Il recupero delle forme più classiche del racing game è diventato una sorta di trend per i giochi mobile, riuscendo spesso in soluzioni di gioco perfette per la fruizione su queste piattaforme, come dimostra anche questa recensione di Pako Highway. La serie Pako si è specializzata in una variante più impostata sugli inseguimenti e le corse nel traffico cittadino, ma con questo Highway si recupera un po' la struttura standard del gioco di guida a checkpoint, con alcune derivazioni che ricordano anche la storica serie Burnout.
Difficile non pensare al compianto gioco di Criterion quando ci si trova a dover sfiorare le auto e correre più pericolosamente possibile per accumulare boost, o quando nel pieno della velocità ci troviamo a schiantare gli avversari in veri e propri takedown, sebbene velocizzati e semplificati come si conviene a un titolo che punta a un intrattenimento decisamente più immediato.
Il meccanismo funziona molto bene, soprattutto perché richiede controlli semplici e poco articolati, che possono associarsi perfettamente al touch screen dei dispositivi mobile. Si tratta di un recupero dello stile più classico del racing arcade tipo OutRun, ormai desueto sulle piattaforme da gioco standard ma che sembra aver trovato un'altra giovinezza sugli smartphone, come dimostra anche la nota serie Horizon Chase, per menzionare uno dei casi più noti. Dopo aver messo in scena corse e inseguimenti in ambienti 3D pieni nei capitoli precedenti, è tempo di tornare alla buona vecchia inquadratura da dietro l'auto in questo Pako Highway, che potrebbe essere il gioco più curato e riuscito del franchise di Tree Men Games, pur essendo forse quello più distante dalla struttura vista nei tre capitoli principali.
Corsa spericolata
Lo scopo di Pako Highway è, semplicemente, cercare di andare più lontano possibile all'interno di varie ambientazioni, accumulando metri percorsi in modo da rientrare nella classifica generale dei piloti. Il gameplay si basa su poche e semplici regole, che da una parte mantengono il titolo giocabile e immediato ma dall'altra lo condannano inevitabilmente a a una certa superficialità generale e una ripetizione costante delle stesse situazioni, portando facilmente alla monotonia sul medio termine. I controlli si adattano perfettamente alla fruizione mobile: con l'auto posta al centro dello schermo e inquadrata da dietro, dobbiamo semplicemente toccare i bordi laterali del touch screen per farla sterzare nelle due direzioni, mentre si lancia in una corsa forsennata nel traffico in accelerazione costante. Passare il più vicino possibile alle altre auto fa accumulare la barra del boost, il quale si libera automaticamente una volta arrivato al massimo e consente brevi momenti a velocità smodata, con la possibilità di abbattere qualsiasi cosa si incontri sul proprio cammino durante questi secondi di imbattibilità assoluta.
L'azione è dunque molto semplice e puramente arcade, ma c'è anche un certo senso di progressione: una buona quantità di contenuti possono essere sbloccati accumulando oro nelle partite, consentendo di investirlo in nuove auto e in altre strade da percorrere, con ambientazioni anche piuttosto differenti l'una dall'altra.
Lo stile grafico è un'altra caratteristica distintiva di Pako Highway: anche in questo caso viene recuperato il 3D elementare e minimalista dei primi giochi tridimensionali, con i poligoni nudi e crudi, privi di texture, ma il tutto viene rappresentato con una notevole cura. Tra colorazioni che virano verso il seppia e un'interessante gestione delle luci, sembra di trovarsi di fronte a una sorta di gioco di corse vintage, che alterna fluidità e velocità estrema con spettacolari scene al rallentatore. Buona anche la gestione del free-to-play, che non presenta mai micro-transazioni invasive, anche se le pubblicità possono essere fastidiose.
Conclusioni
La prima partita a Pako Highway è più o meno come indossare un caro vecchio paio di pantaloni e trovarli sorprendentemente comodi. Il recupero della forma più classica del racing arcade si adatta perfettamente al sistema di controllo su touch screen, intrinsecamente scomodo per i giochi più action, ma che trova un utilizzo sensato in questo caso. I riferimenti a Burnout nel caricamento e nell'uso del boost sono inoltre un ulteriore colpo nostalgico che farà sicuramente piacere agli appassionati del genere. Al di là di queste impressioni istintive, il gioco è ovviamente molto semplice e poco profondo, inevitabilmente ripetitivo ma anche adatto ad essere goduto un brevi e intense sessioni, come un buon titolo mobile senza troppe pretese.
PRO
- La meccanica del racing arcade è universale
- Ottimo utilizzo del touch screen nei controlli
- Stile grafico notevole
CONTRO
- Un po' piatto e ripetitivo
- Il traffico random a volte crea situazioni frustranti