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La recensione di Dragon's Dogma: Dark Arisen

Un'edizione pensata per le console di nuova generazione, frenata però dai 30 frame al secondo

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   02/10/2017

Esiste un periodo passato il quale anche i videogiochi migliori dovrebbero essere lasciati riposare in pace? Una domanda dalla risposta difficile, portata in auge dal ritorno di Dragon's Dogma che, dopo oltre cinque anni dal lancio sulla vecchia generazione di console e una riedizione su PC, torna di prepotenza su PlayStation 4 e Xbox One, pronto per essere apprezzato da tutti quei giocatori che se lo erano lasciati sfuggire o che, ancora peggio, lo avevano sottovalutato in passato. Dragon's Dogma è infatti un gioco peculiare dalle mille sfaccettature interessanti e con meccaniche che definire innovative e stimolanti è quantomeno riduttivo. La nostra recensione lo aveva premiato con un bel 8.5 sottolineandone i tanti pregi e i pochi difetti, lasciando tuttavia intendere che ai tempi si era scesi a compromessi che ne inficiavano la godibilità globale. Oggi torniamo su queste pagine per parlare di Dark Arisen, la versione più completa di Dragon's Dogma tirata a lucido per l'approdo sulle console next gen.

La recensione di Dragon's Dogma: Dark Arisen

Draghi a non finire

Piccolo riassunto delle puntate precedenti per chi non ha voglia di cliccare sul link che vi abbiamo fornito: Dragon's Dogma vi mette nei panni di un valoroso combattente a cui è stato letteralmente strappato dal petto il cuore ancora pulsante da un drago malvagio. Invece di morire però diventerete un potente Arisen, giurerete di recuperare il maltolto e di porre fine alla vita del lucertolone lanciandovi in una nuova avventura. Una storia che mischia il fantasy occidentale con una narrazione orientaleggiante, con personaggi nati dall'inchiostro giapponese intenti a combattere le più imponenti creature che possiate immaginare. È una trama abbastanza interessante quella di Dragon's Dogma anche se non esattamente il piatto forte dell'intera esperienza di gioco. L'epica Capcom vi trasporta attraverso il regno mentre uccidete mostri a destra e a manca riempiendovi letteralmente di cose da fare. L'open world è gestito egregiamente e anche i vecchi problemi di mobilità (quando il gioco era uscito i teletrasporti sostanzialmente non esistevano) sono stati poi limati con l'espansione Dark Arisen, che troverete inclusa nel pacchetto. Nel caso decidiate di acquistare o ri-acquistare anche questa edizione avrete per le mani un titolo che saprà tenervi impegnati per decine e decine di ore senza mai annoiarvi e che - a differenza di giochi analoghi - saprà ricompensarvi con scontri altamente adrenalinici ed entusiasmanti. Vi dicevamo infatti che il combattimento è la vera anima di Dragon's Dogma e in questa versione (purtroppo ancora ferma a trenta frame per secondo) vi imbattere in alcuni dei duelli fantasy più interessanti degli ultimi anni, forse non tecnici come quelli di Dark Souls ma sicuramente spettacolari da vedere.

Armi in pugno e un modo nuovo di giocare

Se le classi corpo a corpo si comportano in maniera molto similare a quelle viste nella maggior parte dei giochi di ruolo d'azione, sono le combinazioni tra i vari membri del gruppo a rendere le cose più profonde. Il vostro Arisen potrà infatti reclutare delle pedine da aggregare al party, personaggi non giocanti di classi e livelli differenti che aiuteranno il giocatore eseguendo ciecamente gli ordini impartiti. Potrete chiedere così ai maghi di prendere di mira un bersaglio specifico o fornirvi scudi elementali o, perché no, di fondere i vostri attacchi con i loro per dare vita a combo devastanti. È così che un mago del fuoco può incendiare le lame di un assassino pronto a spiccare il balzo dallo scudo di un guerriero, così da finire sul dorso di un grifone in picchiata e colpirlo selvaggiamente mentre tenta a tutti i costi di tenersi aggrappato. I danni elementali non hanno solo mere funzionalità estetiche ma influiscono attivamente anche sulla fisica dei combattimenti. Date fuoco alle ali piumate di una bestia e questa precipiterà al suolo, dando tempo ai vostri combattenti corpo a corpo di ferirla, oppure accecate un ciclope con una freccia per farlo combattere in maniera furente senza che possa vedervi.

La recensione di Dragon's Dogma: Dark Arisen

Gli sviluppatori Capcom hanno messo in questo titolo tantissime caratteristiche del genere e solo giocando e approfondendo la conoscenza con la produzione potrete davvero capire quanto lavoro ci sia dietro. Dark Arisen inoltre, aggiunge nuovi set di armi e armature, nuove tipologie di mostri e persino una collaborazione con Kentaro Miura grazie alla quale sono stati implementati alcuni iconici elementi della serie Berserk, come il set del Falco Bianco e altre numerose chicche che non vogliamo svelarvi. Le pedine di cui vi parlavamo prima invece non sono semplici personaggi non giocanti inebetiti ma vere e proprie spugne di informazioni. Portate con voi un guerriero di frequente e questo imparerà come combattere determinati nemici, quali elementi usare e vi suggerirà addirittura le tattiche perfette per avere la meglio in fretta. Già, perché mentre siete offline le vostre pedine possono essere reclutate online dai vostri amici o da altri giocatori e continuare così ad accumulare esperienza: peccato solo che in tutto questo manchi qualsivoglia modalità cooperativa, che avrebbe fatto felici i giocatori e aumentato esponenzialmente il valore della produzione.

La recensione di Dragon's Dogma: Dark Arisen

Trofei PlayStation 4

Rispetto alla versione base, Dragon's Dogma Dark Arisen arriva con una quantità superiore di trofei e obiettivi. Alcuni saranno completabili seguendo la campagna principale mentre altri vi obbligheranno a portare a termine anche i contenuti aggiuntivi dell'espansione e uccidere i nemici più pericolosi. Vari e impegnativi anche i trofei legati alle quest secondarie, con il ritorno dell'obiettivo dedicato alla speed run pensato solo per i giocatori più esperti.

Level Up

Non entreremo ulteriormente nel dettaglio delle meccaniche di gioco, visto che Dragon's Dogma si porta sulle spalle già cinque anni e ne abbiamo ampiamente discusso in precedenza, ma possiamo tranquillamente addentrarci nei particolari tecnici, ereditati in parte dalla versione PC. Il primo, enorme elemento positivo è la rimozione completa delle fastidiose bande nere che smorzavano la bellezza dell'immagine sulla vecchia generazione di console, lasciandoci ora godere un mondo di gioco ben realizzato e molto piacevole da ammirare. Il ciclo giorno/notte si presenta migliorato, impreziosito com'è da un sistema di illuminazione completamente rivisitato e molto più credibile. Anche le texture, ovviamente, tornano in alta risoluzione e un po' ci spiace che i 60 FPS non siano stati raggiunti in un contesto come questo, dove l'azione è sempre frenetica. Certo, preferiamo la stabilità alla velocità, ma c'è da dire che con altre remaster il lavoro è stato molto più generoso e vista la risoluzione e la qualità generale della produzione secondo noi con un po' di sforzo ulteriore ci si sarebbe potuti arrivare. I 30 frame al secondo erano insomma giustificati e giustificabili su Xbox 360 e PlayStation 3, ma oggi sarebbe stato lecito attendersi un passo in più in questo caso. È stato invece eliminato definitivamente il tearing, grosso problema delle vecchie edizioni. Chiudiamo infine con una considerazione sul lavoro grafico svolto su questa remaster che non è andato a toccare animazioni ed espressività dei volti, lasciandoli diversi scalini sotto le movenze e la qualità indiscussa degli enormi mostri che vi troverete davanti e mantenendo quindi, quel dislivello presente anche nelle precedenti versioni.

La recensione di Dragon's Dogma: Dark Arisen

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
8.0
Lettori (63)
8.4
Il tuo voto

Dragon's Dogma è un gioco di ruolo che andrebbe assolutamente assaporato fino in fondo, e se non l'avete ancora fatto questa versione potrebbe darvi ciò che cercate. Abbiamo 30 FPS stabili, un riammodernamento di texture e illuminazione e più in generale un lavoro di pulizia che rende finalmente grazia a un titolo che cinque anni fa ha saputo stupire addetti stampa e pubblico. È in fin dei conti uno dei titoli più importanti per Capcom degli ultimi anni, una proprietà intellettuale che non ha avuto ancora un seguito ma che merita amore da parte di tutti i giocatori. Il nostro consiglio è quello di recuperarlo ora e gettarvi sull'isola misteriosa aggiunta con Dark Arisen: almeno 60 ore di gioco dovrebbero essere garantite. La versione PC, tuttavia, rimane ancora la migliore in assoluto con un frame rate più alto e una risoluzione fino a 4K: il divario insomma è ancora piuttosto marcato.

PRO

  • Sparite finalmente le bande nere
  • Nuovo impianto di illuminazione
  • Pulizia generale dell'immagine
  • Gameplay ancora freschissimo

CONTRO

  • Non si va oltre i 30 frame al secondo
  • Molti dettagli sono rimasti identici al passato