SpellForce: Heroes & Magic ha un grosso problema che emerge sin dalle prime ore di gioco: è estremamente ripetitivo e povero di contenuti. Eppure le premesse erano ottime: uno strategico a turni 4X mobile dal prezzo premium, senza microtransazioni o pubblicità ambientato nell'universo di SpellForce. Cosa poteva andare storto? A volte è meglio non porsi certe domande... ma andiamo con ordine. Avviato SpellForce: Heroes & Magic bisogna scegliere se giocare la campagna o se affrontare delle battaglie singole. In verità non c'è una campagna vera e propria, ma una serie di sfide di difficoltà crescente slegate tra di loro, complessivamente insignificanti per la mitologia della serie.
A dirla tutta, per certi aspetti è talmente generico che se non fosse per la presenza della parola SpellForce nel titolo si faticherebbe anche a riconoscere l'universo di gioco. Le sfide non sono personalizzabili, a parte per la selezione di una delle tre fazioni giocabili (umani, orchi ed elfi oscuri) e hanno tutte obiettivi molto simili: conquistare un certo territorio, resistere ai nemici, uccidere gli eroi avversari e poco altro. Dato che il lato narrativo è così povero, almeno quello strategico sarà degno delle 4X che vanta? Macché...
Strategia 4X
All'inizio di ogni sfida ci viene assegnato un eroe, accompagnato da un manipolo di unità base, diverse a seconda della fazione scelta. La mappa generale di SpellForce: Heroes & Magic è formata da una serie di siti, solitamente occupati da truppe nemiche, disposti sugli angoli di grossi esagoni, uniti tra loro da strade che formano dei piccoli dedali. Ogni sito è legato a una materia prima, indispensabile se si vogliono costruire nella capitale gli edifici che danno accesso alle truppe migliori e le truppe stesse. La liberazione dei primi siti occupati permette di sperimentare subito il sistema di combattimento.
I campi di battaglia sono delle piccole scacchiere divise in esagoni sulle quali dobbiamo per prima cosa posizionare le nostre unità, tenendo conto della posizione dei nemici e di eventuali ostacoli. Quindi dobbiamo dargli degli ordini (movimento, attacco o difesa) e infine dobbiamo osservare la risoluzione del turno, per poi dare ordini per il turno successivo. Si prosegue finché uno dei due eserciti non è stato debellato. Ogni unità, delle circa trenta disponibili, alcune da sbloccare superando le sfide, ha opzioni di attacco differenti e abilità uniche, che possono essere migliorate facendole crescere di livello. Ad esempio i maghi degli elfi oscuri possono lanciare fulmini o congelare i nemici, i cavalieri umani sono fortissimi nel corpo a corpo, mentre le aquile possono volare. Più in generale, le abilità servono a caratterizzare anche le fazioni, con gli elfi oscuri che sono i migliori dalla lunga distanza, gli orchi che sono dei picchiatori eccellenti e gli umani che stanno in mezzo tra i due.
Detto tra noi non stiamo parlando di qualcosa di sconvolgente o che non si sia visto in tanti altri titoli fantasy, ma sinceramente non ci aspettavamo nulla di diverso. Come non ci aspettavamo chissà quali rivoluzioni dal sistema di equipaggiamento, con ogni unità che dispone di armi migliorabili o che possono essere sostituite con altre ottenibili in combattimento o aprendo alcuni forzieri, protetti solitamente da unità più forti. In particolare gli eroi dispongono di set completi di oggetti, alcuni dei quali unici, che ne aumentano di molto la potenza. Allora perché il gioco di Handy Games non ci è proprio piaciuto?
La disfatta
Il più grande difetto di SpellForce: Heroes & Magic è la ripetitività, dovuta alla mancanza di contenuti e alla strutturazione stessa del gameplay. Le sfide, soprattutto quelle avanzate, possono durare diverse ore in cui sostanzialmente si fanno sempre le stesse cose. I combattimenti stessi alla lunga si rivelano davvero blandi, a causa delle mappe troppo piccole, dell'intelligenza avversaria elementare e della mancanza di elementi caratterizzanti.
Per inciso, i campi di battaglia sono tutti identici, a parte per la presenza di alcuni ostacoli, e le caselle non influiscono minimamente sulle nostre truppe. Per dire, abbiamo risolto la maggior parte dei combattimenti utilizzando sempre la stessa tattica, fossero gli avversari dei piccoli banditi o dei potenti demoni: truppa più forte in avanti ad assorbire i colpi, bombardamento di frecce e magie dalle retrovie. Basta seguire il giusto iter di potenziamento dell'eroe e delle unità per diventare praticamente imbattibili. L'unica vera differenza tra le prime sfide e quelle avanzate riguarda il numero degli avversari, che crescendo richiede unità un po' più forti. Per il resto il gioco non prevede eventi speciali e non premia gli approcci originali. Certe volte ci si sente talmente guidati che pare di trovarsi di fronte a un puzzle game più che a uno strategico.
Sarà per questo che gli sviluppatori hanno implementato un sistema di salvataggio terribile, che costringe a ricominciare da zero le sfide in caso di sconfitta? Immaginate di aver giocato per un paio d'ore una sfida e di aver perso a causa di una semplice leggerezza, cosa ne direste di dover ricominciare per forza dall'inizio senza poter caricare un salvataggio che vi consenta di porre rimedio all'errore fatto? Ma c'è di più e di peggio, perché le sfide non consentono di conservare eroi e truppe. Così ogni volta bisogna far ricrescere l'eroe da zero. Poco male se ci fosse un minimo di varietà, ma dato che gli eroi cambiano solo a seconda della fazione e che i loro alberi delle abilità sono limitatissimi, ci si ritrova a fare sempre le stesse identiche scelte di crescita. Insomma, sembra di trovarsi di fronte più a una bozza che a un gioco fatto e finito, sensazione che viene rinforzata dall'interfaccia di gioco, piena di scelte paradossali. Ad esempio perché non posso impostare una destinazione per le truppe che vada oltre i loro punti movimento? Poco male se devo far loro raggiungere un luogo vicino, ma quando devono superare diversi territori diventa frustrante doverle muovere passo passo.
Altro problema riguarda la dimensioni di testi e dettagli se si gioca su di uno smartphone: su di uno Huawei P30, l'apparecchio usato per provare il gioco, i testi sono risultati fin troppo piccoli, così come le unità in combattimento, con il rischio di confonderle in fase di posizionamento. Giocando su di un tablet le cose migliorano, ma ciò non giustifica l'impossibilità di aumentare le dimensioni dei caratteri dei pochi testi presenti o la mancanza di icone più chiare per le unità. Insomma, ormai alcuni problemi di giocare sui sistemi mobile dovrebbero essere noti e vederli ignorati in questo modo non fa bene all'umore (e alla vista).
Conclusioni
SpellForce: Heroes & Magic è un titolo dalle grandi premesse, ma che manca completamente il bersaglio per mancanza di varietà e di contenuti interessanti. Il risultato finale è un 4X blando, che offre pochissimi spunti interessanti e che soffre di difetti strutturali evidenti. Peccato, perché la mancanza di microtransazioni in un titolo del genere per sistemi mobile ci aveva fatto ben sperare.
PRO
- Tecnicamente buono
CONTRO
- Pochi contenuti
- Ripetitivo
- Struttura di gioco
- Interfaccia da rivedere