Dragon Empires
Tecnicamente il gioco utilizza un motore 3d molto complesso che farà tesoro delle caratteristiche delle più moderne schede video; i modelli dei personaggi saranno estremamente curati, ogni arma e oggetto, ogni singolo pezzo di armatura, sarà composto col motore poligonale, in modo da rendere visibile al giocatori anche la più piccola modifica estetica del proprio personaggio. I paesaggi, a quanto è dato da vedere fino ad ora, lasciano a bocca aperta per la bellezza e la distanza visiva raggiungibile, pensate che si parla di 1 miglio e mezzo; le ambientazioni sono composte da 9 diversi tipi di terreni, ciascuno spazzato da eventi meteorologici assolutamente variabili e dall’alternanza tra giorno e notte.
Gli avversari infine dovrebbero essere dotati di un’intelligenza artificiale avanzata e caratterizzata da comportamenti strettamente legati alla loro razza e indole comportamentale. Aspettatevi quindi creature adattate alla situazione climatica del territorio, predatori notturni e diurni, mostri solitari o sociali, codardi o spavaldi.
Dragon Empires si propone come un mmorpg decisamente innovativo, non solo dal punto di vista grafico o tecnico; il team di sviluppo ha dimostrato una disponibilità eccezionale nel saper recepire i suggerimenti e le richieste del proprio pubblico (molte delle caratteristiche del gioco provengono direttamente dalla comunità che lo sta seguendo), non ci resta che attendere una sperimentazione di massa per poter toccare con mano quanto visto sulla carta.
Middle Earth Online
Come tutti voi ben saprete, nel mondo dei giochi di ruolo (e da questo punto di vista quelli per computer non fanno eccezione) l’ambientazione fantasy è sicuramente la più gettonata.
All’interno dalla narrativa di questo genere, un posto d’onore è riservato alle opere di Tolkien, il quale ha saputo costruire attraverso le sue opere un universo verosimile e molto evocativo.
Di fronte a questo fenomeno (soprattutto grazie all’ulteriore “spintarella”, data dall’uscita dei film ispirati ai tre romanzi che compongono “Il Signore degli Anelli”) non potevano certo mancare le controparti videoludiche, tuttavia tra queste mancava un gioco multiplayer che si svolgesse in un mondo persistente, ossia un mmorpg (massive multiplayer online role playing game). Dopo un paio di tentativi abbandonati da parte di poco conosciute software house, la Turbine Entertainment, che i fans conoscono per l’apprezzato Asheron’s Call, ha deciso di colmare questa lacuna, mettendosi al lavoro per sviluppare Middle Earth Online. Questo mmorpg, che sarà prodotto e distribuito dalla Vivendi (la quale detiene i diritti per lo sfruttamento dei tre libri che compongono “Il Signore degli Anelli” e del romanzo “Lo Hobbit”), propone un’esperienza altamente immersiva all’interno del mondo creato da Tolkien; a tal proposito gli sviluppatori sembra abbiano tenuto in grande considerazione queste opere, cercando di sviluppare delle ambientazioni molto fedeli rispetto a quelle narrate nei romanzi.
Middle Earth Online
Sebbene lo sviluppo di questo gioco abbia avuto inizio solo pochi mesi fa, l’opera sembra decisamente a buon punto. Durante l’E3 (l’importante fiera che si è svolta nel mese di Maggio a Los Angeles) è stato possibile ammirare una demo di Middle Earth Ondine, in grado di mostrare alcune delle principali caratteristiche.
Il gioco è ambientato in un lasso temporale corrispondente al periodo descritto all’interno de “La Compagnia dell’Anello”. Al fine di evitare lo stravolgimento della trama originale (e anche per problemi di ordine pubblico, anche se sarebbe più corretto parlare di ordine virtuale), non sarà possibile interpretare i personaggi principali della saga tolkeniana, i quali faranno parte del background storico dell’ambientazione, agendo come npc (personaggi non giocanti) daranno vita a parecchie quest.
Il giocatore potrà interpretare personaggi appartenenti alle razze degli hobbit, umani, nani ed elfi (non è esclusa l’introduzione di razze malvagie come gli orchetti); l’interazione con l’ambiente, a detta degli sviluppatori, sarà molto particolareggiata, anche se diretta da un’interfaccia semplice ed estremamente intuitiva (che dite, si tratta di una misura pro-console?). Oltre che dalla razza prescelta, l’allineamento del personaggio sarà definito soprattutto tramite l’utilizzo degli oggetti, in questo modo un hobbit (razza notoriamente di natura pacifica) che dovesse indossare un’armatura maledetta, si vedrebbe cambiare l’allineamento, avvicinandosi allo spirito dell’oscuro signore Sauron.
Tutto ciò non solo si rifletterà sulla sua condotta, ma anche sul comportamento che gli npc gli riserveranno; per fare degli esempi, i personaggi malvagi non potranno entrare nei boschi elfici e saranno trattati malamente nella ridente e serena Contea, patria degli Hobbit. Oltre alla possibilità di aggregarsi e di sviluppare percorsi alternativi a quelli bellici (per esempio aprendo attività commerciali), ci saranno numerose quest associate a molti degli eventi chiave della saga originale.
Per rimanere fedeli a quest’ultima, non vi sarà la possibilità di creare dei personaggi maghi, l’unico modo per usufruire di poteri arcani sarà l’utilizzo di oggetti magici, come per esempio il famoso corno di Boromir, in grado di aumentare il morale e le caratteristiche di combattimento dei propri compagni.
Dal punto di vista tecnico, il gioco sarà mosso dal Turbine Engine 2.0, già utilizzato per Asheron’s Call 2; grazie a ed esso, graficamente il gioco si presenta superbo, ricco di particolari, oltre che di tutti quegli effetti supportati dalle recenti schede video. Durante la fase di realizzazione, sembra che gli sviluppatori terranno in grande considerazione la modularità dei componenti di gioco, ogni oggetto sarà costituito da diversi componenti; le armi, le armature, gli edifici, ecc. tutto sarà estremamente personalizzabile, sia nelle forme che nei colori.
Il progetto di Middle Earth Online ha è stato annunciato poco tempo fa, nonostante ciò è già stata presentata alla stampa specializzata una versione beta, il che fa ben presagire sul ritmo al quale lo sviluppo procede; l’uscita della versione finale è prevista per la fine dell’anno prossimo.
Per evitare di dare vita soltanto ad un fenomeno momentaneo (come già successo ad altri mmorpg), la Vivendi Interactive si è affidata ad un team di grande esperienza in questo genere di giochi. A giudicare dai precedenti titoli sviluppati, e dalla continua attenzione rivolta alla comunità dei giocatori, sembra che la Turbine Entertainment possa essere il gruppo ideale per dare vita a questo progetto che definire ambizioso è quantomeno riduttivo. Vedremo in futuro quanto saranno rispettate le aspettative del pubblico per Middle Earth Online.
Horizons
L’anno 2003 sarà senza dubbio ricordato come la punta di diamante per quanto riguarda lo sviluppo dei mmorpg. Può essere difficile orientarsi fra le decine e decine di giochi di ruolo online annunciati ed in fase di sviluppo per il 2003 e oltre, ma un posto di rilievo lo avrà senza ombra di dubbio Horizons.
Tanto per renderci conto delle potenzialità del gioco è bene evidenziare che un autorevole sito USA (ign per l’esattezza) ha definito Horizons il miglior mmorpg presentato alla fiera dell’E3. Il fatto ha suscitato un po’ di stupore perché Horizons in pratica ha relegato al secondo posto un mostro sacro come Star Wars Galaxies.
Lo sviluppo di questo gioco è stato uno dei più travagliati degli ultimi anni, il progetto infatti, portato avanti dalla Artifact Entertainment, è stato più volte bloccato e ripreso per mancanza di fondi e difficoltà di ogni genere. Fortunatamente in questi ultimi due anni lo sviluppo ha ripreso vita in modo energico e decisivo, i problemi sono stati lasciati alle spalle ed Horizons è già in una fase avanzata della beta. Ma cosa rende Horizons un prodotto così appetibile? Le ragioni sono senza dubbio molteplici.
In primo luogo è possibile scegliere fra una vasta gamma di personaggi diversi, al momento sono complete quattro razze: gli umani, i demoni, i nani ed i draghi. Si avete letto bene, potremo interpretare un drago! Oltre queste quattro razze, sono previste, ed in fase di realizzazione, altre tipologie di personaggi come: gli elfi, elfi scuri, goblin, orchi, gnomi, giganti ecc, ecc. Capite già da queste righe che il gameplay in Horizons sarà decisamente vario, perché potranno interagire fra di loro personaggi di tante razze diverse, alcune decisamente incompatibili fra di loro.
Un'altra caratteristica affascinante è lo sviluppo del personaggio. In Horizons non ci saranno soltanto personaggi combattenti ma potremo interpretare un mercante, un guaritore, un gioielliere ecc, ecc. Di fondamentale importanza saranno le scuole, in esse il giocatore potrà imparare quello di cui ha bisogno per muoversi nel mondo di Istaria. Le scuole non sono chiuse a nessuno ed un personaggio di qualsiasi classe potrà ad esempio entrare in una scuola per imparare gli insegnamenti base. Ad esempio, un guerriero potrà entrare nella scuola dei guaritori per imparare le basi di questa arte e così viceversa può fare il chierico, entrando nella scuola dei guerrieri. Inoltre le scuole non saranno prettamente orientate solo alle discipline di combattimento. Anche le arti del commercio o della creazione degli oggetti avranno le loro scuole aperte a tutti o quasi (nel gioco potremo costruire centinaia di migliaia di oggetti diversi e personali!). Questo aspetto è di fondamentale importanza ed unito alla varietà di classi sopra descritta, da un’idea dell’incredibile varietà di personaggi presenti nel gioco. L’aspetto forse più accattivante del mmorpg targato Artifact risiede nella possibilità di incidere pesantemente nel mondo di Istaria in vari modi. Attraverso le nostre azioni incideremo nella storia e attraverso le nostre proprietà influenzeremo la struttura del mondo. Ad ogni personaggio infatti sarà consentito di avere una proprietà, comprando un pezzetto di terra. Diventando esclusivi proprietari potremo, ad esempio, decidere di costruire la nostra casa oppure il nostro negozio. In accordo con altri giocatori potremo costruire villaggi, città, castelli e fortezze!
Horizons
Il combattimento in Horizons si preannuncia quanto mai spettacolare. Le scene mostrate nel trailer evidenziano una varietà di mosse del pg mai viste prima e questo, unito al fatto che potremo costruire le nostre armi in modo sempre diverso e con una quantità di variabili di diversificazione pressoché infinita, rende la fase di combattimento appagante. Ma non è tutto! In quasi la totalità dei mmorpg di oggi nessuno o quasi aveva mai esplorato l’opzione del nemico comune per tutti i giocatori! In genere infatti la fase di combattimento è sempre stata lasciata ai giocatori che si sfidavano per vari motivi, ad esempio se erano appartenenti a gilde rivali ecc, ecc. I duelli solo raramente vedevano molti pg uniti contro un nemico comune e, in questi casi sporadici, il nemico comune era una sola creatura (in Everquest ad esempio i giocatori si uniscono per sconfiggere un drago o un gigante). In Horizons questo concetto è stato ampliato ulteriormente, fino ad arrivare al concetto di nemico comune di tutti i pg. Tutti i giocatori di Istaria potranno vedere la loro vita e le loro città minacciate da un nemico comune, ad esempio un’orda di non morti proveniente da una regione lontana. In questo caso i giocatori si dovranno alleare tra di loro per salvare il mondo da questa minaccia!.
Concludendo, Horizons si preannuncia come un gioco decisamente innovativo nel panorama dei mmorpg. Non c’è una sola caratteristica che lo rende appetibile, ma un insieme di tanti aspetti positivi e in parte innovativi garantiscono al titolo una notevole longevità. A tutto questo va infine aggiunto che i requisiti hardware per giocare non sono clamorosamente alti e non richiedono quindi una spesa eccessiva in upgrade.
Infine una curiosità: il gioco, a differenza di altri titoli sarà distribuito in molti paesi, anche in Europa; la gestione dei server europei è stata affidata alla società italiana Digital Bros.
Dragon Empires
Negli ultimi anni, una delle più frequenti lamentele provenienti dai giocatori è quella della mancanza di originalità, pensateci bene, da quanto non vediamo un genere nuovo affacciarsi sul mercato?
Mancanza di fantasia? Crisi creativa? Può essere, sta di fatto che una delle poche novità rilevanti in tempi recenti è stata quella che ha investito il nostro genere preferito, quello dei crpg (acronimo di Computer Role Playing Game, ovvero giochi di ruolo per computer). Stiamo parlando dei mmorpg, sigla che sta ad indicare dei crpg multigiocatore che vengono giocati su mondi persistenti, ovvero sistemi perennemente attivi 24 ore su 24, all’interno dei quali i giocatori sono portati a sviluppare un proprio alter ego virtuale interagendo gli uni con gli altri.
Da un po’ di tempo a questa parte però i giocatori hanno cominciato a chiedere di più ai mmorpg, si sono resi conto delle limitatezze tecniche intrinseche a sistemi quali Ultima Online o Dark Age of Camelot. Ed è proprio in risposta a questa crescente richiesta che è nato il gioco di cui stiamo per parlare, Dragon Empires. Sviluppato e distribuito da Codemasters, il gioco ha visto la luce verso metà del 2001 ed ora si appresta a cominciare una delicata fase di test.
Il tutto si svolge nella terra di Fortitude, un mondo diviso in cinque grandi regni, ciascuno protetto da un drago. Per motivi a noi tuttora ignoti, in seguito ad una guerra, i draghi si trasformarono in animali, pesce, uccello, scimmia, insetto e donna, lasciando agli uomini il controllo totale del territorio e delle sue risorse.
Dragon Empires potrebbe apparire simile ad altri giochi di questo genere, non fosse che sia dal punto di vista tecnico che da quello dello schema di gioco, introduce delle caratteristiche davvero interessanti. Cominciamo da uno degli aspetti più importanti, l’interazione tra i giocatori e la vita sui server di gioco. A differenza di altri titoli, gli sviluppatori hanno voluto dare un’impronta decisamente rivolta verso il gioco di squadra; questo non riguarda soltanto i combattimenti, ma tutto ciò che costituisce la vita di una comunità, come per esempio l’economia.
Il mondo di Dragon Empires, infatti, è composto da una cinquantina di città, ciascuna di queste può essere governata direttamente dai giocatori, i quali saranno chiamati a prendere decisioni importanti per l’economia cittadina, gli scambi commerciali, le tasse ecc ecc; il commercio per esempio è stato inserito come una delle attività principali, sarà infatti possibile aprire negozi di tutti i tipi, e affiancare a tutto questo la propria vita da avventuriero.
Dal punto di vista prettamente bellico, lo scontro tra clan è stato preferito a quello tra i singoli giocatori (che sarà in ogni caso possibile); ci saranno attacchi alle città avversarie, e in caso di vittoria saremo premiati col controllo sulle stesse, non vi stuzzica nemmeno un po’ l’idea di diventare i regnanti di un piccolo impero?
Il gioco comincia con la creazione del personaggio, durante questa fase saranno disponibili tre razze, uomini, dragonblood (letteralmente sangue di drago) e shadow (ovvero ombra); questa che può apparire una limitazione è in realtà una precisa scelta da parte del team di sviluppo, che ha preferito rimanere concentrato su poche razze ben definite piuttosto che crearne molte in modo superficiale. Per ciascuna di queste tre sono state sviluppate alcune classi (16 in totale), nonostante questo nulla vieta di sviluppare una classe appartenente ad una razza differente dalla propria. Lo sviluppo del personaggio avviene tramite caratteristiche raggruppate in primarie (3), secondarie e abilità di classe.
Il sistema di magie presente nel gioco fa uso di oggetti all’interno dei quali dovranno essere racchiusi gli incantesimi, l’utilizzo degli stessi libererà l’incanto.