Il creatore di Minecraft, Markus "Notch" Persson non è famoso per essere una persona particolarmente diplomatica e più volte si è schierato a favore della pirateria. Nel corso degli anni ha detto diverse cose che hanno fatto discutere. Ad esempio, nel 2012 diede il suo permesso a un fan di Minecraft di piratare il gioco, se al momento non poteva permetterselo: "Piratalo e basta. Se ti piacerà ancora quando potrai permettertelo in futuro, compralo. Inoltre, non dimenticarti di sentirti in colpa. 😉"
Alla Game Developers Conference del 2011 dichiarò che secondo lui la pirateria non era un furto, spiegando che, a differenza di quanto avviene con i beni rubati, piratare un gioco significa che c'è qualcuno in più nel mondo che ci gioca, quindi un fan guadagnato.
Pirateria
Con il tempo, la posizione di Notch non è cambiata ed è tornato a esprimerla commentando l'iniziativa "Stop Killing Games", una petizione online che chiede una legge all'Europa che impedisca agli editori di "uccidere" i giochi staccandone i server, quando non sono più commercialmente sostenibili.
Gli editori hanno risposto che una legge del genere farebbe salire i costi di gestione dei giochi, quasi a minacciare un aumento dei prezzi.
È in questo contesto che Notch ha dichiarato: "Se comprare un gioco non significa acquistarlo, allora piratarlo non è rubare". Secondo lui, gli editori dovrebbero tornare a fare ciò che succedeva in passato, ossia permettere ai giocatori di usare dei server propri. Farlo ha permesso a moltissimi giochi di sopravvivere ben dopo la chiusura dei server ufficiali.