La recensione della GIGABYTE GeForce RTX 3060 Gaming OC sancisce il debutto della nuova GPU targata NVIDIA, cuore di una scheda di fascia media che, disponibile ufficialmente dalle 18:00 di oggi nelle sole versioni custom, fa leva sulla riduzione via software della capacità di hash rate per sottrarsi alla brama dei minatori di criptovalute. Purtroppo il problema della reperibilità delle nuove GPU, e dei relativi sovrapprezzi, va ben oltre la nuova febbre dell'oro digitale, risalendo a una generale carenza di chip che sta creando problemi a tutto il settore tecnologico, ma si tratta di un primo segnale che promette un futuro meno soggetto alle fluttuazioni di valore di Bitcoin, Ethereum e compagnia cantante.
Una scheda benvenuta ma in un momento complicato
Benché la situazione del mercato sia a dir poco complicata e i prezzi consigliati un miraggio, l'avere una scheda di fascia media pensata per il 1080p con ray tracing attivo risulta comunque un aggiunta interessante al panorama. Inoltre, come anticipato, apprezziamo la decisione di dimezzare l'hash rate, accorgimento al momento esclusivo della RTX 3060, per tenere lontani i minatori digitali e che potrebbe velocizzare la normalizzazione dei prezzi, togliendo dall'equazione acquirenti che sono in grado di comprare grossi lotti di schede anche a prezzi elevati e quando la reperibilità è scarsa.
Ma la domanda è destinata a restare comunque superiore all'offerta per parecchio tempo. Inoltre, anche limitandoci a considerare i prezzi ufficiali, per la la GIGABYTE GeForce RTX 3060 Gaming OC parliamo di 479,99 dollari di prezzo, ben superiori ai 329,99 dollari del prezzo consigliato della 3060. Ammontano infatti a un terzo in più del prezzo per le versioni basilari e questo basta anche per avvicinare, parlando sempre di cifre ufficiali, alcuni modelli della RTX 3060 Ti. In ogni caso, è bene ricordarlo sempre, si tratta di un modello di fascia alta che a differenza della GIGABYTE GeForce RTX 3060 EAGLE OC, effettivamente in vendita al prezzo consigliato che da noi è di 339,99 euro, punta alla combinazione tra estetica, prestazioni e comfort, con tre ventole che promettono frequenze elevate, un certo margine di overclock e buone temperature, come sappiamo tra i punti di forza delle nuove GPU NVIDIA che ormai conosciamo piuttosto bene.
Oltre a questo l'architettura Ampere, lo sappiamo, include ottimizzazioni per il calcolo delle intersezioni ray tracing, sfrutta una tecnologia che focalizza l'utilizzo del deep learning sui compiti principali, gode di un aumento di 1.7 volte per la capacità dei core dedicati ray tracing e si fregia di un incremento di 2.7 volte per l'efficacia dei Tensor core che si occupano principalmente del DLSS, l'upscaling ad alta qualità che, ora supportato anche da Nioh 2: The Complete Edition e Mount & Blade II: Bannerlord, ha regalato alle GeForce RTX una marcia in più. In quanto a rendering nudo e crudo, invece, si fanno notare un incremento dei transistor e un cambiamento alla radice che amplia anche i margini di ottimizzazione. La nuova architettura NVIDIA ha infatti rinunciato ai core INT32 dedicati, ora trasformati in CUDA core capaci di trasformarsi quando necessario in core per i calcoli integrali.
La GeForce GIGABYTE GeForce RTX 3060 Gaming OC
Nel caso della GeForce RTX 3060 il cambiamento strutturale di Ampere corrisponde, come per le altre schede della serie RTX 3000, a una diminuzione dei Tensor core, in questo caso 112 contro i 240 della RTX 2060. Per di più l'ultima nata di casa NVIDIA è l'unica della nuova serie a subire anche una diminuzione degli RT core che passano da 30 a 28. Ma, come anticipato, parliamo di componenti che godono di un aumento di potenza netto, contribuendo tra l'altro a un incremento di efficienza quasi doppio quando tutte le tecnologie della scheda vengono chiamate in causa.
Si parla inoltre di un aumento vertiginoso dei CUDA core, benché in gran parte dovuto alla trasformazione dei core INT32, che ammontano a 3584, arrivando quasi a raddoppiare i 1920 CUDA core della RTX 2060. Sono però il 36% in meno dei CUDA core della GeForce RTX 3060 Ti, anticipando un ampio divario in termini prestazionali. Questo dovrebbe però essere in parte compensato da un boost superiore, che arriva a 1.67 GHz, e da una memoria che pur essendo sempre di tipo GDDR6 raggiunge i 15 Gbps contro i 14 Gbps dei moduli installati sulle RTX 3060 Ti e RTX 3070. Ci aspettiamo quindi prestazioni superiori rispetto a quelle lasciate intendere dalla mera conta delle unità di calcolo.
Inoltre si parla di ben 12 GB di memoria che fanno della RTX 3060 la GeForce con il maggior quantitativo di memoria video a esclusione della GeForce RTX 3090. Non che servano per il gaming in 1080p e 1440p, risultando superflui anche nel caso del 4K che tra l'altro non è certo la risoluzione di riferimento della scheda, ma strizzano senza dubbio l'occhio a configurazioni creator di fascia media, puntando presumibilmente a spingere un segmento già in crescita con la forza di un modello che si piazza nel segmento più gettonato del mercato delle GPU.
Quanto sopra, nel nostro caso, ha la forma della GIGABYTE GeForce RTX Gaming OC, una scheda da due slot che risulta più snella rispetto alle sorelle maggiori ma che per il resto le ricalca fedelmente nell'estetica. Non rinuncia infatti al backplate in metallo, per quanto sottile, e neppure alle tre ventole che nonostante lo spessore ridotto godono comunque di ampi spazi laterali funzionali ad aumentare il deflusso d'aria dai radiatori, ben visibili. Restano inoltre l'armatura tutta fatta di linee spezzate, con un profondo solco al centro, così come resta il binomio di colore grigio e nero, con l'illuminazione RGB confinata alla sola scritta GIGABYTE sul bordo superiore della scheda. Là dove troviamo anche il connettore ausiliario da 8-pin, più che sufficiente per una scheda da 170W di TDP che a differenza di altri modelli si accontenta di due DisplayPort, trasformandone una in una HDMI 2.1 secondaria.
Il contorno invece prevede una sorprendente cancellazione del rumore intelligente, green screen basato sull'IA sempre più preciso e NVIDIA Reflex che riduce al minimo le latenze di sistema concedendo quini maggior tempo di reazione ai giocatori competitivi. Gli stessi per cui sono pensati i nuovi monitor a 360 Hz che informano in tempo reale sui millisecondi di ritardo della nostra configurazione, grazie a un modulo dedicato. Ma questo fattore è inevitabilmente subordinato alle prestazioni. D'altronde il tempo di risposta diminuisce anche aumentando il framerate.
Prestazioni
Con 12 GB di memoria video, consumi ridotti e aumento dei CUDA core, la GeForce RTX 3060 è senza dubbio una scheda che guarda anche alla produttività, promettendo il doppio delle prestazioni di una GeForce RTX 2060 in V-Ray. Ma si tratta comunque di una scheda da gioco, un'alternativa più economica alle GeForce RTX 3000 di fascia superiore che guarda al gaming in 1080p con il massimo della qualità visiva, senza per questo precludersi la possibilità di regalare qualche soddisfazione anche alle risoluzioni superiori.
Per i benchmark sintetici abbiamo utilizzato ancora una volta un Ryzen 7 5800X in combinazione con una GIGABYTE X570 AORUS Master e con 16 GB di memoria da 3600 MHz con CL16. Un sistema, questo, che ci ha restituito 8877 punti alla voce grafica nel test 3DMark Time Spy, piazzando la GeForce RTX 3060 di GIGABYTE a 34 punti percentuali di distanza dalla GeForce RTX 3060 Ti FE. In linea quindi con quanto ci hanno rivelato in anticipo le specifiche di una scheda capace di affiancare la GeForce RTX 2070, cosa ribadita dai 5098 punti ottenuti in Fire Strike Ultra, dai 5141 punti raggiunti in Port Royal e dai 20fps macinati nel test DirectX Raytracing, benché in questo caso si sia dimostrata superiore alla scheda Turing. Ma si parla di test sintetici che parlando di schede basate sulla stessa architettura sono eloquenti, ma lo sono meno, pensando all'acquisto di una GPU, delle prestazioni in gioco.
Passando al gaming ci siamo trovati di fronte a una scheda senza dubbio in grado di misurarsi con il 1080p con il preset grafico più alto disponibile. Ce lo hanno detto chiaramente i 115fps raggiunti in The Witcher 3, i 129fps stabili di RAGE 2, i 146 fps di Death Stranding, i 175fps di Wolfenstein: Youngblood, i 75fps di Metro Exodus e i 69fps dell'ancora più pesante Control. Abbiamo invece sofferto un po' di più con Watch Dogs: Legion, ma parliamo comunque di 50 frame per secondo nel centro di Londra raggiunti in un titolo a dir poco massiccio.
Il tutto a fronte di 62 gradi di temperatura, ventole silenziose e frequenze di picco da 1875 MHz toccate lasciando il software libero di gestire la GPU. Non male, anche se abbiamo avvertito il calo netto rispetto alla RTX 3060 Ti. Ma parliamo comunque di framerate molto elevati per una scheda in grado di cavarsela anche con il 1440p e di muoversi, in alcuni casi, anche in 4K, risoluzione che nei giochi con supporto DLSS diventa decisamente digeribile rinunciando al ray tracing come è risultato evidente dagli 87fps di Death Stranding.
L'illuminazione realistica, comunque, è un plus importante per molti e mette in luce l'efficienza del DLSS 2.0 che in alcuni casi è arrivato a compensare del tutto il peso del ray tracing anche in 1080p. Con la scheda GIGABYTE, per esempio, i 69fps di Control sono diventati 70 mentre i 50fps di Watch Dogs: Legion sono diventati 48, aumentando fino a 54 con il DLSS in qualità performance. Ed è qui che nei titoli meglio supportati si fa vedere la forza dell'upscaling NVIDIA che ci ha anche permesso di giocare a Control a 57fps in 1440p, con il ray tracing al massimo.
Sia chiaro che non parliamo di una scheda in grado di garantire il 1440p senza compromessi e a lungo termine, ma si tratta di un valore aggiunto al quale va sommato un discreto margine di overclock. Abbiamo infatti spinto la scheda fino a 2055 MHz e le memorie fino a 16 Gbps, ottenendo il 4% in più nei testi sintetici, fino al 5% in più in 1080p e qualcosa in più in 1440p, seppur con qualche alto e basso dovuto alla gestione delle frequenze sempre lasciata in mano al software. Ma questo ha anche contribuito a mantenere la temperatura a 62 gradi, ovviamente in gioco, a fronte di una rumorosità lievemente più intensa ma comunque contenuta. Rispetta quindi le promesse di un modello di fascia alta che però costa davvero parecchio considerando che parliamo di una GPU entry level, il cui valore è determinato in larga parte dalla convenienza.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.9
La GeForce RTX 3060 mantiene senza dubbio la promessa del 1080p senza compromessi, cavandosela discretamente in 1440p e riuscendo in alcuni casi anche ad agguantare il 4K. Il tutto valorizzato da questo modello che garantisce buone temperature, rumorosità contenuta nonostante le tre ventole, estetica premium e un discreto margine di overclock. Da qui un voto positivo, che si riferisce però anche alla GPU NVIDIA in termini assoluti, tenendo conto delle varianti che rispettano il prezzo consigliato. Quello dei modelli di lusso, tra cui rientra la GIGABYTE GeForce RTX 3060 Gaming OC, soffre infatti un rincaro notevole che si fa sentire con particolare forza nella fascia media, laddove il rapporto tra prezzo e prestazioni è importante anche solo per evitare sovrapposizioni con i modelli che stanno sul gradino superiore. Questo senza dimenticare la situazione del mercato, con i vari sovrapprezzi legati al rapporto tra domanda elevata e disponibilità ridotta, che non è responsabilità diretta di NVIDIA e relativi partner, ma che non sembra certo essere stata gestita al meglio dai principali attori del settore.
PRO
- Mantiene la promessa del 1080p senza compromessi
- Silenziosa, fresca e resa inadatta al mining
- Versatile grazie ai 12 GB di memoria...
CONTRO
- ...superflui per il gaming in 1080p
- Il rincaro da modello di fascia alta in questo segmento compromette il rapporto tra offerta e prezzo