Complice un rinnovato interesse nell'audio da gaming, siamo contenti di sottoporvi oggi la recensione delle JBL Quantum One. Se sarete, nei prossimi giorni, nella corta lista dei fortunati possessori di una console next-gen, magari saprete quanta enfasi Sony e Microsoft abbiano dato alle meraviglie dell'audio tridimensionale. Anche se la lista di titoli che riescono bene a trasmettere spazialità audio non ce ne sono poi molti, le premesse sono quantomeno buone e JBL ha voglia di raccogliere un po' di frutti di un lungo lavoro di posizionamento. Per inciso, non siamo riusciti a testare le cuffie su next-gen, ma complici i motivi appena indicati non avrebbe avuto nemmeno moltissimo senso. Ci siamo però divertiti a cercare di capire cosa vuol dire fronteggiare una cuffia di alto livello (nella fascia consumer, ovviamente) da 250€ a fine 2020, con un fronte tecnologico che sull'audio, recentemente, ha lasciato poco il segno, anche per via di problemi di natura hardware legato ad HDMI 2.1 e amplificatori splendidi, ma nati male. Siamo quindi nel pieno di un cambio di specifiche, di sigle esclusive, di accordi e nuovi motori audio proprietari, ma in tutto questo turbine di cambiamenti lo strato che poi tocca la terra dove viviamo rimane identico: com'è l'esperienza audio di questo o quell'accessorio?
Testa surround
Le JBL Quantum One rispondono alle aspettative di chiunque desideri cambiare le sue vecchie cuffie; il mercato dell'audio ha visto lievitare non poco i propri prezzi e oggi spendere 150-200€ per un accessorio da infilare dentro o attorno alle orecchie non è eresia come in passato, basti pensare alla crescita di listino dei true wireless negli ultimi anni. Dal punto di vista costruttivo, l'accessorio trasmette corpo, robustezza e affidabilità, complice un bell'uso di plastica dura e memory foam per equilibrare, rilassare il peso e permetterne un utilizzo prolungato senza accusare più di tanto lo sforzo. I led laterali sono piuttosto accesi e arrembanti, ma possono essere personalizzati via software tramite tool Quantum Engine, sufficientemente intuitivo, mentre comoda la dicitura stampata a chiare lettere all'interno del padiglione per indicare quello di sinistra e di destra. Tra le mani il prodotto sa di qualità: non è enormemente comoda la serpentina utilizzata per calcolare gli scatti di apertura in lunghezza delle due estremità, vanno quindi contati, ma ci si fa l'abitudine. Sulla sinistra JBL ha inserito il controllo del volume, cancellazione attiva del rumore, microfono e un tasto per centrare nuovamente la tecnologia proprietaria di tracciamento della testa, sviluppata per garantire una continuità credibile ai suoni surround in caso di movimento della testa.
Meglio su PC
JBL fornisce due tipi di connessioni: jack 3.5mm e connettore USB-C, che da accesso a 7.1 virtuale con supporto al DTS. Qui arriviamo alla prima vera differenza di prestazioni: a patto di avere un PC o Mac, la qualità offerta dalla connessione USB-C è decisamente superiore alla controparte, con l'aggiunta di un ulteriore controllo per distinguere audio di gioco dalla chat e dare più o meno peso alle parti. È chiaramente un approccio da postazione fissa e gaming da PC, ma restituisce una prospettiva sonora nettamente piena, rotonda, gradevole e capace di palesare l'equipaggiamento sonoro in dote alle Quantum One. I driver da 50mm sono disposti all'interno di padiglioni comodi, non stancanti, e il software di supporto JBL permette un set up pulito, chiaro, con interfaccia immediata e svariati settaggi con i quali divertirsi, impostare il tracking spaziale, il colore dei LED, preset vari e in generale una bella personalizzazione dell'output sonoro. Ovvio, a patto di giocare e ascoltare su PC. Ma fuori dall'ecosistema preferito? Beh, la differenza si nota con forza. Il passaggio alla connessione analogica restituisce un prodotto sonoro molto più ovattato, meno invitante, più povero di geometrie, una sorta di blocco unico, dove l'impasto è ovviamente legato alla qualità della connessione e non alle cuffie in sé. Diciamo che testare l'offerta completa e poi passare al jack è decisamente sconsigliato, ma abbiamo sentito di peggio.
Su strada
Il test su console old-gen restituisce buoni risultati, ma è evidente che la dimensione delle Quantum One risiede nell'universo gaming PC. Impossibile configurare o personalizzare LED, opzione di tracking della testa, in generale lavorare su profili, ottimizzare; si prende insomma per come viene, risultando un buon prodotto trasversale ma dal funzionamento globale ma senza picchi enormi. Su PC, la storia è differente: la capacità di entrare nel core dell'accessorio si riflette nel controllo totale di un ottimo apparecchio da gaming, disegnato per restituire belle sensazioni di posizionamento surround che converte nel padiglione, alimentando quel paradosso vecchio che prova a unire surround a cuffie.
Il surround è un vero surround? No, è ricreato tramite un'assegnazione spartana di codifica alla posizione, come sempre accade con delle cuffie 5.1 o 7.1 o quello che sono, ma a noi interesse l'effetto generale della pasta sonora che si ricrea. Che è buono, non c'è nulla da dire: su PC, le Quantum One restituiscono ogni singolo euro di performance, fornendo un accessorio completo, capace di far immergere con una bella presenza audio che ricrea tra i nostri lobi un globo sonoro di buona qualità, permettendo di goderci le colonne sonore e gli effetti dei nostri titoli preferiti, Ori and the Will of the Wisps o Dark Souls 3, per fare esempi un filo hardcore tra il vecchio e il nuovo. Il microfono funziona come da copione, mentre la struttura in memory foam non ci ha appesantito particolarmente per un utilizzo prolungato, una caratteristica fondamentale per delle cuffie da gioco.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
Dotate di un buon equipaggiamento generale, le Quantum One rispondono a chi chiede il perché di quel price tag con un robusto impatto in sede PC, capace quindi di far risaltare il pieno delle caratteristiche del dispositivo. La prova gaming su PC è più che buona, le sensazioni di ritorno in generale convincono sia che si stia giocando sia che si stia ascoltando la musica, garantendo ritorni in linea con le aspettative. Su console il giudizio rimane buono ma leggermente più tiepido per via di alcune barriere architettoniche all'ingresso, che non ne permettono il pieno sfruttamento. È la connessione analogica che purtroppo non regge il peso dei suoi cugini digitali e pertanto ne consigliamo l'utilizzo solo in casi di vera necessità.
PRO
- Buon design, comode
- Soddisfazione audio di fascia medio-alta su PC
- Tool di personalizzazione intuitivo e rapido
CONTRO
- Fuori dal mondo PC, meno possibilità
- La connessione analogica è retaggio del passato