Nella recensione di Overdrive City scopriamo come il gestionale "tappabile" free-to-play può declinarsi anche a misura degli appassionati di auto, con la creazione di un piccolo mondo tascabile tutto dedicato alle macchine e alle corse. C'è una fase più assimilabile ai giochi di corse standard, anche se si tratta di una definizione da assumere in senso molto allargato in questo caso, ma la maggior parte del gameplay è impostato sulle dinamiche del gestionale mobile, che a sua volta si fonda su un'ibridazione di diverse caratteristiche. C'è un po' del city builder, un po' del manageriale e in generale tanto lavoro di raccolta e gestione di risorse, che in gran parte dipendono dalle attese e da un'attenta strategia negli investimenti degli oggetti e delle diverse valute in-game. Il problema generale di questa tipologia di titoli è in effetti un po' questo: quando emerge che la complessità di un gioco risiede più che altro nella gestione delle sue complicate e artificiose trappole, è chiaro che c'è qualcosa di alquanto sbagliato nella sua struttura di fondo, anche se sarebbe ingiusto limitare Overdrive City a questo.
Intanto, si tratta indubbiamente di un approccio inedito al gestionale, che presenta atmosfere e dinamiche nuove nel suo particolare punto di vista tutto incentrato sul mondo dei motori e questa è già una cosa non da poco. C'è poi da dire che le sezioni di "guida" riescono a intrattenere sulle prime, nonostante la loro meccanica ultra-semplificata, ed è un peccato che vengano probabilmente cancellate, alla lunga, dalla possibilità di attivare l'auto-play e saltarle di netto, cosa d'altra parte inevitabile per non incappare in una ripetitività ossessiva. La forza di Overdrive City deriva insomma proprio dal fatto di concentrarsi assolutamente su un elemento particolare, ovvero la passione per le auto, riuscendo in questo modo a rendere interessante, per chi ha la giusta propensione, un gioco che di fatto non presenta novità di rilievo o una struttura particolarmente divertente. Il fatto di doversi occupare sempre di tanti aspetti diversi è una buona spinta a mantenere l'attenzione sul gioco, ma è soprattutto lo spirito collezionistico nei confronti delle auto il vero motore che spinge a tornare a giocare, almeno per gli appassionati.
La città delle auto
In qualità di nuova promessa delle corse, ci troviamo stranamente anche nell'inedito ruolo di sindaco di una città tutta dedicata alle auto, con il duplice intento di far salire la nostra notorietà e il nostro livello nel mondo delle gare automobilistiche ma anche far crescere la città, espandendola con nuove strutture e attività. Da una parte abbiamo dunque a che fare con una sorta di city builder a tema motoristico: come da tradizione, possiamo costruire strade, modificare la configurazione del terreno e costruire nuovi edifici e strutture in grado di espandere il business della città, che è tutta incentrata sulla cura delle auto e sulle corse. Dall'altra parte, al livello più specifico, possiamo prendere parte a varie tipologie di corsa e curare ogni singola auto nel nostro garage in continua espansione, modificandone diversi aspetti a partire dalla carrozzeria per arrivare ai vari upgrade interni.
La costruzione della città segue uno schema piuttosto semplice: ogni edificio ha una funzione specifica, andando dalla fornitura costante di materie prime (candele e chiavi utilizzate come valuta in-game per accedere a corse e modifiche o pezzi di ricambio per potenziare le auto) alla cura delle auto, fino alle gare. Questa parte del gioco è quella che segue più fedelmente il meccanismo classico del gestionale di tipo "Tycoon" mobile, con le micro-transazioni che ovviamente spingono per farsi presenti con sempre maggiore insistenza nella progressione. La fornitura di materie prime e valute in grado di farci accedere alle altre parti del gioco (corse e upgrade delle auto) segue infatti le immancabili pause calcolate, che costringono ad attese tra una partita e l'altra o all'acquisto di micro-transazioni per velocizzare le cose.
Le corse si basano invece su un gameplay estremamente semplice ma in qualche modo piacevole: con una visuale isometrica che ricorda quasi classici del genere come Neo Drift Out, ci troviamo a controllare semplicemente la velocità dell'auto tenendo premuto l'acceleratore o frenando, mentre la guida, per il resto, è completamente automatica. Si tratta chiaramente di una semplificazione estrema, ma che si associa perfettamente alla fruizione mobile anche con una mano sola, senza eliminare completamente la richiesta di un certo tempismo. Il tutto diventa superfluo nel caso in cui si attivi l'autoplay: l'opzione è deleteria dal punto di vista del gameplay ma può diventare necessaria per evitare un'eccessiva ripetitività.
Infine, l'ultimo elemento da prendere in considerazione nella struttura composita di Overdrive City è la cura delle auto, che è poi la parte più caratterizzante del gioco, per quanto riguarda il lungo termine. È lo spirito del collezionista quello a cui Overdrive City punta maggiormente, stuzzicandolo con delle ottime riproduzioni di auto reali su licenza, appartenenti a numerose marche internazionali. La conquista di nuovi modelli, l'espansione del garage, la loro modifica e semplicemente il fatto di poterle ammirare con attenzione nella sezione dedicata è in effetti il principale motore che spinge alla progressione costante nel gioco, anche a costo di incappare nelle solite trappole da free-to-play, per chi è maggiormente travolto dalla passione collezionistica.
Conclusioni
Overdrive City può essere considerato l'evoluzione moderna delle "macchinine", condensando la passione per i motori con il piacere di raccogliere quanti più modelli possibile in un'enorme collezione da osservare, curare e modificare a piacere. Questa voglia di possedere e vedere sempre più auto è la spinta principale ad andare avanti, perché la componente gestionale non propone grandi stimoli, con una quantità limitata di strutture da costruire e di utilizzi per questi, e tutto il gioco si rivela dunque soprattutto un omaggio al mondo delle auto, esaltato in quella che è in effetti una forma di collezionismo per gli appassionati. La meccanica delle corse, seppure super-semplificata, riesce a intrattenere se presa a piccole dosi e in generale qualche passaggio quotidiano per la città delle macchine si fa con piacere, cercando di evitare di restare intrappolati dal meccanismo delle attese e delle micro-transazioni.
PRO
- Struttura composita e taglio piuttosto originale
- Auto ben fatte che stimolano il collezionismo
- La parte racing funziona bene, se presa a piccole dosi
CONTRO
- Ogni singolo ambito di gioco non è molto profondo
- Le attese e le micro-transazioni si fanno ovviamente sentire a lungo andare