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ASUS ROG Ally X, la recensione: autonomia, ergonomia e prestazioni migliorate, ma vale la pena?

ROG Ally X arriva sul mercato con una batteria raddoppiata rispetto all'originale, tante novità funzionali e ben 24 GB di RAM. Il nuovo handheld vale la spesa di 899€?

RECENSIONE di Riccardo Arioli Ruelli   —   22/07/2024
Il nuovo ROG Ally X

A poco più di un anno di distanza dal lancio di ROG Ally, ASUS arricchisce la propria lineup di handheld con un nuovo dispositivo che si pone come un vero e proprio "refresh" dell'originale. La nuova ROG Ally X - che debutta sul mercato oggi - è infatti una versione potenziata del precedente PC travestito da console, che si presenta come un aggiornamento mid-gen e non come un modello 2.0 a tutti gli effetti.
Per lo sviluppo di ROG Ally X, ASUS ha fatto affidamento sulla community, raccogliendo il feedback degli utenti e implementando una serie di soluzioni che puntano a migliorare l'esperienza d'uso dell'handheld: la batteria raddoppiata, l'aumento della RAM, l'aggiunta di una porta USB-C e una serie di migliorie sul fronte del design, dell'ergonomia e della costruzione, consentono al prodotto targato ROG di raggiungere un nuovo livello di maturità, seppure al costo di qualche piccolo compromesso.

Sebbene il comparto hardware di ROG Ally X rimanga quasi del tutto inalterato rispetto a quello del modello precedente, le novità non mancano anche sotto il profilo delle prestazioni, soprattutto grazie ad una nuova organizzazione dei profili energetici.

Abbiamo passato gli ultimi giorni in compagnia di ROG Ally X e siamo pronti a raccontarvi tutte le novità portate in dote da questo nuovo dispositivo. A fronte di 899€ al lancio, ROG Ally X sarà in grado di soddisfare tutte le aspettative? Ma soprattutto, il nuovo handheld riuscirà a trovare il proprio posizionamento sul mercato e a vincere la concorrenza interna della prima Ally? Proviamo a scoprirlo insieme.

Caratteristiche tecniche di ROG Ally X

Come abbiamo appena accennato, ROG Ally X si pone come un aggiornamento della versione originale dell'handheld targato ASUS e, pur apportando alcune migliorie fondamentali, non ne stravolge il comparto tecnico. Abbiamo già confrontato nel dettaglio le due macchine nel nostro speciale dedicato e in questa sede ci limiteremo a riassumere le specifiche della nuova arrivata.

ROG Ally X è disponibile nell'unica, nuova colorazione: nera
ROG Ally X è disponibile nell'unica, nuova colorazione: nera

Il cuore pulsante di questo nuovo modello rimane lo stesso AMD Ryzen Z1 Extreme che abbiamo imparato a conoscere sulla variante top di gamma di ROG Ally: la CPU Zen 4 della casa rossa porta in dote 8 core e 16 thread, con 24 MB di cache totali e una frequenza massima in boost di 5.10 GHz, mentre la GPU Radeon basata su RDNA 3 è equipaggiata con 12 CU e una frequenza di picco fissata a 2.7 GHz, con una potenza di calcolo teorica fino a 8.6 TeraFLOPS. Il TDP dichiarato dell'APU varia dai 9 ai 30W (ma sulla questione energetica torneremo più avanti).
Il primo grande upgrade rispetto alla versione 2023 arriva dalle memorie, comparto che vede miglioramenti sia per la RAM che per lo storage. ROG Ally X può infatti contare su 24 GB di RAM dual channel LPDDR5X da 7.500 MHz, suddivisa in due moduli da 12 GB con la possibilità di assegnare 16 GB esclusivi alla scheda video, mentre lo storage passa a 1 TB SSD NVMe M.2 con standard 2280 e supporto a PCIe 4.0: il drive a stato solido può essere aggiornato più facilmente e il nuovo formato permette di accedere ad un varietà di opzioni molto più ampia rispetto a quella concessa dal precedente 2230.

La parte superiore della macchina dove sono visibili la nuova porta USB 4 e la griglia di ventilazione aggiuntiva
La parte superiore della macchina dove sono visibili la nuova porta USB 4 e la griglia di ventilazione aggiuntiva

Gradite novità anche sul fronte della connettività e delle porte disponibili. ROG Ally supporta Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2 e, oltre alla porta USB Type-C 3.2 Gen2 con supporto alimentazione e DisplayPort 1.4, la nuova iterazione offre un'ulteriore porta USB-C 4.0 con supporto a Thunderbolt 4 e DisplayPort 1.4. Non mancano, infine, il lettore di schede MicroSD e l'ingresso jack da 3.5 mm, mentre scompare del tutto l'ingresso XG Mobile per le eGPU.

Il secondo upgrade rilevante riguarda però la batteria, che passa dai 40 Wh del modello originale agli attuali 80 Wh, raddoppiando di fatto la sua capacità. La nuova batteria promette inoltre una capacità residua dell'80% dopo tre anni di utilizzo, rispetto al 70% della versione precedente. L'handheld è poi accompagnato da un alimentatore da 65W ma la nuova batteria supporta la ricarica rapida fino a 100W. La ricarica da 0 a 50% avviene in appena 30 minuti, mentre per una ricarica completa ci vogliono circa 90 minuti.

Il display di ROG Ally X è esattamente lo stesso di ROG Ally e per tutte le valutazioni del caso vi rimandiamo alla recensione originale. Vale la pena ricordare che il pannello LCD da 7 pollici offre una risoluzione Full HD di 1920 x 1080 pixel con refresh rate fino a 120 Hz e un picco di luminosità fino a 500 nits. Questo è forse uno dei punti deboli del dispositivo: sebbene il display svolga bene il proprio lavoro, la mancanza della tecnologia OLED si fa sentire, ancora di più perché stiamo parlando di un prodotto mobile. Qualsiasi smartphone recente, a partire dalla fascia bassa, offre una qualità di visione superiore del PC handheld della casa taiwanese, in particolare quando la luminosità ambientale è molto alta.

Il display di ROG Ally X è lo stesso, identico di ROG Ally
Il display di ROG Ally X è lo stesso, identico di ROG Ally

Il comparto sonoro è composto da due speaker posti sulla parte frontale del dispositivo, compatibili con Dolby Atmos e con la tecnologia AI Noise Cancellation in grado di filtrare i rumori di fondo in ingresso e in uscita con discreti risultati. Anche in questo caso però la qualità rimane invariata rispetto al primo modello.
Insomma, senza allontanarsi troppo dall'equipaggiamento originale, ROG Ally X mette in campo una serie di miglioramenti che si ripercuotono positivamente sulla "qualità della vita" del dispositivo e sulle prestazioni. I cambiamenti non si fermano però all'hardware e anzi coinvolgono soprattutto il design e la costruzione del nuovo handheld.

Scheda tecnica ASUS ROG Ally X

  • System on Chip: AMD Ryzen Z1 Extreme con 8 core e 16 Thread @5.1 GHz, architettura Zen 4 e TDP 7 - 30 Watt
  • GPU: Architettura RDNA 3 fino a 8 GB di RAM, 12 compute unit e 8.6 TeraFLOPS @2.7 GHz
  • Display:
    • 7 pollici IPS touch a 10 punti
    • Risoluzione Full HD (1920 x 1080)
    • Refresh rate 120 Hz
    • Luminosità 500 nits
    • Copertura colore sRGB del 100%
    • FreeSync Premium e copertura Gorilla Glass Victus con rivestimento DXC
  • Memoria: 24 GB LPDDR5X @ 7500 MHz
  • Storage: 1 TB M.2 NVMe 2280 PCIe 4.0 + Slot Micro SD 4.0 UHS-2
  • Audio: 2x altoparlanti da 1 Watt con smart amp, Dolby Atmos e Cancellazione del rumore con IA
  • Connettività: WiFi 6E (802.11ax) + Bluetooth v5.2
  • Porte:
    • 1x USB Type-C 3.2 Gen2 con supporto alimentazione e DisplayPort 1.4
    • 1x USB Type-C 4.0 con supporto Thunderbolt 4 e DisplayPort 1.4
    • 1x mini jack da 3.5 mm
  • Batteria: 80 Wh con caricatore da 65 Watt e supporto fino a 100 Watt di ricarica
  • Dimensioni: 280.2 x 114 x 36.9 mm
  • Peso: 678g
  • Prezzo: 899€
  • Data di uscita: 22 luglio 2024

Design

Le novità più evidenti e - probabilmente anche più funzionali - di ROG Ally X si concretizzano in un design più ergonomico, nonostante il leggero aumento delle dimensioni e il peso molto più consistente. Questa nuova versione è infatti caratterizzata da dimensioni di 280.2 x 114 x 36.9 mm, solo pochi millimetri più alta e più spessa dell'originale, con un peso totale di circa 678 grammi, ben 70 grammi in più del precedente modello: l'aumento di peso è dovuto quasi esclusivamente alla batteria raddoppiata, che da sola pesa 120 grammi.

La croce digitale è stata ridisegnati e ora è ad otto vie
La croce digitale è stata ridisegnati e ora è ad otto vie

Tenuto in considerazione questo fattore, il lavoro di ingegnerizzazione svolto da ASUS è degno di nota e sebbene una volta presa in mano Ally X la differenza sia immediatamente percepibile, a fronte dei vantaggi portati in dote dalla maggiore autonomia, il compromesso è più che accettabile.

Questo risultato è stato ottenuto grazie all'implementazione di uno chassis più leggero, che passa da 176 a 134 grammi, e alla ridistribuzione dell'hardware interno: i circuiti stampati più leggeri della nuova versione hanno consentito di eliminare tutti i layer non necessari, mentre il sistema di raffreddamento rinnovato ha contribuito a ridurre ulteriormente il peso. Certo, chi ha scelto ROG Ally proprio per la sua versatilità potrebbe storcere il naso visto che i grammi in eccesso si fanno sentire, ma il lavoro di costruzione e rifinitura adottato da ASUS per la versione X porta in dote un'ergonomia e un bilanciamento persino superiori all'originale.

Gli analogici sono ora dotati di potenziometri ALPS e sono garantiti fino a 5 milioni di cicli
Gli analogici sono ora dotati di potenziometri ALPS e sono garantiti fino a 5 milioni di cicli

Gli angoli inferiori e i manubri sono stati completamente ridisegnati per adattarsi ancora di più alla forma delle mani, conferendo al dispositivo una stabilità più accentuata rispetto al passato. La particolare texture che richiama la scritta ROG, distribuita su tutta la superficie a contatto con i palmi, aumenta ulteriormente la presa e la nuova disposizione dei tasti frontali e degli stick risulta ora più naturale.

I joystick hanno subito lo stesso trattamento di miglioramento e sono ora dotati dei potenziometri ALPS che è possibile trovare sui controller più quotati. La forma concava e la texture ruvida permettono alle dita di controllare la direzione con estrema efficacia, il tutto con una risposta molto più precisa grazie alla maggiore rigidità. ASUS promette inoltre una capacità di rotazione fino a 5 milioni di cicli, rispetto ai 2 del modello originale. Gli stick possono infine essere sostituiti con i kit di terze parti che saranno prontamente lanciati sul mercato.

Grilletti e dorsali sono stati parzialmente rivisti per risultare più comodi
Grilletti e dorsali sono stati parzialmente rivisti per risultare più comodi

Anche il D-pad è stato ridisegnato e Ally X può contare su una croce direzionale a 8 vie, impreziosita da una linea leggermente concava e realizzata in plastica rigida con superficie ruvida che ne facilita l'utilizzo. Bumper e trigger non sono stati risparmiati: mentre i primi sono stati riposizionati per adattarsi alle nuove dimensioni, i secondi sono stati completamente ridisegnati e offrono adesso una superficie molto più estesa, con una resistenza alla pressione decisamente migliorata.

Il cambiamento più grande è però stato riservato ai tasti dorsali, che ora sono molto più allineati alla posizione delle mani e possono essere raggiunti da più dita. Il ridimensionamento dei tasti ha poi risolto i problemi di pressione riscontrati con il modello precedente e la personalizzazione dei comandi o la creazione di macro risultano molto più agevoli.

La griglia di aerazione posteriore è stata ampliata per permettere un maggiore afflusso d'aria, mentre un'ulteriore griglia è stata posizionata sulla parte superiore del dispositivo, posta al centro rispetto alle due porte USB-C, al lettore MicroSD e al tasto di accensione con tanto di lettore di impronte. Quest'ultimo è poi circondato da un sottile anello che permette di individuarne facilmente la posizione, anche se va detto che si finisce spesso per confondersi proprio con il piccolo ingresso per le schede MicroSD posto nelle vicinanze.

ASUS ha ripensato anche i tasti dorsali che ora sono stati ridimensionati e presentano una pressione migliore
ASUS ha ripensato anche i tasti dorsali che ora sono stati ridimensionati e presentano una pressione migliore

Purtroppo rimane inalterato il design del display, ancora circondato da spesse cornici piuttosto anacronistiche che intaccano inevitabilmente la linea generale dell'intero dispositivo.
Seppure simile alla prima iterazione ad uno sguardo poco attento, in realtà ROG Ally X può vantare una serie di miglioramenti estetici e funzionali che ne elevano l'esperienza d'uso, restituendo un dispositivo estremamente bilanciato e facile da impugnare nonostante il peso superiore.

Sistema di raffreddamento

Il nuovo design interno di Ally X trova la sua massima espressione nel sistema di raffreddamento che ora prevede, come abbiamo già detto, una griglia di aerazione in più sulla parte superiore del dispositivo e soprattutto delle ventole completamente rinnovate.

Queste sono infatti più piccole di quelle equipaggiate su ROG Ally, con uno spessore delle pale ridotto a 0,1 mm: questa soluzione ha permesso di installare ben 77 pale, contro le 44 montate nella capostipite con conseguenze positive sull'afflusso d'aria e sulla rumorosità, in particolare alle basse frequenze.
Anche il dissipatore ha subito un processo di miglioramento e si presenta ora con 102 alette che coprono una superficie superiore e che possono quindi disperdere il calore con più efficacia. Infine il sistema Anti-Gravity implementato sui tubi promette di mantenere costante la pressione dell'aria, anche quando il dispositivo è posizionato al contrario.

Il sistema di raffreddamento ha subito importanti migliorie con conseguenze positive sulle temperature
Il sistema di raffreddamento ha subito importanti migliorie con conseguenze positive sulle temperature

Torneremo a parlare delle temperature tra poco, ma in generale le modifiche apportate su ROG Ally X consentono al dispositivo di restituire temperature mediamente più basse di 4-5 °C a parità di utilizzo; un buon risultato se consideriamo che ci troviamo di fronte a un restyling e non a un vero successore.

Nuovi profili energetici

Un altro importante cambiamento coinvolge i profili energetici dell'APU di ROG Ally X che rimangono invariati nella forma ma non nella sostanza. I preset disponibili sono infatti tre come nella precedente versione: Silenzioso, Prestazioni e Turbo. A cambiare però sono i limiti di potenza erogata dai preset più conservativi, ovvero Silenzioso e Prestazioni.

La schermata di gestione dei profili energetici di Armoury Crate
La schermata di gestione dei profili energetici di Armoury Crate

Il primo prevede ora un assorbimento del SoC (CPU + GPU) fissato a 13W (contro i 10W di Ally), con un sPPT (mantenimento per 200 secondi in modalità batteria e per 300 secondi in modalità alimentata) a 19W (contro i 14W di Ally) e un fPPT (mantenimento per 10 secondi) a 23W (contro i 17W di Ally).
Anche il preset Prestazioni ha subito un boost e arriva ora a 17W (contro i 15W di Ally), con un sPPT a 24W e un fPPT a 30W.
Il preset Turbo rimane invece inalterato a 25W, che diventano 30W se la macchina viene utilizzata collegata alla rete elettrica.
Allo stesso modo rimane invariata la modalità manuale, che consente di scalare la potenza erogata da un minimo di 7W a un massimo di 25W, che diventano 30W con l'alimentatore, e rispettive soglie sPPT comprese tra i 13-30W e fTTP tra i 19-35W che diventano 13-43W e 19-53W con alimentazione elettrica.

Attraverso Armoury Crate è possibile guardare a colpo d'occhio le statistiche della macchina
Attraverso Armoury Crate è possibile guardare a colpo d'occhio le statistiche della macchina

L'aumento del TDP dei preset è stato possibile grazie alla batteria raddoppiata e soprattutto grazie al rinnovato sistema di raffreddamento di cui abbiamo già parlato, che consente ad Ally X di migliorare le prestazioni anche a basso wattaggio e con le ventole a rotazione ridotta, a fronte di temperature leggermente più basse e un aumento della rumorosità media circoscritta a 2 db.

Condizioni di test

Per testare ROG Ally X abbiamo utilizzato la consueta combinazione di benchmark sintetici, affidandoci a Cinebench 2024 e alla suite 3DMark, e ad una serie di giochi come Cyberpunk 2077, Hitman 3 e Returnal, per finire con i meno esigenti Hades 2 e Dredge.
Abbiamo poi preso come riferimento il profilo energetico Prestazioni, il più indicato per bilanciare performance e consumi, che ferma il SoC a 17W con un assorbimento totale del dispositivo che si attesta a circa 35W, confrontando poi i risultati ottenuti con gli altri due profili energetici Turbo e Silenzioso.

Sul fronte videogiochi abbiamo utilizzato il profilo Steam Deck quando possibile, limitandoci invece al preset medio negli altri casi.
L'handheld è stato mantenuto alla risoluzione base di 1080p con refresh rate impostato a 120 Hz e con 8 GB dedicati alla GPU, senza l'intervento delle funzionalità offerte dai driver AMD e lasciando la luminosità dello schermo di default. La versione dei driver AMD Adrenalin utilizzata è la 23.40.28, mentre sul fronte del software proprietario abbiamo fatto affidamento sulla nuova versione di Armoury Crate, la 1.5.5.

Benchmark sintetici

Partiamo dai benchmark sintetici e dalle prove sul SoC eseguite con Cinebench 2024: con il profilo Prestazioni abbiamo ottenuto un punteggio di 616 punti in multi-core e 97 punti in single-core. Per mettere alla prova la massima potenza raggiungibile dalla macchina in modalità batteria, abbiamo però eseguito i test anche con il profilo Turbo: in questo caso Ally X ha restituito 734 punti in multi-core e 100 punti in single-core.

Come è possibile notare, l'aumento di wattaggio sembra incidere principalmente sulle prestazioni multi-thread, con uno scarto abbastanza significativo. Spinto al massimo il Ryzen Z1 Extreme di AMD si avvicina ad una CPU laptop di fascia media, un ottimo risultato considerando le dimensioni dell'handheld.

Passando a 3D Mark, prendendo come riferimento il profilo Prestazioni, ROG Ally X ottiene buoni risultati, piuttosto in linea con la capostipite. Night Raid, test ideale per mettere alla prova le iGPU, fa registrare 25165 punti. Solar Bay è invece utile per testare le capacità ray tracing delle GPU mobile e ha raggiunto quota 11196 punti. Passando alle classiche prove per PC, Time Spy ha ottenuto 2915 punti, mentre il più recente Steel Nomad Light 2727 punti.

Per avere un'idea completa sulla differenza tra i vari preset energetici, abbiamo eseguito Night Raid su tutte le soglie di potenza: con il profilo silenzioso il benchmark totalizza 18657 punti, mentre con il profilo Turbo raggiunge 27962 punti: tra il preset Silenzioso e Prestazioni lo scarto è abissale, mentre sulla curva alta di wattaggio le prestazioni subiscono un incremento significativo ma meno vertiginoso, caratteristica che conferma il buon bilanciamento del profilo mediano.

Abbiamo infine provato l'incidenza di AMD FSR sulle prestazioni della macchina: il super sampling della casa rossa è infatti una funzionalità imprescindibile per questa categoria di prodotti. Con l'apposito test, si ottengono 15.73 FPS medi senza FSR e ben 27.87 FPS medi con FSR: uno scarto del 77.2% che rimarca l'efficacia della magia targata AMD.

Non poteva mancare la prova del nuovo SSD 2280: messa alle strette da CrystalDiskMark, la memoria ha ottenuto 5007 MB/s in lettura e 2887 MB/s in scrittura. Il nuovo drive solido migliora quindi rispetto alla versione originale, raggiungendo velocità superiori su tutti i fronti.

Benchmark gaming

Non possiamo che iniziare con l'immancabile Cyberpunk 2077, il kolossal sci-fi di CD Project RED in grado di far sudare anche le configurazioni PC più potenti. Utilizzando il profilo energetico Prestazioni e il preset "Steam Deck" con FSR 2 attivo di default, ideale anche per gli altri handheld, ROG Ally X raggiunge 31 FPS medi a 1080p che diventano 48 FPS a 720p. Nel caso specifico abbiamo però sperimentato anche il preset energetico Turbo, spingendo al massimo le prestazioni dell'handheld: a 1080p gli fps medi diventano 44, mentre a 720p si toccano addirittura 67 FPS medi. Gli 8W di differenza che separano i due preset si fanno sentire, specialmente sulla parte alta della curva e in presenza di giochi che non risparmiano risorse hardware. In generale poi, abbiamo notato un miglioramento della stabilità del titolo - probabilmente dovuta all'aumento di RAM di Ally X - e una velocità di caricamento che, senza cambiamenti miracolosi rispetto al modello originale, è pur sempre apprezzabile.

Quanto rilevato con il titolo dello studio polacco, viene confermato anche con gli altri giochi. Hitman 3 con livello di dettaglio Standard, FSR 2 Bilanciato e risoluzione 1080p, fa registrare 47 FPS medi, che diventano 60 tondi tondi a 720p. Anche in questo caso il preset Turbo alza l'asticella del frame rate a ben 77 FPS medi alla risoluzione di 720p.
Returnal è forse il titolo più ostile al nuovo dispositivo. Con profilo Prestazioni, preset medio, alla risoluzione di 1080p segna 29 FPS medi e abbassando la risoluzione a 720p le cose migliorano ma non troppo, con 32 FPS medi.
Nulla da segnalare invece con Hades 2 e Dredge: il primo ha mantenuto 120 FPS piuttosto stabili, mentre il secondo ha totalizzato una media di 105 FPS, tutto con il preset energetico Prestazioni, risoluzione 1080p e tutti i dettagli spinti al massimo, facendo di Ally X - ancora una volta - l'ambiente naturale per le produzioni indipendenti.

Al di là dei meri numeri, l'esperienza di gioco reale - con tutti i titoli che abbiamo provato - si è rivelata estremamente soddisfacente. I vantaggi generati dalla nuova distribuzione della potenza energetica, con profili ora più bilanciati e funzionali, consentono a ROG Ally X di performare bene anche a wattaggi meno elevati, con la possibilità di scegliere lo scenario migliore in base al contesto.

I 24 GB di RAM permettono di allocare molta più memoria alla componente video del SoC
I 24 GB di RAM permettono di allocare molta più memoria alla componente video del SoC

In questo senso diventa poi fondamentale il pacchetto di tecnologie HYPR-RX di AMD integrate nel gestionale di ASUS e facilmente raggiungibili anche dal pannello laterale di Armory Crate: super sampling, frame generation, anti-lag e tutte le altre funzionalità, sono potenzialmente in grado di migliorare notevolmente le prestazioni dei giochi più pesanti e in certi casi di raddoppiarle persino.
Insomma, pur senza potenziare in maniera decisa la forza bruta di ROG Ally X, ASUS è riuscita a confermare il buon lavoro svolto con il modello originale.

Autonomia

Il miglioramento più importante di ROG Ally X è sicuramento quello relativo alla nuova batteria da 80 Wh che raddoppia la capacità rispetto a ROG Ally.
A discapito dei numeri però, una batteria il doppio più grande non significa necessariamente un'autonomia raddoppiata: i fattori da tenere in considerazione sono infatti molteplici e in questo contesto molto dipende dall'ottimizzazione software e driver. Una cosa però è certa, ROG Ally X offre decisamente più autonomia del modello originale.

Utilizzando come riferimento il profilo energetico Prestazioni, con luminosità dello schermo all'80%, speaker con volume al 60% e luminosità dei LED al 33% (impostazioni ideali per l'utilizzo quotidiano), siamo riusciti a giocare con Cyberpunk per circa 130 minuti, mentre con il profilo Turbo (luminosità display al 100%) siamo arrivati a circa 105 minuti. Gli stessi risultati sono stati ottenuti anche con Hitman 3 e Returnal, mentre Hades 2 e Dredge con profilo prestazioni ci hanno consentito di sfiorare i 190 minuti.
Abbiamo poi provato un video YouTube in 4K e ROG Ally X ci ha permesso la visione per oltre 320 minuti continuativi.

Il miglioramento dell'autonomia di ROG Ally X è insomma evidente e consente all'handheld di ASUS di ergersi, finalmente, a vero e proprio dispositivo mobile. La batteria rinnovata porta in dote un ulteriore vantaggio: il profilo Turbo, da usare con il contagocce nel primo modello, diventa ora una possibilità concreta e - soprattutto per le uscite più brevi - può essere utilizzato senza parsimonia.

Il prezzo da pagare per tutto questo (al di là di quello economico sul quale torneremo in conclusione) è un aumento di peso di 70 grammi.

Temperature e rumorosità

Il nuovo sistema di raffreddamento di ROG Ally X permette al dispositivo di mantenere sostanzialmente invariate le temperature rispetto a ROG Ally, in virtù però di un batteria più grande (con relativa riduzione potenziale del flusso d'aria ed un calore più diffuso) e di un SSD di dimensioni maggiori (anche questo più caldo del precedente). Il lavoro svolto dagli ingegneri di ASUS merita quindi un plauso.

ROG Ally X con i nostri test non ha mai superato gli 80 gradi interni della componentistica, anche sotto stress
ROG Ally X con i nostri test non ha mai superato gli 80 gradi interni della componentistica, anche sotto stress

Alla prova dei fatti, prendendo come campione Cyberpunk 2077, il SoC di Ally X raggiunge 58°C con il profilo Silenzioso, 72°C con il profilo Prestazioni e 80°C con il profilo Turbo. Tenuto conto che i test sono stati eseguiti in giornate estremamente calde, ROG Ally X abbassa di qualche punto il valore medio delle temperature.

Il calore percepito sullo chassis si concentra esclusivamente sulla parte posteriore del dispositivo, nella zona centrale-superiore, e sul display. Manubri, tasti e in generale tutte le zone esterne più esposte al contatto diretto con le mani rimangono invece a temperatura ambiente.
Proprio come la prima versione, anche ROG Ally X presenta un profilo di rumorosità molto contenuto, anche se leggermente più alto: sotto sforzo, abbiamo registrato 38 db in Silenziosa, 40 db in Prestazioni e 46 db in Turbo.
In tutti i casi però il rumore non risulta fastidioso e l'handheld può essere utilizzato anche con gli speaker a volumi bassi.

Il gioco vale la candela?

Come è possibile intuire dalla lunga recensione che abbiamo scritto, ROG Ally X si presenta come un aggiornamento di metà generazione che migliora il prodotto originale su diversi fronti. Badate bene, per questo nuovo modello ASUS non si è limitata ad aggiungere componenti e a rifinire l'ergonomia, ma ha svolto un lavoro di re-design dell'hardware interno praticamente totale, ripensando struttura e disposizione delle componenti e consegnando un dispositivo, sì più pesante e leggermente più ingombrante, ma anche meglio congegnato.

Se dovessimo quindi valutare il mero "pezzo" di hardware, completamente slegato dalle dinamiche di mercato e dal contesto storico, non potremmo che plaudire il lavoro svolto dalla casa taiwanese e se queste sono le premesse per una "Ally 2.0", la strada intrapresa fa sicuramente ben sperare.

Una schermata di riepilogo con le caratteristiche salienti di ROG Ally X
Una schermata di riepilogo con le caratteristiche salienti di ROG Ally X

Il problema, però, è che non possiamo trascurare l'attuale situazione di mercato, perché non sarebbe corretto nei confronti dei consumatori. ROG Ally X e il suo Ryzen Z1 arrivano a pochi giorni dal lancio dei nuovi processori mobile di AMD della serie Strix Point, che con tutta probabilità getteranno le basi per un eventuale "Ryzen Z2". Il leggero incremento delle prestazioni portato dall'aggiunta di RAM, da solo, non basta a giustificare un prezzo di lancio di 899€ (che tra l'altro sono 100€ in più del prezzo di lancio di ROG Ally originale) e l'aumento dell'autonomia, accompagnato dalle tante piccole (ma importanti) novità estetiche, non risolvono la situazione. Forse un display OLED, magari con una diagonale poco più grande, avrebbe dato la spinta necessaria a posizionare correttamente il nuovo handheld di ASUS: il display LCD da 7'' circondato dalle ingombranti cornici, lo ripetiamo, è ormai decisamente anacronistico.

Vero, la batteria da 80 Wh consacra ROG Ally X come il primo handheld "veramente" mobile, ma la concorrenza interna di ROG Ally, che non solo non sarà dismessa, ma troverà nuova linfa vitale al prezzo ufficiale di 599€, è decisamente troppo forte. Con l'investimento aggiuntivo di 20€ per un buon power bank, il dispositivo originale non avrebbe nulla da invidiare al nuovo aggiornamento.
Insomma, se avete già ROG Ally - ma ci spingiamo a dire, anche un altro handheld - il passaggio a ROG Ally X ha poco senso. Se invece state pensando di comprarne uno, il prezzo della precedente ROG Ally è decisamente più invitante. Insomma, la bontà intrinseca di ROG Ally X è evidente sotto ogni punto di vista, ma la nuova macchina arriva fuori tempo massimo e non è sola sul mercato.

Conclusioni

Prezzo 899 €

Multiplayer.it

8.0

ASUS torna sul mercato degli handheld con un dispositivo che risolve molte delle sbavature del modello originale, senza riuscire tuttavia ad esaurirle completamente. Preso come prodotto a sé stante, ignorando le dinamiche di mercato, ROG Ally X si erge probabilmente a miglior handheld in circolazione, in virtù di un'autonomia che finalmente consente di utilizzarlo a lungo e di tanti piccoli miglioramenti ergonomici che compensano il peso maggiorato di 70 grammi. Il problema più grande di ROG Ally X è però ROG Ally, il modello originale, che con lo stesso AMD Ryzen Z1 Extreme, oggi ha un cartellino di 599€, ovvero costa il 35% in meno. Consigliare quindi l'acquisto della X è molto complesso, figurarsi l'upgrade per chi ha già tra le mani il modello originale o un altro handheld, ma allo stesso tempo non ci siamo voluti allontanare dalla votazione di Ally visto che il valore della macchina è indiscutibile sul fronte dell'hardware e delle prestazioni.

PRO

  • Batteria da 80 Wh con un sostanziale aumento dell'autonomia
  • Ergonomia migliorata
  • Costruzione di alta qualità
  • 24 GB di RAM sono la quantità giusta

CONTRO

  • Peso aumentato di 70 grammi
  • Leggermente più ingombrante dell'originale
  • Il display LCD ormai è anacronistico
  • Il prezzo di lancio fa a cazzotti con il mercato