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Call of Duty: Black Ops Cold War, la recensione per PC

La serie Activision punta a coinvolgerci con una campagna visivamente spettacolare, con tanto di ray tracing: la recensione di Call of Duty: Black Ops Cold War per PC.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   21/11/2020

Con la recensione di Call of Duty: Black Ops Cold War per PC vogliamo fornirvi un quadro di come gira il nuovo episodio della serie Activision su di un hardware di nuova generazione, con particolare riferimento all'introduzione del ray tracing, dopo aver testato il gioco su PS4 e in attesa di eventuali approfondimenti su console next-gen.

Il ritorno della campagna single player rappresentava naturalmente un'occasione irrinunciabile per ribadire la cifra tecnica del franchise, anche e soprattutto in proiezione futura, e gli sviluppatori di Treyarch (coadiuvati sulla piattaforma Windows dagli ormai esperti Beenox) non l'hanno sprecata, confezionando anzi uno spettacolo coinvolgente e dall'immancabile taglio cinematografico.

Storia

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Sequel diretto dell'originale Black Ops, Call of Duty: Black Ops Cold War è ambientato nel 1981, durante il periodo della Guerra Fredda. Un misterioso agente russo, nome in codice Perseus, sembra intenzionato ad attaccare l'occidente, e così il presidente Ronald Reagan dà mandato a Russel Adler di creare una squadra speciale per individuare la posizione del nemico ed eliminare la minaccia.

Adler, un uomo della CIA con una grossa cicatrice sul volto che evidenzia in maniera inequivocabile i risvolti negativi della sua lunga carriera militare, decide di assoldare non solo vecchie conoscenze come Alex Mason, Frank Woods e Jason Hudson, ma anche gli specialisti Helen Park, Lawrence Sims e Lazar Azoulay, oltre naturalmente al personaggio che controlleremo, "Bell".

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Arriva così la prima novità del gioco, il fatto cioè di poter creare da zero il protagonista scegliendone nome, sesso, background e profilo psicologico. Quest'ultimo elemento non ha unicamente un valore accessorio, bensì influenza le capacità del personaggio con dei perk che si attivano a seconda del tipo di agente che andremo a generare, selezionando due tratti caratteriali da una rosa di sei.

Come da tradizione per la saga di Black Ops, tuttavia, l'ambientazione dei primi anni '80 non è l'unica che ci troveremo di fronte durante la campagna, che include anche diverse missioni che si svolgono nel corso della guerra del Vietnam al fine di raccontare ricordi e antefatti legati ai protagonisti e al misterioso agente segreto a cui danno la caccia, nell'ambito di un intreccio che fra sequenze ad alto tasso di adrenalina e poderosi colpi di scena non delude affatto.

Struttura

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La schermata principale di Call of Duty: Black Ops Cold War fornisce una chiara anticipazione di quello che potrebbe essere il futuro della serie, laddove venisse meno l'esigenza di sfornare ogni anno un pacchetto da vendere al pubblico a prezzo pieno. Si percepisce infatti l'idea di una vera e propria piattaforma in cui la campagna viene affiancata dal comparto multiplayer, dalla modalità Zombie e dall'immancabile collegamento al battle royale Call of Duty: Warzone.

Anche in termini pratici, è tutto modulare: l'installazione su PC può essere gestita in maniera molto semplice, tramite il client di Battle.net, aggiungendo o eliminando porzioni di esperienza che riteniamo utili o superflue al fine di risparmiare spazio su SSD. Il pacchetto delle texture in alta risoluzione, ad esempio, sono circa 40 GB del tutto opzionali; e lo stesso vale naturalmente per la campagna, Warzone e/o le modalità competitive tradizionali.

Call Of Duty Black Ops Cold War 3

Al netto del lungo e fastidioso processo di compilazione degli shader, a cui fortunatamente bisogna sottoporsi solo all'inizio, l'impianto si rivela decisamente accessibile e ben congegnato, con la ciliegina sulla torta rappresentata dall'approccio cross-platform per quanto concerne la progressione: un vero e proprio game changer, se consideriamo quella che è sempre stato l'approccio di Call of Duty, e che ora è destinato inevitabilmente a cambiare.

Il concetto dei moduli lo ritroviamo però anche nella struttura della campagna stessa, che pur essendo come al solito troppo breve (la sua durata si attesta sulle quattro ore e mezza) fa leva su di una serie di bivi narrativi determinati dalle nostre scelte, che producono finali differenti, e prova a gestire i collezionabili in maniera peculiare, trasformandoli in indizi e rendendoli utili a sbloccare ulteriori contenuti, nonché a migliorare il resoconto che viene stilato alla fine dell'esperienza.

Gameplay

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Queste piccole ma importanti novità, che enfatizzano la rigiocabilità della campagna o quantomeno delle singole missioni che la compongono, si innestano nel gameplay di Black Ops Cold War in maniera naturale e interessante, in maniera simile a quanto fatto in Call of Duty: Modern Warfare. Ci sono momenti in cui possiamo effettuare delle scelte, e queste scelte si ripercuotono sulla progressione degli eventi in maniera più o meno rilevante.

Durante il primo incarico capita ad esempio di poter uccidere o risparmiare un nemico, scoprendo poi che tenendolo in vita è possibile ottenere informazioni preziose nell'ambito di una missione secondaria, in un andirivieni fra la guerra del Vietnam e il periodo della Guerra Fredda che viene anche stavolta gestito utilizzando l'espediente dei flashback.

Call Of Duty Black Ops Cold War 5

Andando avanti tali situazioni si moltiplicano e diventano anche più interessanti, tuttavia. In una missione, ad esempio, controlliamo un ufficiale russo che fa il doppio gioco e deve farci avere una chiave per accedere a una sezione della sede del KGB a Mosca. I modi di procedere sono parecchi, tutti validi e ugualmente percorribili, così come possono cambiare gli obiettivi del personaggio, in un'escursione nei territori dello stealth che appare intrigante per quanto non particolarmente elaborata.

Il fulcro dell'azione in-game rimangono tuttavia gli scontri a fuoco, e su tale fronte si registra purtroppo il solito approccio della serie, uno sparatutto col babysitter in cui veniamo costantemente guidati nelle missioni (quando non da un compagno, dalla sua voce...), con nemici mossi da un'intelligenza artificiale basilare e in cui la libertà di movimento è solo apparente, mentre ci spostiamo da una sparatoria all'altra in maniera lineare.

Le modalità multiplayer

Call of Duty: Black Ops Cold War consente di accedere in partenza ai vari moduli che compongono l'esperienza, e che includono le modalità multiplayer, il battle royale Call of Duty: Warzone e la modalità Zombie. Constatata la solita brevità della campagna, è chiaro che l'enfasi è stata posta proprio sul comparto online, che si rivela naturalmente solido e ben bilanciato, con solo qualche perplessità legata ad alcune delle novità introdotte con questo episodio. Per i dettagli sul multiplayer, tuttavia, vi rimandiamo alla recensione di Call of Duty: Black Ops Cold War per PS4.

La versione PC

Call of Duty: Black Ops Cold War può contare su di una grafica eccellente, impreziosita da modelli poligonali parecchio dettagliati e ben animati, nonché da ottime esplosioni. Sebbene forse nell'ambito delle modalità multiplayer queste qualità spesso non si percepiscano, la narrazione cinematografica della campagna viene supportata da sequenze ad alto tasso di spettacolarità, vedi ad esempio la scena dell'inseguimento dell'aereo in fase di decollo.

Le migliorie tecniche portano ovviamente con sé un maggiore carico computazionale, e ciò si traduce nell'impossibilità di far girare il gioco al massimo su configurazioni che fino a qualche episodio fa erano perfettamente in grado di puntare ai 4K a 60 fps con tutte le regolazioni al massimo. Nel nostro caso, abbiamo giocato la campagna sia utilizzando una GTX 1080 Ti che una RTX 2070 Super, valutando il comportamento del titolo con entrambe le GPU.

Call Of Duty Black Ops Cold War Pc Options

Cominciamo dalle opzioni, che sono davvero numerose e consentono di scalare l'esperienza anche su hardware non pompatissimi. Si va dalla risoluzione, con l'ormai immancabile scaler che consente di diminuirne il valore effettivo pur lasciando inalterato l'output, alla sincronia verticale (che nel nostro caso però non ha funzionato, costringendoci a utilizzare quella della scheda video), dalla tecnologia NVIDIA Reflex per la bassa latenza al limite per il frame rate.

Ci sono poi le regolazioni più avanzate: la qualità delle texture (con pack HD opzionale, come detto) e dei modelli, degli effetti e della screen space reflection, la distanza visiva e l'illuminazione volumetrica, per arrivare infine alle ombre, al ray tracing e al DLSS 2.0. Questi ultimi due elementi, inutile dirlo, fanno tutta la differenza del mondo sul piano dell'impatto visivo e delle performance. Vediamo perché.

Call Of Duty Black Ops Cold War 7

Provato con una GTX 1080 Ti, Call of Duty: Black Ops Cold War non supera i 30 frame al secondo laddove si imposti la risoluzione a 2160p e tutti gli effetti al massimo. Ovviamente non ha alcun senso giocare uno sparatutto in queste condizioni, ma per puntare ai 60 fps bisogna scendere a compromessi e il modo più semplice per farlo è quello di utilizzare il comodo scaler a cui abbiamo accennato in precedenza, scendendo fino al 70% del valore reale (quindi 1512p) pnelle situazioni meno stressanti, ma andando anche oltre negli scenari aperti (1440p).

Con la RTX 2070 Super la situazione cambia radicalmente grazie al DLSS, che presenta quattro differenti preset, man mano più aggressivi. Giocando con il preset bilanciato e impostando tutti gli effetti ray tracing al massimo non solo si ottengono 60 fps stabilissimi, ma è anche difficile distinguere la qualità dell'immagine rispetto ai 4K reali, tanto è sofisticata questa tecnologia di ricampionamento.

Call Of Duty Black Ops Cold War 9

Certo, ci sono missioni che si svolgono all'aperto, specie verso la fine della campagna, con una marea di personaggi e oggetti in movimento: in quel caso si rende necessario richiamare dalle opzioni il preset Prestazioni del DLSS, che mantiene anch'esso stabilissimi i 60 fps ma evidentemente perde qualcosa in termini di dettaglio e pulizia.

In tutti i casi vale assolutamente la pena di attivare il ray tracing: sebbene alcuni riflessi appaiano meno godibili di altri (vedi il tavolo della riunione nella sede del KGB), questa feature ha l'effettiva capacità di elevare anche scorci apparentemente banali, donando loro quella sensazione di post-processing costoso che in passato era una prerogativa delle sole immagini statiche.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 10400F
  • Scheda video: NVIDIA RTX 2070 Super
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i3 4340, AMD FX 6300
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670 o 1650, AMD Radeon HD 7950
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Hard disk: da 50 a 175 GB richiesti
  • Sistema operativo: Windows 7 SP1 a 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 2500K, AMD Ryzen 5 1600X
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 o 1660, AMD Radeon R9 390 o RX 580
  • Memoria: 12 GB di RAM
  • Hard disk: da 50 a 175 GB richiesti
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Battle.net
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (22)
7.8
Il tuo voto

Call of Duty: Black Ops Cold War si presenta su PC nella sua versione next-gen, caratterizzata non solo da un dettaglio grafico superiore e da un'effettistica avanzata, ma anche e soprattutto dalla possibilità di sfruttare le capacità delle schede video RTX per usufruire di un ottimo ray tracing e ottenere performance solidissime tramite l'eccellente ricampionamento DLSS 2.0. Visivamente il passo in avanti è chiaro e netto, con la campagna in single player che fa bella mostra delle tradizionali sequenze spettacolari e di una narrazione di stampo cinematografico, anche se sotto il profilo della durata e delle meccaniche ci sarebbe da discutere. Indiscutibile è invece l'offerta contenutistica per quanto concerne modalità multiplayer e Zombie, nonché lo scontato innesto del battle royale Warzone nell'ambito di un hub modulare che somiglia tanto a quello che potrebbe essere il futuro della serie.

PRO

  • Grafica spettacolare grazie a ray tracing e DLSS 2.0
  • Multiplayer solido e divertente
  • Campagna coinvolgente e con alcune novità interessanti...

CONTRO

  • ...ma anche stavolta troppo breve e pilotata
  • Intelligenza artificiale ancora indietro