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Speaking Simulator, la recensione

La recensione di Speaking Simulator ci ha fatto rivalutare lo stare da soli in silenzio come nessun altro gioco era riuscito prima

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   04/02/2020

Cerchiamo di chiudere in tre righe la recensione di Speaking Simulator perché non vale davvero la pena dedicargli più spazio. Intanto non lasciatevi ingannare dal titolo, perché la simulazione dell'atto del parlare non esiste. Provato con un qualsiasi controller con due stick analogici, il gioco si riduce a essere una specie di rhythm game molto blando, in cui allo stick sinistro sono assegnati i movimenti della lingua, mentre allo stick destro quelli della bocca.

Speaking Simulator 05

Tutto ciò che il giocatore deve fare è di muovere la bocca come indicato da alcune frecce e premere dei pulsanti posti all'interno della cavità orale con la lingua, quando diventano verdi, evitandoli quando rossi. Perché ci sono dei pulsanti nella bocca del protagonista? Perché è un robot controllato da un alieno che vuole conquistare il mondo. Imparare a parlare è l'unico sistema per non farsi scoprire dagli umani.

Le missioni di cui è formata la campagna single player, se così la vogliamo chiamare, ci vedono di volta in volta di fronte a un umano differente tentare di comporre frasi con i movimenti della bocca e delle altre parti del volto che si sbloccano salendo di livello, complicando un po' i controlli (entrano in gioco anche altri pulsanti da premere sempre e solo quando ci viene detto di farlo). Il nostro obiettivo è di provare a essere il più convincenti possibili.

Speaking Simulator 09

Quando si commettono troppi errori, il grado di sospettosità dell'umano supera il livello di guardia, facendoci scoprire. Tutto qui? Sì... e purtroppo siamo andati abbondantemente oltre le tre righe. In realtà siamo stati frettolosi, perché Speaking Simulator è anche altro: un titolo ripetitivo fino al midollo, tecnicamente brutto e molto breve... Ehi, finalmente un pregio! Ma rallentiamo e rientriamo nei canoni del bravo recensore.

Gameplay

L'idea di Speaking Simulator non è nemmeno malvagia e per i primi dieci minuti di gioco diverte anche. In fondo è facile vederci dietro il filone dei simulator comici, quelli che hanno come capofila titoli quai Surgeon Simulator e Goat Simulator. Purtroppo il poco che ha da offrire ne esaurisce la spinta in brevissimo tempo, facendone presto emergere le immense falle. L'editor posto a inizio gioco consente di creare il proprio umano robotico scegliendo tra colore della pelle, pettinatura e altre caratteristiche generali del suo aspetto. Teoricamente Speaking Simulator mira a strappare qualche risata grazie all'assurdo deformarsi del viso del protagonista, tra denti che saltano, orecchie meccaniche vanno in ebollizione e altre trovate simili che si manifestano durante le conversazioni.

Speaking Simulator 07

Come detto, per qualche minuto funziona, ma il divertimento dura il tempo di rendersi conto che ci troviamo di fronte a un gioco approssimativo e senza alcun mordente. Il volto, l'unico elemento animato del personaggio, nonché il 'luogo' in cui si svolge il gioco, è la fiera delle compenetrazioni. Le deformazioni del volto spesso sembrano dei glitch, più che delle feature. Le missioni sono collegate tra loro in modo vaghissimo, con i dialoghi che sono la fiera delle banalità e delle battute telefonate. Gli scenari dove si svolgono le conversazioni sono statici e spogli (uffici, bar, appartamenti che siano). È davvero difficile trovare qualcosa che si salvi. Magari se fosse un simulatori di conversazioni sgradevoli con persone che non si vogliono incontrare...

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 12,49 €
Multiplayer.it
3.5
Lettori (9)
7.1
Il tuo voto

Speaking Simulator è un titolo ameno che diventa ripetitivo dopo pochissimi minuti. Quella che inizialmente sembra un'idea brillante, ha in realtà dei limiti strutturali che non vengono compensati in alcun modo. Sinceramente è difficile pensare a qualcuno cui possa piacere. Forse potrebbe interessarvi se avete un canale YouTube o se siete degli streamer e volete proporre qualcosa di buffo agli spettatori. Per il resto fatichiamo davvero tantissimo a trovare un motivo per consigliarlo.

PRO

  • L'idea in sé sembra essere brillante
  • Si finisce presto
  • Non costa molto

CONTRO

  • Diverte per pochissimi minuti
  • Tecnicamente non fa molto, ma quel che fa è fatto male
  • Gameplay ripetitivo