Dando un'occhiata a Bendy in Nightmare Run, oltre ad apprezzare comunque lo stile grafico adottato, è facile etichettarlo velocemente come gioco caratterizzato in modo da sfruttare la scia di Cuphead, visto il ricorso all'aspetto tipico dei cartoon degli anni '30 e lo strano contrasto che emerge tra questo look faceto e tondeggiante e le situazioni da incubo in cui ci si trova proiettati. In verità, il titolo in questione è il seguito di un gioco uscito prima del celebre sparatutto di Studio MHDR per Xbox One e PC, cosa che inserisce Bendy in una sorta di franchise in grado di spaziare anche tra situazioni e atmosfere alquanto differenti, visto che il precedente (e poco noto) Bendy and the Ink Machine è addirittura una sorta di horror in soggettiva, giunto lo scorso aprile su Steam. Considerando la quantità di tempo impiegata da Cuphead per arrivare sul mercato dopo la sua prima presentazione è possibile che il team Joey Drew Studios abbia comunque tratto ispirazione dall'opera dei fratelli Moldenhauer, ma lasciamo il beneficio del dubbio, riconoscendo se non altro una notevole capacità di variazione sul tema, almeno in termini di gameplay.
Dallo pseudo-horror in soggettiva, infatti, la nuova avventura di Bendy è una sorta di "endless boss runner", per così dire, nel senso che si tratta di una meccanica da endless runner applicata esclusivamente a scontri con boss. La prospettiva è quella tipica di molti titoli del genere: inquadrato da davanti, con il boss che lo insegue in maniera inesorabile dallo sfondo, il protagonista si ritrova a correre su un percorso prestabilito con la possibilità di seguire tre binari paralleli, saltando da uno all'altro in qualsiasi momento per cercare di raggiungere i bonus e soprattutto evitare gli attacchi. È una meccanica di gioco che si basa interamente sulla velocità di reazione all'interno di un set limitato di possibilità e soluzioni, come si conviene a un endless runner, ma declinata secondo un gusto molto peculiare, che lo rende distinguibile in mezzo alla sconfinata quantità di titoli del genere in ambito mobile.
Corri e salta
Il sistema di controllo si basa su semplici tocchi sullo schermo, i classici "swipe" che consentono di spostare il personaggio a destra o a sinistra sui binari paralleli spostando il dito nella direzione voluta o saltare muovendolo verso l'alto, tutto quello che serve per correre sul percorso prestabilito e cercare di evitare gli attacchi del boss che ci insegue sullo sfondo. In mezzo a tutto questo è necessario anche raccogliere armi di varia tipologia sparsi in giro per i livelli in modo da lanciarle contro il nemico, cercando di azzerare la sua energia e vincere così lo scontro a distanza. L'applicazione della meccanica endless runner a una successione di boss fight di questo tipo rappresenta una buona intuizione da parte degli sviluppatori, che sono riusciti in questo modo a creare una variazione sul tema alquanto convincente, oltre ad aver trovato il modo di caratterizzare in maniera molto particolare ogni singolo livello, che diventa una sorta di sfida diretta contro un nemico incombente. In quest'ottica trova una buona applicazione anche l'inquadratura di fronte al protagonista, che sulle prime può sembrare disorientante in un gioco così incentrato sulla reattività, ma ben presto si rivela come necessaria a mettere sempre il boss al centro dell'attenzione.
Al di là degli eventuali spunti di partenza, è indubbio che Cuphead abbia rappresentato una qualche fonte d'ispirazione, come dimostra anche la struttura composita degli scontri con i boss: nonostante i livelli non offrano, generalmente, grande varietà di situazioni o variazioni sul tema, vi sono fasi diverse che intervengono nello scontro con il nemico, che tende ad assumere configurazioni e comportamenti diversi con l'avanzare del combattimento rendendolo in questo modo particolarmente coinvolgente. Lo stile grafico adottato mischia elementi 2D con altri 3D con effetto scenografico interessante, anche se siamo piuttosto lontani dalle meraviglie messe in scena da Studio MDHR, cosa che deriva dalle dimensioni ovviamente diverse delle due produzioni. In ogni caso, tanto basta a donare un'identità forte e specifica a Bendy in Nightmare Run all'interno del panorama mobile. Il gioco è un free-to-play che fa largo uso della valuta in-game, rappresentata da lattine, per sbloccare nuovi livelli, modalità e accessori per personalizzare il protagonista, ma si tratta di elementi che possono essere tutti conquistati semplicemente giocando, visto che le lattine sono disseminate all'interno dei livelli, dunque il sistema sembra decisamente equilibrato.
Conclusioni
È un po' difficile provare ancora interesse per gli endless runner, genere che da tempo si trascina stancamente su un binario che sembra offrire ormai ben poche divagazioni e sorprese, ma questo gioco tenta quantomeno di smarcarsi da buona parte della massa. Costretto in limiti ben delineati, come il protagonista nel suo percorso di fuga, Bendy in Nightmare Run non riesce a svicolare più di tanto dal percorso stabilito nel canone, tuttavia riesce a inserire un paio di buone idee nel canovaccio classico e a costruire in questo modo una propria identità specifica, che si fonda soprattutto sulla caratterizzazione peculiare e sulla costruzione dei livelli in stile boss fight prolungati. La meccanica di base del gameplay è sempre la stessa è la monotonia è un suo effetto collaterale ben riconosciuto, tuttavia è facile restare affascinati da questo strano, buffo e inquietante cartoon interattivo da controllare in punta di dita.
PRO
- Ottimo lavoro sulla componente estetica
- Interessante struttura in stile boss fight
- Free-to-play senza particolari trappole
CONTRO
- Fondamentalmente è solo un altro endless runner
- Monotono per sua stessa natura