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La recensione di Moss per PlayStation VR

La magia delle fiabe per bambini si unisce al coinvolgimento della realtà virtuale, in un'opera difficile da dimenticare

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   07/03/2018

Quando da piccoli i nostri genitori ci leggevano una storia, il nostro desiderio prima di cedere al caldo abbraccio di Morfeo era inevitabilmente quello di diventare parte del racconto in prima persona. Sentire parlare di luoghi magici e creature di ogni tipo stimolava la straordinaria fantasia di cui sono da sempre dotati i bambini, facendoci immaginare mondi fantastici dove portare a compimento le nostre gesta eroiche. Anche se ormai abbiamo qualche annetto in più sulle spalle, è comunque bello vedere che parte di quanto desideravamo con così tanta forza nella nostra infanzia può ora materializzarsi davanti ai nostri occhi, grazie alla realtà virtuale. Moss, titolo di debutto del team Polyarc su PlayStation VR, è esattamente una fiaba di quelle che ci venivano lette mentre ci trovavamo tra le coperte del nostro letto, un racconto da vivere tutto in direttissima grazie all'immersione offerta dal visore per PlayStation 4, ma soprattutto come stiamo per vedere all'ottima vena ispirativa di chi lo ha realizzato. Dopo aver dato un'occhiata a Bravo Team, torniamo dunque a parlare di un'esclusiva per la console targata Sony e per la sua realtà virtuale con la recensione di Moss.

La recensione di Moss per PlayStation VR

Una topolina per amica

L'essenza magica del mondo di Moss ci viene presentata ancora prima di entrare nell'avventura, iniziando proprio con un libro tra le mani all'interno di una grande sala che sembra uscita direttamente da Harry Potter. Usando il sistema di tracciamento dei movimenti del DualShock 4 che abbiamo tra le mani possiamo sfogliare il tomo, andando così a conoscere la topolina Quill, protagonista del racconto. Il mondo di Moss è fatto di luoghi incantevoli e meravigliose volte stellate, ma anche di paurose creature provenienti dal sottosuolo: proprio una di queste, tale Sarfogg, è il responsabile della sventura abbattutasi sul regno dei topi, ora costretti a rifugiarsi nella foresta per vivere tranquilli. Il malvagio essere con le sembianze di un serpente ha ucciso il re per tentare di appropriarsi di una reliquia dotata di un potere magico straordinario, andata però persa nel frattempo.

La recensione di Moss per PlayStation VR

Un po' come Frodo con l'Anello, la piccola Quill finisce per ritrovare per caso l'oggetto, legandosi grazie ad esso a un'entità magica che popola il mondo di Moss. Da qui partirà un lungo viaggio alla ricerca dello zio scomparso, finito proprio tra le grinfie di Sarfogg nel castello ora abitato dal mostro. Se la topolina è la protagonista di Moss, anche noi non siamo da meno: quella voglia di essere parte del racconto descritta in apertura viene infatti soddisfatta da Polyarc con la rottura della quarta parete, permettendo al Lettore - cioè noi - non solo oltre di sfogliare le pagine del libro, ma anche di diventare una sorta di spirito guida per la piccola Quill. La nostra figura accompagna la protagonista per tutto il corso dell'avventura, supportandola nei momenti difficili ma soprattutto usando il proprio potere magico per risolvere situazioni che sarebbero altrimenti inestricabili per una creaturina così piccola da sola. Se muovendo la testa ci specchiamo in un corso d'acqua, possiamo addirittura vedere il nostro personaggio, ampiamente ispirato al Senza-Volto de La Città Incantata. Il binomio tra Lettore e Quill funziona molto bene, accendendo in tempi brevissimi la scintilla che ci porta a prendere a cuore le sorti della topolina. La piccola eroina è abile nel guadagnarsi subito il nostro affetto, producendosi in teneri squittii e riferimenti diretti al Lettore: a un certo punto ci ha pure invitato a darle il cinque.

Trofei PlayStation 4

Gli obiettivi di Moss sono in totale trentadue. Al solito platino ottenibile conquistando tutti gli altri, si affiancano sei Trofei di tipo oro, otto argento e diciassette bronzo. Gran parte di essi possono essere ottenuti semplicemente portando a termine l'avventura senza particolare attenzione, ma non mancano elementi legati ad azioni particolari in combattimento o ai collezionabili presenti nel gioco. Nel caso in cui vogliate raccogliere tutto, mettete quindi in conto un'inevitabile seconda run.

L’avventura ha inizio

La storia di Moss ci viene raccontata in due modi diversi: quando non stiamo leggendo il libro dall'esterno, ci ritroviamo ad accompagnare direttamente Quill nel suo viaggio. È naturalmente in questo secondo caso che si sviluppano le dinamiche di gioco, identificabile come un puzzle game corredato da fasi di combattimento elementari. In entrambi i casi, Quill e il Lettore sono obbligati a lavorare insieme per andare avanti: il caso più ricorrente è quello in cui con l'uso del controller dobbiamo azionare meccanismi troppo grandi o lontani per la topolina, permettendole così di avanzare al passaggio successivo fino a completare l'ambientazione attuale, per passare a quella successiva con una transizione a schermo nero. La nostra presenza viene resa tangibile da un globo luminoso semitrasparente, che può essere mosso attraverso il movimento del DualShock 4: come già accennato possiamo usare il controller per tirare leve o far girare piattaforme, ma anche rianimare Quill quando le sue condizioni di salute iniziano a essere critiche o prendere possesso di un'unità nemica. Quest'ultima azione torna utile sia in combattimento, sia per risolvere enigmi, tipicamente usando avversari come pesi per azionare meccanismi o per sparare colpi verso leve e altri oggetti simili, che altrimenti non potremmo raggiungere. Mentre muoviamo Quill con la levetta sinistra siamo quindi chiamati spesso a usare il movimento del controller per effettuare queste azioni, controllando di fatto i due protagonisti del gioco allo stesso tempo. Considerando che in una situazione di multitasking come quella descritta il nostro cervello finisce per essere già piuttosto occupato, il combattimento si presenta in forma molto semplice: Quill può eseguire solo una serie di attacchi base con la propria spada. Gli scontri avvengono tipicamente affrontando ondate di nemici, mettendo il giocatore in difficoltà in rarissime occasioni in una maniera che crediamo sia voluta per non interrompere il flusso narrativo di Moss. In termini di durata, la fatica di Polyarc può essere portata a termine in poco più di tre ore, senza particolari motivi per tornare all'opera se non per ammirare nuovamente lo straordinario lavoro fatto dal team con base nei pressi di Seattle.

La recensione di Moss per PlayStation VR

A bocca aperta

Il comparto tecnico di Moss può godere di una cura maniacale per i dettagli in ogni singolo aspetto, dalla quale traspare l'intenzione di Polyarc di creare prima di tutto un mondo da fiaba che sia in grado di lasciare incantato chi lo visita. La visuale fissa da cui osserviamo nei panni del Lettore Quill muoversi ci permette di apprezzare tutti gli elementi portati in vita dagli sviluppatori, senza avere problematiche di motion sickness: gli unici movimenti della testa che dobbiamo effettuare sono quelli necessari a controllare la posizione dell'inquadratura dell'ambientazione attuale, all'interno della quale sono spesso nascosti anche alcuni oggetti segreti. Grazie a questi ultimi, Polyarc ci spinge ad ammirare tutto ciò che ci circonda, cambiando la prospettiva sporgendoci in avanti per scoprire percorsi inizialmente celati ma soprattutto per avvicinarci quanto più possibile al punto di vista della piccola Quill. Dalla foresta in cui abitano i topi fino al castello dove ha luogo l'epilogo della vicenda, Moss merita di essere guardato e riguardato con tutta la calma del mondo, come un libro illustrato di quelli che tanto piacciono ai bambini. Dal punto di vista puramente tecnico, anche in questo caso siamo di fronte a ottimi progressi per la gestione delle limitazioni imposte dalla tecnologia di PlayStation VR, in particolare grazie agli ottimi effetti luce. Le gesta di Quill sono accompagnate da una colonna sonora a tema e sempre presente nel sottolineare i vari attimi di gioco, mentre il doppiaggio è interamente in lingua inglese, così come i sottotitoli disponibili. Niente italiano, quindi.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (15)
8.1
Il tuo voto

Il problema principale di Moss è che la fine arriva troppo presto, lasciandoci estremamente desiderosi di rimanere ancora altro tempo nei panni del Lettore a dare mano forte alla piccola Quill. La storia che ci viene raccontata viene comunque descritta come "primo libro di Moss", lasciandoci quindi sperare nella realizzazione di un secondo capitolo - o magari di un contenuto scaricabile a prezzo contenuto - nel caso in cui il lavoro di Polyarc trovi un buon riscontro sul mercato. Per quanto ci riguarda, in proposito non possiamo che spendere parole positive: Moss è un prodotto di ottima fattura, che ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento all'interno del parco giochi di PlayStation VR e della realtà virtuale in generale.

PRO

  • Il legame con Quill si sviluppa sin da subito
  • Ispirato sotto ogni punto di vista
  • Puzzle vari e dinamici

CONTRO

  • Dura poco e non ci sono particolari spinte a rigiocarlo
  • Combattimenti molto elementari