Installazione e prime impressioni
La custodia in formato DVD, standard ormai acquisito per la confezione di qualsiasi videogame, rende vana la speranza di disporre di un manuale cartaceo di volume adeguato al livello tecnico del gioco. Un libretto di 64 pagine rappresenta il solo riferimento della produzione localizzato nella nostra lingua. Nel secondo CD del gioco, tradotto in inglese, francese e tedesco, è stata incluso il resto della manualistica in formato PDF, rigorosamente in inglese, al contrario della prececedente edizione che fu tradotta anche in italiano. Il perché ci si soffermi tanto su questo aspetto lo scopriremo più avanti.
L’installazione dei due CD non presenta inconvenienti di sorta con Windows 98, mentre utilizzando Windows XP è stato necessario effettuare più di un tentativo, a causa di un errore non meglio identificato che può essere aggirato senza eccessivi problemi.
Il livello tecnico del software è eccellente: il motore grafico supporta in modo diretto un’infinità di schede 3D, dalle obsolete Voodoo3 alle Matrox, e le gamme complete di ATI e Geforce, assicurando così un'ottimizzazione che garantisce il massimo risultato ottenibile in funzione dell’hardware a disposizione: una manna per i possessori di schede video particolarmente performanti (e costose) che per una volta non subiscono il fastidioso livellamento verso il basso richiesto per far girare il software sul maggior numero possibile di configurazioni hardware.
Notevole cura è stata riservata anche al supporto audio che non solo permette di selezionare numero di canali e qualità di riproduzione, ma anche il tipo di hardware e il sistema di diffusori utilizzati, dagli altoparlanti da tavolo ai sistemi Dolby Surround. A questo si aggiunge il Voice Communication, un protocollo di comunicazione dedicato al multiplayer, e il supporto diretto per Sound Blaster Live!.
Tutto questo si traduce in una qualità audiovisiva semplicemente eccezionale a fronte di un buon rapporto hardware/prestazioni, a patto di disporre di memoria RAM in quantità: 512 MB sono particolarmente consigliati (diciamo pure obbligatori) per non costringere l’hard disk a costanti operazioni di swapping della memoria di sistema, che aumentano a dismisura i tempi di caricamento delle missioni e possono causare rallentamenti durante le fasi di gioco.
Caratteristiche e novità
La navigazione tra i menù di gioco rende evidente lo stretto legame con il primo IL-2, del quale a prima vista Forgotten Battles riprende gameplay, interfaccia di gioco e persino i sottofondi musicali.
Le cose cambiano quando si accede al pannello di controllo per il setup dei comandi: sono circa 160 quelli attivabili tramite tastiera e periferiche di gioco: questo rende l’idea dell’elevato numero di parametri che il giocatore è chiamato a gestire: dalla ricchezza della miscela al grado di incidenza delle eliche, dalla selezione delle visuali a quella degli ordini alla propria squadriglia. Ovviamente i giocatori più smaliziati possono ignorare questo genere di opzioni, selezionando un livello di difficoltà ampiamente personalizzabile; ciò nonostante è evidente l'accresciuto livello di realismo consentito agli amanti della simulazione hardcore, che volendo ora potranno gestire anche sistemi di accensione dei motori, compressori, incidenza dei radiatori e sistemi di raffreddamento.
Altra novità rilevante riguarda le campagne dinamiche: è possibile selezionare la data dalla quale iniziare la propria partecipazione al conflitto (ovviamente, selezionando ad esempio il 1940, i veivoli costruiti nel 1943 non saranno inizialmente disponibili), nazione di appartenenza, squadrone e gli aerei da utilizzare in ogni operazione: la campagna viene generata automaticamente e ogni missione successiva tiene conto delle perdite subite o inflitte al nemico. Per cui, catturando o uccidendo un asso nemico, questi non comparirà più nelle battaglie successive. La stessa cosa vale per il proprio squadrone: ogni pilota possiede un proprio grado di abilità che aumenta col susseguirsi delle missioni e con l'esperienza maturata in combattimento. Nel caso in cui le perdite vengano rimpiazzate, i nuovi piloti della squadriglia inizialmente vanteranno poca o nessuna esperienza, per cui la forza complessiva dello squadrone aumenterà o diminuirà in base agli sviluppi delle operazioni.
Ogni carriera è composta da diverse campagne (da 4 a 8) ognuna delle quali si compone di circa 30 missioni, per un totale di 100-250 missioni, un fattore che mantiene altissima la longevità di gioco.
Queste sono solo alcune novità presenti in IL-2: FB, e non tutte possono essere illustrate in questa occasione. Quello che ci interessa sapere è, al di là di tutto, se l'obiettivo dei programmatori di migliorare quanto fatto nel 2001 e ricostruire una simulazione realistica sia stato raggiunto.
Impressioni di volo
Pilotare gli aerei di IL-2: FB è una vera esperienza, sotto tutti i punti di vista. Ognuno degli 89 (!) veivoli pilotabili presenta caratteristiche diverse, e diversi comportamenti rispetto alle sollecitazioni, alle altitudini, al peso complessivo, e via dicendo. Il modello di volo è molto accurato e restituisce una sensazione di grande realismo, al punto che spesso si finisce per creare una missione senza obiettivi né artiglieria nemica per il semplice gusto di volare liberamente tra le montagne, le campagne o gli arcipelaghi dell'Europa Orientale. I modelli 3D degli aerei sono stati riprodotti con una cura degna dei migliori programmi di testing 3D e non presentano dislivelli qualitativi di sorta: anche i dettagli secondari (carrelli di atterraggio, slitte di aggangiamento di bombe e artiglieria, perfino i bossoli dei proiettili) sono stati realizzati in modo esemplare. Profondità e realismo visivo sono garantiti da un sistema di illuminazione e light sourcing mai visto prima, che vanta tocchi di classe eccelsi quando ad esempio si punta verso il sole per disimpegnare un aereo nemico, piuttosto che durante le missioni all'alba o al tramonto, o di notte, quando i bombardieri che sorvolano le città a bassa quota vengono illuminati dai fari della contraerea. L'unico difetto, se vogliamo chiamarlo così, riguarda il sistema di visualizzazione degli alberi a bassa quota, che svela l'artificio utilizzato dai programmatori per alleggerire il carico di lavoro di scheda video e processore: gli alberi infatti sono riprodotti sovrapponendo l'una sull'altra le proiezioni degli stessi viste dall'alto. Il risultato è ottimo fino a 100/150 metri d'altezza, ma a bassa quota può rendere una falsa prospettiva della vegetazione, e nel volo radente è necessario fare particolare attenzione per evitare di impattare al suolo.
La possibilità di selezionare tra una ventina di diversi parametri di difficoltà consente di adattare il realismo in base alle proprie esigenze. Questo aspetto rende il gioco adatto sia ai patiti delle simulazioni hardcore, sia a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo genere di software, visto che è possibile procedere per gradi, eliminando le operazioni di decollo/atterraggio, oppure di semplificarle così da evitare stalli, turbolenze e altri fattori che generalmente incidono sulla difficoltà di queste manovre.
L'editor rapido di missioni consente di prendere gradualmente confidenza con il volo in formazione, le missioni di copertura o di attacco, visto che è possibile configurare a piacimento tipo e numero di aerei nemici, obiettivi da raggiungere, contraerea, quota iniziale di volo, ora del giorno e livello di vantaggio rispetto al nemico. L'editor è abbastanza versatile, e seppur relativamente limitato nelle situazioni che può generare, permette di allenarsi nelle manovre di dogfight, ovvero le sessioni di combattimento aereo, uno dei punti di forza della realizzazione.
Combattimento
Che si tratti di affondare un incrociatore, abbattere un ponte, o fornire copertura alla propria base o ai bombardieri, il realismo delle operazioni e l'euforia e il divertimento conseguenti al successo di una missione sono garantiti. Ho usato il corsivo perché leggendo i commenti dei veri piloti della 2nda Guerra Mondiale e la retrospettiva storica presenti nel manuale, e partecipando alle varie missioni, si acquista maggiore consapevolezza di cosa volesse dire partecipare ad una missione di combattimento, del tipo di rischi ai quali i piloti erano sottoposti e della sottile differenza che c'era tra il successo e la disfatta. Se IL-2: FB fosse una simulazione di guida, si potrebbe dire che è in grado di ricreare alla perfezione le sensazioni restituite dalla guida in pista e dalla sfida di correre contro altri avversari. Con la differenza che in questo caso gli altri piloti vanno abbattuti, non semplicemente battuti.
Il dogfight è sicuramente il tipo di azione che pone maggiore accento sul realismo: spesso ci si ritrova a pochi metri dalla coda di un veivolo nemico: colpirlo ai motori, vederlo precipitare in fiamme mentre il pilota si getta col paracadute (se è un bombardiere a precipitare, i 6 componenti dell'equipaggio lo abbandoneranno uno alla volta) lascia pochi dubbi sulla eccezionale cura riposta in questa realizzazione.
Esempio di azioni di combattimento
Bombardamento
Combattimento
Dogfight
Multiplayer
Prima di passare alle considerazioni conclusive, occupiamoci di uno dei maggiori punti di forza (un altro?!) del gioco: le sessioni multigiocatore. Il game browser fornito da Ubisoft consente di collegarsi via Internet ai server di Ubi.com, oppure di creare sessioni multiplayer ai quali altri giocatori possano accedere. Nonostante il gioco sia stato rilasciato da pochissimo tempo, a qualsiasi ora del giorno ci si connetta, non si trovano mai meno di 90 persone collegate in rete su diversi server. E' possibile partecipare a sessioni cooperative o di dogfight: nel primo caso addirittura è possibile salire a bordo di un bombardiere e occupare una delle torrette equipaggiate da mitragliatrici. Un team affiatato e ben coordinato può essere addirittura in grado di tenere testa ai caccia, ben più veloci (e piccoli, quindi più difficili da colpire) dei grandi bombardieri presenti nel gioco: a patto di avere un quantitativo sufficiente di munizioni...
Sul dogfight c'è poco da dire, se non che è adrenalina pura: quando si prendono le misure dell'ambiente in cui si vola e dei propri avversari, ci si può lanciare in duelli a 2000 metri di altezza e inseguimenti fra le montagne, facendo lo slalom fra le traiettorie dei proiettili della contraerea, che può essere sistemata dai server di gioco nelle posizioni più strategiche. Un vero spasso, tranne quando si viene abbattuti in fase di decollo...non aspettatevi vantaggi o gesti di cavalleria!
Le routine di multiplayer sono tra le migliori in assoluto del genere: si pensi ad esempio alla possibilità di importare nella sessione le proprie skin o quelle degli altri piloti, così da potersi sempre identificare in modo univoco nell'ambito della comunità di gioco. Ping e latenza di connessione dipendono dai server, ma a parte un paio di occasioni in cui un caricamento inopportuno mi ha fatto ritrovare nel fondo del mare, non ho riscontrato particolari problemi: è scontato comunque che se nelle sessioni in single player si può scendere relativamente a compromessi con la propria configurazione hardware, nelle sessioni multigiocatore online è necessario disporre di una buona connessione e di un pc in grado di gestire grafica con più di 20-30 aerei simultaneamente, per godersi al massimo le potenzialità concesse dal gioco.
Conclusioni
Raramente mi sono trovato di fronte ad un prodotto tanto completo e curato e in grado di centrare gli obiettivi prefissati dai programmatori, che sono riusciti nella difficile impresa di migliorare il già ottimo IL-2 Sturmovik. Grafica e sonoro sono da 9.5/10, il supporto periferiche (compreso quello diretto al Thrustmaster Hotas, la migliore periferica di volo disponibile sul mercato) e gli effetti di feedback sono eccellenti, la longevità praticamente infinita grazie ai 130 veivoli (89 dei quali pilotabili) ricostruiti fedelmente e a un generatore di campagne e un editor completo di missioni (oltre a quello rapido), inizialmente ostico da utilizzare, ma in grado di garantire la massima personalizzazione di gioco. Colpisce l'incredibile cura dedicata a oggetti di secondaria importanza, come i veicoli a terra, o le imbarcazioni -mercantili, incrociatori, sommergibili- che vantano un dettaglio mai visto prima.
Tutto perfetto quindi? Quasi: manca una manualistica adeguata, a cui non fanno sufficientemente fronte le sessioni di training e i file in PDF forniti nel CD. Una mancanza che può non interessare i giocatori più esperti, ma che può impedire ai novizi e a chi si avvicina per la prima volta a questa simulazione -non di utilizzarla- bensì di godersela al 100% sfruttandone l'elevato livello tecnico, a meno di non avere la pazienza di osservare attentamente le sessioni di training pre-registrate e prendere accurati appunti. Se l'esigenza era quella di limitare i costi di produzione, o è dovuta ai limiti logistici del formato DVD, sarebbe stato comunque possibile inserire una manualistica accurata e completa in formato Word o PDF, lasciando agli acquirenti l'opportunità di stamparla o meno.
A parte questo, IL-2 Sturmovik: Forgotten Battles è davvero un'ottimo prodotto, che migliora ulteriormente l'elevato grado di realismo e giocabilità della prima versione, fornendo al tempo stesso un supporto multiplayer davvero adeguato che farà felici i patiti del dogfight. Nel quadro complessivo, restando in ambito di simulazioni, se IL-2: FB fosse una simulazione di guida, probabilmente sarebbe considerata la migliore in assoluto mai realizzata. Ma questo è un altro discorso...
Conclusioni
Pro:
- Grafica e sonoro
- buon rapporto qualità/prestazioni
- Supporto multiplayer
- Personalizzazione difficoltà/opzioni di gioco
- Curato sotto tutti gli aspetti
Contro:
Nel 1941, nell’ambito dell’Operazione Barbarossa voluta da Hitler per conquistare spazio vitale per il Reich, le forze armate tedesche penetrarono in Unione Sovietica, rompendo il patto di non aggressione firmato solo due anni prima dallo stesso Hitler e da Stalin. Iniziò così una delle campagne di invasione più cruente del secondo conflitto mondiale, che si concluse nel 1943 quando la Wehrmacht, stremata e decimata dal rigidissimo inverno russo, si arrese all’esercito sovietico; nel 1945 Berlino fu espugnata dall’Armata Rossa e Hitler si tolse la vita nel suo bunker. La conseguente resa della Germania pose fine alla guerra in Europa.
In questo scenario storico si svolge il percorso consentito da IL-2 Sturmovik: Forgotten Battles ai piloti che si cimentano ai comandi di alcuni dei più famosi aerei da combattimento della seconda Guerra Mondiale. Gli scenari di guerra tedeschi, sovietici, ungheresi e finlandesi sono stati ricreati con grande fedeltà storica agli eventi di quegli anni.
Già nel 2001 Ubisoft stupì migliaia di persone con la prima edizione di IL-2, una simulazione di volo che a fronte di uno sviluppo durato tre anni presentava un livello grafico e sonoro assolutamente fuori dal comune e un’attenzione alla dinamica dei veivoli e al gameplay davvero notevoli, al punto da rappresentare fino ad oggi il punto di riferimento del settore.
Forte di questo successo e del prezioso feedback prodotto da migliaia di appassionati, Maddox Games ha realizzato una nuova versione del suo simulatore, ponendo di nuovo una pesante ipoteca sugli scenari futuri del volo simulato, con cui dovranno confrontarsi le altre software house del settore: vediamo perché.