Molto spesso viene completamente ignorata la portata culturale del videogioco, nonostante negli ultimi anni la situazione stia lentamente migliorando. Per fortuna di tanto in tanto a riequilibrare le cose saltano fuori produzioni coraggiose come 1979 Revolution: Black Friday; giochi pronti a ricordare che il medium videoludico può dire tanto, in tanti modi diversi, e con ottime possibilità formative. Per esempio può contribuire a diffondere, o a presentare in una luce diversa, eventi importanti del passato collettivo, anche di quello molto recente. Quanti di voi, prima di aver gettato casualmente lo sguardo sul titolo di iNK stories e N-Fusion Interactive, conoscevo almeno in linea generale gli eventi della più rilevante rivoluzione dell'Iran della storia contemporanea? 1979 Revolution: Black Friday racconta cosa è accaduto, e lo fa attraverso un'avventura narrativa incalzante, godibile e piuttosto ambiziosa. Adesso è anche disponibile su console, pronta a fare la felicità degli storici amatoriali, ma non solo.
La rivoluzione iraniana sposa il dramma interattivo
Dire che 1979 Revolution: Black Friday è un'avventura interattiva a sfondo storico non rende giustizia al lavoro degli sviluppatori: il coraggioso indie pubblicato da Digerati non è un videogioco costruito attorno ad un evento del passato recente per proporre un gameplay o un'idea di gioco particolare, quanto il tentativo di raccontare una storia precisa con i mezzi più adatti. E quale metodo migliore di raccontare una storia, se non quello di adottare il dramma interattivo? Esponenti importanti come i lavori di David Cage e quelli di Telltale Games hanno dimostrato come siano proprio gli eventi e i personaggi i veri protagonisti del gioco, mentre al giocatore spetta il compito (limitato) di decidere quale parole debbano pronunciare, quali scelte importanti effettuare, e soprattutto quale destino debbano incontrare.
1979 Revolution: Black Friday racconta cosa è accaduto tra il 1978 e il 1979 in Iran, soffermandosi su quest'ultimo anno in particolare, ma con frequenti flashback che rendono comprensibile l'intera vicenda anche a chi ha sfogliato l'ultimo libro di storia a scuola. Tra l'altro gli eventi della storia contemporanea vengono trattati anche superficialmente presso gli istituti scolastici di secondo grado, quindi titoli del genere sono sempre utili anche per arricchire il proprio bagaglio personale di conoscenze. La rivoluzione del 1979 è stata un evento fondamentale per la nascita dell'Iran sciita moderno: dopo un lungo periodo di riforme sociali e militari a stampo nazionalista e il peggioramento delle condizioni di vita della maggior parte dei ceti cittadini, i rivoluzionari deposero l'ultimo Scià della dinastia Pahlavi; caduto il regime oppressivo, nacque la Repubblica Islamica dell'Iran. L'evento richiamò l'attenzione delle principali potenze mondiali (soprattutto dell'America) e le tensioni continuarono a lungo anche dopo la proclamazione della Repubblica, senza che ad oggi si possa escludere che siano alla base dei continui conflitti in medio oriente.
Il giocatore è chiamato ad interpretare (e a controllare) Reza Shirazi, fotoreporter tornato in Iran nell'estate del '79 dopo un lungo soggiorno in Europa: lo aspetta un paese molto diverso da quello che aveva lasciato al momento di partire, dove le condizioni di vita sono peggiorate e la deriva autoritaria dello Scià ha ormai raggiunto il punto di non ritorno. Nel corso della ventina di capitoli in cui si articola la trama principale, Reza vivrà eventi principali della rivoluzione, scontri con le forze armate, azioni non violente, vedrà con i suoi occhi cosa è diventato l'Iran, e alla fine (a seconda delle scelte del giocatore) agirà in un certo modo all'interno del movimento rivoluzionario. Sia lui che i suoi compagni possono morire, soffrire o vincere, con la buona dose di rigiocabilità che di solito offrono anche titoli come Detroit: Become Human e i giochi Telltale Games, ovviamente sempre ricordandosi in questo caso si tratta di un indie dalle potenzialità elevante, ma anche dalle risorse molto limitate.
Trofei PlayStation 4
1979 Revolution: Black Friday sbarca su PlayStation 4 portando con sé un gran numero di Trofei, tra cui l'ambito Trofeo di Platino. Ottenerli tutti non sarà particolarmente difficile, né un'operazione eccessivamente lunga considerando l'esigua durata dell'avventura principale. Sarà necessario completare la storia almeno una volta, ottenere tutti i collezionabili relativi a tutti gli approfondimenti storici del titolo, e poi ancora cooperare e salvare i vari comprimari.
Rivoluzione su PS4: una conversione molto buona
A proposito della propria natura indie, 1979 Revolution: Black Friday è stato pubblicato ben due anni fa su PC, e dopo un lungo periodo di conversione approda ora anche su console. Chi scrive ha avuto la possibilità di occuparsi della versione PlayStation 4, che a parte qualche piccolo glitch grafico si rivela decisamente solida. Le minime azioni legate al gameplay sono state affidate agli analogici del DualShock 4, esattamente come accade per titoli come The Walking Dead e Tales from the Borderlands di Telltale Games: durante le fasi di esplorazione l'analogico sinistro è predisposto al movimento del personaggio, durante le sessioni QTE va inclinato nella precisa direzione indicata a schermo per evitare che il protagonista vada a schiantarsi contro una macchina o finisca nelle grinfie della polizia iraniana. La maggior parte delle situazioni proposte in 1979 si risolve, appunto, nell'esecuzinoe rapida di precisi comandi, e durante i dialoghi nella selezione di una delle quattro possibili risposte mostra a schermo.
Qui i problemi sono fondamentalmente due, ma diventano uno solo: innanzitutto il titolo è stato sottotitolato in parecchie lingue, anche europee, ma purtroppo non in italiano. Di per sé nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse che il tempo di risposta è decisamente breve, e che il più delle volte si vive con l'ansia di non riuscire a fare in tempo a leggere, comprendere e selezionare la risposta corretta delle quattro presenti. Un difetto non troppo invadente ma seccante, anche perché 1979 Revolution: Black Friday è un titolo valido, che tra le altre cose racconta la rivoluzione in modo obiettivo e storicamente accurato, dando la possibilità di approfondire più di un aspetto circa situazioni, eventi e personaggi di quegli anni carichi di tensione. A patto, questo sì, di riuscire a convivere con un comparto tecnico e visivo che ricorda i giochi per PlayStation 2.
Conclusioni
1979 Revolution: Black Friday è un indie estremamente interessante e coraggioso: racconta un evento storico non solo recente, ma anche decisamente complesso, i cui esiti si riflettono nel mondo in cui viviamo e negli attuali giochi di potere tra potenze occidentali ed orientali. Nonostante un comparto tecnico molto sotto la media e una direzione artistica che fatta eccezione per effetti e colonna sonora non riesce a convincere, il dramma interattivo proposto da iNK stories e N-Fusion Interactive si rivela molto godibile. Il ritmo narrativo costituisce uno degli aspetti migliori di produzione: mantiene desta l'attenzione fino alla conclusione delle (brevi) vicende dei protagonisti, nonostante l'apparente "pesantezza" dei temi proposti. Valide anche alcune idee del gameplay, come il minigioco delle fotografie e i collezionabili come fonti di approfondimento storico.
PRO
- Notevole arricchimento culturale
- Avventura narrativa molto godibile
- Tanti collezionabili, buona rigiocabilità
CONTRO
- Pochissimo tempo a disposizione nei dialoghi
- Un indie dalle risorse limitate, e si vede
- Qualche glitch grafico qua e là