Ci sono diversi motivi che giustificano il diffuso ritorno allo stile 8-bit presso tante produzioni indie moderne, che convergono a volte su giochi particolarmente riusciti e in grado di dare perfettamente senso a questa ricerca degli stilemi classici, come vediamo in questa recensione di Infernax. I titoli dell'epoca NES e dintorni cominciavano ad espandere il medium in nuove direzioni, riuscendo a codificare alcuni elementi di gameplay in veri e propri generi che hanno poi posto le fondamenta per l'intero panorama, senza però scordare di essere essenzialmente giochi: tecnicamente ancora acerbi, stilisticamente primordiali ma dotati di un carisma imponente e spesso di un tasso di sfida inquietante.
Il lavoro di Berzerk Studios trasuda passione e rispetto per gli action game a 8-bit, tanto da risultare non tanto un'imitazione di maniera di certi stilemi del passato, quanto piuttosto un gioco nuovo proveniente direttamente dagli anni 80-90 videoludici e non è cosa da poco.
La scelta della grafica pixellosa, la difficoltà feroce e il gameplay in stile Castlevania 2 non servono qui solo a titillare le voglie nostalgiche dei giocatori "hardcore", ma sono strumenti ben affinati e utilizzati al meglio per costruire un action in 2D solido e coinvolgente, dotato di un livello di sfida notevole.
In questo senso, Infernax si pone in linea con pochi altri titoli simili: Shovel Knight e Cyber Shadow sono forse quelli più vicini, non per nulla provenienti entrambi da Yacht Club (ma da sviluppatori differenti), dunque giochi che sfruttano costrutti ben consolidati non come semplice cifra stilistica trendy, ma per proporre nuovo gameplay perfettamente in linea con quelle forme classiche, sanguigno e significativo.
Un'epica storia di sangue
Come capita spesso agli action più violenti, anche Infernax ci porta in un'epoca in cui sfide ardue e cruente erano all'ordine del giorno: il medioevo. In questa rivisitazione dark fantasy del periodo storico in questione, il Duca Alcedor torna a casa dalle crociate, stanco del sangue e della violenza sul campo di battaglia, per trovarsi di fronte a una sfida ancora più cruenta: il suo paese è stato invaso da creature abominevoli e aggressive, che lo costringono a tornare subito in azione per salvare gli abitanti e cercare di ristabilire una parvenza di pace e normalità al mondo, nel quale un male antico e terribile sembra aver trovato una via d'accesso per dominare l'umanità. Storia non propriamente originale, ne conveniamo, ma è precisamente quello che serve sapere per iniziare a dare mazzate in giro e giustificare anche una quantità di sangue e scene cruente - solo parzialmente mitigate dallo stile grafico "antico" - che irrompono fin dalle prime schermate.
Impossibile non pensare a Castlevania anche guardando atmosfere e caratterizzazione, ma c'è molto anche di Ninja Gaiden e altri action platform tipici dell'epoca NES in questo titolo, che però riesce anche a inserire alcuni elementi in grado di dare una certa originalità al tutto. Una di queste caratteristiche sono le scelte affidate al giocatore, che determinano implicazioni morali e modificano anche parzialmente l'andamento della storia, facendola arrivare a finali diversi.
Uno di questi momenti lo vediamo già pochi minuti dopo l'inizio del gioco quando, dopo qualche schermata, ci troviamo di fronte a un uomo disperato che chiede aiuto in un evidente stato di alterazione, con la possibilità di decidere se ucciderlo o aiutarlo. La prima scelta conclude l'incontro in un secondo, ma lascia probabilmente un'impressione negativa sugli astanti, mentre la seconda ha migliori risvolti morali, ma costringe a un primo, impegnativo, scontro con un boss. È solo un primo esempio delle scelte che dovremo fare anche in seguito, all'interno di una struttura narrativa non proprio profonda ma comunque in grado di donare una certa identità specifica a tutto il gioco.
Action RPG "metroidvania", ma non troppo
Difficile non usare l'abusato termine "metroidvania" per descrivere il gameplay di Infernax, soprattutto per la presenza di quella tipica mappa ramificata, che comprende backtracking e apertura di nuove aree, a rappresentare il collegamento diretto col genere ibrido in questione. Infernax è però più legato all'action classico in 2D con elementi RPG, per questo ricorda più da vicino i primi Castlevania, come il secondo e il terzo capitolo, ai quali si lega anche per l'estetica dark fantasy e la violenza. Armato di mazza, scudo e (successivamente) magie, Alcedor deve farsi strada combattendo fra tante creature, saltando fra piattaforme ed esplorando i dintorni del villaggio iniziale, espandendo progressivamente la mappa del gioco.
Gli elementi RPG emergono nella possibilità di far evolvere il protagonista investendo punti esperienza e denaro conquistati a scelta fra le tre statistiche fondamentali di forza, magia e vitalità o acquistando nuovi equipaggiamenti, ottenendo in questo modo qualche possibilità in più di sopravvivere e avanzare verso nuovi obiettivi.
La difficoltà è un elemento caratterizzante di Infernax: anche il semplice spostamento sulla mappa è una sfida di notevole intensità, considerando che il protagonista può subire una quantità limitatissima di danni e le possibilità di recuperare l'energia sono poche, con lo schermo che spesso è invaso da nemici e boss di dimensioni ragguardevoli.
Come impone la tradizione, la mappa è disseminata di punti di salvataggio ma questo non rende le missioni meno impegnative, visto che ogni singola sezione è una vera e propria sfida di abilità. Per rendere le cose più agevoli, gli sviluppatori hanno inserito una modalità "Casual" accanto alla "Classic", che semplifica leggermente il gioco introducendo salvataggi più frequenti e la possibilità di mantenere parte del denaro e dell'esperienza acquisita anche dopo una morte, ma la sfida resta comunque molto selettiva.
Stile e level design
L'altro elemento fondamentale di Infernax, che contribuisce a costruirne l'immagine di action game "brutale", è proprio lo stile adottato, che si sposa bene con la difficoltà di alto profilo. La grafica richiama ovviamente i titoli dell'epoca NES e gli sviluppatori hanno giocato bene con le nuove possibilità offerte dalle piattaforme moderne per costruire un gioco dotato di un aspetto classicheggiante ma con un certo senso estetico. Gli sprite sembrano dunque usciti proprio dagli 8-bit, ma la ricchezza delle animazioni tradisce un po' l'epoca moderna in cui sono state concepite, tuttavia dando origine a un misto coerente e ben costruito. Bisogna peraltro rilevare come l'alto tasso di violenza presente sullo schermo, tra aberrazioni mostruose, situazioni inquietanti e sangue a iosa, sia in qualche modo controbilanciata anche da un certo spirito autoironico che emerge a tratti, evitando che il tutto si prenda troppo sul serio.
Un gioco di questo tipo si fonda in buona parte sul level design e, anche su questo aspetto, Infernax non tradisce le aspettative. La mappa è meno complessa e articolata di quelle di altri metroidvania puri, anche perché il protagonista punta meno sull'evoluzione di nuove abilità per aprire ulteriori strade, ma alcuni passaggi restano legati alla progressione del personaggio soprattutto attraverso l'acquisizione di nuove magie e inoltre la suddivisione tra "overworld" e dungeon consente una certa varietà negli scenari e nell'azione. Le quest, solitamente, ci richiedono di raggiungere determinati punti sulla mappa, consentendo di aprire nuove aree da esplorare, ma una volta raggiunti questi si aprono ulteriori sezioni all'interno di veri e propri dungeon, che si concludono solitamente con un impegnativo scontro con boss. Anche in questo senso la vena RPG emerge con una certa chiarezza, contribuendo ad arricchire la struttura da action platform che, per il resto, rimane piuttosto vicina ai canoni tradizionali del genere.
Conclusioni
Infernax è talmente fedele e coerente al suo concept da sembrare, semplicemente, un gioco a 8-bit uscito casualmente nell'epoca attuale, sebbene alcune caratteristiche tecniche come le ottime animazioni e la quantità di colori tradiscano conoscenze e tecnologie moderne. Questa fedeltà assoluta ai canoni comporta punti di forza a svantaggi: tra i primi il gameplay solido e la difficoltà brutale, che si traduce in un livello di sfida sempre stimolante per chi apprezza il genere, tra i secondi una certa mancanza di elementi veramente distintivi per il gioco, che tuttavia propone qualche spunto originale nelle scelte con implicazioni morali proposte al giocatore. Non è proprio un titolo accogliente e adatto a tutti: se siete alla ricerca di una sfida ruvida e selettiva dal sapore classico, allora Infernax è sicuramente una delle migliori proposte attualmente sulla piazza.
PRO
- Gameplay semplice ma inossidabile, con sfide coinvolgenti
- Mondo di gioco che deriva dai classici ma si apre alle influenze metroidvania
- Le scelte con implicazioni morali impreziosiscono l'azione
CONTRO
- Non c'è una grande varietà nel combattimento, tra armi e nemici standard
- Il livello di sfida può essere frustrante