Quello di Patapon 1+2 Replay è uno dei casi più strani in cui ci siamo imbattuti. Sony ha affidato a Bandai Namco i diritti sui titoli usciti rispettivamente nel 2007 e nel 2008 - e che allora erano stati sviluppati da Japan Studio - perché li convertisse per PC e Nintendo Switch, e già che c'era anche per PlayStation 5: in effetti, Patapon e Patapon 2 erano già stati pigramente rimasterizzati alcuni anni fa per PlayStation 4, ma non avevano soddisfatto particolarmente i giocatori. Nonostante la loro solida qualità, i Patapon appartengono a un genere assolutamente di nicchia, eppure Bandai Namco, invece di limitarsi a semplici conversioni, li ha curati molto più del previsto.
Contemporaneamente, succede una cosa bizzarra: Ratata Arts rimanda l'uscita di Ratatan. Diretto da Hiroyuki Kotani, il creatore originale di Patapon, Ratatan avrebbe dovuto essere il seguito spirituale della serie Japan Studio, ma i primi gameplay non hanno convinto i fan pienamente. E così, per rimediare agli errori, e forse per non essere oscurati dall'uscita degli amatissimi originali, Ratatan arriverà in un secondo momento. E nel mentre noi abbiamo le versioni migliori possibili di Patapon e Patapon 2 da giocare su schermi grandi e piccoli.
Non ce n'è, Patapon 3
Dispiace che Patapon 3 non sia stato incluso nella compilation, ma è una scelta comprensibile: avrebbe aumentato ulteriormente il costo del pacchetto e Bandai Namco avrebbe dovuto rimaneggiare una buona parte del gioco che contava soprattutto sulle funzionalità online. Nella speranza di vederlo in un secondo momento - non è esattamente il Patapon più amato dai fan, ma è comunque un gran gioco - dobbiamo accontentarci dei primi due che, da soli, offrono ore e ore di divertimento, pur somigliandosi molto sotto diversi aspetti.
Patapon 2 per certi versi è una versione riveduta e corretta dell'esperimento che era stato Patapon su PSP, un GDR strategico in tempo reale - perché di questo si tratta - che si gioca a tempo di musica. Per chi non lo sapesse, i Patapon sono una misteriosa specie indigena che venera l'Onnipotente e cerca di raggiungere Fineterra, una terra promessa ai confini del mondo. Il nostro scopo è aiutarli a superare sfide, tribù rivali, mostri carnivori e altri pericoli, suonando i tamburi magici che ordinano alla tribù di marciare, attaccare, difendersi e così via.
Il gameplay di base è semplicissimo. Ogni tasto del controller rappresenta un tamburo da suonare in una combinazione di quattro tempi, alternando gli input al canto dei Patapon sul campo di battaglia. Ogni combinazione dà un ordine specifico ai Patapon, perciò il giocatore deve reagire nella maniera più opportuna, per esempio ricorrendo alla ritirata nel caso in cui un grande boss stia preparando l'attacco, oppure caricando nemici e ostacoli a testa bassa con la combinazioni che ordinano di avanzare. Il gameplay, fondamentalmente, è tutto qui. Un buon tempismo induce i Patapon in uno stato di "febbre" che li potenzia, importantissimo da mantenere durante le missioni più impegnative, e che sblocca effetti speciali e combinazioni aggiuntive, come i miracoli che consentono di invocare la pioggia e altri elementi naturali.
I giochi alternano stage di progressione a sedute di "farming" di materiali e denaro, utili a microgestire una solida componente GDR: al villaggio potremo creare nuovi Patapon da aggiungere alla nostra formazione, cambiare l'equipaggiamento dei nostri soldatini e altro ancora. In questo senso, Patapon 2 offre un'esperienza più stratificata e appagante con l'aggiunta di nuovi Patapon, come l'Eroe che può cambiare classe, indossare maschere che cambiano i suoi attributi e usare i suoi poteri speciali durante la febbre per potenziare l'intera formazione o soverchiare i nemici. Insieme alla possibilità di evolvere i Patapon in diverse varianti a seconda delle circostanze, Patapon 2 trova un compromesso ideale tra la sua natura di strategico e di gioco musicale, e rappresenta sicuramente la migliore iterazione della serie.
Un'altra remaster serviva?
Quello che vi starete chiedendo è se servisse avere una nuova versione di questi giochi. La risposta è un semplice sì, principalmente perché le precedenti revisioni erano viziate da alcune limitazioni insidiose che all'epoca erano passate abbastanza inosservate, ma che oggi non sarebbero state adeguate agli standard moderni. Ecco allora un miglioramento a tutto tondo della risoluzione e della fluidità che, almeno su PlayStation 5, la piattaforma su cui abbiamo giocato, non scende mai sotto i 60 fotogrammi, garantendo un'esperienza scorrevole e visivamente piacevolissima anche nei momenti in cui arrancava nelle versioni originali, per esempio quando si affrontavano boss di grandi dimensioni con un nutrito esercito di Patapon. I filmati di intermezzo di Patapon 2 sono rimasti abbastanza sgranati, purtroppo, ma Bandai Namco ha provveduto a sostituire in tutte le schermate il font dei testi, che ora appaiono molto più grandi e leggibili rispetto al passato.
Le novità più importanti, però, sono due, e riguardano il gameplay che, a scanso di equivoci, non è stato minimamente ritoccato. Patapon può sembrare un rhythm game semplice e intuitivo, ma col passare delle missioni diventa molto impegnativo, e non bastano attenzione e preparazione, ma anche un ottimo tempismo. In base alle caratteristiche tecniche del televisore posseduto si poteva incappare in un lag variabile che poteva inficiare le partite, dato che il software non leggeva in maniera precisa gli input del giocatore. Per questo motivo Bandai Namco ha aggiunto delle opzioni che permettono di regolare liberamente il tempo di pressione dei pulsanti e di impostare il livello di difficoltà a Facile, Normale e Difficile: la combinazione di queste opzioni permette di personalizzare la partita e modellarla al proprio grado di abilità, contrastando al tempo stesso eventuali problemi di latenza legati al proprio schermo. La ciliegina sulla torta è una funzionalità minore, ma gradita, che permette di visualizzare costantemente le combinazioni dei tamburi a schermo, utile soprattutto nelle prime ore di gioco. Queste modifiche non risolvono le inevitabili sbavature di due titoli imperfetti ma dannatamente divertenti da giocare ancora oggi, che peccano nella ripetitività dovuta all'estrema somiglianza delle due esperienze: Patapon 2 è il gioco migliore della compilation grazie alle aggiunte che perfezionano l'idea originale, ma tende a sembrare una rivisitazione del gioco precedente soprattutto nelle prime missioni tutorial, prendendo poi una piega leggermente diversa col passare del tempo. Vale ancora la pena giocarli entrambi, in successione ordinata dato che raccontano due storie consecutive, ma occhio alle aspettative.
Conclusioni
Patapon 1+2 Replay è una remaster che rende finalmente giustizia a due iconici titoli PSP, riproposti in passato con limiti ora superati da semplici funzionalità aggiuntive. La nuova compilation - pur mancando del terzo capitolo - non solo aggiorna tecnicamente i due titoli Japan Studio ma, uscendo su più piattaforme, li consegna a un pubblico più vasto, implementando accorgimenti piccoli, ma significativi. Restano videogiochi molto particolari che consigliamo agli amanti dei rhythm game e a chi voglia provare qualcosa di diverso dal solito.
PRO
- Due titoli iconici dell'era PSP, soprattutto Patapon 2
- Le nuove opzioni per personalizzare la partita sono un'ottima pensata
CONTRO
- Manca Patapon 3
- Sono due giochi fondamentalmente molto simili, occhio alla ripetitività