La recensione di ASTALO fa luce ancora una volta sulle bizzarre sperimentazioni che spesso e volentieri avvengono in ambito mobile. Quando infatti si parla di "dungeon crawler" l'esperienza che viene in mente è ben precisa, eppure il titolo sviluppato da Tree Men Games per iOS e Android la destruttura, minimizzandola nell'ottica di un gameplay pensato per l'uso in formato rigorosamente portrait, su smartphone, con un solo dito sullo schermo.
Lo scenario in questo caso non è costituito da sotterranei e non si sviluppa mentre lo esploriamo, ma consiste in "blocchi" che vengono riposizionati di continuo, sostituendosi l'un l'altro dinamicamente, con elementi generati in maniera casuale che rendono la progressione sempre diversa.
Considerando i precedenti progetti dello stesso team, nella fattispecie lo sparatutto HELI 100 e il gioco di guida arcade PAKO 2, ci troviamo senz'altro di fronte al loro gioco più essenziale e "puro", ridotto praticamente a un concept che viene incardinato in una struttura a premi di stampo classico, in cui grazie alle monete ottenute con ogni partita è possibile sbloccare nuovi personaggi da una rosa di dieci differenti guerrieri (distinti per capacità d'attacco, timing delle manovre e movimento automatico più o meno marcato), mentre con le stelle raccolte si accede pian piano a tutti e cinque gli scenari.
Le due modalità sono invece disponibili fin da subito: oltre a quella classica, Adventure, in cui scegliamo un combattente e ci facciamo strada fra livelli sempre più complessi fino all'immancabile game over (che avviene al minimo errore e con un unico attacco nemico andato a segno, un po' come nel classico Bushido Blade), è presente un survival di tipo endless che si svolge all'interno di un'unica ambientazione un po' più estesa dei normali riquadri.
Gameplay
Come accennato in apertura, l'esperienza offerta da ASTALO è caratterizzata da meccaniche essenziali, che consentono di giocare tenendo un unico dito sullo schermo. Attacco e movimento sono infatti collegati e funzionano tracciando delle traiettorie sul touch screen, più o meno lunghe a seconda del personaggio che controlliamo, che una volta rilasciate danno vita a un fulmineo affondo.
Se un avversario si trova all'interno del percorso, che viene disegnato approfittando di un brevissimo bullet time, viene eliminato automaticamente da uno dei nostri fendenti. Il tempo di ragionare sulle mosse da effettuare, tuttavia, è davvero poco; da qui un grado di sfida piuttosto consistente.
Questo tipo di impostazione rende praticamente obbligatorio l'uso di uno smartphone piuttosto che un tablet, ma alla prova dei fatti i controlli touch si rivelano purtroppo meno precisi di quanto viene richiesto per sopravvivere nelle fasi più concitate.
Capita infatti a un certo punto di ritrovarsi letteralmente circondati da nemici che si muovono molto rapidamente, nonché da boss grossi e cattivi che inondano il piccolo scenario di proiettili, e in tale frangente un input interpretato male o tardivamente si traduce in un immeritato game over. A quel punto è possibile scegliere se ricominciare da capo oppure continuare la partita, in questo caso spendendo alcune delle monete raccolte oppure accettando di assistere a un breve trailer pubblicitario.
Dal punto di vista tecnico ASTALO riprende lo stile low poly tipico delle produzioni targate Tree Men Games, che tuttavia perde inevitabilmente fascino quando si tratta di rappresentare sullo schermo personaggi e non veicoli. Ci si trova dunque di fronte a geometrie spesso non bellissime da vedere, ma soprattutto ad animazioni molto ridotte e soluzioni in alcuni casi approssimative.
Le belle tonalità di colore ci mettono tuttavia una pezza, mentre dal comparto sonoro ci aspettavamo qualcosa di più: le musiche si limitano a essere funzionali all'azione e non riescono a spiccare.
Conclusioni
ASTALO è un hack & slash molto particolare, che si presenta nella forma di un dungeon crawler destrutturato, con una progressione casuale e un grado di sfida man mano più consistente che fa il paio con un approccio spiccatamente hardcore: basta subire un colpo ed è game over. Questo tipo di impostazione ben si sposa con la tradizionale struttura a premi messa in piedi per l'occasione, che consente di sbloccare nuovi personaggi grazie alle monete raccolte e di accedere a nuovi scenari con le stelle ottenute fino a quel momento, ma non basta a giustificare appieno un'esperienza che in pratica vive di un'unica meccanica e talvolta, purtroppo, non riesce a supportarla adeguatamente dal punto di vista dei controlli.
PRO
- Indubbiamente originale
- Approccio hardcore stuzzicante
- Bella struttura a premi
CONTRO
- Gameplay troppo essenziale
- I controlli a volte fanno cilecca ed è game over
- La grafica low poly non dà il meglio in questo contesto