Angry Birds è stato un successo stratosferico, uno dei più grandi di sempre in ambito mobile: il gioco sviluppato da Rovio si è trasformato nel giro di pochi mesi in un vero e proprio fenomeno di culto e la sua popolarità è stata rilanciata da ogni gioco successivo, pur lasciando intatta la formula originale, ancora oggi irresistibile.
Il team finlandese ha cercato per anni di trovare un'idea ugualmente valida, senza però riuscirci. Reduce da svariati spin-off più o meno interessanti, ha infine capito che la chiave stava nel reinterpretare quelle meccaniche, rifinirle e arricchirle con una valanga di nuove idee, ottenendo così un'esperienza uguale ma diversa, in grado di riconquistare il favore dei nostalgici ma anche di coinvolgere un'utenza completamente nuova.
Obiettivo centrato? Ve lo riveliamo nella recensione di Angry Birds Journey.
Gameplay
I malvagi porcellini verdi hanno rubato le preziose uova degli Angry Birds e così questi ultimi si sono lanciati al loro inseguimento: l'incipit narrativo del nuovo capitolo non è che un semplice espediente per mettere in scena la classica lotta fra buoni e cattivi, che stavolta però si consuma nell'ambito di una struttura particolarmente ricca e sfaccettata.
Le basi del gameplay non sono cambiate più di tanto: all'interno di ogni stage dovremo lanciare i nostri uccelli contro le strutture costruite dai maialini al fine di eliminarli e al contempo salvare i cuccioli, spesso e volentieri intrappolati, che si tratti di gabbie, palloncini, prigioni di ghiaccio o altro ancora: situazioni che richiedono ognuna una soluzione differente.
L'immancabile fionda può ora essere modulata perché il lancio segua traiettorie differenti, ma sono le abilità peculiari degli uccelli a cambiare le carte in tavola e a conferire uno spessore strategico all'esperienza. Chuck, Bomb, Matilda, Stella e Red vantano non solo un aspetto diverso da quello a cui siamo abituati, ma anche poteri modificati, che cambiano il modo in cui abbiamo sempre giocato Angry Birds.
Innanzitutto è Chuck il primo personaggio a disposizione, ma non accelera durante il lancio bensì effettua una rotazione all'impatto. In generale tutti gli uccelli eseguono la propria manovra caratteristica non appena colpiscono il bersaglio e da questo punto di vista Red è stato caratterizzato meglio del solito, con un attacco folle e dissennato che rende bene l'idea della sua proverbiale rabbia.
Al di là dei singoli poteri, che possono essere amplificati quando il relativo indicatore si riempie, sono tuttavia le variabili in campo a rendere davvero varia e fresca l'esperienza. I materiali sono infatti tantissimi, così come gli attacchi speciali consumabili che è possibile acquistare: una pioggia di paperelle, dei fiori che sollevano le strutture nemiche o un vento gelido che trasforma tutto in fragile ghiaccio.
Sembra davvero che i ragazzi di Rovio si siano messi d'impegno e Angry Birds Journey sia il risultato di un enorme brainstorming da cui sono venute fuori le cose più assurde e fantasiose, a tutto vantaggio del divertimento. Sorprende inoltre l'enormità di una campagna che attualmente conta cinque capitoli differenti, composti ognuno da centinaia di livelli.
Parliamo insomma di un gioco enorme, con ogni probabilità l'Angry Birds definitivo, ma al contempo di un prodotto che sfrutta un modello freemium meno elastico rispetto al passato. Se, infatti, nelle prime ore potremo giocare senza alcuna limitazione, successivamente dovremo sottostare a un contatore con cinque vite che si consumano con ogni tentativo fallito, richiedendo diversi minuti per la ricarica.
Viene inoltre ribadita l'esclusività dei poteri speciali, che possono offrire un importante aiuto all'interno dei livelli più difficili, ma hanno un costo piuttosto esoso in monete d'oro quando queste ultime non vengono elargite se non con grande parsimonia. Insomma, per ottenere quel tipo di vantaggi bisognerà per forza di cose mettere mano al portafogli e ricorrere alle microtransazioni.
Grafica e sonoro
Anche dal punto vista tecnico Angry Birds Journey si pone alla stregua di un remake, grazie a uno stile grafico completamente nuovo, che modifica il design dei personaggi pur senza snaturarli. Si tratta per certi versi di una via di mezzo fra la rappresentazione utilizzata per il film d'animazione e quella classica, più "corposa" e tondeggiante rispetto agli episodi originali della serie.
Questa interpretazione funziona, non c'è che dire, e riempie lo schermo di splendide tonalità pastello che valorizzano ogni elemento degli scenari, contribuendo ad aumentare anche la loro varietà. Meno brillante il sonoro, che si limita a essere funzionale all'azione e sembra non tentare con grande convinzione di proporre qualche tema in grado di rimanere impresso nella mente.
Conclusioni
Angry Birds Journey ripropone l'esperienza del classico targato Rovio, ma con una quantità enorme di miglioramenti e variazioni sul tema. Al netto delle meccaniche di lancio con la fionda, è cambiato praticamente tutto: i livelli sono organizzati in tre parti e bisogna completarli senza esaurire gli uccelli, questi ultimi possiedono poteri differenti e ben congegnati, ci sono gli immancabili colpi speciali consumabili e tanti materiali differenti o puzzle da risolvere per completare gli stage con successo, nell'ambito di una campagna davvero duratura: difficile chiedere di più alla serie.
PRO
- Un Angry Birds potenziato sotto ogni aspetto
- Tantissime nuove idee aumentano la varietà del gioco
- Campagna lunghissima e ulteriori aggiornamenti in arrivo
CONTRO
- Modello freemium meno elastico rispetto al passato
- Comparto sonoro privo di acuti
- Bene o male la formula è sempre la stessa