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Omen Desktop by HP: la recensione

Offrendo varianti che vanno da meno di mille a oltre tremila euro, l'Omen Desktop cerca di accontentare tutti gli amanti del brand HP

RECENSIONE di Mattia Armani   —   27/06/2018

Dopo aver dato un'occhiata alla linea Omen X, tanto spettacolare e particolare quanto onerosa, torniamo a parlare della serie di preassemblati HP con una prova su strada dell'Omen Desktop, un prodotto meno estremo nel prezzo e nell'estetica che combina i tratti tipici del brand e una dotazione hardware di alto livello, con un form factor più classico e prezzi più contenuti. Grande ma non enorme, l'involucro dell'Omen Desktop è un mid-tower caratterizzato da un frontale aggressivo che fa largo uso di linee spezzate, con un marcato taglio obliquo nella parte alta del frontale dove troviamo anche un meccanismo due piccoli sportelli che nascondono due alloggiamenti pensati per consentire di inserire al volo due dischi fissi dall'esterno. Per il resto si tratta di un normale case da 32 litri, impreziosito da un grosso logo illuminato sul davanti e dal marchio del brand sulla fiancata destra, che può ospitare comodamente fino a uno SLI di GTX 1080. Gli interni e le paratie laterali sono in metallo, come da copione, mentre il resto del guscio è in plastica, compreso l'alloggiamento verticale nascosto all'interno del quale troviamo l'unità ottica e si accontenta di scimmiottare, piuttosto efficacemente per fortuna, la fibra di carbone. Ed è anche per questo che la resa complessiva dell'Omen Desktop è piuttosto valida, persino nella versione priva di finestra laterale che si accontenta del look nero e aggressivo esaltato dall'illuminazione rossa non programmabile. Certo, in questo modo si perde il fascino del sistema di raffreddamento a liquido illuminato, ma va detto che nelle varianti dotate di finestra questa è in plastica, cosa che ne limita l'efficacia estetica.

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Una configurazione di tutto rispetto

Disponibile in un gran numero di varianti, l'Omen Desktop parte dai circa mille euro dell'880-041nl, dotato di Ryzen 1400 e GeForce GTX 1050 da 2GB, per arrivare a ben oltre 3000 euro quando entrano in campo il Core i7-8700K e due schede di fascia estrema Intel. Nel caso della configurazione che abbiamo potuto provare il processore è proprio il top di gamma della serie Intel Coffee Lake, mentre la scheda video è una GeForce GTX 1070, motore di una configurazione che è disponibile direttamente sul sito HP a 2000 euro circa. Per questo prezzo ci portiamo a casa, oltre alla CPU overcloccabile da sei core Intel e alla GTX 1070 a singola ventola, ben 32GB di memoria naked Micron da 2666 MHz e CL19, una SSD Intel NVMe da 256GB, un terabyte di disco meccanico da 7200 rpm Toshiba, una scheda madre OEM Micro ATX con chipset Z370 e un alimentatore da 630W con certificazione 80+ Bronze. E di fronte a questa componentistica è chiaro che comprando un prodotto del genere paghiamo qualcosa in più per il brand, anche se il rincaro è compensato, almeno in parte, dal quantitativo di memoria, dalle peculiarità del case e dal sistema di raffreddamento a liquido marchiato Omen. Una soluzione grazie alla quale il desktop Omen mantiene temperature tra i 30 e i 40 gradi in idle, tra i 40 e i 50 durante l'utilizzo in multitasking del PC e 71 gradi sotto stress, con il potente esacore Intel che arriva a 1418 punti restando al di sopra del Ryzen 5 2600X, sebbene di un soffio, con il test multicore di Cinebench R15. Le cose però cambiano quando entra in campo il calcolo single thread, che vede il processore dell'Omen Desktop salire a 190 punti contro i poco più di 170 del sei core di punta AMD che in quanto a istruzioni per clock resta decisamente indietro. Purtroppo il modesto dissipatore a liquido non permette alla CPU Intel di esprimersi al massimo, ma parliamo comunque di valori elevati che in gioco si traducono con 86fps in The Witcher 3: Wild Hunt a 86fps, 93fps in Deus Ex: Makind Divided e circa 38 fps di media dall'alto della città di Rattay in Kingdom Come: Deliverance, il tutto senza che la CPU superi i 50 gradi. Ed è in particolare con quest'ultimo gioco, che a differenza dei due titoli precedenti raggiunge framerate che altri processori toccano solo in combinazione con una GTX 1080, che emerge il peso dell'IPC superiore del processore di questa configurazione che permette permette alla GeForce GTX 1070 di esprimersi al massimo, garantendo la possibilità di sfruttare un monitor a più di 60Hz con moltissimi giochi. Inoltre CPU e raffreddamento a liquido ci consentono di sfruttare l'overclock, tra l'altro facilitato grazie al software Omen Command Center che permette di modificare le frequenze, e di attivare l'ottimizzazione della rete, senza riavviare il sistema operativo.

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Pregi e difetti di un preassemblato che cerca di unire lusso e compromesso

Il software Omen Command Center non è uno strumento particolarmente complesso o articolato, ma fa il suo dovere consentendoci di controllare la temperatura della CPU mentre ne modifichiamo frequenze e tensione. Abbastanza per consentirci di spingere in pochi secondi tutti i core a 4.7GHz, ottenendo così 1531 punti nel test multithread di Cinebench R15 e ben 205 punti nel test single thread. Niente male anche se durante lo stress test prolungato il calore si intensifica toccando quota 89 gradi, cosa che porta il dissipatore generalmente silenzioso a diventare piuttosto rumoroso. Ma si tratta di un caso limite ed è senza dubbio possibile scendere di qualche grado tarando accuratamente la tensione. Inoltre la temperatura la temperatura non supera i 54 gradi durante le normali operazioni desktop e risulta tranquillamente utilizzabile anche con i videogiochi, viaggiando intorno a un massimo di 66 gradi nel caso di titoli che sfruttano il processore più di altri. Non è questo, va detto, il caso di Deus Ex: Mankind Divided, che non ottiene benefici dalle frequenze massimizzate della CPU, al contrario di The Witcher 3: Wild Hunt che tocca quota 90 fps, con un incremento prestazionale di quasi 5 punti percentuali che ritroviamo anche con Kingdom Come: Deliverance, arrivato a 38fps nelle medesime condizioni del test effettuato con le frequenze stock. Tutto in linea con le aspettative, dunque, anche se restano i limiti di una configurazione che punta al risparmio pur costando 2000 euro. La scheda madre OEM Micro ATX non manca di porta DVI e HDMI dedicate alla tecnologia grafica integrata ma ha un solo slot PCIe x16 affiancato da uno x4 mentre le porte SATA sono solo quattro di cui ben sacrificate in funzione degli alloggiamenti che permettono di installare i dischi fissi dal frontale del case. Inoltre la baia interna dedicata ai dischi fissi è proprio davanti alla ventola frontale da 120mm, mentre quella posteriore, sempre da 120mm, si deve occupare anche del radiatore del sistema di raffreddamento a liquido della CPU e la presenza di altre ventole di piccola taglia non può di certo compensare l'assenza di ventole di dimensioni generose sulla parte alta o sulle paratie. Ma come abbiamo visto le temperature dell'Omen Dekstop restano comunque entro soglie accettabili al pari della rumorosità che durante il normale utilizzo del PC risulta quasi sempre moderata. Inoltre non sono da sottovalutare alcune comodità di una configurazione che nonostante prezzo e compromessi garantisce tutto il necessario all'utente comune con quattro porte USB 3.0 accessibili frontalmente, i già menzionati slot per inserire dischi fissi dall'esterno, lettore di schede di memoria, baia interna posta perpendicolarmente che permette l'estrazione rapida dei dischi, paratia sinistra che si apre con estrema facilità, spazio a sufficienza e una porta NVMe facilmente accessibile, per un setup che garantisce interventi fulminei nell'ottica di qualsivoglia upgrade orientato a una tipica configurazione da gioco.

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Conclusioni

Prezzo 1999 €

L'Omen Desktop by HP non è pensato per garantire margini di overclock estremi e ci mette di fronte a limitazioni che non avremmo con una configurazione assemblata di pari prezzo. Ma si guadagna comunque la sufficienza risultando meno oneroso di altri sistemi simili, garantendo performance comunque elevate e compensando un prezzo comunque superiore alla dotazione hardware effettiva con diverse peculiarità che vanno dall'aggressiva estetica Omen alla facilità di upgrade.

PRO

  • Discretamente potente e silenzioso
  • Facilità di upgrade
  • Prezzi validi per un preassemblato

CONTRO

  • Connettività SATA e PCIe limitata
  • Finestra assente
  • Componentistica non certo di lusso escluse CPU e GPU