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All in?

Dallo strano incontro tra Puzzle Quest e le regole del poker nasce l'interessante ibrido di Mystic Box un po' RPG, un po' gioco di carte

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   05/08/2011

Il gioco è disponibile per il download tramite Steam

Siamo nel pieno di un medioevo alternativo dove le battaglie non vengono affrontate in nome della religione ma nel tentativo di tenere a bada strane creature demoniache e il crescente dilagare di una magia incontrollabile. Il giocatore veste i panni di un Changeling, un essere soprannaturale senza volto, afflitto da una strana amnesia ed arrivato sulla Terra per motivi sconosciuti e non facilmente indagabili. Su questo esile canovaccio narrativo si innesta la storia raccontata in Runespell: Overture, un gioco di ruolo all'acqua di rose innestato su una struttura da card game legata a doppia mandata alle regole del poker. Ma cerchiamo di spiegare nel dettaglio cosa ci possiamo aspettare da questo titolo disponibile esclusivamente su PC, attraverso la piattaforma Steam al prezzo di 8,99€.

Gioco di carte?

Lasciata alle spalle la breve introduzione d'atmosfera, il gioco si presenta mostrando immediatamente su schermo la mappa dell'area visitabile suddivisa in svariate caselle. Il nostro alterego si può muovere su di essa in totale libertà con le due uniche eccezioni rappresentate da eventuali accampamenti e ovviamente dai nemici. Partiamo proprio da questi ultimi e dai combattimenti che rappresentano poi il fulcro dell'intera esperienza videoludica di Runespell: Overture. Una volta avviata la battaglia la schermata di navigazione lascerà il posto a una sorta di tavolo da gioco completo di carte disposte a mo' di solitario.

All in?

In ogni turno i due sfidanti avranno a disposizione tre azioni da poter compiere: dallo spostamento di carte, all'attacco, all'utilizzo delle abilità speciali. L'obiettivo ultimo è di "assemblare" cinque carte, essenziali per compiere l'attacco e "spararle" contro l'avversario. Il numero di danni che verrà fatto sarà dipendente dalle carte incolonnate in base alle regole del poker con alcune piccolissime eccezioni prese dallo Yahtzee, un gioco di dadi. Il meccanismo è quindi estremamente intuitivo ma allo stesso tempo porta in dote una grande profondità tattica visto che bisognerà gestire non solo le proprie carte ma in qualche modo anche quelle dell'avversario essendo possibile rubare le sue per agganciarle alle proprie con un unico limite: sarà possibile interagire solo con quelle singole scoperte, non con quelle a faccia in giù o già montate su altre carte. Gestire i propri tre punti azione cercando di fare il punteggio migliore, ma allo stesso tempo stando attenti a non farlo fare all'avversario rubando le sue carte migliori necessita di grande attenzione e acume tattico. Come se questo non bastasse, ci sono anche le carte speciali.

Oltre ai punti vita infatti, i due sfidanti guadagnano ira in conseguenza degli attacchi portati e di quelli subiti e questa può essere spesa all'interno del proprio turno per attivare alcune abilità equipaggiate prima dello scontro. Si tratta di attacchi speciali in grado di apportare danni anche piuttosto consistenti in base a svariate scuole di magia, scudi di vario tipo per difendersi o ridurre i danni causati dagli assalti avversari e ancora, magie di cura, di buff o debuff fino ad arrivare alle carte che aumentano il numero di punti azione del turno in corso. Tutte queste variabili si vanno a sommare allo spessore strategico dei combattimenti e il risultato è piuttosto soddisfacente specie sul breve e medio periodo.

All in?

Tuttavia quando la campagna comincia ad avvicinarsi al finale (a seconda della vostra abilità con le carte ci metterete tra le 7 e le 10 ore di gioco) diventa sempre più evidente la ripetitività di fondo del gameplay che propone praticamente sempre lo stesso tasso di sfida. Non si notano infatti grandi evoluzioni nelle tattiche adottate dagli avversari sia che si tratti del lupo incontrato per strada piuttosto che del cavaliere gigante ultra-corazzato e la difficoltà tende a riversarsi tutta nella forza della carte speciali usate dallo sfidante e soprattutto nei suoi punti vita. La frustrazione è di conseguenza sempre dietro l'angolo perchè molto spesso non si riescono a fare abbastanza full e poker per contrastare un avversario che possiede 60-70 punti vita più del nostro avatar. Bisogna comunque riconoscere che non esiste praticamente penalità per un combattimento perso: sarà immediatamente possibile ripeterlo o fuggire da esso senza alcuna conseguenza. Allo stesso tempo avrebbe sicuramente giovato alla varietà del gameplay proposto implementare abilità speciali più particolari in grado ad esempio di modificare le carte in tavola o bloccare determinati punteggi oppure offrire scontri basati su regole diverse dal semplice ridurre a zero i punti vita dell'avversario.

Gioco di ruolo?

Al di fuori della fase di combattimento ciò che contraddistingue il gameplay di Runespell: Overture, come già detto in precedenza, è un leggero aroma da gioco di ruolo. All'interno dei piccoli villaggi che delimitano le zone più importanti della mappa di gioco potremo infatti dialogare con una manciata di personaggi non giocanti per scoprire qualcosa di più del nostro passato e della minaccia che ci perseguita e ovviamente accettare alcune quest dalla natura piuttosto semplicistica. Si tratta infatti sempre e soltanto di affrontare determinati nemici e al massimo lootare alcuni oggetti.

All in?

All'interno di queste zone sicure è anche possibile esibirsi nella compravendita delle carte speciali. Queste ultime infatti oltre ad appartenere a diverse categorie, vanno ricaricate spendendo l'argento che si guadagna dagli scontri visto che il loro utilizzo in battaglia consuma le attivazioni disponibili. L'unica eccezione è rappresentata dagli alleati che si guadagnano in momenti cardine della trama: sono in tutto e per tutto delle carte speciali ma il loro uso è illimitato. Prima di passare rapidamente all'aspetto tecnico è necessario evidenziare un ulteriore difetto del gioco, senza ombra di dubbio quello più grande: la totale assenza di una qualsivoglia modalità multiplayer. Nonostante Runespell: Overture sia in fin dei conti un complesso e approfondito gioco di carte, non c'è alcuna possibilità di sfidare un avversario umano, nè sul proprio computer, tantomeno in rete. Manca addirittura l'opzione schermaglia o una qualche forma di scontro rapido con l'intelligenza artificiale. La componente online si risolve in un paio di classifiche veramente basilari.

All in?

Graficamente il gioco è di pregevole fattura anche se naturalmente questo aspetto si limita a numerose schermate statiche o quasi, tutte disegnate però con un tratto piacevole e alle brevi sequenze d'intermezzo della storia. Le uniche animazioni in 3D riguardano i personaggi che si scontrano durante la battaglia che, al momento dell'attacco, si muovono nella parte superiore dello schermo per darsele di santa ragione. In questo caso entrano in gioco anche alcuni effetti grafici, relativi soprattutto alle magie, basilari ma mai sottotono. Minimale ma funzionale anche il design delle interfacce anche se ci sentiamo di criticare la scelta di non inserire alcun tasto di undo o annulla per ripetere l'ultima azione effettuata. Più di qualche volta ci è capitato infatti per troppa rapidità di posizionare la carta sulla colonna sbagliata invalidando punteggi in via di costruzione. Ottime invece le musiche sinfoniche d'accompagnamento che non brillano per quantità ma offrono temi orecchiabili e piacevoli. A livello di localizzazione è fondamentale segnalare che il gioco è interamente in inglese, testi scritti compresi.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (6)
6.9
Il tuo voto

Se cercate un gioco di carte e siete grandi appassionati del poker, sicuramente Runespell: Overture può fare al caso vostro complice il costo più che abbordabile e il grande spessore tattico che dona profondità al gameplay del gioco. Allo stesso tempo però ci sentiamo obbligati a puntare il dito verso una ripetitività di fondo che nell'arco di una manciata di ore può diventare sfiancante al punto tale da far passare la voglia di terminare la campagna, specie quando si incontrano gli avversari più coriacei e la frustrazione che portano in dote. Assolutamente imperdonabile infine, la mancanza di una componente multiplayer che, ci auguriamo, gli sviluppatori inseriranno quanto prima attraverso una patch corposa.

PRO

  • Immediato da giocare
  • Il sistema dei punti azione, la gestione delle carte e le abilità speciali donano grande spessore tattico al gameplay
  • Buono il comparto audio

CONTRO

  • L'assenza del multiplayer è ingiustificabile
  • Manca varietà nelle carte speciali e nelle tipologie di sfide
  • La difficoltà degli scontri è troppo legata ai punti di vita dell'avversario piuttosto che alle sue abilità di gioco

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 4 GB di RAM a 1333 MHz
  • Scheda video: ATI Radeon HD 5870
  • Sistema operativo: Windows 7 Ultimate 64 bit

Requisiti minimi

  • CPU: Pentium 4 a 2.0 GHz o Athlon 64 3200+
  • Scheda video: GeForce 6100 o Radeon Xpress 1200
  • Memoria: 1 GB
  • Hard Disk: 512 MB
  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista / 7