In questi giorni non si parla soltanto di Xbox Series X e PlayStation 5 nella redazione di Multiplayer.it e, pur seguendo la possente console war che sta tenendo banco sulle nostre pagine, le nostre approfondite prove procedono anche in ambito PC.
Per non farci mancare proprio nulla abbiamo quindi testato in poco meno di una settimana un nuovo computer desktop di Drako.it che il distributore ci ha recapitato in redazione completo di tutta la componentistica necessaria a farlo funzionare ad eccezione della scheda video. Siamo quindi entrati in contatto con NVIDIA e siamo riusciti ad avere nuovamente una GeForce RTX 3080 Founder's Edition da testare all'interno del sistema.
In questo modo ci siamo ritrovati tra le mani un PC di fascia altissima, quasi al top delle possibilità offerte dal mercato odierno e proprio con questa configurazione ci siamo lanciati nel test approfondito di NVIDIA Reflex e del Latency Analizer montato sui più recenti monitor da 360 Hz, su tutti l'ASUS ROG Swift PG259QNR messo sul nostro banco di prova. Il risultato di quella prova è consultabile nel nostro speciale dedicato a cui vi rimandiamo.
In questo articolo troverete invece una recensione del PC utilizzato per quella prova: non potevamo fare a meno di mettere sotto torchio una configurazione del genere per scoprire davvero cosa significhi giocare con la prossima generazione.
Sia chiaro, siamo completamente su un altro ordine di grandezza per quanto riguarda il budget necessario a portarsi a casa una macchina di questo tipo, ma d'altra parte se ancora oggi la capacità di giocare in 4k a 60 frame per secondo con ray tracing attivo con le prossime console di Microsoft e Sony deve essere verificata e confermata, il PC ha già tranquillamente superato quella barriera e questa recensione lo dimostra con forza.
Mettetevi quindi comodi e preparatevi a godere insieme a noi perché, pur essendo possibile mettere in piedi qualsiasi configurazione sul sito Drako.it, con il setup selezionato da noi diventa davvero possibile giocare in 4k con un frame rate elevato senza dover accettare alcun compromesso.
Le specifiche
Partiamo con il freddo e dettagliato elenco delle specifiche del PC testato partendo chiaramente dal nucleo centrale.
Il computer era equipaggiato con un processore AMD Ryzen 9 3900X con 12 core fisici e 24 logici in grado di girare a 3800 MHz e 4600 MHz in modalità Boost. Sappiamo tutto di questa CPU appartenente alla generazione Zen 2 con processo produttivo a 7 nanometri e pur essendo a un passo dal pensionamento visto l'arrivo sul mercato ormai imminente della famiglia 5000 degli Zen 3, la sua stabilità prestazionale è ancora validissima e perfettamente in linea con le esigenze del mercato odierno.
Di fianco al processore abbiamo montato una NVIDIA GeForce RTX 3080 con 10 GB di RAM GDDR6X in versione Founder's Edition. Grazie alla piattaforma AMD e al chipset X570 presente sulla scheda madre ASUS ROG Crosshair VIII Hero inclusa nella nostra configurazione, abbiamo potuto utilizzare l'intera ampiezza di banda del collegamento PCI Express 4.0 per sfruttare al massimo la scheda video.
Utilizzando gli altri collegamenti della motherboard abbiamo poi potuto sfruttare 32 GB di RAM Corsair di tipo DDR4 a 3200 MHz suddivisi in 2 banchi da 16 GB ciascuno e un singolo SSD da 2 Terabyte anche questo di marca Corsair: per la precisione il Force MP600 con interfaccia NVMe e collegamento PCI Express 4.0. Si tratta di un disco recentissimo in grado di spingersi sul confine dei 5 GB/s di velocità in lettura, in linea con quanto promesso dalla prossima generazione di console.
Ad energizzare e raffreddare il tutto abbiamo poi trovato un alimentatore ASUS ROG Thor da 850 Watt con il comodissimo display integrato in grado di mostrare il consumo in tempo reale, 3 ventole da 120mm montate sul frontale del case e un waterblock per CPU prodotto da Corsair, il modello Hydro H150i Pro, in grado di raffreddare con il liquido la CPU scaricando il calore su un radiatore da 360mm montato sulla parte superiore del case e raffreddato con 3 ulteriori ventole da 120mm.
Tutto questo ben di dio era racchiuso in un gigantesco e possente case Cooler Master Cosmos C700M, probabilmente ad oggi il case più voluminoso e comodo da amministrare tra quelli presenti sul mercato, nonché uno dei più costosi.
Questa specifica configurazione non è disponibile direttamente sul sito Drako.it e diventa quindi difficile avere un prezzo ufficiale di vendita ma, così a spanne, siamo intorno ai 3000€ di setup tenendo conto delle componenti utilizzate. Chiaramente senza monitor e accessori vari, tra cui mouse e tastiera.
I benchmark sintetici
Entriamo nel cuore della recensione con i benchmark sintetici che abbiamo fatto girare sulla nostra configurazione di prova.
Siamo partiti con 3DMark sfruttando i 4 differenti benchmark presenti nel pacchetto.
Time Spy Extreme, il benchmark di punta con impostazione 4k e rendering tramite DirectX 12 ha totalizzato 7960 punti piazzando la configurazione di prova sopra al 94° percentile di tutti i risultati presenti nel database.
Altissimi i risultati anche con Fire Strike Ultra, l'altro benchmark di punta con rendering in 4k ma legato alle DirectX 11. In questo caso il PC ha totalizzato 10428 punti piazzandosi al 95° percentile.
Siamo poi passati a Port Royal, il test relativo alle misurazioni del ray tracing in tempo reale. Il sistema ha raggiunto 10558 punti piazzandosi sopra al 94% delle altre configurazioni.
Per concludere con 3DMark abbiamo poi lanciato il test specifico del DLSS di NVIDIA impostando i settaggi in modo da abilitare la seconda versione di DLSS e mantenendo l'output di rendering in 4k invece del 2k impostato di default dall'applicazione. La prova è stata poi doppia: preset Qualità con 23,68 FPS senza DLSS 2 e 42,14 FPS con DLSS 2 e preset Performance con 23,82 FPS senza DLSS 2 e 59,69 FPS con DLSS 2. Risultati semplicemente straordinari che hanno evidenziato l'ottima stabilità e costanza del sistema.
Il secondo set di benchmark lo abbiamo realizzato con VRMark. Tre i sintetici disponibili.
L'ormai desueta Orange Room, in grado di misurare le prestazioni entry level in realtà virtuale, ha fatto totalizzare al PC 12261 punti con 267 FPS medi e un piazzamento al 96° percentile.
La Cyan Room, che abilita il rendering con DirectX 12 e sposta maggiormente il carico sulla GPU ci ha permesso di raggiungere 14453 punti con 315 FPS medi e una resa migliore del 98% delle configurazioni testate.
L'ultimo test è stato realizzato sulla Blue Room, quella che dovrebbe verificare la tenuta del sistema con le applicazioni VR del futuro. In questo caso il punteggio è stato 5301 con 116 FPS medi e un piazzamento al di sopra del 96° percentile.
L'ultimo benchmark sintetico adottato è PCMark, utile a verificare le prestazioni del sistema nel caso in cui si decida di utilizzare questa bestia anche in ambito lavorativo.
Il test ha totalizzato 7121 punti generali con il seguente dettaglio: 9530 per i test essentials, 8476 per la produttività, 12130 relativi al digital content creation. Anche in questo caso siamo altissimi per quello che concerne il posizionamento: meglio del 98% delle altre configurazioni validate online.
Per confermare la velocità dell'SSD di Corsair utilizzato nel computer abbiamo fatto anche un giro con CrystalDiskMark 7 che ci ha confermato l'eccezionale velocità dell'MP600: il programma ha infatti certificato che il nostro sample era in grado di raggiungere i 4997,17 MB al secondo in lettura sequenziale e i 4216,33 MB al secondo in scrittura sequenziale. Entrambi i valori sono più alti di quelli dichiarati dal produttore con un disco chiaramente molto nuovo in termini di cicli di utilizzo ma già pieno al 68%.
I videogiochi
Anche in questo caso abbiamo cercato di variare il più possibile offrendo uno spaccato abbastanza reale dell'uso concreto di un PC con questa componentistica per giocare ai videogiochi del momento. Quindi, per intenderci, ci siamo focalizzati esclusivamente sulla risoluzione 4k, puntando sempre al massimo dei dettagli, abilitando il ray tracing in tempo reale dove possibile e sfruttando il DLSS di NVIDIA quando supportato.
Un PC così costoso e performante sarebbe semplicemente sprecato a risoluzioni inferiori al 4k e, allo stesso tempo, non crediamo utile ai fini dei nostri test, giudicare il funzionamento della macchina non approfittando delle feature e delle routine oggi presenti sul mercato che permettono l'ottimizzazione del rendering. Giusto in una manciata di casi ci siamo permessi di operare alcune scelte per avere un rapido confronto sulla forza e utilità di un settaggio rivoluzionario qual è il DLSS.
Partiamo dai titoli che non includono benchmark e che abbiamo quindi dovuto concretamente giocare per raccogliere i nostri valori. Valori che sono stati acquisiti sfruttando la nuovissima sovrimpressione di GeForce Experience attualmente in fase di testing e ormai in dirittura d'arrivo per tutti.
Abbiamo fatto girare The Witcher 3: Wild Hunt con rendering nativo in 4k e tutte le impostazioni grafiche e di post-processing impostate manualmente al massimo. Abbiamo poi preso come riferimento la lunga camminata che porta dalla villa di Geralt in Blood & Wine alla sommità del castello di Touissant. Il risultato è un range di frame al secondo che variava dai 55 ai 75 FPS.
Siamo poi passati a Metro Exodus. In questo caso abbiamo mantenuto sempre il rendering nativo in 4k utilizzando il preset grafico massimo denominato Estrema, le DirectX 12 per la gestione dell'engine e abbiamo poi abilitato il ray tracing in tempo reale utilizzando il preset massimo denominato Ultra. Abbiamo quindi ripetuto 2 volte la sequenza introduttiva con Artyom che tenta di rientrare alla base dopo aver visitato la periferia di Mosca: una prima volta con DLSS disabilitato raggiungendo una forbice di frame al secondo tra i 20 e i 35 FPS e una seconda volta con il DLSS attivo ricevendo un valore di frame al secondo che variava tra i 45 e i 60 FPS.
Altro giro, altro gioco gameplay: Control. Anche in questo caso abbiamo utilizzato il rendering nativo in 4k con il preset grafico massimo denominato Alto e abilitando il ray tracing, anche questo con il preset massimo (Alto). Abbiamo poi effettuato lo stesso test di Metro Exodus ripetendo la sequenza introduttiva del gioco prima senza DLSS, raggiungendo una forbice dai 22 ai 35 FPS, poi abilitando il DLSS e riducendo di conseguenza la risoluzione di rendering a 1440p. In quest'ultimo caso il gioco ha viaggiato tra i 48 e i 70 FPS con un risultato di fluidità e consistenza su schermo davvero incredibili.
Ci siamo poi lanciati su un'altra tripletta di giochi, questa volta sfruttando i loro benchmark interni.
Il primo titolo è stato Shadow of the Tomb Raider, impostato in 4k nativo con rendering in DirectX 12, preset grafico Massimo e ombre in ray tracing con il preset Ultra. A completare le impostazioni, abbiamo selezionato SMAA 4x come anti-aliasing. Abbiamo infine abilitato il DLSS prima di lanciare il test incorporato nel gioco. Il risultato è stato un punteggio di 10480 resa fotogrammi con 66 FPS medi. Scendendo nel dettaglio, 130 FPS medi per la CPU gioco, 147 FPS medi per il Render CPU e 68 FPS medi per la GPU.
L'altro benchmark lanciato è stato quello di Assassin's Creed Odyssey. In questo caso abbiamo fatto girare il titolo in 4k nativi con il preset grafico massimo totalizzando 58 FPS medi con una forbice tra 36 frame al secondo minimi e 101 FPS massimi. Il rendering della CPU è stato di 18 millisecondi mentre quello della GPU 17 millisecondi. Giusto a titolo informativo vi ricordiamo che Odyssey non implementa alcun tipo di ray tracing o DLSS.
A chiudere il nostro test videoludico ci ha pensato un altro gioco di casa Ubisoft: The Division 2. Anche in questo caso parliamo di un engine ormai un po' vecchiotto che non implementa gli ultimi ritrovati grafici e prestazionali. Abbiamo quindi impostato il titolo in 4k nativi con il preset grafico massimo disponibile. Il risultato del benchmark interno ci ha mostrato un punteggio di 6302 con 70 FPS medi, carico della GPU al 98% e carico della CPU al 25%.
Eviteremo di dilungarci sulla questione consumi, surriscaldamento e rumorosità di questa configurazione trattandosi di un setup personalizzato e assolutamente sovradimensionato. Vi basti sapere che il case fa il suo ottimo lavoro per insonorizzare quanto possibile le 6 ventole in movimento più le 2 presenti sulla GeForce RTX 3080, mentre alimentatore e raffreddamento a liquido ci hanno garantito prestazioni estremamente stabili durante ogni test che abbiamo ripetuto, tra l'altro, molteplici volte cercando di stressare il sistema. A titolo informativo abbiamo evitato di effettuare overclock della componentistica di sistema.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.5
Chiaramente non possiamo che promuovere a pieni voti la build messa in piedi da Drako.it per i nostri test. Durante tutte le prove, il PC è stato stabile, costante nelle sue performance, ben refrigerato e anche abbastanza silenzioso soprattutto tenendo conto la quantità di ventole presenti al suo interno. E trattandosi di un setup di fascia altissima, ci ha permesso di giocare praticamente a tutto, al massimo dei settaggi possibili e senza rinunciare al ray tracing raggiungendo agilmente, e spesso superando, i 4k con 60 frame al secondo. Chiaramente c'è un rovescio della medaglia bello vistoso e pesante: i soldi necessari per portarsi a casa questo mostro. Difficilmente ve la potrete cavare con meno di 3000€ senza tenere conto di monitor e accessori vari. Ma anche questo fa parte del gioco su PC e se volete una configurazione che vi potrà tenere compagnia per tutta la prossima generazione di giochi, questa farà sicuramente al caso vostro.
PRO
- Performance eccezionali senza alcun tipo di compromesso
- Il case di Cooler Master tiene a bada, per quanto possibile, la rumorosità dell'impianto di raffreddamento
- Questa è la vera next-gen...
CONTRO
- ...ma ha chiaramente un prezzo fuori dal mercato