Per un gioco tutto incentrato sull'azione multiplayer in stile party game e possibilmente offline, è veramente strano che ci si trovi soltanto adesso di fronte a una recensione di Gang Beasts, considerando che la sua prima uscita risale addirittura al 2014 in accesso anticipato su PC e nel frattempo sia arrivato su tutte le altre piattaforme. Approfittiamo dell'arrivo del gioco su Nintendo Switch per analizzare un prodotto che sulla console di Nintendo trova la sua collocazione ideale, visto che la possibilità di effettuare partite in multiplayer locale "al volo" e in portabilità rappresentano un enorme vantaggio per un prodotto di questo genere. Oltre al fatto che la demografia dell'utenza pare rientrare perfettamente nel target ricercato dagli sviluppatori. Eppure, c'è voluto quasi un lustro per riuscire a mettere le mani su una versione per Nintendo Switch che, comunque, non delude le attese.
A un certo punto nella storia dei videogiochi qualcuno si dev'essere accorto che l'applicazione "sbagliata" della fisica poteva funzionare come elemento stesso del gameplay. Il più grande successo nato da questa semplice e stramba idea è molto probabilmente Human: Fall Flat, un gioco che continua a impazzare spinto anche dal fenomeno streaming e dai video su YouTube, ma nella stessa categoria possiamo inserirci anche Goat Simulator e i più recenti Totally Reliable Delivery Service e TABS: Totally Accurate Battle Simulator.
Il principio è quello tipico dei giochi che puntano sull'effetto demenziale: complicare movimenti semplici in modo da mettere in scena, in maniera naturale, delle situazioni grottesche e irresistibili. Da Takeshi's Castle in poi, o Mai Dire Banzai dalle nostre parti, il principio è sempre stato infallibile e anche il successo di questi bizzarri videogiochi lo dimostra. Tutto questo per dire che anche Gang Beasts sfrutta questo concetto per applicarlo al picchiaduro multiplayer di gruppo, con le conseguenze che potete immaginare.
Gameplay: botte ed equilibrio precario
Non c'è alcuna storia dietro a Gang Beasts, un gioco che si fonda unicamente sul suo gameplay immediato per mettere in scena situazioni decisamente fuori dall'ordinario. Non si sa bene perché, i personaggi che utilizziamo nel gioco sono pressoché privi di uno scheletro solido e amano travestirsi da animali o personaggi vari, con ovvie possibilità di costumi da sbloccare che offrono enormi possibilità diverse, tutte ugualmente folli. In pratica sono ciò che tecnicamente viene definito "ragdoll", con un po' di consistenza in più ma con i medesimi movimenti "gelatinosi" che caratterizzano questi modelli poligonali. Il gioco offre diverse modalità in cui impegnarsi ma, in sostanza, si tratta sempre di sopravvivere all'interno di situazioni potenzialmente mortali cercando nel frattempo di abbattere gli avversari. Soprattutto di non auto-eliminarci attraverso passi falsi o perdite d'equilibrio: cose praticamente all'ordine del giorno se si considera come il controllo sia obnubilato da una fisica opportunamente falsata e le ambientazioni facciano di tutto per porci continuamente a ridosso di pericoli mortali.
Fino a otto giocatori si ritrovano all'interno di vari livelli composti da situazioni sempre molto a rischio (un grattacielo in costruzione, un tritacarne con salsicce che piombano dall'alto e aperture improvvise nel pavimento, una ruota panoramica, una sorta di base artica sul ghiaccio, un acquario dotato di kraken, un inceneritore, una funivia e così via), in multiplayer online o locale, per dedicarsi a diverse modalità di gioco.
Queste sono Corpo a Corpo, Ondate, Gang e Calcio, ma fondamentalmente ruotano tutte intorno al medesimo concetto: cercare di far cadere gli altri o spingerli verso qualche ostacolo mortale cercando, nel frattempo, di evitare di fare la stessa fine e lottando sia con gli avversari che con i controlli. Le varie opzioni offrono buone variazioni sul tema come il gioco a squadre, una palla di lanciare nella porta avversaria o l'introduzione di ondate progressive di nemici che si aggiungono alla mischia, ma la base del gameplay resta il Corpo a Corpo. Fondamentalmente, dobbiamo controllare il nostro ragdoll dando pugni, calci e testate, saltando, effettuando prese e cercando di schivare colpi, innescando reazioni a catena che, in gruppi di giocatori numerosi, portano a risate garantite, soprattutto perché nella maggior parte dei casi le fini tattiche di battaglia si traducono in fallimenti clamorosi, con attacchi che vanno regolarmente a vuoto e ci si ritorcono contro.
Vantaggi e svantaggi di Nintendo Switch
Considerando gli anni passati dalle altre versioni, aspettarsi qualche aggiunta a Gang Beasts su Nintendo Switch non era cosa assurda, ma evidentemente Boneloaf e Double Fine hanno ritenuto che il gioco fosse perfetto in questo modo e l'hanno dunque riproposto identico alle altre versioni. Non è una scelta sbagliata, perché è probabile che in molti si avvicinino a questo gioco per la prima volta in assoluto, ma ritrovarlo dopo tanto tempo senza alcuna variazione è sicuramente un po' deludente. D'altra parte, sulla console Nintendo può sfruttare le peculiarità intrinseche dell'hardware, ovvero soprattutto la possibilità di essere giocato in portabilità e il fatto di poter organizzare in qualsiasi momento un multiplayer al volo sfruttando anche la modalità tabletop, cosa davvero di grande rilievo in un gioco tutto incentrato su questo tipo di esperienza.
C'è da dire, peraltro, che il multiplayer in locale risulta molto superiore a quello online: non tanto perché ci siano problemi tecnici su quest'ultimo, ma perché la mancanza di una comunicazione vocale e di un feedback costante toglie veramente gran parte del divertimento.
Per il resto, non si tratta certo di un gioco impegnativo dal punto di vista grafico: il bello di Gang Beasts è sempre stato il fatto di utilizzare una stilizzazione caricaturale estrema per incrementare l'effetto comico, cosa che comporta una conversione praticamente perfetta su Nintendo Switch, tranne che per qualche inconsistenza sul fronte delle performance. Nelle situazioni particolarmente concitate, il frame-rate non rimane stabile, cosa che si rilevava anche sua altre console sebbene qui sembri decisamente più frequente e visibile. In ogni caso, la versione Nintendo Switch è sostanzialmente la stessa che abbiamo visto altrove, nel bene e nel male, con la sua estetica che non può evitare di far sghignazzare ma anche con gli stessi contenuti che chi ha giocato in precedenza al titolo conoscerà ormai fin troppo bene.
Conclusioni
Gang Beast rimane precisamente quel folle brawler multiplayer a base di ragdoll e fisica fallata che abbiamo amato su PC e sulle altre console. Forse un po' troppo fedele all'originale, considerando che a distanza di anni avremmo accolto volentieri qualche aggiunta, almeno in termini di contenuti, alla versione Nintendo Switch del gioco, giunta in notevole ritardo. Per chi non ha avuto modo di giocarci in passato si tratta di un titolo in grado di dare origine a ottime sessioni multiplayer - possibilmente in locale - all'insegna del caos e delle risate, altrimenti rimane comunque una conversione interessante per la possibilità di giocarci in portabilità e per la facilità con cui è possibile intavolare partite con amici in modalità tabletop e condividendo i Joy-Con. Tutto questo tenendo conto sempre che si tratta di un gioco estremamente semplice e privo di profondità o senso di progressione, senza single player e tutto improntato su una meravigliosa caciara.
PRO
- Divertimento immediato e garantito in multiplayer
- Numerose personalizzazioni disponibili
- Su Switch trova un'ottima collocazione, tra portabilità e multiplayer al volo
CONTRO
- Praticamente privo di profondità, tutto incentrato sul caos
- La complessità della chat vocale penalizza molto il multiplayer online
- Nessuna aggiunta o variazione, dopo anni dalle altre versioni