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Guardian Tales, la recensione

Un action RPG mobile free-to-play che ha qualcosa di diverso da dire? Scopriamolo nella recensione di Guardian Tales.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   08/08/2020

È ben difficile pensare che un RPG mobile free-to-play con meccaniche gacha possa presentare qualcosa di nuovo e interessante, ma ci sono rare eccezioni in cui l'improbabile accade, come vediamo nella recensione di Guardian Tales. Quando si vedono scritti quei termini sappiamo già precisamente in cosa ci stiamo imbattendo: un gioco che solitamente riprende gli stilemi classici del JRPG, che propone varie modalità di gioco tra storia, missioni e multiplayer e che punta molto sulle micro-transazioni attraverso sistemi di evocazioni e gestione dei personaggi. Intendiamoci, sono tutti elementi che ritroviamo abbastanza precisamente anche in questo caso, ma Guardian Tales riesce a porli sotto una luce piuttosto diversa, confezionando un gioco dotato di una spiccata personalità che pone in secondo piano le classiche derive più oscure e predatorie degli acquisti in-app.

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Prima di tutto, la caratterizzazione grafica in stile 2D richiama la tradizione più classica del JRPG, ma arricchita da una notevole definizione e attenzione ai particolari e alle animazioni che, al di là della semplicità e pulizia generale, evidenzia una produzione di un certo calibro, dotata di una direzione artistica che va al di là della semplice imitazione dei soliti modelli noti del passato. Questo risulta peraltro evidente nell'umorismo che permea storia e ambientazione e rende il tutto una sorta di parodia dei cliché tipici del genere, con tanto di scherzosi riferimenti alla cultura pop tra anime e videogiochi. Poi c'è il gameplay, che nel vivo dell'azione presenta delle caratteristiche molto interessanti e in grado di differenziare fortemente Guardian Tales da altri giochi simili, portandolo ad avvicinarsi addirittura a Zelda, con le dovute proporzioni.

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Tutto questo pone un po' in secondo piano tutta la solita sovrastruttura tipica degli RPG free-to-play con gacha, che è comunque ben presente: tanti menù e sotto-menù, diverse modalità secondarie che tuttavia non riescono ad essere incisive come la storia, un sistema di evocazione di personaggi ed armi attraverso la spesa di gemme e una certa insistenza sulla gestione dei combattenti che innesca i classici meccanismi in grado di spingere agli acquisti in-app coloro che sono più propensi a tali pratiche.

Qualcosa di diverso

La storia non è particolarmente elaborata ma viene illustrata attraverso una continua serie di colpi di scena e aneddoti che sembrano voler prendere in giro un po' le tradizioni del genere JRPG: il protagonista è una nuova guardia di Kanterbury (probabile rimando alle celebri Canterbury Tales), a sua insaputa destinato a grandi cose, come spesso accade ai giovani e ignari eroi. La premessa sembra porre le basi per il classico racconto di formazione dell'eroe, ma quello che succede nei brevi minuti introduttivi fa già capire che Guardian Tales non va proprio a parare sulle dinamiche più classiche del genere: una sorta di invasione aliena sconvolge la capitale, la principessa finisce sotto attacco e, cercando di proteggerla, nella fuga ci si trova di fronte a una sorta di shooter a scorrimento laterale finché non si finisce all'interno di una misteriosa foresta popolata da banditi, goblin, animaletti misteriosi e altri bizzarri figuri. Da notare che tutti i testi sono ben tradotti in italiano.

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Le situazioni sono varie e abbastanza lontane da quelle tipiche degli RPG mobile di questo tipo, ma questa particolarità è sottolineata anche dal gameplay stesso, che alterna continuamente fasi di combattimento a puzzle da risolvere, in una continuità strutturale notevole che rende i livelli dei veri e propri dungeon da esplorare. Siamo ben lontani dal tipico meccanismo della missione composta dagli scontri automatici progressivi, con mappe che qui presentano invece sotto-quest da intraprendere, strade secondarie da esplorare e segreti da scoprire, risolvendo anche veri e propri puzzle in stile Zelda. Non si tratta di enigmi particolarmente complessi e il level design resta piuttosto semplice, richiedendo di giocare con interruttori, spostare elementi di scenario e anche agire su elementi logici come oggetti infiammabili e cose simili, ma è comunque qualcosa di completamente diverso e veramente rinfrescante rispetto al meccanismo semi-automatizzato che siamo abituati a vedere con i gacha RPG.

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Il sistema di combattimento è action e non propriamente tattico, ma conta sull'utilizzo di varie abilità speciali (con il solito tasto dedicato e relativo cooldown da calcolare) e su una notevole varietà di armi tra quelle da mischia e a distanza, comprese anche pistole, fucili e armi da fuoco che modificano in maniera sostanziale l'approccio ai nemici, mentre la varietà di questi ultimi e la presenza di boss con pattern d'attacco diversificati determina situazioni di gioco piuttosto varie.

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Progressione e gacha

Il gioco cerca di introdurre il sistema di evocazione e la gestione dei personaggi con calma, tanto che l'intera sezione risulta praticamente bloccata prima di aver concluso almeno una prima parte della storia e questa può essere una cosa positiva. A dirla tutta, la modalità storia principale funziona talmente bene da far pensare che avrebbe potuto benissimo cavarsela per conto proprio da sola e viene da domandarsi se non fosse il caso di pubblicare Guardian Tales come semplice RPG mobile premium eliminando tutta la macchinosa struttura free-to-play con le microtransazioni, ma su questo possiamo fare ben poco ormai. I vari elementi gestionali e gacha vengono introdotti gradualmente ma questo non li rende meno complicati: si tratta di due sistemi paralleli per le evocazioni, uno dedicato ai personaggi e uno alle armi, con numerose valute in-game differenti da tenere in considerazione.

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Il drop rate per unità e armi SSR è molto basso, come spesso accade, ma gli elementi con rarità più bassa hanno una buona probabilità di emergere anche grazie alle ricompense quotidiane, dunque il sistema funziona comunque piuttosto bene a meno che non si voglia puntare alla collezione completa, cosa che richiede necessariamente qualche passaggio dallo shop per l'acquisto di gemme e simili. Allo stesso modo, se si vuole essere molto competitivi nel PvP è chiaro che il gioco spinga verso il pay to win, così come per quanto riguarda la necessità di livellare per portare avanti le missioni più avanzate: in generale il ricorso al grinding costringe alla micro-transazione anche a causa dell'energia che si consuma per ogni quest attivata. Tuttavia, anche per quanto riguarda il gacha, Guardian Tales si distingue per uno spirito tutto particolare: quando viene evocato un eroe o un'arma, per esempio, questi vengono consegnati da un drone di "Kamazon" all'interno di un pacco e confezionato all'interno di una tipica scatola da action figure da collezione.

Avanzando di livello si aprono poi ulteriori modalità di gioco che rientrano sempre negli standard del genere, come la possibilità di costruire e gestire il proprio villaggio. Sono elementi che fanno ormai parte del canone dell'RPG mobile free-to-play e hanno lo scopo di mantenere fissa l'attenzione sul gioco, facendo passare una grande quantità di tempo nei menù anche quando non si progredisce per le quest, ma la sensazione, con queste caratteristiche così disparate, è sempre quella di trovarsi di fronte a una specie di Frankenstein un po' privo di senso.

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Conclusioni

Versione testata Android 1.7.2
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
8.0
Lettori (6)
8.7
Il tuo voto

Guardian Tales dà uno scossone agli RPG mobile con elementi gacha, pur rientrando precisamente all'interno del canone di appartenenza, grazie a una forte caratterizzazione, una bella dose di umorismo e anche qualche idea originale applicata al gameplay. Resta l'impressione che la modalità storia avrebbe potuto probabilmente sussistere per conto proprio come normale titolo premium senza tutti gli annessi e connessi del free-to-play con microtransazioni, considerando come sia ben strutturata sul fronte del level design tra sistema di combattimento, esplorazione ed enigmi, ma la continua auto-ironia con cui il gioco presenta anche i suoi elementi più deteriori non può far altro che strappare dei sorrisi. Questo è uno dei rari casi in cui un gioco di questo genere può essere consigliato (almeno per completare la modalità storia) anche a coloro che non digeriscono la tipologia.

PRO

  • Notevole carisma dato dall'umorismo e dalla caratterizzazione grafica
  • Ottima modalità storia, con level design che alterna puzzle e combattimenti
  • Sistema di combattimento semplice ma divertente

CONTRO

  • Gli elementi gacha ci sono e si fanno sentire, con le loro conseguenze negative
  • Fuori dalla modalità storia il gameplay si perde alquanto, anche se rimane il giusto spirito