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Phantom Breaker: Omnia, la recensione della versione "perfetta" di un classico dei picchiaduro

La recensione di Phantom Breaker: Omnia, la versione "perfetta" di un vecchio classico dei picchiaduro: questo ritorno avrà davvero retto il peso degli anni?

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   14/03/2022

Per piccoli publisher relativamente sconosciuti non è di certo facile farsi largo nella fitta foresta del mercato videoludico, specie in un'era ove il gaming è più diffuso che mai e le uscite prestigiose arrivano in tal numero da eclissare persino alcuni tra i tripla A più riconoscibili.

Per spiccare in una situazione simile le strategie applicabili si contano sulle dita di una mano, tanto che spesso risulta più sensato evitare direttamente il campo di battaglia principale, concentrandosi su mercati più di nicchia. Deve essere quindi stata questa l'idea del publisher di cui parliamo oggi, perché i Rocket Panda Games non solo hanno scelto di buttarsi nella mischia con un picchiaduro - genere già difficilmente di massa, salvo rari casi - ma hanno addirittura deciso di farlo riportando in vita un classico risalente a quasi un decennio fa mai arrivato in occidente (se si esclude uno spinoff beat em up chiamato Battle Grounds).

Convinti della bontà del prodotto, peraltro, non si sono limitati a una remaster della sua ultima versione, ma hanno pensato bene di dedicarsi a una riedizione chiamata Phantom Breaker: Omnia, ribilanciata e con una manciata di contenuti aggiuntivi.

Lo abbiamo provato, per capire se questo marchio da noi quasi sconosciuto abbia o meno il potenziale di spiccare in un genere già zeppo di titoli eccellenti. Ovviamente, troverete la nostra dettagliata risposta nella odierna recensione di Phantom Breaker: Omnia.

Narrativa e contenuti: visual novel uber alles

Phantom Breaker Omnia: l'Omnia Style ci è parso un po' troppo semplificato per i nostri gusti
Phantom Breaker Omnia: l'Omnia Style ci è parso un po' troppo semplificato per i nostri gusti

Curiosamente, se si considera quanto spesso questo elemento sia ignorato nei picchiaduro, Phantom Breaker: Omnia contiene un discreto mare di testo, diviso in una campagna a più capitoli. Per carità, non si tratta di chissà quale narrativa epica: la base è letteralmente una battaglia tra adolescenti iniziata per via di un misterioso individuo di nome Phantom, che concede loro poteri enormi attraverso artefatti in grado di alterare lo spazio tempo. Strutturalmente però il tutto si discosta dalle basilari modalità storia viste in altri esponenti del genere e ricorda più da vicino l'approccio visto in opere come i Blazblue, per certi versi simili a delle visual novel giocabili.

Non abbiamo trovato molto ispirata o brillante la narrativa, invero, ma è perlomeno piacevole vedere un po' di impegno da parte degli sviluppatori - Gameloop e MAGES, per l'esattezza - nel tentativo di creare un universo discretamente elaborato. Strano quindi che a questa campagna principale piuttosto curata non si accompagnino altri contenuti di livello, dato che le modalità alternative in Phantom Breaker Omnia ci sono parse a dir poco scarne...

Due personaggi di Phantom Breaker: Omnia
Due personaggi di Phantom Breaker: Omnia

Il gioco ha letteralmente solo Arcade Mode, Survival (chiamato Battaglia Infinita), modalità a punti e Time Attack come opzioni in singolo, e manca addirittura di sfide legate ai personaggi o tutorial. Le meccaniche del gioco vengono quindi spiegate attraverso schermate statiche piene di testo, un sistema che di certo non favorisce moltissimo la digestione graduale dei sistemi. E ok, Phantom Breaker: Omnia ha una facilità di esecuzione tale da risultare comunque piuttosto accessibile, ma siamo dell'idea che la totale assenza di due opzioni simili resti comunque una svista non indifferente, visti i passi avanti fatti da altri esponenti del genere. Per gli amanti dell'online non va tanto meglio, e si ha a che fare con il solito sistema a lobby con partite classificate e del giocatore: assolutamente nulla di nuovo sotto il sole.

Il roster, perlomeno, è abbastanza nutrito, con venti diversi combattenti tra cui scegliere. Tolti L e M (sì, sono i loro nomi), che a tutti gli effetti sono dei recolor con mosse parzialmente diversificate, le scelte offerte da Omnia ci sono sembrate tutte alquanto uniche e ispirate. Gli sviluppatori affermano anche di aver in parte ribilanciato il titolo, solo che non avendo termini di confronto con l'originale non abbiamo sinceramente modo di sapere fino a che punto sia stato ritoccato (senza contare che, al solito, risulta pressoché impossibile valutare con precisione il bilanciamento di un picchiaduro prima del lancio).

Gameplay: mille sistemi, facili facili

Phantom Breaker Omnia: Ren è un uomo semplice. Un uomo coi pugni nelle mani
Phantom Breaker Omnia: Ren è un uomo semplice. Un uomo coi pugni nelle mani

L'elemento più distintivo di Phantom Breaker Omnia è con ogni probabilità la sua atipica mescolanza tra sistemi complessi e input incredibilmente basilari, eseguibili anche da chi non ha mai preso in mano un picchiaduro. Sul serio, l'esecuzione delle mosse speciali in questo gioco è legata alle semplici direzioni unite a un tasto specifico (alla Super Smash Bros. o alla Granblue Fantasy Versus per spiegarla nel modo più semplice possibile), e le combinazioni di colpi sono rispettivamente automatizzate, o straordinariamente facili da eseguire (il sistema è quello di molti anime fighter, con attacchi leggeri che si concatenano senza troppi problemi a medi e pesanti).

Quando però si analizzano le meccaniche su cui tutto si regge le cose iniziano a divenire seriamente intricate: Omnia contiene sistemi visti in altri picchiaduro, e qui riproposti per offrire una miriade di opzioni offensive e difensive al giocatore, a partire ad esempio da ben tre stili a disposizione di ogni combattente con tanto di meccaniche esclusive per ognuno. Per capirci, nel Phantom Breaker originale gli stili disponibili erano soltanto due, Quick e Heavy, mentre nella nuova incarnazione è stato aggiunto uno stile Omnia, apparentemente pensato per i principianti; ogni scelta ha però delle caratteristiche piuttosto uniche, che variano enormemente l'approccio al combattimento.

Phantom Breaker Omnia: Quick style contro Heavy style, chi vincerà?
Phantom Breaker Omnia: Quick style contro Heavy style, chi vincerà?

Chi ama le scariche di attacchi e l'alta velocità, ad esempio, potrà buttarsi senza remore sullo stile Quick, che non solo offre la possibilità di sfruttare la barra burst (l'equivalente del focus o della barra super in questo gioco) per velocizzare enormemente i propri colpi o cancellare mosse normalmente non interrompibili, ma anche schivate istantanee in difesa, autocombo, doppio salto e un'interruzione delle combinazioni avversarie. Chi vuole puntare su una maggior potenza con un'enfasi sulla precisione difensiva invece potrà puntare sullo stile Heavy, che permette di eseguire parry perfette, entrare in una modalità potenziata con tanto di armor temporanea, e ritardare gli atterraggi in salto.

Lo stile Omnia dal canto suo è una sorta di misto tra i due sopra descritti: mantiene varie caratteristiche del Quick, ma invece delle normali super offre una barra burst raddoppiata, autocombo aumentate, uno speciale attacco a ricerca quando la si riempie, ed elimina parte delle altre manovre avanzate (come gli overdrive per le modalità "potenziate" sopra descritte). In tutta sincerità lo abbiamo trovato un po' ridondante rispetto agli altri due, ma potrebbe rappresentare una gradita aggiunta per chi non riesce a raccapezzarsi tra le meccaniche aggiuntive degli altri due stili.

Nel complesso? Il gameplay è promosso. Con questo numero di possibilità messe sul tavolo i combattimenti risultano frenetici e spassosi, e i momenti spettacolari non mancano assolutamente. Anzi, sono pure troppi perché, a voler trovare un punto debole del sistema, l'unico elemento a nostro parere davvero criticabile è la finezza delle singole meccaniche sopra descritte. Il lavoro di MAGES e Gameloop è infatti elaborato, ma non affinatissimo: le finestre di risposta delle manovre difensive sono a volte fin troppo rilassate e ciò - unito a un ritmo generale che ricorda quello dei Melty Blood, ma sembra essere rallentato per risultare più leggibile dal giocatore - può rendere alcuni scontri più caotici e casuali del previsto. Vi è peraltro una certa enfasi sui "clash" - legati a special con qualità da counter - che pur potendo dar vita a momenti eclatanti non fanno che aumentare il delirio generale dell'offensiva quando portano all'attivazione di un certa barra della tensione (e all'aumento significativo dei danni di alcune manovre).

Insomma, forse non siamo davanti al combat system più matematicamente perfetto e meticolosamente congegnato dell'esistenza, eppure lungi da noi non ritenere Omnia un picchiaduro di valore: è ancora notevole, ed è bello veder arrivare sui nostri lidi dopo tanto tempo.

Comparto tecnico e netcode: qui casca il Phantom

Phantom Breaker Omnia: le mosse speciali sono di facile esecuzione, ma hanno molteplici variazioni.
Phantom Breaker Omnia: le mosse speciali sono di facile esecuzione, ma hanno molteplici variazioni.

Gli elogi ai sistemi, tristemente, non possiamo riprenderli anche quando si passa al comparto tecnico, perché, pur con una risoluzione chiaramente migliorata e parecchi ritocchi alla grafica, Phantom Breaker: Omnia resta un gioco vecchiotto che lascia molto a desiderare sia dal punto di vista del puro colpo d'occhio che da quello artistico. Un peccato: meccanicamente la personalità al roster non manca di certo, ma è davvero difficile che tra le scelte disponibili qualcuno spicchi esteticamente. La presenza di un paio di "ospiti", come Kurisu da Steins;Gate, non è certo sufficiente a sparigliare le carte a sufficienza. Le arene, non bastasse, sono altrettanto poco ispirate, e al di fuori di un paio di eccezioni risultano quanto mai blande.

Alla grafica, ad ogni modo, si può tranquillamente passare sopra. Ciò che preoccupa davvero è il netcode, dato che Phantom Breaker Omnia purtroppo non fa uso del rollback. Per spiegarla in modo molto semplificato per l'ennesima volta: il rollback netcode è un netcode moderno che elimina il ritardo tipico del delay netcode classico "prevedendo" le mosse dei giocatori e riavvolgendo in tempi impercettibili ciò che accade realmente a schermo. A oggi, con i cambiamenti legati alla pandemia e l'aumento secco d'importanza dell'esperienza online, è praticamente un must per qualunque picchiaduro voglia sopravvivere a lungo, e Omnia pare aver ignorato bellamente la cosa.

La scusa degli sviluppatori è abbastanza sensata: per creare il gioco è stato utilizzato un codice sorgente con quasi dieci anni di età sulle spalle, e sembra non siano riusciti a implementarlo per questo motivo... tuttavia abbiamo visto applicare rollback stabili a giochi ben più vecchi e, in tutta sincerità, in questa era del genere riteniamo che debba essere una priorità assoluta, specie dopo che alcuni dei giochi più importanti di questo tipo hanno finalmente abbracciato tale tecnologia (Guilty Gear Strive e Mortal Kombat insegnano). Non abbiamo purtroppo avuto la possibilità di testare a dovere la stabilità del delay netcode di Omnia durante la fase di review (i giocatori in rete erano pochissimi); temiamo comunque che non sia il caso di aspettarsi miracoli in questo aspetto.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (1)
7.0
Il tuo voto

Nettamente più elaborato di quanto appaia a una prima occhiata, ma al contempo accessibile anche per i principianti e ben più spassoso di quanto ci aspettassimo, Phantom Breaker: Omnia è un gioco meccanicamente abbastanza valido da poter resistere alle intemperie del competitivissimo panorama attuale dei picchiaduro. Se per quanto riguarda i sistemi però non c'è molto di cui lamentarsi, lo stesso non si può dire del comparto tecnico, dei contenuti e, tristemente, del netcode, con quest'ultimo aspetto particolarmente importante oggi come oggi. Davanti a un tale numero di mancanze, dunque, non possiamo premiarlo eccessivamente, nonostante l'ottimo gameplay. Peccato, ma i fan del genere potrebbero comunque apprezzarlo e dare forma a una community appassionata, dopo tanti anni.

PRO

  • Sistema di combattimento ottimo, accessibilissimo in quanto a esecuzione, ma molto elaborato
  • Roster piuttosto variegato e interessante
  • Story mode più curato del previsto

CONTRO

  • Tecnicamente vecchiotto
  • Niente rollback netcode
  • Contenuti abbastanza deludenti