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Silicon Dreams: la recensione

La recensione di Silicon Dreams, simulatore di interrogatori con ambientazione cyberpunk sviluppato da Clockwork Bird

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   16/04/2021

Dalle Pecore Elettriche di Philip K. Dick a oggi l'immaginario cyberpunk si è riempito di androidi, senza dubbio anche grazie al successo del film Blade Runner tratto dal romanzo appena citato. Un immaginario che ha riempito praticamente tutti i settori dell'intrattenimento, compreso quello dei videogiochi che, al di là di Cyberpunk 2077, ha da ormai tanto tempo dimostrato di non essere indifferente al suo fascino. Degli aspetti classici di tale immaginario parleremo oggi con la recensione di Silicon Dreams, gioco sviluppato e pubblicato da Clockwork Bird che attinge a piene mani da alcuni elementi noti del genere da cui trae la propria ambientazione.

Per quanto riguarda il videogioco in sé, invece, il genere è quello del simulatore di interrogatori, all'interno del quale siamo chiamati a mettere sotto torchio soggetti umani e non umani per i motivi che vedremo. Avanzando nella storia raccontata da Silicon Dreams passeremo attraverso verità e bugie, andando a determinare con il nostro comportamento da che parte vogliamo stare, mettendoci di fronte a inevitabili dubbi di natura etica fino a raggiungere l'epilogo.

La trama: un androide a caccia di androidi

Silicon Dreams 1

La trama di Silicon Dreams si svolge nel 2065, anno in cui gli androidi sono ormai entrati a fare parte della vita quotidiana di tutti. In questa situazione grandi aziende come la Kronos Robotics hanno man mano assunto sempre più potere all'interno della società, assumendosi in alcuni casi anche il diritto di effettuare operazioni poco pulite. I modelli di androidi nel frattempo sono diventati sempre più avanzati, al punto da non poterli distinguere in molti casi da veri esseri umani. Come tutte le macchine, anche gli androidi della Kronos Robotics hanno però bisogno di manutenzione. Senza contare i modelli che attraverso impianti specifici hanno subito hack per assomigliare ancora di più a delle persone in carne e ossa, arrivando così a mettere in dubbio anche l'occhio più attento.

Dove non basta più lo sguardo, arriva il nostro lavoro all'interno del gioco. Silicon Dreams ci mette infatti a nostra volta nei panni di un modello di androide particolare, specializzato nella conduzione di interrogatori. Siamo quindi alle dipendenze della stessa Kronos Robotics, per l'esattezza nel reparto manutenzione dove vengono inviati i modelli ritenuti potenzialmente difettosi, o come dicevamo hackerati. Con gli strumenti a nostra disposizione dovremo quindi fare tutte le domande necessarie per scoprire qual è la verità, ritrovandoci come immaginabile di fronte a situazioni che spesso sembrano contraddirsi tra loro per poi decidere se mandare via il soggetto interrogato senza fargli nulla, spedirlo in riparazione o addirittura decommissionarlo.

Senza andare oltre nei dettagli della trama, possiamo dire che si tratta di uno scenario abbastanza classico per il genere da cui Silicon Dreams trae la sua ambientazione, forse troppo visto che nel complesso sa abbastanza di già visto. Il tutto è naturalmente costruito per suscitare empatia nei confronti di chi si sta interrogando, in modo da influenzare la capacità di giudizio del giocatore. Questo mentre la Kronos Robotics promette carriera e appartamenti lussuosi, insinuando ulteriori dubbi nella nostra testa. Le scelte effettuate portano a finali multipli, mentre vista la natura del gioco la sua durata si dimostra molto variabile a seconda dell'approccio che viene adottato negli interrogatori.

Il gameplay: attenzione alle emozioni

In termini di gameplay, Silicon Dreams poggia gran parte delle proprie dinamiche sul botta e risposta che scaturisce dalle domande che abbiamo a nostra disposizione. Gli argomenti iniziali sono legati alla scheda del soggetto che possiamo sempre consultare, facendo attenzione anche a dettagli che possono sembrare collaterali. Andando avanti nel gioco potremo contare anche su altri elementi da cui attingere. Uno dei primi sospetti, per esempio, arriverà accompagnato da un diario personale all'interno del quale trovare dettagli importanti per cercare di mettere in contraddizione con sé stesso il soggetto interrogato. In altri casi, invece, capiterà di ricevere informazioni aggiuntive mentre l'interrogatorio è in corso.

Effettuando le domande giuste al momento giusto, ne potranno comparire altre per permetterci così di ottenere le informazioni che stiamo cercando. Ogni interrogatorio è infatti associato a un report separato, all'interno del quale la Kronos Robotics ci chiede di rispondere a domande specifiche sull'androide (o l'essere umano) interrogato. Quanto appena detto può fare leva sulle emozioni provate da chi abbiamo davanti, riuscendo per esempio a tirare fuori informazioni incutendo paura e sorpresa nella sua mente, o viceversa ottenendo la sua fiducia. In modo diametralmente opposto, tali emozioni potrebbero impedirci di ottenere le risposte che vogliamo, mettendoci così in condizione di dover faticare ulteriormente per accedere ai dettagli cercati.

Oltre alle domande esistono ovviamente anche altri strumenti per permetterci di essere più "persuasivi" nei nostri interrogatori, ponendo però col loro impiego ulteriori dubbi sull'aspetto etico di quanto stiamo facendo. Per arrivare fino in fondo sarà insomma necessario avere un po' di stomaco, soprattutto nel momento in cui la verità dei fatti inizierà a farsi strada davanti ai nostri occhi.

Grafica e sonoro: potrebbe fare di più

Silicon Dreams 4

L'aspetto legato alla grafica di Silicon Dreams è senza dubbio quello meno ispirato nel complesso, finendo come stiamo per vedere anche a influire sul gameplay. La scelta degli sviluppatori è infatti stata quella di non metterci letteralmente di fronte al soggetto che stiamo interrogando, permettendoci di vederlo in diretta solo attraverso alcune telecamere puntate su di esso. Il sospettato si trova infatti in una specie di sala interrogatori alla quale però noi non abbiamo accesso se non in collegamento remoto.

L'impossibilità di guardare dettagliatamente in faccia a chi ci stiamo rivolgendo finisce quindi per togliere qualcosa al fattore empatico, al contrario di quanto avveniva per esempio in Interrogation: You Will Be Deceived dove potevamo distinguere chiaramente le espressioni sui volti dopo le domande. Nel caso di Silicon Dreams siamo invece limitati ai livelli riportati da una serie di sensori, che pur essendo utili nel loro indicare i livelli di gioia, paura, sorpresa e altre emozioni dell'interrogato restano un po' troppo asettici.

Per quanto riguarda il comparto audio poco da segnalare: la colonna sonora riprende a dovere il tema dettato dall'ambientazione del gioco. Vista la natura di Silicon Dreams, è bene valutare anche la propria conoscenza dell'inglese: sono infatti presenti numerosi testi, per cui basi solide della lingua permettono di cogliere tutti gli elementi necessari per riuscire ad andare avanti.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
6.5
Lettori (3)
4.7
Il tuo voto

Nel complesso la recensione di Silicon Dreams ci parla di un gioco che merita la sufficienza piena. Come avveniva nei colloqui a scuola, il titolo targato Clockwork Bird avrebbe però potuto fare qualcosa in più. A mancare è infatti un guizzo decisivo verso una valutazione più alta, qualcosa che gli permetta di essere ricordato dopo averlo giocato anche a distanza di tempo invece di finire nel dimenticatoio. Consigliato ai fan sfegatati di androidi e compagnia, oltre a eventuali super appassionati del genere pronti a mettere sotto torchio chiunque.

PRO

  • Riuscire a fare centro può dare grande soddisfazione
  • Qualche spunto interessante nella trama
  • Ambientazione sempre affascinante...

CONTRO

  • ...ma in questo caso poco originale
  • Manca un contatto visivo con l'interrogato
  • Non riesce a "graffiare"