Sgommate facili con la Recensione di Drift It!

La semplificazione è un elemento basilare nella progettazione di giochi per piattaforme mobile, questo è ormai consolidato ed è cosa buona e giusta, in linea di massima. La modalità di fruizione di questi titoli su dispositivi che essenzialmente servono ad altro, insieme alla fondamentale e sotto molti aspetti irrisolta (per non dire irrisolvibile) questione di un'interfaccia che possa adattarsi al meglio ad ogni diversa tipologia di gioco ha costretto a concentrarsi su concept diversi. Col tempo, questi hanno sviluppato filoni e generi a sé stanti lanciando il mercato mobile verso una propria strada indipendente da quella intrapresa alle piattaforme da gioco standard, almeno per gran parte della produzione attuale. Ecco che allora non stupisce più di tanto pensare a un gioco di corse che diventa una sorta di rhythm game, con l'auto da guidare su piste tortuose utilizzando semplicemente il tocco di un dito sullo schermo. È una visione estremamente semplificata del racing game, ovviamente, tanto da rientrare a fatica nella definizione in questione, eppure nel contesto specifico del videogioco su queste piattaforme funziona a meraviglia. La valutazione di un titolo mobile, insomma, deve essere sempre "situata", contestualizzata all'utilizzo nel palmo della mano, perché anche un gioco che sulla carta può sembrare di una banalità disarmante, o dello spessore di un foglio di carta come progettazione del gameplay, può rivelarsi un passatempo assuefacente. Il rovescio della medaglia è che un titolo strutturato in questo modo può avere vita breve, e allora gli sviluppatori pensano a qualche soluzione che possa allungare l'interesse una volta che la meccanica semplice comincia a diventare stantia, e in quest'ottica dobbiamo considerare il sistema di progressione costante e le lootbox inserite in questo Drift It!

Tempo di sgommare

Drift It! essenzialmente trasferisce il concept dell'endless runner nel contesto di un racing game, una soluzione a dire il vero già vista in altre accezioni ma presente qui con una sua forma piuttosto peculiare. L'auto corre imperterrita seguendo il percorso prestabilito, tutto quello che dobbiamo fare è toccare lo schermo per avviare la derapata e alzare il dito per concluderla, stando ben attenti ad eseguire tali operazioni con il giusto tempismo. Le zone di drifting sono infatti segnalate da strisce dorate sulla pista e la difficoltà sta nell'avviare la derapata quanto più possibile in corrispondenza dell'inizio della striscia e concluderla il più vicino possibile alla fine di questa, considerando che un attacco troppo anticipato o in rilascio ritardato determinano il game over. Potrebbe non suonare molto allettante, eppure sarà per la velocità con cui si corre sui tortuosi tracciati, gli effetti grafici o la febbre dei moltiplicatori (che si attivano inanellando derapate con tempistiche ottimali) ma Drift It! risulta veramente difficile da mollare. Al minimo errore si riparte da zero ma il fatto di poter tornare immediatamente in partita innesca il classico meccanismo dei tentativi a ripetizione che possono portare a sessioni anche piuttosto lunghe.

L'altro elemento basilare per l'affezione a questo gioco è il fatto che al termine di ogni mini-sessione si ottengono punti esperienza, che ci fanno salire di livello e aprire le famose lootbox, presenti in quantità industriale. Queste forniscono premi random tra upgrade per le varie componenti dell'auto o auto stesse, distribuite con gradi di rarità diversi. Le lootbox sono distribuite gratuitamente a ogni passaggio di livello ma per velocizzare la progressione è possibile anche acquistarle attraverso micro-transazioni, proprio come succede nei casi che fanno tanto imbestialire gli utenti su console, e che invece in ambito mobile rappresentano praticamente la norma, con risultati spesso anche piuttosto aberranti (ma non in questo caso, fortunatamente). La presenza di un simpatico multiplayer testa a testa fornisce inoltre un ulteriore spunto per variare un po' l'azione, che in effetti rischia di diventare alquanto trita nel giro di qualche giorno di sessione intensa. Il modello di distribuzione è quello classico del free-to-play con micro-transazioni e pubblicità, ma quest'ultime sono talmente invasive e continue da rendere sostanzialmente obbligatorio almeno l'acquisto in-app per eliminarle, che costa 2,49 euro.