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Autopsy Simulator, la recensione di un'esperienza che ci invita a dissezionare dei cadaveri

La recensione di Autopsy Simulator, un'esperienza che ci invita a dissezionare dei cadaveri, scoprendo la storia di un medico legale.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   05/06/2024
Uno dei cadaveri da dissezionare
Autopsy Simulator
Autopsy Simulator
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Ogni tanto il mondo dei videogiochi prova a entrare in contatto con mestieri e contesti considerati ameni rispetto al medium, ma che esercitano un fascino enorme su parte dell'utenza. In particolare il filone dei "Simulator" si fonda sull'assunto di riprodurre con quanta più verosimiglianza possibile delle attività lavorative reali. Abbiamo quindi arato e seminato campi nei Farming Simulator, pulito giardini e rasato aiuole in Lawn Mowing Simulator (per fare un paio di esempi celebri) e ora possiamo dissezionare cadaveri in Autopsy Simulator, apparentemente il più estremo del gruppo.

Nei panni di un medico legale

Il gioco ci mette nei panni di un medico legale, quello che nei film americani conosciamo come coroner, che deve eseguire diverse autopsie per scoprire la causa di morte di alcune persone, determinando se si tratta di incidenti, suicidi, omicidi o quant'altro. Il gameplay riproduce con grande meticolosità le pratiche autoptiche, che vengono mostrate nel dettaglio, senza nascondere niente al giocatore.

Uno dei cadaveri da esaminare, nel gioco è possibile eliminare la censura delle nudità
Uno dei cadaveri da esaminare, nel gioco è possibile eliminare la censura delle nudità

Quindi ci vengono offerti tutti o quasi gli strumenti usati nel campo negli anni '90, il periodo in cui è ambientata la storia, ovviamente al netto delle potenziali complicazioni. Spetta a noi aprire i cadaveri, segare i crani, rimuovere gli organi, prelevare fluidi da analizzare, scrivere i referti traendo delle conclusioni e così via. In qualche modo Autopsy Simulator raggiunge il suo obiettivo di farci sentire dei medici legali alle prese con i misteri nascosti in dei corpi senza vita. In realtà l'esperienza è molto guidata, ossia non siamo mai abbandonati a noi stessi e non abbiamo mai la scelta su come procedere.

Sostanzialmente siamo la mano del medico, quindi è lui che sa quello che deve fare e che poi noi facciamo nella pratica. Il suo pensare si traduce in obiettivi ben leggibili sullo schermo, con indicazioni accurate. Inoltre non è possibile improvvisare, perché si può eseguire solo l'azione necessaria per proseguire, usando il relativo strumento, con tutti gli altri sistemi che vengono bloccati.

Esperienza lineare

Non c'è quindi la possibilità di compiere altre azioni o di sbagliare o di tentare strade alternative. Va fatto ciò che deve essere fatto e che è richiesto a seconda del caso. In un certo senso, è abbastanza limitante e rende l'esperienza molto lineare. È anche vero che lasciare la libertà al giocatore di sperimentare sarebbe stato poco opportuno in un gioco del genere e, soprattutto, sarebbe stato insensato dal punto di vista narrativo, perché avrebbe presupposto un medico legale che non sa davvero fare il suo mestiere e che procedesse a tentoni di fronte a ogni caso.

La casa del protagonista, un disastro
La casa del protagonista, un disastro

Invece vestiamo i panni di un professionista e siamo noi a seguire lui, come se fossimo degli studenti che osservano le sue registrazioni video in cui spiega ogni procedura (una trovata attuata dagli sviluppatori per legittimare le spiegazioni date dal protagonista al giocatore, giustificandole narrativamente). Inoltre, agire in autonomia avrebbe comportato la possibilità di perdere delle informazioni essenziali, finendo per compromettere l'esperienza.

Il giocatore non sembra quindi avere margine, ma va detto che il titolo di Woodland Games riesce comunque a essere molto coinvolgente, perché ci mette in una situazione estrema, a contatto con un mestiere affascinante e mitizzato da centinaia di film e telefilm, reso al meglio proprio grazie al rigore con cui riproduce i vari passaggi (gli sviluppatori si sono avvalsi della consulenza di medici legali e anatomopatologi per rendere più verosimili i diversi casi) e le diverse strumentazioni, che vanno dai semplici bisturi ai sistemi che servono per il riconoscimento del cadavere, passando per una macchina fotografica che serve per creare la documentazione visiva del caso.

Più un gioco narrativo che un simulatore

C'è inoltre da valutare il fatto che si tratta di un videogioco pensato per un target molto ampio e che, quindi, non può richiedere al giocatore una competenza tale da permettergli di eseguire davvero un'autopsia senza alcuna guida. Altrimenti sarebbe stato giocabile solamente da persone che hanno studiato medicina legale all'università o al massimo da qualche cultore della materia.

Uno dei minigiochi legati alle pratiche simulate
Uno dei minigiochi legati alle pratiche simulate

Si è quindi preferito intrecciare la simulazione con una storia molto presente e forte, che parte dalle vicende personali del protagonista, ossia la morte di sua moglie, avvenuta prima dei fatti raccontati dal gioco, per arrivare a dei risvolti inattesi di cui, naturalmente, non vi diciamo nulla. Quello che possiamo dirvi è che si ha sin da subito la percezione che il nostro medico abbia qualcosa che non va. Lo capiamo dal fatto che deve prendere delle medicine per rimanere lucido e che vive un'esistenza trasandata, con casa sua (l'unico altro ambiente visitabile nel corso dell'avventura) completamente sporca e in disordine.

Un cadavere in condizioni non proprio ottimali
Un cadavere in condizioni non proprio ottimali

Lo capiamo anche dai continui riferimenti alla donna, che evidentemente nascondono qualcosa e che vanno a intrecciarsi con un caso di cronaca e con delle visioni che lo tormentano. Quindi segare cervelli e analizzare ematomi di cadaveri, spesso ridotti in pessimo stato, è lo sfondo sul quale si staglia un thriller dai forti toni horror che riesce a tenere incollati fino al finale. Ed è in questo senso che Autopsy Simulator va inteso: ci troviamo di fronte a un gioco narrativo in cui è la simulazione a essere un pretesto, tanto che il titolo potrebbe risultare ingannevole per più di qualcuno.

Composto con intelligenza

Autopsy Simulator va lodato anche in un altro senso, quello della compattezza. Lo studio di sviluppo era cosciente di non avere grossi mezzi a disposizione e si è concentrato sugli aspetti più importanti del gioco, ossia riprodurre nel modo più accurato possibile ambienti e strumentazione, senza spendere in elementi accessori come filmati o luoghi che sarebbero stati sotto sfruttati.

I casi sono stati ricostruiti con grande ricchezza di dettagli, come mostra questa cartelletta
I casi sono stati ricostruiti con grande ricchezza di dettagli, come mostra questa cartelletta

Quindi sono stati ricreati l'obitorio, che è composto da diversi ambienti come l'ufficio del medico, il laboratorio e la sala operatoria stessa, e la casa del protagonista, con una parte della palazzina in cui vive. Non c'è nient'altro. Va detto che il livello di dettaglio è ottimo e che in generale non si sente il bisogno di andare altrove, visto com'è stata costruita la storia. Insomma, è un titolo realizzato con grande intelligenza e consapevolezza delle proprie risorse, il che di questi tempi è una virtù, non un difetto.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
8.0
Lettori (1)
6.7
Il tuo voto

Autopsy Simulator riesce nel suo intento di farci sentire nei panni di un medico legale, pur nella sua estrema linearità e pur avendo un focus essenzialmente narrativo, ben celato dal titolo. Certo, alcuni momenti sono per stomaci forti, vista l'accuratezza con cui sono state riprodotte le pratiche mediche, ma ci si abitua per poi scoprire che dietro organi da rimuovere e sezionare, crani da segare e cartellette da riempire si nasconde un bel thriller, che vale il tempo che richiede per arrivare alla fine.

PRO

  • Anche se molto guidate, le autopsie sono interessanti
  • Lato narrativo più presente di quanto pensassimo
  • Non scade mai nel trash

CONTRO

  • Molto lineare e un po' limitato