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Social Dev Story, la recensione

Kairosoft torna con una nuova simulazione delle sue: ecco la recensione di Social Dev Story

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   25/05/2019

Kairosoft è un team di sviluppo particolare, che ha costruito la sua fama non solo ricorrendo a un unico genere, ma anche ad una stessa interpretazione di tale genere, tanto da rendere qualsiasi titolo prodotto facilmente riconducibile all'etichetta giapponese. La struttura di gioco, l'interfaccia, lo stile grafico e l'inquadratura sono praticamente sempre le stesse ma cambia a ogni nuova mandata (tranne che per i seguiti diretti, ovviamente) l'ambientazione e l'ambito a cui si rivolge la simulazione. In ogni titolo Kairosoft si tratta di gestire qualcosa e farlo funzionare al meglio e a questo punto le opzioni esplorate sono davvero tantissime: chi ha seguito fedelmente le numerose produzioni del team è stato al controllo di team di sviluppo, case produttrici di anime, scuderie di auto da corsa, scuole, fattorie, squadre di calcio, stabilimenti termali, centri commerciali e ciurme di pirati, tanto per nominarne solo alcune. Con Social Dev Story, oggetto di questa recensione, si torna un po' alle origini, ricordando quello che è stato probabilmente il successo internazionale maggiore per il team nipponico, ovvero Game Dev Story.

Social Dev Story   Mix 1


C'è forse un po' un esaurimento delle idee alla base di questo ritorno alla simulazione dello sviluppo videoludico, anche se qui viene esplorato un ambito un po' diverso, ovvero la creazione di titoli mobile e per piattaforme social, inserendo dunque delle dinamiche un po' diverse rispetto al pionierismo romantico dello sviluppo su console delle origini in Game Dev Story. Tuttavia, se avete già giocato il titolo precedente non potrete che provare un certo déjà vu con questo Social Dev Story, trattandosi sempre di gestire un team di sviluppo impegnato nella creazione di videogiochi. La meccanica è la stessa, ovvero si tratta di navigare tra svariati menù e cercare delle combinazioni strategiche tra le opzioni proposte che possano far emergere videogiochi sempre più ambiziosi e interessanti, cercando di aumentare la popolarità della software house ma stando ben attenti a rientrare nei conti sia in fase di progettazione dei videogiochi che negli investimenti da fare per l'espansione degli uffici e del personale. Rispetto a quanto visto in precedenza, qui viene aggiunta la possibilità di combinare diverse caratteristiche tra loro (soggetto dei videogiochi, ambientazione, genere e stile) cercando di trovare le giuste alchimie per fare presa sulla critica e sul pubblico, mantenendo sempre il gusto per la parodia dell'industria videoludica al centro di tutta la costruzione di gioco.

Social Dev Story   Mix 2

Tra simulazione e parodia

Come da tradizione Kairosoft, gli elementi da tenere sotto controllo in Social Dev Story sono svariati ma il tutto è strutturato in maniera tale da non risultare mai dispersivo o eccessivamente complesso: i menù sono tanti e stratificati, le variabili da tenere in considerazione numerose, ma tutta l'esperienza resta piuttosto compatta, complicandosi in maniera molto graduale all'aumentare delle opzioni di sviluppo e della dimensione del nostro team. Rispetto ad altri giochi dell'etichetta, questo sembra avere un bilanciamento leggermente spostato verso l'alto in termini di difficoltà, con la gestione economica dell'azienda che risulta alquanto complicata e una certa difficoltà a far quadrare i conti fin dalle battute iniziali. Si tratta di capire quali siano le combinazioni più efficaci tra soggetti, generi e modalità di produzione e distribuzione per avere maggior successo e questa conoscenza si ottiene soprattutto dall'esperienza, dunque un po' di prove alla cieca sono necessarie nelle prime fasi. Questa aleatorietà deriva anche dalla stranezza a volte eccessiva delle scelte che dobbiamo intraprendere e delle situazioni di gioco, tutto in linea con lo stile umoristico che lo pervade ma che a volte non rende chiarissimo il suo svolgimento. La struttura del gioco si sviluppa lungo due direttrici principali: lo sviluppo vero e proprio, che comprende le fasi di progettazione con i "meeting" del team utili a sbloccare nuove idee e ambientazioni oltre alla creazione videoludica vera e propria composta dai vari passaggi con le combinazioni di generi e modalità di gioco, e poi la gestione degli uffici e del personale, che prevede una vera e propria costruzione degli spazi dell'azienda con l'aggiunta di mobili e infrastrutture oltre al controllo del personale tra gestione delle carriere, delle gerarchie e dei ruoli, upgrade dei vari sviluppatori e stipendi.

Social Dev Story   Mix 3


La parodia sull'organizzazione dell'industria videoludica è qui forse più accentuata che in altri casi, andando a trattare proprio quei giochi considerabili "deteriori" come i titoli social e mobile, ironicamente proprio i segmenti di mercato di cui si occupa la stessa Kairosoft. Vengono passati in rassegna allora tutti gli elementi basilari di questo ambiente, dalle richieste pressanti dei publisher alle recensioni della stampa specializzata, dai feedback da parte dei giocatori al crunching a cui dobbiamo sottoporre i nostri sviluppatori con effetti deleteri sul loro stato di salute e sulla qualità dei prodotti, tutto rappresentato con lo stile leggero e faceto che è tipico di questa software house, sottolineato anche dall'ottima grafica in pieno stile pixel art classico ormai inconfondibile dell'etichetta. Sempre in linea con la tradizione, anche l'interfaccia continua ad essere piuttosto grezza e in certi casi non molto comoda né comprensibile, ma è un'altra caratteristica a cui Kairosoft ci ha abituati e che richiede un certo periodo di ambientamento. Un altro elemento potenzialmente critico è dato dalle micro-transazioni: i giochi di questa etichetta hanno solitamente un approccio molto soft a questo aspetto, prediligendo pubblicità fisse su schermo o video invasivi ma sostanzialmente innocui, quando non la possibilità di acquistare i titoli direttamente come premium. Qui ci troviamo di fronte a un sistema economico che ruota intorno alle monete d'oro, le quali non si trovano spesso nel gioco ma vengono ricaricate in maniera molto semplice ricorrendo agli acquisti in-app, cosa che ovviamente spinge verso le micro-transazioni.

Social Dev Story   Mix 4

Conclusioni

Versione testata Android 2.2.1
Digital Delivery Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.8
Lettori
ND
Il tuo voto

Come uno di quegli album più cervellotici e autoreferenziali che a volte emergono nella discografia di gruppi ormai maturi e navigati, Social Dev Story è una sorta di auto-citazione da parte di Kairosoft che non possiede quella freschezza e quello slancio che possiamo trovare in molti altri titoli dell'etichetta giapponese. Dopo aver proposto in termini gestionali praticamente qualsiasi ambito dello scibile umano, si torna dunque allo sviluppo di videogiochi, sebbene in un ambito leggermente diverso e con meccaniche nuove. Viene da pensare che non ce ne fosse forse un gran bisogno, almeno dopo aver passato diverse ore su Game Dev Story, eppure anche questo nuovo titolo dimostra, ancora una volta, la capacità di Kairosoft di proporre insieme una simulazione complessa ma facilmente assimilabile (questa forse meno di altre del loro catalogo) e contemporaneamente prendere bonariamente in giro l'intera industria videoludica.

PRO

  • Simpatico e accogliente come tutti i titoli Kairosoft
  • Il mondo dello sviluppo videoludico è sempre interessante
  • La progressione continua rende difficile staccarsi

CONTRO

  • Situazioni e atmosfere già esplorate in precedenza
  • Interfaccia sempre piuttosto grezza
  • Le micro-transazioni si affacciano presto nel gameplay