Nei suoi primi anni di vita, POCO si è saputa costruire efficacemente una reputazione di azienda capace di lanciare sul mercato smartphone Android dalla scheda tecnica molto spinta contraddistinti da prezzi particolarmente invitanti. Anche se in realtà il "trucco" c'è sempre stato (si bilanciava la maggiore spesa per la componentistica hardware con forti risparmi su altri aspetti), negli ultimi tempi la compagnia di proprietà di Xiaomi sembrava avere un po' perso il tocco magico, non riuscendo più a tirare fuori dal cilindro prodotti davvero sorprendenti e comunque trovandosi costretta a ritoccare parecchio al rialzo i suoi listini. In questo contesto, lo scorso anno POCO F5 Pro non era riuscito a incidere in maniera davvero significativa, pur essendo un dispositivo interessante. In questa recensione del POCO F6 Pro vediamo dunque se il 2024 può essere l'anno del definitivo rilancio del brand cinese come prima scelta per chi vuole performance da top di gamma ma spendendo qualcosa in meno: per la precisione 579€ per il modello 12/256 GB, 629€ per il taglio 12/512 GB e 699€ per il capofila da 16 GB/1 TB. Cifre che non sono più da flagship killer in senso stretto, ma che consentono comunque di portarsi a casa uno smartphone che punta a offrire un pacchetto completo al di là della potenza bruta di calcolo.
Caratteristiche tecniche
POCO F6 Pro rappresenta la punta di diamante dell'offerta del produttore cinese, che come da tradizione ha optato per un hardware di tutto rispetto capitanato da un chipset non comune da trovare su un prodotto di fascia media.
Il SoC montato dal dispositivo è dunque quello Snapdragon 8 Gen 2 che appena l'anno scorso costituiva il cuore pulsante dei flagship più pregiati, e che nonostante sia stato superato dalla generazione più recente è ancora uno dei processori più potenti in circolazione. Una GPU Adreno 740 completa un'accoppiata davvero di gran livello, con POCO che non si è risparmiata nemmeno per ciò che concerne le memorie: ben 12 o addirittura 16 GB di RAM di tipo LPDDR5x si affiancano dunque a 256 e 512 GB o 1 TB di spazio di archiviazione UFS 4.0, valori che sarebbero assolutamente eccellenti anche per un segmento più alto.
La connettività è completa, potendo contare su 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3, infrarossi e NFC: unico piccolo neo l'assenza del supporto per le eSIM, anche se due nanoSIM fisiche possono convivere nell'apposito alloggiamento.
La dotazione di accessori inclusi nella confezione è ancora piuttosto ricca, in un periodo storico nel quale anche le aziende cinesi cominciano a stringere i cordoni della borsa trincerandosi dietro la sostenibilità ambientale: lo smartphone arriva dunque accompagnato da una buona cover in silicone, un cavo USB-A/USB-C e un alimentatore da ben 120 W.
Scheda tecnica POCO F6 Pro
- Dimensioni: 160.9 x 75 x 8.2 mm
- Peso: 209 grammi
- Display:
- AMOLED da 6,67 pollici
- Risoluzione 1440 x 3200
- Refresh rate a 120 Hz
- Touch sampling rate a 480 Hz
- Luminosità di picco 4000 nit
- Aspect Ratio 20:9
- SoC: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2
- GPU: Adreno 740
- RAM: 12/16 GB di tipo LPDDR5X
- Storage: 256/512 GB o 1 TB di tipo UFS 4.0
- Fotocamere posteriori:
- Principale Wide 50 MP, f/1.6
- Grandangolare Ultra-Wide 8 MP, f/2.2
- Macro 2 MP, f/2.4
- Fotocamera frontale:
- Principale Wide 16 MP
- Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6/7
- Bluetooth: 5.3 con A2DP/LE/aptX HD/LHCD
- Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Impronta Digitale
- Resistenza agli elementi: Certificazione IP54
-
Colori:
- Black
- White
- Batteria: 5000 mAh
- Prezzo:
- 12 GB RAM + 256 GB Storage | 579€
- 12 GB RAM + 512 GB Storage | 629€
- 16 GB RAM + 1 TB Storage | 699€
Design
Bisogna dare atto all'azienda produttrice di aver evidentemente dato peso alle critiche ricevute dal precedente F5 Pro per il suo design fin troppo derivativo: la sterzata data da POCO F6 Pro in questo senso è evidente, sia in termini di scelte stilistiche, sia per ciò che concerne i materiali utilizzati.
La cover posteriore è realizzata in vetro con una finitura satinata, una soluzione molto gradevole al tatto e che peraltro garantisce una buona protezione contro i segni delle impronte. Le due colorazioni nero e bianco fanno risaltare un effetto visivo della scocca che ricorda quasi il marmo, dando al dispositivo un aspetto particolarmente elegante. In questo contesto forse si poteva fare qualcosa di più per rendere più armonioso il modulo fotocamere, racchiuso da un blocco rettangolare che a nostro parere stona un po' con tutto il resto.
Lo schermo è protetto da vetro Gorilla Glass 5 e presenta un punch hole centrale piuttosto piccolo posizionato sul bordo superiore per ospitare la fotocamera frontale. Le cornici sono sottili e simmetriche quanto basta e contribuiscono a nascondere perfettamente tutti i sensori.
Il frame è realizzato in alluminio opaco, la cui tonalità si abbina alla colorazione della scocca, e i bordi sono piacevolmente arrotondati: la disposizione degli elementi è quella tipica dei prodotti Xiaomi, con tasti di accensione e controllo volume sulla destra e porta USB-C, altoparlante principale e alloggiamento per le due nanoSIM in basso.
Dimensioni pari a 160.9 x 75 x 8.2 mm per 209 grammi parlano di uno smartphone leggerissimamente più compatto e pesante del predecessore (che faceva però più affidamento sulla plastica) e mettono POCO F6 Pro nella media della categoria. Un po' deludente invece la resistenza agli elementi, limitata al solo standard IP54 per infiltrazioni di polvere e schizzi d'acqua.
Display
POCO F6 Pro riprende giustamente l'eccellente pannello Flow AMOLED da 6.67" con risoluzione WQHD+ 1440 x 3220 che avevamo già apprezzato sul precedente modello, apportando però qualche aggiornamento che non fa che aumentare il valore di un display in tutto e per tutto da top di gamma.
La luminosità di picco in HDR dichiarata dal produttore è uno spaventoso valore di 4000 nit che appare onestamente esagerato, ma di sicuro lo schermo di POCO F6 Pro ha tutti i numeri per essere perfettamente leggibile in ogni condizione, anche sotto il sole diretto. Profondità di colore a 12-bit, supporto a Dolby Vision, HDR10+ e HEVC garantiscono la migliore resa possibile per i contenuti in streaming tramite piattaforme quali Netflix, Prime Video o Disney+, e non mancano diverse impostazioni per adattare l'impianto visivo del dispositivo alle proprie esigenze.
Il refresh rate massimo è di 120 Hz, e si può scegliere di bloccarlo fisso con questo valore, di limitarlo a 60 Hz per risparmiare energia o di lasciare al software il compito di adattarlo in base a ciò che viene visualizzato sullo schermo: tutto funziona egregiamente nell'ambito di un display comunque non LTPO e quindi che non scala in maniera granulare come nei flagship più costosi.
Presente come al solito il supporto all'always on display con diverse opzioni di personalizzazione.
Fotocamere
Come spesso capita ai brand più sbilanciati verso le performance, anche POCO ha tradizionalmente sacrificato un po' il reparto fotografico per rientrare nei costi: e se non si può dire che POCO F6 Pro abbandoni completamente tale abitudine, di sicuro è notevole il tentativo da parte dell'azienda di dare una nuova mano di vernice al tutto.
Salta immediatamente all'occhio l'adozione di un nuovo sensore Light Hunter 800 per quanto riguarda la fotocamera principale da 50 MP, che si affianca a un'ultra grandangolare da 8 MP e ad una macro da 2 MP, il cui senso di esistere (già molto relativo) è ulteriormente ridotto dal fatto che proprio il nuovo obiettivo montato dal dispositivo gode di una distanza minima di messa a fuoco talmente buona da rendere questo sensore secondario del tutto inutile. Le foto restituite dalla principale sono di ottima qualità: c'è quella saturazione pronunciata tipica dei prodotti Xiaomi, ma il livello di dettaglio è notevole, la gamma dinamica convincente e in fase di scatto la messa a fuoco è sempre puntuale. Lo zoom digitale 2x è più che valido e anche di notte POCO F6 Pro si fa valere, regalando immagini stabili, pulite e con poco rumore visivo.
L'ultra grandangolare fa il massimo che si può chiedere a un obiettivo di soli 8 MP, riuscendo a mantenere comunque una continuità apprezzabile con i risultati della principale.
Bene ma non benissimo i selfie prodotti dalla frontale da 16 MP, che non convince appieno per quantità di dettaglio e una resa dei colori un po' scialba.
Va meglio con i video, che è possibile registrare a un massimo di 8K a 24 FPS: come spesso accade, è un'impostazione molto più sensazionalistica che davvero utile, non fosse altro per le dimensioni gigantesche dei file prodotti in rapporto all'effettiva qualità percepibile. Scendendo a un più ragionevole 4K, la principale arriva fino ai 60 FPS garantendo anche un'ottima stabilizzazione elettronica, ed è possibile anche girare in HDR accontentandosi della risoluzione Full HD.
Batteria
Rispetto al modello precedente, l'ambito della batteria è quello in cui POCO F6 Pro ha dovuto fare probabilmente il maggior lavoro di equilibrismo, aggiungendo qualcosa da una parte e togliendo dall'altra per poter rientrare nei costi.
Il modulo da 5000 mAh segna dunque una capienza leggermente inferiore a quella di F5 Pro, ma l'efficientamento energetico dello Snapdragon 8 Gen 2 consente comunque di arrivare agevolmente a sera anche utilizzando intensamente il dispositivo, garantendo un'autonomia non strepitosa in senso stretto ma assolutamente in linea con quella di molti competitor.
Il valore aggiunto di POCO F6 Pro è senz'altro l'alimentatore proprietario da 120 W GaN con supporto per lo standard Xiaomi HyperCharge: tradotto in termini pratici, ciò significa che 5 minuti di ricarica sono sufficienti per recuperare circa il 30% di autonomia e che serve meno di mezz'ora per riempire completamente il serbatoio. Risultati eccellenti che però per essere ottenuti richiedono di attivare un'apposita opzione che mantiene lo schermo spento mentre il dispositivo è collegato alla corrente e che portano a un considerevole aumento delle temperature: o così o bisogna "accontentarsi" di una ricarica a 60-80 W.
Un altro compromesso che è doveroso segnalare è la scomparsa della ricarica wireless che invece era presente sul POCO F5 Pro.
Videogiochi e prestazioni
Come da tradizione di casa, anche POCO F6 Pro ha un occhio di riguardo per il gaming: la notevole dotazione hardware del dispositivo è più che sufficiente per far girare al massimo anche i titoli più pesanti come Honkai: Star Rail, Call of Duty Mobile, Diablo Immortal o Genshin Impact, il touch sampling da 480 Hz garantisce un'ottima risposta al tocco e le qualità dello schermo, dell'impianto stereo e del motore di vibrazione contribuiscono tutte a offrire un'esperienza di ottimo livello.
Il sistema di raffreddamento proprietario LiquidCool Technology si presenta poi aggiornato alla versione 4.0 e riesce efficacemente a tenere a bada le temperature, anche se logicamente spingendo tutto al massimo è inevitabile sentire un po' di calore a lungo andare.
Presenti poi le consuete modalità dedicate ai videogiochi: il menu laterale Game Turbo richiamabile in qualsiasi momento serve per eseguire modifiche al volo, gestire le notifiche, effettuare catture e altro ancora, mentre l'app Game Center comprende una collezione di titoli casual. Sul fronte delle prestazioni è difficile muovere critiche a un dispositivo che si pone saldamente al comando della classifica degli smartphone più potenti in questa fascia di prezzo: nell'utilizzo quotidiano POCO F6 Pro è reattivo e scattante, specialmente nella versione che abbiamo avuto in prova, la più generosa da 16 GB di RAM e 1 TB di spazio di archiviazione che peraltro segna una prima volta dell'azienda cinese su capienze di questo genere.
I numeri dei benchmark dicono oltretutto che POCO F6 Pro si avvicina considerevolmente anche ai valori registrati da alcuni flagship usciti quest'anno, segno evidente di come lo Snapdragon 8 Gen 2 abbia ancora le sue carte da giocare. Anche sul fronte della stabilità si possono dormire sonni tranquilli, con il sistema che riesce a mantenere prestazioni elevate sul lungo periodo, generando ovviamente un po' di calore che tuttavia non porta mai il dispositivo a essere fastidioso da tenere in mano. Purtroppo, come accade di tanto in tanto con i prodotti Xiaomi, non è stato possibile eseguire i test di 3D Mark, motivo per cui non li vedrete tra i grafici.
Esperienza d’uso
Dopo alcuni colpi un po' a vuoto nelle ultime uscite, l'azienda cinese sembra essere rientrata in carreggiata per quanto concerne l'esperienza d'uso: POCO F6 Pro è uno smartphone piacevole da utilizzare anzitutto per una banale questione di ergonomia, con pesi ben distribuiti (seppur non irrisori) e una superficie gradevole al tocco ma che garantisce anche una buona presa.
La componente telefonica è di buon livello: in termini di ricezione è filato tutto liscio nel nostro test, e anche la qualità dell'audio è risultata convincente, anche se probabilmente ci sono competitor che in questo particolare frangente sono capaci di fare di meglio. Da notare che il sensore di prossimità è fisico e non virtuale, un dettaglio che nell'ambiente Xiaomi può fare la differenza per alcuni utenti.
Niente da obiettare ai sensori biometrici, con il classico lettore per le impronte digitali incastonato sotto lo schermo che si è dimostrato sempre rapido e preciso e il riconoscimento del volto 2D che fa il suo dovere.
In termini di software, POCO F6 Pro arriva dotato di Android 14 declinato tramite l'interfaccia utente HyperOS, che ormai ha definitivamente mandato in pensione la vecchia e gloriosa MIUI: l'esperienza resta perfettamente riconoscibile per chiunque abbia avuto a che fare con l'universo Xiaomi, guadagnando però qualcosa in pulizia e riduzione dei bug.
Il bloatware c'è ma non è esagerato come osservato su altri smartphone distribuiti dal colosso cinese, mentre il supporto è garantito per tre major update e quattro anni di patch di sicurezza: il golden standard fissato da Google e Samsung è decisamente lontano, ma considerata la fascia di prezzo non ci si può lamentare.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
POCO F6 Pro è uno smartphone decisamente più a fuoco dei suoi diretti predecessori: il mantra dell'azienda cinese rimane quello di puntare forte sulle prestazioni, ma stavolta si nota una maggiore attenzione al design, alla scelta dei materiali e al comparto fotocamere, tre elementi che lasciavano un po' a desiderare nelle ultime uscite. Al costo di alcune tollerabili rinunce (su tutte l'assenza della ricarica wireless, il mancato supporto alle eSIM e una protezione dagli elementi molto basilare), POCO F6 Pro è un dispositivo capace di mettere sul piatto un'offerta hardware davvero ottima per il prezzo a cui viene proposto, anche se quest'ultimo non è più invitante come un tempo: un motivo che potrebbe legittimamente spingere qualcuno ad orientarsi su un flagship della scorsa stagione con uno street price ormai grossomodo equivalente.
PRO
- Scheda tecnica di primo livello
- Display di qualità
- Fotocamera principale all'altezza delle aspettative
- Ricarica ultra rapida
CONTRO
- Macro del tutto inutile
- La fotocamera frontale è così così
- Resistenza agli elementi solo IP54
- Si trovano flagship dello scorso anno alle stesse cifre