Superato lo scoglio di un terzo episodio sottotono che ci aveva fatto seriamente preoccupare, la nuova serie Marvel Studios incentrata su Loki continua la sua corsa di altissimo livello verso il season finale della prossima settimana. Anche questo quinto episodio ci ha colpito positivamente, un po' per le pieghe assurde che ha preso la storia, un po' perché a livello tecnico sembra di guardare un film, invece che una serie televisiva. Ma che Disney abbia investito tantissimo sul piccolo schermo si era capito già con WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier, solo che Loki riconferma gli standard qualitativi di questa strana Fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si svilupperà per anni tra piccolo e grande schermo.
Bando alle ciance: vediamo che sorprese ci ha riservato questo "viaggio nel mistero" nella recensione di Loki 1x05.
Viaggio nel mistero
Il titolo dell'episodio è un plateale riferimento alla collana pubblicata a partire dagli anni '50 che nel numero #83 del 1962 ospitò per la prima volta Il potente Thor e gli Asgardiani, ma descrive anche la paradossale situazione in cui è finito Loki alla fine dello scorso episodio. Falciato dalla TVA, il nostro non è morto, ma è finito in una sorta di limbo dove ha incontrato quattro varianti della sua persona.
Nel frattempo, Sylvie costringe Ravonna Renslayer a confessare che Loki è stato intrappolato nel Vuoto, uno spazio ai confini dell'universo in cui la TVA e i Custodi del tempo trasportano tutte le realtà e gli eventi nexus scomodi. Sylvie e Ravonna stringono quindi un'alleanza temporanea per scoprire chi si cela dietro la TVA, ma è un accordo che dura pochissimo dato che Ravonna tradisce subito la nostra antieroina. Senza via d'uscita, Sylvie si falcia da sola per raggiungere Loki, il quale dal canto suo ha altre gatte da pelare.
C'è qualche forzatura nella narrativa di questo episodio: Loki e Sylvie decidono, autonomamente e separatamente, che le risposte le troveranno proprio dentro Alioth, il gigantesco mostro di nebbia che divora qualunque cosa arrivi dalle altre linee temporali (e che nei fumetti ha ostacolato Kang il Conquistato in più di un'occasione per questo preciso motivo). Diciamo che è una decisione poco sensata, e giustificata, nel caso di Sylvie, da una brevissima allucinazione. La nostra impressione è che, con un solo episodio a venire, gli sceneggiatori abbiano scelto la strada più facile, ma improbabile per arrivare dritti al punto, infilando anche un'immancabile scena d'azione con la zuffa tra Loki nel nascondiglio dei, uh, Loki.
Tralasciando qualche aspetto poco convincente della storia, Viaggio nel mistero è un episodio che scivola via in fretta, nonostante la durata leggermente superiore ai precedenti. Il team-up tra i vari Loki è esilarante - specialmente le interazioni col Loki coccodrillo, mito assoluto nonostante compaia in pochissime scene - ma soprattutto si gioca col Multiverso senza prenderlo troppo sul serio. I racconti delle varianti di Loki, e del modo in cui hanno cambiato le loro storie, induce il nostro protagonista a riflettere sulla sua natura e sui suoi "gloriosi propositi", chiudendo il cerchio sulla sua crescita come personaggio, anche meglio di quanto fatto nei film cinematografici, in un toccante momento di confronto tra lui e Sylvie. La scintilla romantica tra i due era un po' scontata, bisogna ammetterlo, ma l'idea che Loki possa essere così narcisista da innamorarsi di sé stesso è abbastanza geniale.
Complici anche gli effetti speciali sopra le righe, la solida regia di Kate Herron, come dicevano in apertura, ci fa dimenticare che siamo di fronte a un prodotto televisivo. Le panoramiche, i piani sequenza e le carrellate si mescolano in cinquanta minuti quasi impeccabili. Il merito, però, va anche alla colonna sonora di Natalie Holt. Forse nelle nostre precedenti recensioni non l'abbiamo sottolineato abbastanza, ma l'accompagnamento musicale di questa serie TV è stato straordinario, e in questo episodio in particolare la compositrice si è superata. Diciamola tutta: la scena finale con l'intervento del Loki di Richard E. Grant - che in qualche modo riesce a non sembrare ridicolo nella calzamaglia gialla e verde, ma addirittura carismatico - che ricostruisce una Asgard illusoria per distrarre Alioth ha un impatto emotivo enorme non solo grazie alle direttive della Herron, ma anche alle musiche della Holt.
Tantissime citazioni
Loki 1x05 è un tripudio di riferimenti più o meno sibillini non solo al Marvel Cinematic Universe, ma ovviamente ai fumetti, che ormai formano insieme un vero meta-Multiverso. Dai tanti Loki che compaiono nell'episodio - anche il Loki presidente si ispira a un ciclo a fumetti di Christopher Hastings che sbeffeggiava le elezioni del 2016 - alle reliquie infilate qua e là, i fan della Marvel si divertiranno a trovarle tutte, magari dedicando alla puntata molteplici visioni.
Tra le più interessanti, in ordine sparso, abbiamo notato Throg, per esempio, e cioè il piccolo Thor a forma di rospo, chiuso in un barattolo mentre cerca inutilmente di afferrare un Mjolnir sepolto sottoterra. La targa sul barattolo in cui è imprigionato recita T365, che ovviamente è il numero dell'albo in cui è comparso per la prima volta.
Avrete riconosciuto tutti la U.S.S. Eldridge, protagonista di una nota leggenda metropolitana che la voleva sparita all'improvviso durante il famigerato Esperimento di Philadelphia, giusto? Quella era facile, ma chi ha riconosciuto il casco di Yellowjacket, il villain sconfitto da Ant-Man nel suo primo film? E l'enorme testa del Tribunale Vivente che sbuca dal terreno? L'astronave di Ronan l'Accusatore e l'Helicarrier dello SHIELD? L'elicottero di Thanos che probabilmente avrete visto in innumerevoli meme?
Alla fine dello scorso episodio, nella scena dopo i titoli di coda, abbiamo notato la Stark/Avengers Tower dietro i tre Loki che accoglievano il protagonista, ma in questo episodio la vediamo un po' meglio e leggiamo QENG sul fianco. Gli Avengers hanno affrontato la Qeng Enterprises e il suo CEO, Mr. Gryphon, in un ciclo di storie del 2015 circa, scoprendo poi che il villain in questione altri non era che l'ennesima controparte di Kang il Conquistatore.
Questo nome sta sbucando un po' troppo in questi nostri articoli su Loki, perciò facciamo un po' di chiarezza e togliamoci il pensiero. Kang compare nelle storie dei Fantastici Quattro e degli Avengers uscite intorno agli anni '60: il suo vero nome sarebbe Nathaniel Richards, e in effetti è un discendente di Mr. Fantastic che ha vissuto nel 31simo secolo e poi ha cominciato a viaggiare nel tempo. Le sue manipolazioni delle linee temporali hanno prodotto diverse varianti di sé stesso, buone e cattive, che hanno interagito con gli Avengers in più di un'occasione, sfruttandoli, combattendoli o aiutandoli. Assunto a entità cosmica, Kang ha conquistato innumerevoli realtà parallele, dando del filo da torcere ai nostri eroi in varie occasioni. L'amore della sua vita nei fumetti? Ravonna Renslayer.
Marvel Studios ha già annunciato l'attore che nel 2023 interpreterà Kang il Conquistatore in Ant-Man & the Wasp: Quantumania, e cioè Jonathan Majors. Dunque Kang esisterà nel Marvel Cinematic Universe, ha già un volto e ovviamente si tornerà a parlare di viaggi nel tempo. Ravonna Renslayer l'abbiamo già in Loki, e in questo episodio, in particolare, abbiamo scoperto che sta cercando anche lei la mente dietro la TVA. E alla fine di Loki 1x05, aprendosi un varco dentro Alioth, Loki e Sylvie si avventurano nella direzione di un misterioso castello diroccato che ricorda davvero tanto la reggia di un Kang nei fumetti Marvel.
A questo punto il fandom di Loki si è diviso: c'è chi crede che vedremo Kang per la prima volta nel sesto episodio; chi pensa che si stia ripetendo la debacle Mefisto, che molti credevano sarebbe comparso in WandaVision; chi invece ritiene che tutto si risolverà con l'ennesima variante di Loki che ha gabbato tutti. La prossima settimana scopriremo chi ha ragione.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.0
Nel nascondiglio dei Loki c'è un cabinato chiamato Polybius: si dice che sia stato distribuito dalla Sinneslöschen in pochissime sale giochi all'inizio degli anni '80, e che abbia avuto un successo straordinario, salvo sparire nel nulla dopo che i giocatori avevano cominciato a riscontrare strani malesseri. È solo una leggenda metropolitana su cui gli scrittori di Loki hanno costruito un easter egg, ma Loki 1x05 è stato anche questo: un episodio ricchissimo di riferimenti e citazioni alla cultura pop, oltre che all'universo Marvel. Curatissimo e avvincente, è forse il miglior episodio della stagione.
PRO
- Una quantità impressionante di citazioni, riferimenti ed easter egg
- Loki coccodrillo!
- L'interpretazione di Richard E. Grant nei panni del Loki classico
- La regia, le musiche e gli effetti speciali
CONTRO
- Qualche forzatura nella narrativa
- Se tutti gli indizi su Kang il Conquistatore faranno la fine di quelli su Mefisto in WandaVision, le prossime serie Marvel dovranno inventarsi depistaggi migliori