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Super Hydorah, recensione

Può un titolo nato come freeware assumere un valore commerciale?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   25/09/2017

Immaginate un ragazzino in sala giochi con il volto immerso in un cabinato (un grosso cassone verticale con uno schermo e una plancia di comando): con la mano sinistra regge un joystick, mentre con la destra preme dei pulsanti. Sta controllando una piccola astronave con cui affronta orde e orde di nemici in livelli più insidiosi dei proiettili stessi. Siamo negli anni '80 e se il ragazzino è abbastanza bravo intorno a lui ci saranno sicuramente altri esseri umani della sua età che stanno ammirando le sue evoluzioni oppure scherzando, ma non troppo, tentano di portargli sfortuna per far terminare la partita e poter giocare loro.

Uno dei boss: grosso, ma non troppo cattivo
Uno dei boss: grosso, ma non troppo cattivo

In quegli anni la cultura videoludica si esprimeva una monetina o un gettone alla volta, creando contemporaneamente delle dinamiche sociali rimaste indelebilmente impresse in chi le ha vissute. Ovviamente ogni epoca ha delle forme espressive che la determinano e che non si cancellano con gli anni (al massimo vengono sostituite), pronte a tornare alla mente degli adulti ogni volta che si cerca di compensare una qualche insoddisfazione del presente. Super Hydorah di Locomalito, Gryzor87 e Abylight Studios, versione riveduta e corretta del freeware Hydorah (2010), è completamente immerso in quelle atmosfere e da lì, inevitabilmente, riparte sia a livello estetico, sia a livello di meccaniche. Si tratta di uno shoot'em up, o shump o sparatutto classico che dir si voglia in cui, al comando di un'astronave ricalcata dalla Vic Viper di Gradius (o Nemesis fuori dal Giappone), bisogna affrontare ventuno livelli pieni di nemici e, soprattutto, riferimenti a innumerevoli altri titoli quali il già citato Gradius e Salamander (inizialmente seguito di Gradius, quindi diventato il capostipite di una mini serie spin-off) entrambi di Konami, R-Type e X-Multiply di Irem, ma anche Aero Blaster ed Heavy Unit di Kaneko, Last Resort di SNK e così via.

Lo stile grafico stesso è una pixel art ispirata ai coin op usciti a cavallo tra le prima e la seconda metà degli anni '80, con anche la possibilità di impostare un filtro CRT per ricreare il feeling dei monitor utilizzati allora, accompagnato da musiche ed effetti sonori che non avrebbero sfigurato nei classici sopra citati.

Hydorah

Per chi fosse incuriosito da Super Hydorah, ma senza essere ancora convinto dell'acquisto, rammentiamo che Hydorah, la versione freeware del gioco, è scaricabile gratuitamente ed è ottima. Manca qualche arma e ci sono meno livelli, ma vale comunque la pena giocarci. Se vi interessa, potete scaricare Hydorah cliccando qui.

L'amore per gli anni '80

Parlare della trama di Super Hydorah è abbastanza superfluo, visto che si tratta del classico canovaccio da sparatutto utile solo a giustificare l'azione. Raccontata in breve, parla di un impero galattico malvagio che vuole invadere la Terra e di noi che siamo l'unica speranza di salvezza per tutti. In realtà all'inizio del gioco siamo abbastanza limitati nel nostro arsenale, visto che disponiamo solo di un cannone frontale e possiamo sparare dei missili. Le armi supplementari, tutte potenziabili raccogliendo dei bonus lasciati dalle carcasse dei nemici, si sbloccano completando i livelli, ossia sconfiggendo i boss, solitamente dei grossi bestioni di varia foggia, che possono essere dei giganteschi robot, oppure dei fiori letali, o ancora delle piovre spaziali.

Alcuni passaggi sono... complicati.
Alcuni passaggi sono... complicati.

Le armi vanno selezionate all'inizio di ogni livello e comprendono dei laser, dei missili per distruggere le postazioni a terra, dei pod, dei cannoni a raggiera e così via. Nei livelli è inoltre possibile raccogliere dei bonus che aumentano la velocità di movimento o che danno una barriera protettiva. Ci sono anche diverse super armi, queste non potenziabili, caratterizzate da singoli attacchi di grande potenza che di solito aiutano a tirarsi fuori dalle situazioni più caotiche e pericolose. Uno degli aspetti migliori di Super Hydorah è il modo in cui i vari elementi di cui è composto si amalgamano insieme. Ad esempio scegliere le armi non significa necessariamente puntare su quelle più potenti, ma capire il proprio stile di gioco e, soprattutto, conoscere i pericoli che si stanno per affrontare nel livello selezionato. Questi ultimi sono stati tutti progettati con grande accuratezza (soprattutto dalla grande battaglia spaziale in poi) in modo da favorire i diversi approcci possibili, che portano il giocatore a soppesare con attenzione i pro e i contro di ogni scelta e a rigiocare più volte i singoli livelli per trovare la configurazione migliore (o anche per semplice voglia di completismo). Anche i nuovi livelli , quelli cioè che non c'erano in Hydorah, sono eccellenti nel design e offrono situazioni varie, tra stretti passaggi, biforcazioni, battaglie in cui bisogna fare attenzione a non uccidere i civili, aree in cui è proprio meglio non sparare e molto altro. Insomma, c'è davvero tanta sapienza in questo piccolo gioco, sapienza che viene da anni di esperienza e da una profonda coscienza della materia maneggiata.

In certi casi sparare complica la situazione, invece di aiutare
In certi casi sparare complica la situazione, invece di aiutare

Se vogliamo però, alcuni dei suoi punti di forza sono anche i suoi limiti, almeno rispetto a un certo pubblico. Troviamo davvero difficile che un giocatore moderno possa condividere la nostra eccitazione per Super Hydorah. Locomalito infatti è stato decisamente radicale in alcune scelte: Super Hydorah è un gioco difficile, con un senso di progressione e un bilanciamento grandiosi, ma solo se ci si trova a proprio agio con il genere e se ne accetta la sfida in quanto tale. Alcuni potrebbero trovare difficile superare addirittura il secondo livello, visto che basta un colpo per distruggere l'astronave (due con la barriera protettiva). In buona sostanza parliamo di un prodotto dedicato a una nicchia ben circoscritta, che sicuramente lo adorerà, ma da cui difficilmente riuscirà ad allontanarsi. Per chi ha un approccio radicale al medium videoludico probabilmente questo suonerà come un pregio, più che un difetto, ma tutti gli altri ci riflettano su perché Super Hydorah potrebbe semplicemente non essere un gioco per loro.

Modalità bonus

Oltre alla modalità single player, Super Hydorah è giocabile anche in multiplayer cooperativo locale con un altro giocatore. Affrontare i livelli in due è più divertente che farlo da soli. Se ci si stanca del gioco base si può inoltre selezionare una modalità cooperativa bonus ispirata a "Robot Chase", in cui due robot devono creare un collegamento laser con cui prendere delle creature gelatinose.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows Vista, 7, 8 o 10
  • Processore 1GHz+
  • 512 MB di RAM
  • Scheda video 128 MB
  • 175 MB di spazio su Hard Disk

Conclusioni

Digital Delivery Steam, Xbox Store
Prezzo 11,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (1)
6.3
Il tuo voto

Super Hydorah è più di una forma di celebrazione del passato del medium videoludico. Già con l'originale freeware Locomalito non si era limitato a riprendere l'estetica dei Gradius per compiere un'operazione nostalgica fine a se stessa, ma aveva analizzato e riletto alcune meccaniche del genere, mettendoci qualcosa di personale lì dove possibile. Hydorah era allo stesso tempo un tributo e una dichiarazione poetica di cui Super Hydorah è la magnificazione e la tomba, nel suo tentativo di trasformare quell'esperienza in un prodotto commerciale, le cui probabilità di successo sono davvero minime (ma anche questo fa parte del suo fascino). Di nostro possiamo solo applaudire al risultato che, nonostante qualche limite, è eccellente sotto ogni punto di vista. Super Hydorah avrebbe sfigurato vicino a un Salamander, o a un R-Type in una sala giochi degli anni '80... e probabilmente questo è il complimento più grande che gli si possa fare.

PRO

  • Curva di difficoltà bilanciata alla perfezione per i giocatori hardcore
  • Meccaniche classiche molto rifinite
  • Sarebbe stato perfetto in una sala giochi

CONTRO

  • Alcune scelte radicali lo rendono adatto solo a una nicchia circoscritta di giocatori