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Horizon Forbidden West: Burning Shores, la recensione dell’espansione esclusiva per PS5

Abbiamo trascorso tutto il tempo necessario per emettere un giudizio su Burning Shores: la prima espansione di Horizon Forbidden West disponibile esclusivamente su PS5.

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   24/04/2023
Horizon Forbidden West: Burning Shores, la recensione dell’espansione esclusiva per PS5
Horizon Forbidden West: Burning Shores
Horizon Forbidden West: Burning Shores
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Chi ha completato l'intera storia di Horizon Forbidden West sa bene come il secondo capitolo delle avventure di Aloy finisca con un enorme cliffhanger che funge da possibile antefatto di quello che verrà raccontato nell'immancabile terzo episodio della serie. In moltissimi però avevamo dato per scontato che questo primo DLC, Burning Shores, un contenuto aggiuntivo corposo che si configura come una vera e propria espansione, potesse in qualche modo portare avanti quella narrazione e fungere da ponte con il futuro capitolo.

È con questi presupposti che ci siamo lanciati nella recensione di Horizon Forbidden West: Burning Shores che, oltre ad offrire una nuova missione principale e diverse novità sul fronte del gameplay, si presenta sul mercato al prezzo di 19,99€ ed è esclusivamente disponibile su PlayStation 5, laddove il gioco base era affrontabile anche sulla vecchia PS4. Una decisione di marketing o dettata dalle necessità tecnologiche? Anche su questo fronte proveremo a dire la nostra in questa recensione; e ora mettetevi comodi e buona lettura!

Una storia che è un po’ un filler

Aloy a bordo di un Tuffoplano, la nuova macchina volante di Burning Shores
Aloy a bordo di un Tuffoplano, la nuova macchina volante di Burning Shores

Con una decisione particolarmente inedita per il nostro settore, per giocare a Burning Shores è fondamentale non solo aver finito Horizon Forbidden West, ma bisogna trovarsi nell'open world post-finale perché solo così potremo ricevere la chiamata di Sylens sul focus di Aloy e dare il la al canovaccio narrativo dell'espansione. Se per qualche strano motivo avete scelto a suo tempo di iniziare una Nuova Partita+ e non vi siete tenuti da qualche parte un precedente salvataggio, preparatevi a una corsa sfrenata per poter finire nuovamente il titolo originale, altrimenti il DLC rimarrà un componente scaricato, ma non avviabile.

Con questa scelta, dicevamo poco sopra, abbastanza atipica in un mercato dove sviluppatori e publisher cercano di mettere costantemente i giocatori nella migliore delle condizioni per fargli provare (e acquistare) qualsiasi contenuto aggiuntivo, Guerrilla ha potuto dare per scontato che chiunque approcciasse l'espansione fosse ben al corrente del particolare finale con cui si concludeva proprio Forbidden West. Nemesi si prepara ad approcciare la terra e i nostri devono trovare il modo di contrastare questa terrificante intelligenza artificiale sfuggita al controllo degli Zenith.

Peccato però che questa terribile minaccia è lì nell'aria, ma non si muove di una virgola visto che in Burning Shores dovremo vedercela con uno Zenith saltato fuori un po' dal nulla e che, guarda caso, tutti avevano dato per morto quando in realtà se ne stava rintanato in un'isola impegnato a portare su nuovi livelli di immaginazione il culto della sua personalità. Abbiamo chiaramente apprezzato la capacità del team di scrittori della software house olandese di mettere in scena un personaggio interessante, Walter Londra, una frangia dispersa dei Quen naufragata in seguito a una spedizione navale e, soprattutto, una comprimaria che seguirà Aloy per praticamente l'intera storia principale, Seyka.

Tuttavia, senza voler rischiare alcun tipo di spoiler, dobbiamo ammettere di non essere rimasti particolarmente soddisfatti proprio dal comparto narrativo. I colpi di scena sono telefonati, sul modo frettoloso con cui si è deciso di far evolvere i rapporti sentimentali di Aloy si potrebbe scrivere un articolo a parte, e più in generale l'idea che ci siamo fatti di Burning Shores è di un filler, se ci passate il termine di paragone con serie e anime. Un sontuoso, ricco, vistoso e apprezzabile filler, ma comunque pur sempre un riempitivo che non sposta di un singolo millimetro l'arco narrativo principale della serie rimandando ogni risposta e reale evoluzione della trama all'immancabile terzo capitolo di Horizon che, chissà quando, potremo giocare.

La nuova mappa è ambientata a Los Angeles, con tanto di collina di Hollywood
La nuova mappa è ambientata a Los Angeles, con tanto di collina di Hollywood

La capacità di Guerrilla di disegnare la missione principale in modo inedito rispetto al passato è sicuramente da premiare, con Seyka che sarà praticamente sempre al nostro fianco, pronta non solo a darci una mano nei combattimenti e a chiacchierare con Aloy nei momenti morti, ma anche a risolvere una manciata di enigmi ambientali generando una sensazione di simil-cooperativa sicuramente affascinante. Tuttavia proprio parlando di missioni, non possiamo fare a meno di evidenziare che gli incarichi principali saranno soltanto 5 e, pur essendo presente un nugolo di attività secondarie, alcune delle quali inedite (come le statuine di Pangea che hanno generato tanti problemi nella localizzazione italiana), abbiamo impiegato meno di 10 ore per vedere gran parte di quello che il DLC è in grado di offrire in termini di storia.

Un gameplay arricchito

Con il Tuffoplano potremo volare e andare rapidamente sott'acqua
Con il Tuffoplano potremo volare e andare rapidamente sott'acqua

Per quello che concerne il gameplay, è chiaro che non possiamo aspettarci rivoluzioni o importanti cambi di rotta da un contenuto aggiuntivo e dobbiamo altresì riconoscere che Guerrilla è andata ben oltre il semplice compitino, arricchendo gli elementi principali di Horizon Forbidden West con una tripletta di gustose introduzioni.

Prima di tutto c'è la nuova isola, uno spaccato di Los Angeles, con la collina di Hollywood a dare bella mostra di sé nella zona centrale della terra emersa e alcuni ruderi di Downtown e Santa Monica (c'è persino la famosa ruota panoramica). Questa zona inedita, collegata dalla mappa principale del gioco attraverso un rapidissimo viaggio in barca, è chiaramente più piccola dell'area di Forbidden West (si parla di circa 1/3 in termini di dimensioni), ma risulta estremamente densa in termini geografici. Ci sono spiagge, moltissime aree di mare esplorabili, montagne, foreste, zone vulcaniche con lava e geyser di vapore che possono essere sfruttati per librarsi in aria con l'Alascudo di Aloy e più in generale si nota moltissima verticalità, utile a sfruttare a dovere il Tuffoplano, la nuova macchina volante introdotta proprio con il DLC.

E proprio parlando di robot, con l'espansione sono state introdotte alcune nuove minacce artificiali a partire dal Tuffoplano appena citato che sostituisce il Solcacielo ed è cruciale per potersi librare tra le splendide nuvole dell'add-on. Troveremo anche dei droni che si attivano se malauguratamente sbattiamo contro le "uova" che li custodiscono e una sorta di rana gigantesca, oltre a svariate versioni potenziate dei dinosauri già incontrati in passato.

La collina di Hollywood è un punto nevralgico della nuova mappa
La collina di Hollywood è un punto nevralgico della nuova mappa

A tutto questo va aggiunta la minaccia finale che ci troveremo ad affrontare durante la battaglia finale del DLC, che pur non avendo le fattezze di un animale preistorico, aderisce alla perfezione all'immaginario della serie. Tutte queste introduzioni però, hanno sbilanciato il ritmo dell'azione verso un combattimento più a distanza visto che le nuove avversità tenderanno a rimanere molto in aria o a spostarsi rapidamente nel campo di battaglia, tra l'altro con una riserva di vita particolarmente elevata che porterà a intensi e frenetici combattimenti dove non sempre è facile vedersela con la telecamera impazzita e con la necessità di muoversi ampiamente sul terreno.

Un gran peccato visto che la terza principale introduzione del DLC riguarda un'aggiunta sostanziosa ai talenti di Aloy dato che per ogni ramo di abilità sono state aggiunte 2 skill attive e una carica valorosa, chiaramente in tema con il focus di ogni albero. Abbiamo apprezzato gli scudi portatili che è possibile mettere a terra per avere un riparo dai proiettili avversari, le mine e alcuni bonus relativi alle granate fumogene così come il nuovo colpo energizzante combinato al rampino che è possibile infliggere alle macchine stordite e che in più di un'occasione è stato mostrato durante i trailer. Ma sopra ogni cosa, siamo rimasti felicemente colpiti dalla possibilità di caricare con gli elementi la lancia di Aloy, così da sfruttare le debolezze delle macchine anche nel combattimento ravvicinato così come la capacità di Seyka di attaccare dei serbatoi di vampa alle corazze degli avversari, consentendo poi alle nostre frecce di generare enormi esplosioni durante le battaglie.

Un’esclusiva tecnicamente indiscutibile

Nelle Rive Ardenti c'è una grande varietà di ambienti esplorabili
Nelle Rive Ardenti c'è una grande varietà di ambienti esplorabili

Considerato tutto il dibattito che saltò fuori in occasione delle prime dimostrazioni di Ratchet & Clank a causa del "miracoloso" SSD di PS5, siamo abbastanza convinti che si parlerà a lungo dell'esigenza di Guerrilla di far girare Burning Shores esclusivamente sulla console più recente di Sony. Pur senza scendere in dettagli tecnici che richiedono analisi decisamente più approfondite delle nostre, è indubbio che Burning Shores offra un colpo d'occhio persino migliore di Forbidden West rafforzando ulteriormente la nostra tesi secondo cui Horizon sia il migliore open world disponibile su console da un mero punto di vista tecnologico. E sia la nuova isola, con la sua densità, sia gli inediti personaggi non giocanti ancora una volta straordinari dal punto di vista dell'espressività facciale e delle animazioni corporee, sia tutta la questione delle nuvole raggiungibili e poi attraversabili con il Tuffoplano, non fanno altro che rafforzare questa tesi.

Senza parlare poi della capacità del team di sviluppo di continuare a creare scenari davvero splendidi ed evocativi che mescolano realtà e finzione, passato radioso e futuro distopico, piazzando qui e là punti di interesse che fanno sobbalzare e stupiscono quando vengono incrociati per la prima volta dal giocatore (la collina di Hollywood con l'Horus "incastrato" è semplicemente straordinaria), e senza dilungarsi eccessivamente nei dettagli di un combattimento finale davvero strepitoso per quello che concerne la mole di elementi messi in scena e la bellezza dello scenario entro cui si svolge il lungo scontro.

Basta tutto questo quindi a giustificare l'inesistenza del DLC su PS4? Fatichiamo a rispondere in merito, ma quello che davvero non siamo riusciti a spiegarci è la scelta di Guerrilla di rendere proprio le nuvole, ciò che ha richiesto la potenza aggiuntiva di PS5, un elemento accessorio alla narrazione di Burning Shores, una componente assolutamente facoltativa di tutta l'esplorazione in cui ci imbattiamo quasi per caso. Non c'è una singola missione che ci guidi verso il volo in altitudine o un qualche obiettivo specifico se si esclude uno scontro assolutamente gratuito e utile a mettersi in tasca un po' di loot. Se davvero le nubi rappresentano la punta di diamante del DLC (tra l'altro la nuova tecnologia le ha rese statiche), perché non puntare maggiormente su di esse rendendole parte integrante della storia?

L'evoluzione del rapporto tra Aloy e Seyka è frettoloso e forse persino scontato
L'evoluzione del rapporto tra Aloy e Seyka è frettoloso e forse persino scontato

Nulla da dire comunque sul colpo d'occhio generale che rimane ancora una volta straordinario a fronte di qualche piccolo compromesso in termini di compenetrazioni, pop-up e pop-in e giudizio assolutamente positivo anche sul fronte della colonna sonora perfettamente in linea con le sonorità e i temi del passato, insieme a qualche piacevole introduzione di sintetizzatori e musica elettronica. Così come applaudiamo per l'ennesima volta, alla capacità di Sony di implementare un eccezionale doppiaggio in italiano con ottime interpretazioni di tutti i protagonisti e un buon missaggio degli effetti sonori.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (42)
7.9
Il tuo voto

Crediamo sia facile capire dalle righe di questa recensione che Horizon Forbidden West: Burning Shores è un DLC piacevole, competente e apprezzabile da chi ha passato decine (per non dire centinaia) di ore con l'action adventure open world di Guerrilla. Ci sono però tutta una serie di sbavature che vanno a colpire qui e là la struttura di questa espansione, sia per quello che riguarda la storia, sia per alcuni aspetti del gameplay. Il risultato finale è, a nostro parere, un contenuto aggiuntivo che nel generare felicità tra gli appassionati della serie lascerà loro anche un sapore amaro in bocca per tutta una serie di scelte poco chiare e, a tratti, ingiustificabili. Ora speriamo soltanto di non dover aspettare troppi anni per rivedere sulle scene Aloy.

PRO

  • Tecnicamente si conferma essere il migliore open world su console
  • Avere sempre una compagnia durante l'avventura è rassicurante e piacevole
  • Alcuni nuovi talenti offrono varietà al combattimento

CONTRO

  • Ogni colpo di scena è telefonato e persino scontato
  • La storia principale si finisce molto rapidamente
  • Le nuvole sono bellissime ma poco utilizzate