Quando qualche settimana fa, complici le ferie, ci siamo messi sulla JBL 9.1 per scrivere questa recensione, eravamo sinceramente convinti di poterla pubblicare con una maggiore consapevolezza su cosa aspettarci dall'audio next-gen. La realtà è che oggi ne sappiamo quanto prima, nel senso che di tutte le meraviglie dell'audio verticale o della tempesta di suoni o di quello che vi pare non se ne sa molto di più.
PlayStation 5 ha accennato velocemente al Tempest Engine, una sorta di rivoluzione nel mondo dell'audio 3D, parlando di centinaia di sorgenti audio posizionate con grande accuratezza nello spazio e supporto al HRTF (una funzione che regola il modo in cui la testa reagisca a un suono nello spazio), ma ancora non si è capito come influirà sui giochi (quali siano questi giochi lo vedrete solo vivendo). Microsoft, dalla sua, ha dato una risposta concreta al recente evento Hot Chips, finalmente confermando che anche il chip di Xbox Series X avrà un hardware dedicato con supporto HRTF, non facendo promesse però sulla possibilità di mappare completamente l'audio 3D. C'è una cosa buona però in tutta questa assenza di informazioni: il gaming è tornato a parte di audio in maniera prepotente. Cosa c'entra questo con la soundbar JBL 9.1? Semplice: questa soundbar con satelliti wireless ricaricabili ha tutti i connotati per entrare nel vostro salotto e accompagnare una scintillante console next-gen in quanto incorpora tutto ciò che serve per regalarvi un ottimo impianto audio senza farvi spendere cifre siderali. Detto che JBL non è nuova ad hardware di qualità, talvolta non basta saper far bene i prodotti, bisogna anche saperli vendere e prezzare. Seguiteci per capire se questa soundbar può fare o meno al caso vostro.
Surround wireless
Partiamo dicendo che JBL ha fatto le cose in grande: una soundbar di 884 x 62 x 120 mm (senza satelliti) non è piccola e se è vero che grande è bello, possiamo dirvi che l'audio frontale ne giova parecchio. Certo, posizionarlo di fronte alla vostra TV o sopra una qualsivoglia staffa o ripiano richiede dello spazio, ma è un compromesso che apre a un ventaglio sonoro assolutamente invidiabile. Abbiamo visto parecchi subwoofer nella nostra esistenza, ma il sub della 9.1 è decisamente un bel pezzo di concretezza: 305 x 440 x 305 mm di bassi per un parallelepipedo più ciccioso, quasi cubico rispetto alla media molto verticale e poco orizzontale. La differenza si vede? Sì, e ne parleremo poco più avanti. Arriviamo alla caratteristica focale del prodotto: i satelliti wireless ricaricabili. Con dimensioni di 173 x 60 x 120 mm - agganciabili al corpo centrale per la ricarica, autonomia reale di circa 8-9 ore - queste piccole casse laterali sono la rappresentazione fisica della comodità audio, poiché completamente rimovibili dal corpo centrale grazie a un magnete, posizionabili ai lati del nostro divano e ripieni di tecnologia per deliziare il nostro udito con un sistema 5.1 finalmente pieno, reale, non virtuale come sponsorizzato da infinite soundbar, il tutto senza un singolo filo.
L'esperienza ne guadagna tantissimo: il software di calibrazione è abbastanza veloce e deciso un punto di approdo dei satelliti, non bisogna ripeterlo semplificando tutto il processo di staccare e attaccare i satelliti al corpo centrale. Potrete ovviamente anche attaccare ogni satellite a un'alimentazione, togliendovi proprio il pensiero di fare avanti e indietro, e loro funzioneranno perfettamente. La JBL 9.1 ha 2 HDMI 2.3 con HDCP: 1 in ingresso e 1 in uscita con eARC, ingresso ottico e USB A, tutto il corredo odierno più o meno standard. Abbiamo quindi finalmente e comodamente un dispositivo che ricrea fisicamente un impianto wireless surround 5.1, al quale però si aggiunge un ulteriore caratteristica: i tweeter orientati verso l'alto per portare a casa vostra tutta la forza dell'Atmos.
Atmos ready
La JBL 9.1 si conferma dispositivo versatile non solo per la capacità di donarvi un impianto surround orizzontale completo grazie ai 5 tweeter tra corpo centrale e satelliti, bensì aggiunge altri 4 tweeter (2 alle estremità della barra più 1 per satellite) che abbracciano in pieno la filosofia di creazione di una cupola sonora in Atmos tramite rifrazione del suono sul soffitto. È una logica seguita da molti produttori, anche di altissimo livello, e raccoglie un compromesso assolutamente comprensibile: per chi non può o non vuole inserire casse verticali sul soffitto (i cosiddetti in-ceiling) o casse diagonali dall'alto verso il basso sulle mura, la soluzione diffusa è appoggiarsi a casse che sparano verso l'alto il suono, che arriva quindi di rimbalzo ricreando una zona sonora autentica e non artificiale. Per fare le cose fatte bene, JBL ha inserito 4 casse, da lì il 9.1 del prodotto. Dopo aver provato alcuni test, bluray e qualche videogioco, possiamo assicurarvi che è molto complesso tornare indietro a un suono meramente orizzontale. La capacità dell'Atmos di ricreare atmosfera regala una dimensione spazialmente più completa e l'aggiunta della verticalità si sente eccome.
La JBL 9.1 si comporta bene: le geometrie sono corrette, lo spazio sonoro avvolge effettivamente come una cupola all'interno della quale le vibrazioni si propagano con coerenza su tutto l'ambiente orizzontale e verticale. Abbiamo provato Mad Max: Fury Road e Blade Runner 2049 per fare due esempi veloci: in entrambi la sensazione è di trovarsi di fronte ad hardware di qualità per alti e bassi, con gli speaker diagonali capaci di generare - a fronte di un soffitto senza deformazioni - un fascio che dall'alto si fa percepire distintamente. I satelliti svolgono un ruolo sicuramente fondamentale: siamo anni luce lontani dalle virtualizzazioni surround di soundbar a basso costo che infestano il mercato e l'onere di dimensione dei tweeter fronte e retro è ripagato da un suono finalmente avvolgente anche da dietro e dai lati. Menzione a parte per il sub: avendo provato una discreta gamma di subwoofer wireless di soundbar sicuramente molto meno costose, la caratteristica quasi a cubo del sub della JBL 9.1 trasmette nell'ascolto bassi più omogenei della media, che uniti al resto accolgono l'ascoltatore in un ambiente morbido e ricco di punti di ascolto. Unico neo l'assenza di una modalità per aumentare l'audio dei dialoghi, opzione che farebbe sicuramente comodo quando tracce mal mixate tendono a impastare il parlato dal pannello frontale.
Atmos nei videogiochi?
Detto che la JBL 9.1 è compatibile con Atmos, DTS:X e Dolby True HD (entrambi solo tramite eARC), ci sarebbe piaciuto gasarci con qualche titolo con Atmos in attesa della next-gen, e invece per ora dobbiamo aspettare. Sia Xbox One che PlayStation 4 supportano Atmos, anche se con una differenza non banale: oltre all'home video, Xbox lo supporta anche in alcuni videogiochi, Sony no, nemmeno nei multipiattaforma. C'è anche da dire che purtroppo l'Atmos nel gaming è abbastanza poco sviluppato come supporto: Gears 5, Shadow of the Tomb Raider, Ori and the Will of the Wisps per farvi alcuni esempi recenti, più un Resident Evil 2 Remake buttato lì. Abbiamo testato alcuni di quelli sul Game Pass e l'esperienza con la JBL 9.1 è più che ottima: i satelliti wireless regalano con comodità un effetto surround più che convincente, garantendo la spazialità dell'azione a schermo su entrambi gli assi. L'Atmos si percepiva? Si, o almeno questa è stata l'impressione nel sentirsi avvolti dalla cupola sonora ricreata. Purtroppo le opzioni di equalizzazione sono molto poche e non visualizzate sullo schermo della barra, ma in generale i preset sono ben bilanciati e non abbiamo sentito il bisogno di modificarli. Il supporto eARC è dedicato al futuro, nella speranza di vedere sempre più televisori dotarsene nativamente, così da supportare Atmos nella sua interezza, senza perdita di metadata. Tutto il resto è da specifiche: compatibilità con Apple AirPlay 2 e Google Cast, streaming musicale come da aspettativa, telecomando minimale ma funzionale e software di calibrazione integrato, anche se non perfettamente spiegato nel libretto di istruzioni. Ora speriamo solo che con l'arrivo delle nuove console, l'industria del gaming torni a investire anche nell'audio, magari riprendendo a creare da una parte musica memorabile, dall'altra un'ingegneria del suono che doni a ciò che accade a schermo una spazialità coerente e desiderosa di un impianto congruo, sul quale investire e aumentare anche sotto il profilo audio l'esperienza videoludica. Next-gen ok, ma non solo per poligoni e risoluzione, ecco.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.5
A poco meno di 1.000€, la JBL 9.1 è una delizia di comodità, in quanto pacchetto completo di tutto quello che serve per un impianto audio surround capace di muoversi in orizzontale e verticale nella massima serenità. La versatilità dei satelliti wireless unita all'ottima amalgama sonora ricreata dal mix di tweeter e subwoofer di generose dimensioni creano un compromesso ideale per fare un salto in avanti deciso rispetto alla media delle soundbar. Chiaro, l'obolo richiesto è maggiore, ma è anche vero che difficilmente le proposte incorporano in tal modo comodità, qualità di riproduzione e supporto a specifiche del presente e del futuro. Se poi, come si spera, la next gen ci tornerà a regalare tracce memorabili e surround convincente nonché mappatura completa delle fonti audio nello spazio, l'Atmos dovrebbe diventare lo standard della prossima frontiera del gaming. È una speranza, ma nel frattempo è indubbio che godersi un bluray (normale o 4k) su una soundbar che con 9 canali ricrea in pieno surround e Atmos non è più prerogativa di pochi prescelti. Si può fare di meglio? Certo, potete costruirvi un sistema dedicato, ma costa molto di più ed è più statico. Questa soluzione è per chi sa di avere spazio limitato, finanze contate e soprattutto deve essere sicuro di poter togliere, ricollocare e ricaricare i satelliti in rapidità e semplicità.
PRO
- Vero Surround 5.1 con 4 tweeter Atmos
- Comoda, versatile, semplice da gestire
- Ottimo suono per dimensioni onerose...
CONTRO
- ... specialmente il corpo centrale
- Poche funzioni EQ
- Assente opzione per migliorare i dialoghi