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Il paradiso può attendere

A sette anni di distanza dall'uscita dell'originale Painkiller per PC, la battaglia di Daniel Garner per fermare l'esercito degli inferi si sposta sull'App Store

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   21/03/2011

Titolo "simbolo" di People Can Fly, il team di sviluppatori che recentemente ha realizzato l'ottimo Bulletstorm, Painkiller ha per molti versi portato una ventata d'aria fresca nel filone dei first person shooter per PC. Al di là dell'ambientazione, infatti, il gioco poteva contare su un gameplay di un certo spessore, su di un arsenale eccellente per varietà e potenza, e infine su un motore grafico in grado di rendere al meglio la fisica dei combattimenti, con i nemici che volavano letteralmente via dopo un colpo di fucile, oppure finivano a pezzi sotto la nostra lama rotante.

Il paradiso può attendere

La colonna sonora metal, infine, riusciva a sottolineare al meglio la frenesia degli scontri, con la doppia cassa che partiva immancabilmente ogni volta che ci si trovava di fronte a una creatura demoniaca. Il protagonista di Painkiller, Daniel Garner, morto insieme a sua moglie Catherine in un incidente stradale, si "risveglia" in purgatorio da solo, diviso dalla sua dolce metà che invece ha potuto raggiungere il paradiso senza problemi. In questo luogo di confine, sospeso fra il bene e il male, Daniel viene informato che l'inferno sta per lanciare la propria offensiva verso il regno dei cieli, e che una guerra del genere distruggerà ogni cosa. Gli viene dunque assegnato il compito di fiaccare gli eserciti degli inferi facendo uso di un arsenale di tutto rispetto: se riuscirà a impedire l'attacco, potrà entrare di diritto in paradiso e riabbracciare sua moglie.

Analgesico portatile

Acquisita la licenza dal publisher originale, DreamCatcher, Chillingo ha deciso di portare l'FPS di People Can Fly sui dispositivi Apple, affidando il lavoro ai ragazzi di MachineWorks Northwest, già responsabili della discreta riduzione mobile di Prey. Qualcosa però è andato storto, e così Painkiller Purgatory si presenta come un prodotto davvero pessimo, afflitto da una serie di problemi più o meno gravi che ne minano completamente la godibilità. In primo luogo, è chiaro il tentativo di attrarre più che altro i vecchi fan del gioco per PC, tentandoli con una versione portatile dello stesso che però risulta del tutto priva di una trama: il protagonista è sempre Daniel Garner, certo, ma non si sa bene cosa stia combinando ancora una volta in purgatorio, con lo scenario nuovamente pieno di demoni e creature raccapriccianti da eliminare.

Il paradiso può attendere

La struttura di Painkiller Purgatory è piuttosto semplice: si entra in una stanza, si ammazzano tutti i mostri al suo interno (compresi quelli che ricompaiono grazie al respawn) e quindi si passa alla successiva, in una sequenza di combattimenti che non lascia alcuno spazio all'esplorazione e che poi culmina nel confronto con enormi boss, sempre più arrabbiati. Alla fine dei conti non si tratta di un gameplay molto diverso da quello di Painkiller per PC, ma per quanto concerne l'intelligenza artificiale degli avversari (di fatto quasi sempre immobili...) e soprattutto la realizzazione tecnica della conversione, sia dal punto di vista dei controlli che della grafica, l'operazione si rivela ben presto un vero e proprio disastro. Le mancanze a livello di ottimizzazione sono palesi: è quasi come se volessimo far girare uno sparatutto di ultima generazione su un computer vecchio di dieci anni, che chiaramente arranca. I vistosi cali di frame rate diventano a un certo punto la norma, e finiscono per peggiorare ulteriormente un sistema di controllo che già di per sé vale molto poco. È possibile utilizzare due stick virtuali oppure uno solo (in stile Modern Combat, dunque muovendo il pollice destro sulla parte alta del touch screen), ma in entrambi i casi la risposta agli input e la precisione in generale lasciano molto a desiderare. Addirittura gli sviluppatori hanno inserito un sistema di mira automatico perché risulta di fatto impossibile mirare in modo decente da fermi, figuriamoci farlo in movimento o dover addirittura aprire il fuoco nel mentre. La grafica, in conclusione, è di buon livello, con alcune location interessanti e dotate di un gran numero di dettagli. Peccato che il motore non riesca a gestirla in modo dignitoso...

La versione testata è la 1.1
Prezzo: 1,59€
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
4.0
Lettori (9)
6.4
Il tuo voto

Nulla faceva pensare a una riduzione così mal realizzata per Painkiller Purgatory: il gioco è di fatto incontrollabile, ha dei paurosi cali nel frame rate ed è dotato di un'intelligenza artificiale molto limitata. La disponibilità pressoché immediata di un aggiornamento (1.1) ci ha fatto sperare in una repentina risoluzione delle enormi problematiche presenti, ma purtroppo non è andata così. Ed è un vero peccato, perché siamo sicuri che il gioco possa essere in qualche modo recuperato tramite una profonda ottimizzazione del motore grafico e dei controlli touch. Pur non brillando sotto il profilo della varietà o del gameplay, in tal modo si trasformerebbe in un'esperienza dignitosa, interessante per chiunque abbia amato il titolo originale per PC visto che ne riprende le dinamiche. Il nostro giudizio in questo momento non può che essere negativo, in conclusione: da evitare.

PRO

  • Scenari dotati di un buon livello di dettaglio
  • Struttura in stile "arena" interessante
  • Il nome "Painkiller " rievoca tanti ricordi piacevoli

CONTRO

  • Sistema di controllo assolutamente pessimo
  • Grafica male ottimizzata, con vistosi cali nel frame rate
  • Completamente ingiocabile, frustrante e per di più corto