Nintendo DS, nonostante lo sgraziato modello iniziale, fu una console di rottura e, forse anche per questo, di enorme successo. È vero che tutti guardano a Wii quando pensano alla rinascita di Nintendo, ma è con la console a doppio schermo che la grande N ha cominciato a sperimentare un nuovo modo di concepire i videogiochi. E sopratutto è qui che ha capito che i dollari delle masse valgono tanto quanto quelli dei giocatori più hardcore. Vanno solo attratti in maniera differente.
Ecco quindi nascere serie come Nintendogs (23 milioni di copie vendute!), Professor Layton e soprattutto Brain Training. Questo franchise multimilionario provava a tradurre in videogioco alcune teorie del dottor Ryuta Kawashima, eminente "scienziato del cervello". Grazie ad alcuni intelligenti esercizi, Brain Training del Dr. Kawashima: Quanti anni ha il tuo cervello? prometteva di togliere un po' di ragnatele dalle nostre mente intorpidite da computer, calcolatrici e smartphone così da renderle un po' più brillanti. Inutile dire che fu un successo strepitoso in grado di uscire dai confini del mondo dei videogiochi e arrivare alle orecchie di mamme, nonni e persino altri professori.
C'era però un problema: il Dr. Kawashima aveva anche da seguire la sua carriera accademica e non poteva sviluppare solo videogiochi. Come fare, dunque, per cavalcare l'onda del successo? Ovviamente creare un gioco che riprendesse gli stessi principi di Brain Training, in grado di divertire anche senza il sigillo del celebre luminare. Tra tanti cloni più o meno riusciti, anche Nintendo ha provato a sfruttare il trend con Big Brain Academy.
Sviluppato da Nintendo EAD nel 2005, solo pochi mesi dopo Brain Training, e capace di vendere più di 6 milioni di copie, la serie è rimasta nel cassetto di Nintendo per 14 anni, dopo che Big Brain Academy: Wii Degree ha venduto più di 2 milioni di copie su Wii.
Come se la caverà su Nintendo Switch? Scopritelo nella recensione di Big Brain Academy: Sfida tra menti.
Allenare la mente
Non bisogna essere vecchi bacucchi come noi per avere un metro di paragone più attuale dei classici per Nintendo DS: gli utenti Nintendo Switch hanno già potuto togliere la polvere dalle loro sinapsi con Brain Training del Dr. Kawashima per Nintendo Switch, uscito nel gennaio del 2020.
In poche parole si tratta di una serie di minigiochi (ne abbiamo contati 20, ma altri potrebbero aggiungersi attraverso aggiornamenti o nascondersi tra le pieghi del gioco) divisi in 5 macro-gruppi: Intuito, Memoria, Analisi, Algebra e Percezione. Come è facile capire dal nome, ognuno di questi gruppi punta a migliorare un aspetto specifico della mente, così da rimetterla in moto e ritrovare la brillantezza perduta.
Rispetto a Brain Training in questo caso ci troviamo di fronte a una struttura molto più giocosa, sia nella presentazione sia nella scelta delle attività. Tutto il gioco, infatti, è realizzato con una coloratissima grafica doodle, impreziosita da versetti in stile Animal Crossing. Questo rende Big Brain Academy: Sfida tra menti molto più accattivante da approcciare soprattutto per i più piccoli.
Oltre ai colori e i "disegnini" gli esercizi sono molto spesso molto grafici, una cosa che consente anche ai più piccoli di giocare senza grosse limitazioni. La possibilità di scegliere il livello di difficoltà, oltre che tra i controlli digitali e quelli touch apre ulteriormente la porta a un numero imprecisato di contendenti, che potrebbero ritrovarsi intorno alla console o davanti alla TV per scoprire chi ha il cervello più in forma.
La presentazione giocosa non è sinonimo di semplicità: è vero che bisogna trovare uccellini in una gabbia, contare animali, o sommare fiori e palloncini, ma l'operazione richiesta non è sempre immediata. In Binari impazziti, per esempio, bisogna completare il percorso di un treno scegliendo i "pezzi" mancanti. Tutto molto semplice, non fosse che ai livelli di difficoltà più alti non solo i percorsi sono più intricati, ma la scacchiera sarà proposta da angolazioni differenti o il percorso andrà costruito partendo dal fondo. In Cubolandia bisogna contare i blocchi mostrati su schermo: da 1 a 10 sono capaci tutti, ma quando ce ne saranno più di 30 non sarà semplice indovinare il numero giusto in poche frazioni di secondi.
Multiplayer
Il cuore di Big Brain Academy: Sfida tra menti diventa così l'esperienza da party game. Gli esercizi presenti, per quanto divertenti, potrebbero non avere appeal per molto tempo. Va bene sbloccare abiti e accessori per agghindare il proprio avatar, esercizi sempre più difficili e va bene anche sfidare a suon di prestazioni i cervelloni online, ma dopo un po' gli esercizi cominceranno a ripetersi un po'.
Diversa, invece, è la sfida multigiocatore. Grazie alla possibilità di personalizzare il livello di sfida prima di ogni minigioco, sarà abbastanza semplice trovare il giusto equilibrio tra i partecipanti. La nonna è un drago col sudoku, ma il nipote ha appena cominciato a fare di conto? Uno sarà un principiante, mentre l'altra piazzerà il livello élite. I figli sono dei pro player, mentre l'ultimo videogioco preso in mano dal papà era Pong? Il genitore usa i controlli touch della console, mentre i giovani sfruttano i Joy-Con. Con un po' di accorgimenti le sfide saranno sempre equilibrate e di conseguenza divertenti fino alla fine.
Il fatto che si stia esercitando la capacità di calcolo, il pensiero laterale e la memoria sono oltretutto dei bonus che potrebbero spingere i genitori più rigidi o meno avvezzi ai videogame a fare uno strappo alla regola.
Tecnica
Come abbiamo detto, nessuno comprerebbe Big Brain Academy: Sfida tra menti per il suo comparto tecnico. Questo non vuol dire che il gioco non sia molto chiaro e funzionale. Più che bello da vedere, per questo genere di gioco è importante riuscire a non mettere degli ostacoli davanti al giocatore: deve essere leggibile in ogni situazione, senza colori od orpelli di troppo, soprattutto quando sono 4 i giocatori a condividere il medesimo schermo. In questo il prodotto di Nintendo funziona molto bene e garantisce una sfida sempre equa, anche per i più piccoli.
Conclusioni
Big Brain Academy: Sfida tra menti è un gioco che sa bene a quello a cui deve puntare. Lo fa con un prezzo budget, con una grafica semplice, ma divertente e una serie di giochi piuttosto ben fatti. Un singolo giocatore potrebbe trovarlo limitante, ma è perfetto per veloci sfide di gruppo, grazie alla sua facile leggibilità, alla personalizzazione della difficoltà e all'approccio mordi e fuggi. E il fatto che aiuti a rendere la mente un po' più brillante è, come sempre, un gradito bonus.
PRO
- Personalizzazione della difficoltà
- Immediato da capire e giocare
- Allena la mente
- Prezzo budget
CONTRO
- Pochi minigiochi
- Da soli ha un'appetibilità limitata