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Fuga: Melodies of Steel, la recensione

CyberConnect2 prosegue il suo filone steampunk con un'aggiunta un po' strategica, un po' JRPG di assoluto rilievo, nonostante una produzione di medio livello

RECENSIONE di Marco Perri   —   03/08/2021

Che piacere scrivere questa recensione di Fuga: Melodies of Steel, nuovo titolo di CyberConnect2 e quarto episodio di un franchise più concettuale che pratico. Little Tail Bronx è, infatti, una ricetta assolutamente affascinante, dolce, ben riuscita, capace di raccontare storie interessanti in ambientazioni accattivanti con tutta la tenerezza di un cast antropomorfo. Ecco, Fuga: Melodies of Steel appartiene a questo filone, in cui i personaggi sono umanoidi canini e felini, appartenenti a una lore steampunk, legata a conflitti sempre attuali e capaci di narrare storie genuine. Sul genere, beh, è un filo più complesso perché magari avete giocato quella perla di Solatorobo: Red the Hunter ed, ecco, non c'entra nulla.

Fuga è una sorta di gestionale-JRPG in cui combattere in battaglie secche, con meccaniche che attingono a piene mani da mostri sacri della strategia come Advance Wars e Fire Emblem. Dicevamo, che piacere: si, questo è proprio il titolo che serviva a tutti coloro che apprezzano una storia cruenta, ma trasmessa con tenerezza, con un gameplay profondo e stratificato ma non complesso e con un cast di personaggi al quale è impossibile non affezionarsi. Il tutto, va detto, realizzato su una difficoltà di avanzamento abbastanza autogestita.

Taranis

Un combattimento di Fuga: Melodies of Steel
Un combattimento di Fuga: Melodies of Steel

Tutto ruota attorno un antico carro armato, strumento bellico speciale trovato da ragazzini in fuga da un villaggio attaccato dal classico impero cattivo. Una premessa banale si trasforma subito in uno shock da tutorial: il cingolato, per superare un ostacolo, mostrerà ai bambini la sua arma speciale, il Cannone ad Anime, obbligando a scegliere uno dei bambini per sacrificarlo e sprigionare un enorme potere. Una trovata di gameplay che offre una scorciatoia per chi ha difficoltà ad avanzare o superare qualche boss, ma che al contempo traumatizza subito il giocatore, costretto a scelte difficili.

Se vogliamo fare un analogia, potremmo paragonare la trovata all'escamotage utilizzato da Tri-Ace per Valkyrie Profile: Covenant of the Plume, in cui sacrificare un personaggio per farlo diventare potentissimo nei suoi ultimi istanti di vita. I giapponesi, si sa, non sono mai banali e ancora una volta propongono dei bivi quasi etici che però si incrociano con il gameplay. Fuga non è un gioco semplice e ci saranno momenti in cui potrete propendere nell'utilizzare l'arma definitiva, ma a un costo emotivo non indifferente.

Ora, dopo avervi detto cosa non dovete fare, andiamo a ritroso: come funziona Fuga? Il viaggio dei bambini è un binario automatico, il cui percorso lo scegliamo noi secondo dei semplici bivi di difficoltà: possiamo optare per la strada facile o per quella difficile, risultando artefici dell'esperienza e dei bottini che raccoglieremo durante la strada. Perché scegliere i percorsi difficili, direte voi? Beh, perché Fuga ha una forte anima gestionale-relazionale in cui la crescita di legami, coppie e armamenti dipende da voi.

Non parliamo di nulla di sconvolgente nel mondo indie, ma quanto proposto da CyberConnect2 funziona: il Taranis, il carro armato, ha al suo interno tutta una serie di cose da fare e da sviluppare, a patto di spendere a ogni intermezzo - momenti di pausa durante i percorsi - degli speciali punti. Fare azioni, parlare con i compagni, esplorare rovine, dormire e in generale fare cose nel quartier generale consuma punti, quindi bisognerà scegliere bene come investirli.

JRPG bellico

Il Cannone delle Anime di Fuga: Melodies of Steel in azione
Il Cannone delle Anime di Fuga: Melodies of Steel in azione

A parte questo, Fuga è uno JRPG con una fortissima anima strategica: tre coppie di bambini - dovrete essere bravi a costruirne le affinità - sfidano di volta in volta macchine belliche nemiche sfruttando debolezze e punti di forza. La base del sistema di combattimento è di facile apprendimento, ma non semplice da perfezionare al meglio: al suo interno gravitano una linea temporale dei turni basata sulla velocità, scudi nemici da bucare con mosse specifiche, paure di guerra che nascono nei bambini dopo troppi colpi, mosse speciali da utilizzare al momento giusto, abilità nel cambiare i componenti delle tre coppie di personaggi sapendo che si può fare una volta ogni tre turni.

Nel mezzo abbiamo abilità che consumano punti, salute da mantenere, bravura nel saper scegliere la giusta arma per colpire le debolezze nemiche e farli ritardare nel proprio turno, ben sapendo che ogni tanto bisognerà alzare le difese. Senza scendere più di tanto nei tecnicismi, i combattimenti creano una discreta dipendenza, durano il giusto e le votazioni che si ricevono al loro completamente si basano su parametri standard, come tempo, danni subiti e danni fatti, risultando in moltiplicatori dell'esperienza. Il meccanismo funziona, nonostante i villaggi di mezzo tra un percorso e l'altro siano abbastanza spogli; c'è anche una digressione di gameplay all'interno di rovine, che si rivela però un elemento abbastanza semplice da gestire.

Fuga è localizzato in italiano e la narrazione, assieme a un buon comparto sonoro, avanza bene, riuscendo ad arricchire il cast in maniera intelligente e gettando sempre nuovi elementi di ambientazione in quella che diventa una causa del giocatore stesso. Lati negativi? Giusto qualche piccolezza nell'economia dei punti intermezzo, talvolta l'impressione è di lasciarsi troppe cose per strada. Ci accorgiamo ora di non aver speso sbadatamente parole sul comparto artistico, che funziona assolutamente, seppur non scoppiettante: bene la parte in combattimento, benino quella gestionale, ma nella recensione confidiamo candidamente che l'aspetto tecnico è quello che abbiamo considerato meno.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.3
Lettori (14)
8.6
Il tuo voto

Zitta zitta, CyberConnec2 ci regala nuovamente una splendida avventura tutta da vivere tra combattimenti strategici, un team da conoscere e migliorare, strade da scegliere e una bella storia da scoprire. Oggi ci rivolgiamo a tutti gli appassionati dei titoli nipponici piccoli ma d'autore: siate contenti di investire per un'opera calda e piacevolissima, che scorre via divertendo e trasmettendo, all'interno di una cornice animalesca dai tratti antropomorfi abbastanza peculiare nel panorama videoludico. Valori produttivi? Chi se ne frega. CyberConnect2 amplifica una produzione indie in un prodotto nipponico di caratura, capace di emozionare e divertire con il suo sviluppo e le sue meccaniche intelligenti. Se il mercato fosse in grado di partorire più prodotti intimi come questo invece di polarizzare tante produzioni verso plasticose mode passeggere, vivremmo in un gaming migliore.

PRO

  • Storia e ambientazione che prendono
  • Combat system divertente
  • Una progressione di crescita ben studiata

CONTRO

  • La gestione dei punti intermezzo