È da più di dieci anni consecutivi che Milestone realizza il gioco ufficiale della MotoGP. Il primo è addirittura del 2007, ma nel biennio 2010-11 la licenza è brevemente passata a Capcom per poi tornare alla casa milanese nel 2013. È con questa consapevolezza che possiamo dire con assoluta certezza che la loro simulazione del campionato più folle e prestigioso delle due ruote è la più fedele sul mercato. Quest'anno, poi, la fisica di MotoGP 24 è proprio azzeccata e vi farà sentire davvero di avere i gomiti a qualche centimetro dal cordolo.
Il problema principale di questo capitolo, tuttavia, è l'intelligenza artificiale, che è erratica, incostante e, in alcuni casi, quasi scorretta. Essendo un gioco annuale le novità non sono moltissime, ma le ultime aggiunte ci hanno fatto particolarmente piacere. Prima tra tutte, il mercato dei piloti, che già dalla stagione di debutto della modalità carriera mette traguardi intermedi e obiettivi da raggiungere che stimolano a fare meglio.
Ti fa girare la testa
Chi va in moto anche nel mondo reale sa che per fare bene una curva bisogna guardare dove si vuole andare girando la testa, e la moto farà da sola (o quasi) il resto. La sensazione "di guida" che MotoGP 24 restituisce, sia in prima sia in terza persona, è così realistica che, nelle curve più strette e nei sorpassi più millimetrici, ci è venuto naturale girare la testa come nella vita reale, nella speranza di guadagnare qualche millimetro in più di piega. L'immersione è totale, i controlli sono precisi e il comportamento del mezzo è decisamente simile a quello delle moto che si vedono la domenica in TV.
La diretta conseguenza di questo approccio è che, a qualsiasi livello di difficoltà, MotoGP 24 è un gioco che non perdona. Gli errori vi costeranno cari in termini di secondi e, con l'introduzione degli steward, se sarete platealmente scorretti tanto in gara quanto nelle qualifiche, sarete puniti con avvertimenti e Long Lap Penalty. La funzione per riavvolgere il tempo, fortunatamente, vi salverà dalla maggior parte di questi pericoli. L'anno scorso, poi, è stato inserito nel gioco un social network senza nome dove vedere di cosa si parla nel paddock e in cui interagire con gli altri piloti e con i rappresentanti delle altre scuderie. Queste interazioni andranno anche a influire sul nuovo mercato di metà e fine stagione. Potranno così crearsi voci di corridoio, rapporti tra possibili compagni di scuderia futuri e affinità: tutti questi fattori influenzeranno le offerte che arriveranno a voi e ai piloti concorrenti controllati dall'IA nelle nuove sezioni di mercato.
I filmati nei box e sul podio risultano ancora un po' macchinosi, ma in tutto il resto del gioco, soprattutto quando piove, la grafica risulta davvero rifinita. Soprattutto in prima persona, MotoGP 24 fa un ottimo lavoro. Gli stimoli visivi non sono mai troppi, mentre le grafiche a schermo, che sono assolutamente in linea con lo stile di quelle della stagione in corso, vi faranno sentire proprio all'interno di un weekend di gara. Se dovessimo stilare una classifica, diremmo che le classi più divertenti da giocare sono, in ordine, la MotoGP, la Moto3 e la Moto2 con la MotoE che potremo valutare solo più avanti, quando uscirà con un aggiornamento.
Manca un’esperienza guidata
Se siete giocatori veterani della serie, MotoGP 24 offre un'eccellente esperienza simulativa. Se siete novizi che si sono da poco avvicinati al mondo del motociclismo di alto livello, invece, questo gioco non farà moltissimo per venirvi in aiuto. Per prima cosa manca un tutorial come si deve fatto di sezioni di tracciato, spiegazioni delle regole delle corse in moto e descrizione compiuta di cosa fanno i singoli componenti di una moto e come il cambiarli ne influenzi il comportamento. Tutte queste informazioni sono già nel gioco, ma sono sparse tra esperienze diverse e sezioni diverse ed è difficilissimo orientarsi. C'è una MotoGP Academy, ma serve solo a imparare i circuiti, ci sono mini-tutorial con gameplay per alcune caratteristiche come il flag to flag (quando bisogna cambiare moto per via delle condizioni meteorologiche avverse), ma è tutto scollegato e disordinato. Si impara tutto giocando, ma ci avrebbe fatto piacere un'esperienza (opzionale ovviamente) per introdurre con calma i nuovi giocatori al mondo della MotoGP.
La seconda criticità minore di questo gioco è la linea della traiettoria, in parole povere la "riga" da seguire sul tracciato. I veterani non ne hanno praticamente bisogno ma per tutti gli altri giocatori è fondamentale e il fatto che sia imprecisa nell'indicare la velocità e in certi casi addirittura sbagliata nel delineare la traiettoria rende l'esperienza davvero frustrante. Il caso più eclatante che abbiamo riscontrato è stata la prima curva del circuito di Portimao, che abbiamo imparato solo copiando gli avversari controllati dall'IA che non seguivano la linea, tagliandola di netto. Il problema principale di questa racing line, però, è nell'indicazione della velocità ottimale: manca molto di precisione, di sfumatura e di costanza. Dal colore rosso ci aspettiamo di dover frenare come matti e dal blu di mettere il proverbiale gas a martello. Invece, i colori intermedi appaiono e scompaiono nel giro di pochi secondi e non forniscono le indicazioni richieste.
Se questi due aspetti sono abbastanza ignorabili e giocando si sentono sempre meno perché si imparano tanto gli aspetti principali del mondo delle corse quanto il comportamento da tenere su ciascun circuito, l'aspetto dove MotoGP 24 risulta più carente è dal punto di vista dell'intelligenza artificiale e del suo rapporto con la gestione della difficoltà. Indipendentemente dal livello di difficoltà a cui si sta giocando, è impensabile finire un gran premio 20 secondi davanti al campione del mondo Francesco Bagnaia. Allo stesso modo è assolutamente frustrante, in una gara di Moto3, passare tutti i giri a lottare per il tredicesimo posto perché, improvvisamente, gli avversari si sono scoperti ultra combattivi.
Il picco di sregolatezza nella gestione della difficoltà è stato quando, per diventare prima guida della nostra scuderia, avevamo l'obiettivo di arrivare davanti al nostro compagno di squadra. Se fino alla gara precedente tutti i concorrenti si erano comportati come agnellini, improvvisamente, non appena questa variabile è stata inserita nel gioco, sono diventati più agguerriti che mai e da lottare per il podio siamo passati a lottare per l'undicesimo posto. Non è possibile avere delle impennate di difficoltà così repentine solo perché è in gioco un obiettivo cardine della carriera, l'esperienza dovrebbe essere un crescendo, soprattutto se questo è ritenuto da Milestone stessa un elemento chiave dell'esperienza.
Conclusioni
MotoGP 24 ha uno dei migliori comparti di fisica e gestione della moto che si ricordi. I giocatori veterani, che non hanno bisogno di aiuti alla guida e cercano solo di strappare un centesimo di secondo al loro tempo sul giro, troveranno tra i suoi circuiti l'esperienza più rifinita in termini di simulazione che Milestone abbia prodotto fino ad ora. I nuovi arrivati, invece, si scontreranno contro un muro di difficile accessibilità per via della mancanza di un tutorial organico, di una racing line che non fa bene il suo lavoro e di un'intelligenza artificiale sregolata nella gestione dei rivali e del livello di difficoltà. Per fortuna le fondamenta di questo gioco sono solidissime: con un'occhiata approfondita ai parametri che regolano l'intelligenza artificiale e i suoi interventi sul gameplay, Milestone potrebbe avere tra le mani uno dei suoi capitoli migliori. L'anno prossimo, però, ci aspettiamo un'esperienza per nuovi giocatori ripensata dalle fondamenta, così da rendere il gioco accessibile anche a chi si sta avvicinando al mondo delle corse motociclistiche.
PRO
- Fisica precisa e realistica
- Controlli precisi
- Il mercato piloti è una variabile intrigante
CONTRO
- Intelligenza artificiale degli avversari da rifare
- Racing line imprecisa
- Confusionario per nuovi giocatori