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Modern Combat: Blackout, la recensione

Gameloft porta il suo ultimo sparatutto single player su Nintendo Switch, con un'esperienza che tenta la difficile strada del passaggio da mobile a console: ecco la nostra recensione di Modern Combat: Blackout.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   20/02/2019
Modern Combat 5: Blackout
Modern Combat 5: Blackout
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Modern Combat: Blackout è stato accolto con grande entusiasmo quando ha fatto il proprio debutto su iOS e Android, quattro anni e mezzo or sono. Si tratta dell'ultimo episodio a base single player per la serie targata Gameloft, che ha sempre cercato di offrire uno sparatutto in prima persona il più possibile vicino alle atmosfere e alle meccaniche di Call of Duty. L'idea di portare il gioco su Nintendo Switch ci è dunque sembrata legittima, ma fin dall'annuncio siamo stati ben consapevoli del fatto che tradurre su console un'esperienza disegnata attorno ai dispositivi mobile non sarebbe stato semplice. I motivi sono molteplici, ma riguardano in particolare l'approccio al design, pensato per una fruizione breve ed estemporanea, con missioni che si completano nel giro di pochi minuti e che risultano dunque molto distanti dalle tradizionali produzioni per i sistemi casalinghi. Eravamo inoltre curiosi di vedere in che modo gli sviluppatori avrebbero gestito un sistema di controllo fisico (ma il gioco supporta anche la mira via giroscopio) e come avrebbero modificato le dinamiche freemium originali nel passaggio su Switch. A quest'ultima domanda possiamo rispondere subito e in maniera positiva: l'energia d'azione è stata eliminata così come le microtransazioni, che andavano peraltro a creare possibili sbilanciamenti nelle modalità multiplayer, quando ci si trovava di fronte ad avversari che avevano speso denaro reale per ottenere skin potenziate.

Struttura e missioni

La campagna di Modern Combat: Blackout racconta una trama abbastanza banale e derivativa, ma lo fa con un piglio cinematografico che nel 2014, su mobile, aveva decisamente il suo perché. Le missioni si svolgono all'interno di sei differenti scenari, quasi tutti molto suggestivi: Venezia, un tempio giapponese, un non meglio identificato centro urbano, poi di nuovo Piazza San Marco, il quartiere di Ryogoku e infine la sede della Gilman. In ogni zona bisogna portare a termine tre o quattro incarichi principali e una serie di missioni secondarie che da un lato offrono situazioni inedite e variazioni sul tema, coinvolgendoci in rapidi assedi o sessioni di tiro con il fucile da cecchino; dall'altro contribuiscono a farci ottenere il numero di stelle necessario per sbloccare gli stage più avanzati.

Modern Combat Blackout Nintendo Switch 6

Strutturalmente la cosa funziona, del resto parliamo di un sistema di progressione piuttosto tradizionale e ben collaudato, e ciò contribuisce a creare una discreta durata per il comparto single player, completabile nell'ordine delle nove o dieci ore a seconda della propria disinvoltura: non male per un prodotto che costa 20 euro e che ha un approccio così sintetico alle missioni. È questo aspetto in particolare che però tiene a freno gli entusiasmi, perché effettivamente la brevità dei livelli è un lascito della versione mobile che non si sposa per niente bene con la piattaforma Nintendo, neanche qualora si giochi esclusivamente in modalità handheld.

Modern Combat Blackout Nintendo Switch 13

Si riscontrano ancora dei picchi di difficoltà inaspettati durante alcune fasi, ma si riesce a gestirli meglio grazie anche ai controlli fisici, che però abbiamo trovato poco rifiniti e richiedono un bel po' di regolazioni perché si riesca a sparare decentemente. Quanto alla varietà delle situazioni, come accennato in precedenza non ci si può lamentare: le classiche sparatorie alla Call of Duty lasciano il posto a sequenze in cui controlliamo la torretta di un blindato in movimento oppure di un motoscafo in fuga da un elicottero, o ancora ci impongono di salvare un compagno e sparare con la pistola ai nemici che si avvicinano finché non l'avremo portato al sicuro. Nelle missioni secondarie, poi, ci si cimenta con sfide ancora più diverse e peculiari.

Modern Combat Blackout Nintendo Switch 1

Le modalità multiplayer

Esattamente come la versione mobile, Modern Combat: Blackout include su Nintendo Switch un set di modalità multiplayer competitive che richiedono un abbonamento ai servizi online per poter funzionare. La dotazione è abbastanza completa fra deathmatch a squadre e deathmatch classici, e inoltre sono stati eliminati quegli aspetti che nell'originale per iOS e Android creavano situazioni palesemente sbilanciate. I controlli, tuttavia, costituiscono anche in tale frangente un chiaro limite al divertimento, spingendovi probabilmente ad abbandonare anzitempo questa parte dell'esperienza.

Gameplay e realizzazione tecnica

Pescando un po' da Call of Duty e un po' da altri sparatutto classici, Modern Combat: Blackout propone un approccio tradizionale al genere, con due slot per le armi più le granate, quattro classi personalizzabili fra cui scegliere per il proprio agente, armi potenziabili grazie allo sblocco di accessori e appendici, nonché una disposizione dei comandi che vi risulterà immediatamente familiare. Il gioco parte con la mira automatica attivata, ma ricorrervi trasforma l'esperienza in qualcosa di davvero banale, visto che il reticolo si aggancia come un magnete ai bersaglio e non richiede dunque alcuno sforzo da parte vostra.

Modern Combat Blackout Nintendo Switch 4

Va meglio impostando il tutto su manuale, ma come detto bisogna effettuare un bel po' di modifiche ai vari gradi di sensibilità degli stick per ottenere un compromesso dignitoso. Questa pesantezza iniziale trasmette purtroppo una brutta sensazione e il gunplay non riesce mai a essere pienamente soddisfacente, mantenendosi a diverse leghe di distanza da prodotti come DOOM e Wolfenstein II: The New Colossus. Colpa anche della realizzazione tecnica, che in più frangenti tradisce la natura mobile dell'esperienza, mettendo a nudo costruzioni poligonali grezze che gli autori hanno infarcito di effetti per migliorare l'impatto visivo generale.

Modern Combat Blackout Nintendo Switch 7

Un espediente che sullo schermo di uno smartphone funzionava alla grande, ma che su Nintendo Switch, in particolare con la console collegata al televisore, non trasmette la medesima sensazione di qualità, al netto di alcuni scorci che si confermano anche qui ispirati e suggestivi. Inoltre, e questo ci è sembrato piuttosto grave, laddove Modern Combat: Blackout girava su iOS e Android a 60 frame al secondo senza incertezze, sulla piattaforma Nintendo non riesce a superare i 40 fotogrammi e questa inusuale via di mezzo finisce per donare al frame rate una continua inconsistenza, un'apparente scattosità che viene enfatizzata proprio quando si cerca la precisione necessaria per mettere a segno dei colpi mirati.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Modern Combat: Blackout ha avuto grandi meriti quando è uscito sui dispositivi mobile, nel 2014, ma il suo approdo su Nintendo Switch dimostra che non è affatto semplice colmare le distanze che separano una realtà videoludica dall'altra. Succede così che la brevità delle missioni si trasformi in un peso enorme e tolga profondità al gameplay, il comparto tecnico riveli i propri limiti (arrivando peraltro col fiato corto di un frame rate inferiore rispetto ai dispositivi iOS e Android) e il sistema di controllo non riesca a esprimersi al meglio nel passaggio dai comandi touch a quelli fisici, che richiedono tante regolazioni per restituire un feeling dignitoso ma ben lontano da titoli come DOOM e Wolfenstein II: The New Colossus.

PRO

  • Buona varietà di situazioni
  • Discretamente duraturo fra campagna e multiplayer
  • Sono state rimosse le microtransazioni

CONTRO

  • Missioni troppo brevi e inconsistenti
  • Controlli e gunplay al di sotto delle attese
  • Meno fluido della versione mobile