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Hawkeye 1x03, la recensione del terzo episodio

Recensiamo il terzo episodio di Hawkeye su Disney+, una puntata che introduce un paio di nuovi personaggi nel Marvel Cinematic Universe

RECENSIONE di Christian Colli   —   01/12/2021

I primi due episodi di Hawkeye pubblicati sulla piattaforma digitale Disney+ hanno tracciato la direzione di questa nuova serie Marvel Studios: una goliardica reinterpretazione del buddy movie in salsa natalizia, una roba alla Die Hard con un pizzico di Arma Letale e un'oncia di Mamma ho perso l'aereo. La miniserie in sei episodi si ispira a un pluripremiato ciclo di storie a fumetti che hanno firmato Matt Fraction e David Aja alcuni anni fa, raccontandoci quello che combina Clint Barton quando non salva il mondo con gli Avengers. Ovviamente la trasposizione televisiva propone svariate divergenze, dato che affonda le sue radici nella Saga dell'Infinito conclusasi con Avengers Endgame e serve soprattutto a introdurre nel Marvel Cinematic Universe il personaggio di Kate Bishop, ma non solo.

Nella recensione di Hawkeye 1x03 vi spiegheremo chi sono i nuovi nemici e, come al solito, faremo qualche congettura basandoci sulle storie a fumetti che hanno ispirato la serie, perciò state attenti perché potrebbe esserci qualche SPOILER.

Arrivano Eco e il Clown

Hawkeye, Alaqua Cox è Eco
Hawkeye, Alaqua Cox è Eco

I primissimi minuti di Hawkeye 1x03 sono un flashback: ci mostrano la bambina Maya Lopez, che da grande diverrà la donna che abbiamo visto alla fine del precedente episodio, nota anche come Eco. Maya è sordomuta e in più ha una protesi al posto della gamba destra - questa è una novità, rispetto ai fumetti - ma soprattutto possiede una memoria fotografica talmente sviluppata da permetterle di replicare subito le azioni di chiunque osservi. Nel flashback la vediamo mettere in pratica questo dono quando atterra un altro bambino in palestra, ma è un dettaglio su cui la regia incide poco e potrebbe essere sfuggito a molti spettatori. Il flashback, tutto sommato, serve a stabilire alcune sottotrame importanti: il legame tra Maya e suo padre, la morte di quest'ultimo e il sentimento di vendetta che Maya nutre da adulta nei confronti di Ronin, la presenza di una figura ancora più in alto che i dialoghi chiamano soltanto Zio.

Le origini di Eco sono molto simili, nei fumetti. Creata originariamente da David Mack e Joe Quesada nella collana Daredevil, Eco è un'antieroina che nel corso degli anni ha stabilito un rapporto complicato con gli Avengers e coi cosiddetti "street heroes" come, appunto, il Diavolo di Hell's Kitchen. Ancora più interessante, Eco è stata la prima Ronin: nei fumetti, infatti, è proprio Clint a prendere in prestito il costume e il nome in codice Ronin da Maya in persona. Il suo legame con Daredevil, tuttavia, è ancora più interessante perché Maya, sempre nei fumetti, è la figlia adottiva di Kingpin. Considerando che l'attore Vincent D'Onofrio aveva misteriosamente ritwittato la serie qualche tempo fa, le possibilità che la mano che accarezza Maya nel flashback appartenga proprio al suo Kingpin sono sempre più concrete.

Hawkeye, Fra Fee è Kazimierz Kazimierczak
Hawkeye, Fra Fee è Kazimierz Kazimierczak

Questo potrebbe significare che Disney+ e Marvel Studios stanno davvero pensando a riportare in scena alcuni personaggi apparsi nelle serie targate Netflix come il Daredevil di Charlie Cox oppure, appunto, il Kingpin di D'Onofrio. Hawkeye potrebbe essere quindi una miniserie molto più importante di quanto sembri, al di là dell'ovvio McGuffin che è l'orologio degli Avengers finito all'asta che i "mafiosi in tuta" cercano per qualche misterioso motivo. Sotto questo punto di vista, dobbiamo ammettere che ci ha positivamente stupido il modo in cui la sceneggiatura sta riorganizzando il ciclo di storie di Matt Fraction, attingendovi a piene mani, ma intrecciandolo ottimamente con la narrativa stabilita nei film precedenti. Solitamente questo tipo di approccio presta il fianco a qualche incertezza, ma Hawkeye, giunti al terzo episodio, mantiene una solida coerenza coi personaggi su cui si incentra.

A questo punto aspettarsi una svolta più cruda ha ben poco senso. Abbiamo visto in azione un nuovo villain, interpretato da Fra Fee, che risponde al nome di Kazimierz Kazimierczak. Nei fumetti è meglio noto come il Clown perché, essendo cresciuto in una famiglia circense, si dipinge il volto prima di assassinare i suoi bersagli su commissione. Nella miniserie Disney+, invece, è uno degli scagnozzi in tuta più importanti, legato a Eco da un rapporto fraterno che però, chiaramente, comincia a stargli stretto.

Entrambi i villain hanno comunque avuto pochissimo tempo per permetterci di tirare le somme, ma Alaqua Cox ci ha colpito per via della sua massiccia presenza scenica e per l'importanza che la serie sembra voler dare alla disabilità di Maya, tratteggiata con grande delicatezza e rispetto nel flashback e anche nelle scene successive. A questo punto siamo estremamente curiosi di sapere cos'abbiano in mente i Marvel Studios per la miniserie TV incentrata su di lei che uscirà prossimamente.

Hawkeye, Hailee Steinfeld e Jeremy Renner in una scena
Hawkeye, Hailee Steinfeld e Jeremy Renner in una scena

La disabilità gioca un ruolo importante anche nel resto dell'episodio: caratterizza Clint Barton, colora il suo rapporto con Kate e getta le basi per alcune divertenti gag che a tratti ci hanno ricordato film come Non guardarmi, non ti sento. Sotto questo punto di vista, Hawkeye 1x03 è un episodio che funziona benissimo. Se i precedenti ci avevano lasciato un po' freddini, forse perché troppo espositivi e meno equilibrati, il terzo è invece un mix riuscitissimo di azione e umorismo che riesce anche a portare avanti la narrativa nonostante l'appassionante e lunghissimo inseguimento iniziale. È una sequenza al fulmicotone che pesca a piene mani nel cinema d'azione e nel fanservice in salsa Marvel: finalmente si dà spazio all'arsenale di Occhio di Falco, a lungo sacrificato nei film. Nel giro di cinque minuti abbiamo visto frecce gelatinose, esplosive, magnetiche, acide, ventose e persino una gustosissima freccia gigante, gentilmente concessa dalla tecnologia Pym.

Superata questo passaggio iniziale tutto azione, sparatorie e battutine che sembra uscito dal Die Hard con Willis e Jackson, il terzo episodio di Hawkeye si concede un lungo momento di calma che ci trascina fino alla fine, lavorando sul legame che sta maturando tra Kate e Clint. Lei è piena di coraggio e idealismo: Hailee Steinfeld interpreta il ruolo con una carica surreale che ci ha pienamente convinti di questo casting; Jeremy Renner è invece sempre più calato nella parte dell'eroe cinico e disilluso che, molto semplicemente, non ne può proprio più. Pur tenendo il muso per gran parte del tempo, Renner si apre nei momenti più introspettivi, e l'alchimia con la Steinfeld impreziosisce scene come quelle del costume viola - ovvia citazione al costume originale di Occhio di Falco nei fumetti - o la commovente telefonata a senso unico del piccolo Nathaniel.

Al momento, insomma, Hawkeye resta un importante character study: la miniserie sta lavorando tantissimo sui personaggi, muovendosi pian piano verso i conflitti risolutivi. Tenete presente che siamo già al giro di boa, e nella seconda metà della serie bisognerà ingranare la marcia sui villain e sulla posta in gioco. Al momento abbiamo almeno due nodi da sciogliere: l'orologio degli Avengers e l'identità dell'assassino di Duquesne. Nel secondo caso, tutto sembrerebbe colpevolizzare Jack che, nei fumetti, è un super criminale che risponde al soprannome di Spadaccino. Ma a quel punto avremmo un banale omicidio per denaro commesso da un uomo ambiguo che, guarda caso, è pure il fidanzato della mamma della protagonista. Troppo lineare. Mettiamola così: difficilmente Kevin Feige avrebbe scelto un'attrice come Vera Farmiga per interpretare un personaggio secondario, ma sulla sua controparte fumettistica magari torneremo in futuro.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

Molto meglio questo terzo episodio di Hawkeye: più centrato e bilanciato, esprime maggiormente il genere action comedy senza rinunciare ai buoni sentimenti, al fanservice e all'ormai sempre più ramificata e multidirezionale mitologia cinematografica Marvel. Siamo al giro di boa e le carte sembrerebbero essere state servite tutte: resta da vedere come si svilupperà la seconda parte della miniserie, ma all'orizzonte potrebbero esserci non pochi colpi di scena.

PRO

  • Lo spettacolare inseguimento in auto
  • Il flashback di Eco

CONTRO

  • Se quella mano che si vede nel flashback non appartiene a Kingpin, prevediamo tantissimi fan scontenti!
  • La CGI non è certo il pezzo forte della serie