si pone come una sorta di Gears of War in prima persona, puntando forte sull'ultraviolenza, l'umorismo becero e le uccisioni fantasiose; tanto che, col senno di poi, sarebbe stato bello poter sfruttare questo impianto per un ritorno di Duke Nukem ben più dignitoso di quello visto in Forever.

L'arte dell'assassinio
L'arte dell'assassinio

Probabilmente anche Gearbox Software se n'è resa conto, ed è per questo che ha voluto rilasciare il DLC Duke Nukem's Bulletstorm Tour, che consente di rigiocare la campagna nei panni del Duca ma che non è stato inserito nativamente nella remaster, di per sé già piuttosto costosa: una scelta davvero discutibile, se consideriamo che si tratta dell'unica, vera novità del pacchetto al di là dell'upgrade tecnico. Dicevamo però del gameplay: imbracciando diversi tipi di armi, avremo a disposizione un'enorme varietà di modi con cui eliminare i nemici. Limitarci a sparargli è un'opzione che tenderemo a scartare dopo pochi minuti: meglio tirargli un calcio e crivellarli al volo, oppure lanciarli contro una delle tante pareti piena di spuntoni, un gigantesco cactus, dei cavi scoperti o un'enorme ventola. Per effettuare tale manovra non dovremo far altro che tirare un pestone all'avversario di turno e guardarlo fluttuare in stasi, andando a creare un bullet time tanto spettacolare quanto soddisfacente nei suoi molteplici, dolorosissimi esiti. Fin dal primo capitolo della campagna potremo inoltre contare su di un cappio magnetico che acciuffa i nemici anche dietro i ripari e ce li manda incontro, pronti ad accogliere qualsiasi tipo di proiettile vorremo conficcagli nel corpo. O magari, perché no, potremmo tirargli un calcio che li rispedisca indietro, verso un barile esplosivo o sul fondo di un precipizio. È in queste brillanti, cattivissime trovate che spicca il meglio di Bulletstorm, tanto che dal menu principale è possibile accedere a una modalità, Echo, interamente costruita attorno all'inanellamento di uccisioni stilose nell'ottica dell'high score, con leaderboard e tutto il resto. I punti che si guadagnano eliminando i nemici, e che si moltiplicano se lo facciamo in modo fantasioso, possono essere utilizzati presso delle unità di supporto dislocate all'interno delle mappe, allo scopo di acquistare non solo munizioni per le armi già in nostro possesso, ma anche potenziamenti per la capienza dei caricatori e lo sblocco dei "tiri caricati", modalità di fuoco alternative di cui non tutti i fucili sono dotati, ma che permettono di sferrare attacchi davvero devastanti: la chiusura di un quadro d'eccellenza per quanto concerne il gunplay del titolo targato People Can Fly.

Tela di sangue

La campagna di Bulletstorm: Full Clip Edition non include nuovi livelli rispetto all'edizione originale e si completa nel giro di sette ore abbondanti, lasciandoci però con un certo desiderio di rigiocarla (magari nella modalità Overkill, in pratica un New Game +). Il contorno è rappresentato dalla già citata modalità Echo e da un multiplayer cooperativo per quattro giocatori, in cui dovremo affrontare orde di nemici sempre più numerose e implacabili all'interno di dodici differenti mappe.

L'arte dell'assassinio

Nulla di trascendentale, insomma, ma il comparto single player sa regalare più di un'emozione e ha un ritmo serrato, coinvolgente, con sequenze davvero spettacolari, una grande varietà di situazioni e pochi ma intensi boss fight. C'è poi ovviamente il discorso legato all'opera di rimasterizzazione, per certi versi soddisfacente ma per altri meno. Passato dall'originale Unreal Engine 3 al ben più potente Unreal Engine 4, Bulletstorm: Full Clip Edition gira sulla nostra configurazione di prova a 4K e 60 frame al secondo stabilissimi, tenendo la sincronia verticale attivata e tutti gli effetti al massimo, nell'ottica però di regolazioni abbastanza generiche e superficiali. Ottime performance, non c'è che dire, ma viene il dubbio che dipendano per gran parte da un carico non esorbitante. Sebbene infatti gli sviluppatori abbiano dichiarato di aver migliorato modelli poligonali, texture ed effetti in vista di questa remaster, francamente è difficile individuare tali novità: i personaggi hanno spigoli, difetti di design e "ingenuità" che rivelano l'età degli asset, così come non mancano trame poco nitide alla prova dell'inquadratura ravvicinata. Risulta evidente invece l'introduzione di un nuovo sistema di illuminazione, in grado di modificare in modo plateale l'aspetto generale del gioco. Perfettamente intatto il comparto audio, che vanta belle musiche e un doppiaggio in italiano che vede un'interpretazione sempre sopra le righe di Dario Oppido (Grayson Hunt), coadiuvato da Claudio Moneta (Ishi), Emanuela Pacotto (Trishka) e Gianni Gaude (Sarrano), quest'ultimo bastardissimo ed esilarante durante le fasi finali dell'avventura. Peccato solo per qualche evidente sbavatura nei livelli.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 6600K
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1070 Jetstream
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: AMD A8 3850
  • Scheda video: AMD Radeon HD 6850
  • Memoria: 6 GB di RAM
  • Hard disk: 15 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10 a 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 760, AMD Athlon II X4 645
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 750 Ti, AMD Radeon HD 7770
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Hard disk: 15 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10 a 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 45,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (4)
9.0
Il tuo voto

Bulletstorm è ancora oggi uno sparatutto validissimo, divertente come pochi, con una gran bella campagna e un gunplay invidiabile, che trova nella grandissima varietà delle situazioni, delle armi e delle uccisioni il suo maggior pregio. Il lavoro di rimasterizzazione effettuato per la Full Clip Edition da un lato ci consegna prestazioni molto convincenti, dall'altro deve fare i conti con modelli poligonali ed effetti datati, che non sembrano aver ricevuto chissà quale trattamento di bellezza. Il problema grosso di questa edizione è però contenutistico, visto che l'unica novità di rilievo (la modalità con Duke Nukem) viene venduta a parte e, in generale, il prezzo richiesto risulta decisamente esagerato, più del doppio rispetto ad altre produzioni similari (chi ha detto Bayonetta?).

PRO

  • Tanta, spettacolare varietà
  • Campagna coinvolgente e frenetica
  • Gira a 4K e 60 frame al secondo...

CONTRO

  • ...ma gli asset sembrano quelli originali
  • Prezzo troppo alto, DLC con Duke Nukem da acquistare a parte
  • Comparto multiplayer di poco conto