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Strada facendo rotolerai

Una sfera psichedelica sempre in movimento, tre mondi molto particolari e un'irrefrenabile corsa contro il tempo: ecco gli ingredienti per un nuovo puzzle game destinato ai dispositivi iOS

RECENSIONE di Giovanni Polito   —   01/06/2011

Qualche decennio fa in moltissimi bar della penisola era frequente trovare alcune macchine molto speciali, destinate al divertimento dei più piccoli ma con tecnologia per così dire "meccanica": cavalli o altre creature a dondolo, distributori di "palle pazze" rimbalzanti o sfere con dentro piccoli regali.

Strada facendo rotolerai

Accanto a questa particolare accozzaglia di modernariato ludico, faceva spesso bella mostra di sé una sorta di mini flipper, dotato di un piccolo volante destinato a muovere un piano ancorato al suo interno; la superficie, piena di buchi, doveva essere attraversata da una sfera, il cui movimento era appunto gestito tramite gli spostamenti del piano grazie al piccolo volante. Mentre è ormai impensabile trovare simili perle d'intrattenimento così obsolete, il concept alla base di questa macchina ha praticamente dato il via ad un genere video ludico, il "ball-roller", sottoinsieme di quello puzzle e che ha avuto come illustre precedente, tra gli altri, il leggendario Kula World per PS One. In Gears però, nella versione universale per iOS, non saranno soltanto le sfere a muoversi velocemente...

Giramento di ingranaggi

Una volta avviato Gears ci ritroveremo a guidare una pallina verso un "imbuto di salvataggio", attraverso tutta una serie di corridoi, passaggi, ponti sospesi ma, soprattutto, ingranaggi. Tutto l'ambiente di gioco è infatti vivo, risponde alle leggi fisiche e partecipa attivamente durante il percorso della sfera: in particolare, le ruote dentate sempre in movimento possono influire positivamente o meno nell'attraversare una porzione di tragitto, trasportando con sè la biglia grazie alla semplice forza centrifuga. Considerata la particolare natura del titolo in questione, è facile immaginare l'importanza di un sistema di controllo all'altezza: tuttavia, da questo punto di vista la situazione riflette una curiosa ambivalenza. Se infatti si sceglie di guidare la biglia utilizzando le dita (con una specie di spinta virtuale), tutto sembra più facile e meno frustrante, grazie alla quasi innaturale "ubbidienza" che la pallina ha nei confronti dei polpastrelli del giocatore; attivando però gli accelerometri, la situazione muta radicalmente. La prima conseguenza del cambio di input è infatti l'impossibilità di giocare pienamente il titolo da sdraiati o comunque in posizione più rilassata, a causa della necessità di tenere il dispositivo parallelo al terreno; inoltre, la governabilità della sfera protagonista cala in maniera drastica, riuscendo nell'impresa di diventare quasi frustrante. Si hanno in sostanza due tipologie di approccio: con le dita, sacrificando il "realismo" a favore della manovrabilità, e con gli accelerometri, più vicini alle sensazioni fisiche da cui trae spunto il gioco ma vivendo quasi dei drammi per tenere sempre i movimenti sotto controllo.

Strada facendo rotolerai

Lungo il percorso sono poi disseminati bonus di vario tipo e altre categorie di ostacoli, come tunnel o tappeti elastici sui quali rimbalzare per arrivare nei punti più alti; non mancano infine anche piattaforme mobili, con fori strategici da evitare o pericolanti, garanzia di una più che discreta variazione sul tema. L'elemento che però riesce a donare quell'ulteriore pizzico di frenesia (e, in alcuni casi, angoscia) nell'affrontare i vari livelli è sicuramente l'inesorabile scorrere del cronometro, che obbliga a perdere il minor tempo possibile per superare uno stage, pena un punteggio molto basso; come facile immaginare però, la fretta è cattiva consigliera e le cadute dovute alla voglia di arrivare prima saranno inevitabili, spesso proprio a ridosso del traguardo. Fortunatamente un sistema di check point aiuta a ridurre le imprecazioni in caso di cadute multiple, ma non lo scorrere del tempo: di conseguenza, anche dopo aver raggiunto i check point, una volta azzerato il cronometro l'unica opzione possibile resta quella di riavviare lo schema dall'inizio. Dove Gears merita però una particolare menzione d'onore è nel comparto tecnico, che riesce ad essere perfettamente adeguato a seconda dei dispositivi su cui viene installato: il titolo Crescent Moon Games infatti supporta sia il Retina display che la nuova potenza di iPad 2, funzionando però altrettanto egregiamente anche su 3GS e sui primi iPad. In generale, la grafica è coloratissima e molto definita, con le tre ambientazioni dei 27 livelli ottimamente caratterizzate (si va da uno stile Steampunk classico de l primo mondo all'interno di un vulcano nel secondo, per finire con bellissime caverne sotterranee dell'ultimo); nessun problema di framerate, buone musiche e pieno supporto a Game Center concludono infine le caratteristiche di questo particolare puzzle game.

La versione testata è la 1.0
Prezzo: 0,79€
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
8.2
Lettori (6)
6.2
Il tuo voto

Nonostante il genere sia indubbiamente di nicchia, l'acquisto di Gears alla luce di quanto detto è sicuramente consigliato, a patto però di giocarlo usando le dita sul touchscreen (e non gli accelerometri). Un buon gioco ma soprattutto un ottimo passatempo, senza particolari pretese ma realizzato con cura, in versione universale e ad un prezzo inferiore al gettone di un cabinato: tutte qualità che, per forza di cose, spostano l'ago della bilancia nettamente a suo favore.

PRO

  • Divertente e immediato
  • Tecnicamente molto bello
  • Controlli touch precisi...

CONTRO

  • ...ma con gli accelerometri diventa difficilissimo
  • Il cronometro mette ansia
  • Il genere resta di nicchia