La recensione del ROG Phone 2 non può che iniziare con una riflessione: per i giocatori classici, quelli cresciuti con le console e i PC, il fenomeno dei gaming phone può essere complesso da capire. I giochi mobile, nati come passatempo per i tempi morti tra uno spostamento e l'altro, sono cresciuti in fretta diventando una delle forze motrici dell'industria e si sono evoluti, abbracciando esperienze sempre più articolate e vicine a quelle dei videogiochi "classici". Eppure è comprensibile che molti non sentano la necessità di prodotti ad hoc, più grandi e vistosi del solito, per giocare con titoli che continuano a reputare una deriva poco interessante dei loro fratelli maggiori. Questo distacco è un peccato, perché quello sviluppato da Asus ROG è un dispositivo molto interessante dal punto di vista tecnologico, ricco di soluzioni studiate apposta, scelte intelligenti e feature in grado di renderlo un ottimo dispositivo per divertirsi in mobilità ma anche un validissimo telefono. Che tra l'altro è disponibile già da oggi al prezzo di 899 euro per la versione da 512GB e da 1199 per quella da 1 Terabyte.
Design e schermo
Il target del ROG Phone 2 è chiaramente piuttosto giovane e fortemente identitario: vuole giocare con il telefono e vuole un prodotto che renda chiara da subito la sua scelta. Asus ROG ha optato, ancora una volta, per un design che venga incontro a questa esigenza: linee piuttosto "tamarre", il logo che si illumina e una colorazione che ricorda molto da vicino gli altri prodotti del marchio, dalle schede madri a quelle video. Deve piacere, non è universale come può essere un iPhone o un Samsung Galaxy. Davanti le cose si fanno un po' più sobrie: a farla da protagonista il pannello da 6.59 pollici Amoled con rapporto 19,5:9 e risoluzione di 1080x2340. Lo schermo è piatto, senza i bordi curvi di altri modelli come S10e One Plus 7, una soluzione valida per giocare anche se forse meno spettacolare quando si impugna il dispositivo nella quotidianità. Non è una novità assoluta ma il refresh rate a 120 Hz e 1 ms di risposta è chiaramente una mossa che farà la gioia di chi apprezza su determinati titoli una maggiore fluidità, niente blur e pulizia dell'immagine. In realtà, comunque, è una buona feature anche quando si naviga o si utilizzano app con molto testo, dato che rende le fasi di scroll più piacevoli alla vista.
Interessante anche il touch sampling rate a 240 Hz: grazie a una maggior frequenza del touch screen, la risposta al tocco è più rapida, nominalmente 49 ms. Sono valori difficili da verificare mentre si gioca in maniera consapevole, ma un po' come chi acquista mouse e tastiere di fascia alta, sono caratteristiche che vanno a massimizzare il potenziale dell'utente senza, ovviamente, renderlo di per sé un buon giocatore. L'immagine, anche grazie all'HDR 10-bit, è sempre ricca e precisa, l'angolo di visione ottimo e, in generale, il ROG Phone 2 si dimostra un telefono eccellente non solo per chi gioca ma anche per chi usa il proprio telefono per guardare moltissimi media tramite Netflix, YouTube e simili. Tra l'altro gli speaker stereo frontali con supporto a DTS: X Ultra sono forse i migliori tra quelli che abbiamo potuto provare (abbiamo fatto dei test con un One Plus 7 e un Samsung Galaxy S10 +) facendo un ottimo lavoro sia in termini di pulizia che di potenza del volume. Sempre restando all'esterno, sul lato destro troviamo i pulsanti volume e accensione, in basso il jack 3.5mm e la USB-C, infine sul lato sinistro una seconda USB-C. Per chi non lo sapesse questa soluzione doppia, adottata anche dal modello precedente, permette di impugnare il telefono in orizzontale e caricarlo contemporaneamente; magari sfruttando la ventolina esterna che può essere agganciata in qualsiasi istante, aggiungendo tra l'altro un secondo jack. Il problema più grosso resta quello del peso: 240 grammi che, giustificati dalle dimensioni e da alcune caratteristiche di cui parleremo qui sotto, ne fanno uno smartphone, ancora una volta, non per tutti. Ma in fondo non lo vuole nemmeno essere.
Snapdragon 855+ e batteria “da battaglia”
Un po' come per i PC, anche negli smartphone avere "sotto al cofano" un hardware più potente può cambiare l'esperienza di gioco. Asus per il ROG Phone 2 ha quindi scelto lo Snapdragon 855+, ultima versione del system on chip di Qualcomm capace di circa un 4% nelle performance della CPU e di un 15% in più sul fronte della GPU Adreno 640. Un po' meno appariscente ma ugualmente importante l'adozione della memoria UFS 3.0 (da 512GB nel caso del modello provato ma c'è anche il modello Ultimate Edition con ben 1 Terabyte di memoria) che dà modo allo Snapdragon 855+ di essere sfruttato al meglio e velocizzare le fasi di caricamento in combinazione con i 12GB di Ram montati su entrambi i modelli. Probabilmente pochi punti percentuali non fanno tutta la differenza del mondo ma, considerando che il ROG Phone 2 è stato pensato anche per fare altro mentre si gioca, come registrare gameplay o fare uno streaming, quella potenza extra (oltre che soddisfare l'ego) dà una mano quando serve. E così si può dire per la batteria da 6'000 mAh: tantissimi, di certo una parte del "problema del peso" ma ottimi per far fare all'utente quello che il telefono promette: giocare. Non solo, perché smartphone top di gamma con una batteria così generosa non ce ne sono in circolazione ed è una specifica che rende questa una possibile opzione per chi intende arrivare a 48 ore di utilizzo vero e intenso senza la necessità di ricaricare. Manca invece la ricarica wireless.
Abbiamo provato un buon numero di titoli tra quelli più popolari, da PUBGa Fortnite, da Asphaltfino a DotA Underlords, e quello che emerge, oltre che la buonissima resa delle performance del telefono, è la capacità del dispositivo di mantenere temperature molto basse: il nuovo sistema di dissipazione attivo e passivo funziona bene, in mano non si percepisce alcun tipo di surriscaldamento e risulta sempre confortevole. Il software è chiaramente basato su Android 9 e sfrutta i passi in avanti fatti da Asus con la sua Zen UI: il design è coerente con quello scelto per il prodotto ma, per chi volesse, c'è anche quello classico, le app di contorno non sono eccessive e la risposta sempre ok. Come prevedibile dove i programmatori si sono impegnati di più è per creare un pacchetto di opzioni pensate per il giocatore quanto più complete possibili. L'Armory Crate, il centro di controllo per i giochi installati, da una parte dà modo di verificare alcune impostazioni generali del telefono, come quelle che gestiscono i sensori posti sui bordi (Air Triggers) che possono essere programmati come dei pulsanti dorsali, dall'altra di scegliere gioco per gioco un gran numero di opzioni. Refresh rate dello schermo, risposta del touch screen, performance generali e audio: tutto può essere customizzato titolo per titolo, un vasto numero di scelte che ci ha spinto a scegliere di scrivere un pezzo a parte per non dilungarci troppo in questa sede. Quando si è in game, infine, scorrendo dal bordo sinistro verso il centro, si richiamano le opzioni dedicate al gaming così da blocare le notifiche o le chiamate, liberare la memoria, registrare lo schermo, andare live e così via.
L’esperienza al servizio della fotocamera
Il ROG Phone 2 nasce non solo dall'esperienza fatta con quella del suo predecessore. Asus nel 2019 ha lanciato un altro telefono, lo ZenFone 6, diverso per target ma importante perché ha rilanciato l'azienda taiwanese tra il pubblico più vasto e generalista. Un pezzo di quell'esperienza è stata portata all'interno del nuovo arrivato tramite il modulo fotografico: la doppia camera, 48 megapixel quella principale e 13 megapixel quella secondaria grandangolare, è un nettissimo passo in avanti se confrontata con quella del ROG Phone del 2018. Le immagini sono molto naturali, pulite e di giorno davvero valide con tutti e due gli obiettivi. Di notte non siamo al livello di altri top di gamma ma, in generale, l'impressione è che se è vero che chi sceglierà questo modello lo farà per giocare, è altrettanto innegabile che non dovrà nemmeno rinunciare a tutto quello che oggi come oggi ci si aspetta di fare con un telefono. Nemmeno i selfie, ovviamente: rispetto allo ZenPhone 6 qui la fotocamera non ruota ma è fissa, quindi è stata inserita anche una fotocamera frontale posta nell'angolo destro così da non essere ostruita dalle mani mentre si gioca, soprattutto nell'ottica di giocare e streamare insieme mostrando il proprio volto.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.9
Il 2019 è stato un anno molto positivo per la divisione smartphone di Asus: lo ZenFone 6 è un'alternativa validissima (e di grande successo) ai top di gamma mentre questo ROG Phone 2 rilancia alla grande il mondo dei gaming phone con un prodotto migliore rispetto al suo predecessore sotto tutti i punti di vista. Miglior hardware, più opzioni, uno schermo fantastico e una batteria gigantesca; ovvero tutto quello che serve a chi vuole giocare con il proprio telefono o desidera un'autonomia extra large. Avrà più successo nei mercati asiatici, dove il mobile gaming è un fenomeno più strutturato e abbracciato da tutte le tipologie di utenti, ma anche dalle nostre parti chi cercasse uno smartphone con questo profilo può andare sul sicuro.
PRO
- Ottimo hardware
- Tante opzioni pensate appositamente per giocare
- Comparto fotografico molto migliorato
- Batteria eccezionale
CONTRO
- Pesante
- Non per tutti