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Star Wars: Obi-Wan Kenobi, la recensione dei primi due episodi

Star Wars torna su Disney+ con una serie su Obi-Wan Kenobi tra Episodio III e Episodio IV. Ecco la recensione dei primi due episodi.

RECENSIONE di Christian Colli   —   27/05/2022

I fan di Star Wars hanno sognato per anni una serie TV sul Maestro Jedi più famoso della saga. Se ne parlava ancor prima che Disney la mettesse in cantiere ed è incredibile pensare che viviamo in un'epoca in cui Star Wars arriva in televisione ogni stagione, con una qualità produttiva paragonabile a quella dei film, per raccontarci nuove storie sulla galassia lontana lontana di George Lucas. Quello di Obi-Wan Kenobi, poi, è un progetto particolarmente importante, perché riporta in scena non solo personaggi iconici come il protagonista o l'implacabile Darth Vader, ma anche gli attori che li hanno interpretati nella trilogia prequel, vale a dire Ewan McGregor - in veste anche di produttore esecutivo - e Hayden Christensen.

Considerata la promessa di raccontare alcuni momenti inediti ma fondamentali nella vita dello Jedi, che si intrecciano col sempre più vasto immaginario architettato da Dave Filoni e gli altri, si può capire come mai Obi-Wan Kenobi fosse una serie tanto attesa, anche e soprattutto dopo la mezza delusione che è stata The Book of Boba Fett. Abbiamo quindi guardato i primi due episodi, disponibili da oggi su Disney+ in contemporanea, con un misto di entusiasmo e preoccupazione, e nella nostra recensione di Obi-Wan Kenobi vi raccontiamo cosa ci è piaciuto e cosa no.

Nella recensione abbiamo limitato al minimo spoiler e dettagli su personaggi e colpi di scena, ma si fa comunque riferimento ad alcuni avvenimenti nei primi due episodi della serie. Se volete restare completamente all'oscuro di quello che accade, leggete l'articolo dopo aver visto gli episodi.

Il ritorno dell'ex Jedi

Obi-Wan Kenobi, Ewan McGregor nei panni del Maestro Jedi
Obi-Wan Kenobi, Ewan McGregor nei panni del Maestro Jedi

Sfortunatamente dobbiamo subito anticiparvi che non tutto funziona per il verso giusto in questi primi due episodi di Obi-Wan Kenobi, ma vogliamo cominciare da quello che invece ci è piaciuto davvero tanto ed è... beh, Obi-Wan Kenobi. Ewan McGregor resta un grandissimo attore, e lo dimostra anche in questa miniserie. Abbiamo particolarmente apprezzato la solennità trasandata con cui affronta la sua nuova vita su Tatooine, una comunissima routine nella povertà del pianeta deserto, smossa soltanto dai suoi incubi - in cui rivive i dolorosi avvenimenti della trilogia prequel - e dal suo morboso interesse nei confronti della famiglia Lars e del piccolo Luke che ha affidato a Owen.

A interpretare quest'ultimo è ancora una volta il bravo Joel Edgerton, che tiene testa a Obi-Wan in un confronto che mette in chiaro le cose: l'ex Jedi deve stare alla larga dal piccolo Skywalker. E questo bene o male concorda con la narrativa multimediale di Star Wars, che nei rari momenti in cui ha esplorato la vita di Obi-Wan e di Luke su Tatooine, ha rivelato che i due si sono incrociati pochissime volte e che zio Owen vedeva in Ben, per farla breve, uno che portava non poca sfiga.

La miniserie TV, però, non è incentrata solo su Obi-Wan e Tatooine, anche perché del pianeta deserto ne avremmo avuto anche abbastanza: dopo averlo visto e rivisto nella trilogia sequel, in The Mandalorian e in The Book of Boba Fett, la nostra preoccupazione era che fosse un po' troppo presente anche in Obi-Wan Kenobi. Invece il primo episodio si sposta quasi subito su un altro pianeta, dove una giovane principessa fa impazzire i genitori, in barba all'etichetta. È questo inaspettato risvolto a dare veramente inizio alla storia e a scuotere Obi-Wan dal suo torpore: non vogliamo anticiparvi troppo, ma questa interazione a sorpresa è una delle caratteristiche che più ci ha divertito in questa doppia premiere.

Nel primo episodio, infatti, scopriamo un Kenobi disilluso che si è allontanato dalla Forza e respinge i pochi Jedi sopravvissuti all'Ordine 66 e braccati come prede dagli Inquisitori dell'Impero. McGregor restituisce perfettamente i sentimenti contrastanti di Obi-Wan, e rivedere il suo personaggio tornare pian piano alla vita, grazie a un piccolo, grande aiuto, è entusiasmante.

Obi-Wan Kenobi, il pianeta Daiyu sembra uscito da Blade Runner
Obi-Wan Kenobi, il pianeta Daiyu sembra uscito da Blade Runner

Star Wars, però, non è solo questo. È anche un immaginario creativo e sconfinato, fatto di pianeti, specie aliene e tecnologie immaginarie. Anche in questo contesto, Obi-Wan Kenobi dà il meglio di sé. Nel corso di due episodi vediamo meglio un mondo che abbiamo solo intravisto nei film cinematografici, ma anche il pianeta Daiyu, che ci ha ricordato le atmosfere di Blade Runner.

La regista Deborah Chow, che sarà al timone di tutti e sei gli episodi, ha infarcito ogni inquadratura di alieni, droidi ed esotismo, e soprattutto il secondo episodio ci è apparso come un trionfo di particolari che faranno discutere i fan più accalorati di Star Wars: dagli imbranati cacciatori di taglie - capitanati dal bassista dei Red Hot Chili Pepper, Flea - al cammeo di Temuera Morrison sotto il barbone di un assaltatore in rovina, ce n'è per tutti i gusti. E in questo senso abbiamo apprezzato anche la tradizionale scelta di ricorrere a costumi e trucco per camuffare gli attori, più che alla computer grafica, impiegata soprattutto nella ricostruzione di scenari ed effetti speciali aggiuntivi.

Obi-Wan Kenobi, il Grande Inquisitore nella sua prima versione live action
Obi-Wan Kenobi, il Grande Inquisitore nella sua prima versione live action

Il problema di Obi-Wan Kenobi non è tanto nella narrativa in sé e per sé - e già immaginiamo plotoni di fan pronti a sottolineare ogni minimo problema di continuità - quanto le piccole ma frequenti forzature che s'intromettono a deviare la storia sui binari opportuni. Cose come il giovane Jedi in fuga che casualmente incrocia Obi-Wan in mezzo al deserto o Reva che tra tutti i cittadini se la prende giusto con Owen. Se nel primo episodio sono escamotage tollerabili, nel secondo si avverte una maggiore pressione sulla sceneggiatura e sui dialoghi che, purtroppo, qualche volta precipitano nel cliché. Per assurdo, è proprio l'irresistibile, piccola guest star a dominare la scena, mentre gli Inquisitori ci sono sembrati il punto più debole dei due episodi.

Obi-Wan Kenobi, Reva è un personaggio inedito
Obi-Wan Kenobi, Reva è un personaggio inedito

Sul Grande Inquisitore avremo modo di tornare in futuro, perché prima vogliamo vedere come si svilupperà questa strana sottotrama. Rubert Friend interpreta la prima versione live action di questo personaggio, che ha fatto il suo esordio in Star Wars Rebels. Friend e Filoni hanno deciso di prendere delle moderate distanze dalla caratterizzazione nella serie animata: inizialmente non eravamo convinti che fosse la scelta più giusta, ma il secondo episodio potrebbe averci fatto ricredere. Lo stesso si potrebbe dire per il Quinto Fratello, che nelle serie animate ha già detto la sua, e qui serve soltanto a delineare meglio il personaggio inedito di Reva tramite il loro conflitto interno.

Per chi non lo sapesse, gli Inquisitori sono una legione di ex Jedi o utilizzatori della Forza che Palpatine e Darth Vader hanno riunito proprio per dare la caccia ai Jedi scampati all'Ordine 66. Chi ha giocato Star Wars Jedi: Fallen Order li conoscerà sicuramente, e in un certo senso Obi-Wan Kenobi s'ispira moltissimo al gioco di Respawn Entertainment.

Obi-Wan Kenobi, Kumail Nanjiani l'abbiamo visto di recente anche in Eternals
Obi-Wan Kenobi, Kumail Nanjiani l'abbiamo visto di recente anche in Eternals

Reva Sevander, la Terza Sorella, è proprio un personaggio nuovo di zecca. Interpretata con una gran ferocia dalla brava Moses Ingram, Reva è una specie di Terminator: ossessionata dal Maestro Kenobi, come gli altri Inquisitori non fanno altro che ricordarci, non si ferma davanti a nulla pur di trovarlo. Le sue motivazioni restano ancora un mistero, dopo due episodi, ma abbiamo più di un sospetto, ed è evidente che sarà lei la principale antagonista di Obi-Wan nel corso della miniserie.

Avremmo solo voluto dialoghi nettamente migliori. Finora, Reva è un personaggio monocorde, senza spessore, che si limita a minacciare e sbraitare. È curioso che conosca certi segreti e che sia proprio lei a spiattellarli, ma è difficile credere che non abbia alle spalle qualche storia strappalacrime che motivi il suo rancore nei confronti del protagonista. Per assurdo, l'impostore interpretato da Kumail Nanjiani, si è rivelato molto più interessante proprio come idea di base. Speriamo di rivederlo.

Obi-Wan Kenobi, Joel Edgerton è di nuovo Owen Lars da giovane
Obi-Wan Kenobi, Joel Edgerton è di nuovo Owen Lars da giovane

Per il momento, infatti, Reva si è distinta soltanto nel ridicolo - e purtroppo non troviamo altro termine per definirlo - inseguimento in parkour alla fine del secondo episodio: un montaggio strano, che alterna la sparatoria sui tetti, già di per sé non particolarmente ispirata, ad acrobazie goffe e sgraziate, peraltro quasi del tutto inutili.

Sono questi scivoloni a penalizzare l'esordio di Obi-Wan Kenobi, che per il resto sembra una miniserie con tutte le carte in regola per piacere ai fan di Star Wars. L'unica perplessità, a questo punto, riguarda la necessità di tornare sempre alla Saga degli Skywalker per raccontare la galassia lontana lontana di Lucas. In molti criticano la prossima miniserie, Andor, perché ritengono che non ce ne fosse bisogno, che non valesse la pena incentrarla su un personaggio che è apparso in un solo film e ci è pure morto. Ma Obi-Wan e Anakin si sono già affrontati due volte in nove film: c'era bisogno di metterli di nuovo insieme?

Conclusioni

Promossa con riserva, questa premiere di Obi-Wan Kenobi. I valori produttivi sono generalmente altissimi, come sempre nelle serie marchiate Disney, ma c'è qualcosa che non funziona al 100% nella scrittura e in particolare coi dialoghi e la coerenza con il canone. Ewan McGregor è straordinario e si carica sulle spalle due episodi più che buoni, con un piccolo ma grintoso aiuto da parte della promettente Vivien Lyra Blair, mentre bisogna lavorare meglio sulla coreografia e la caratterizzazione dei suoi antagonisti, e in particolare della Terza Sorella. Le potenzialità ci sono: Disney+ saprà farsi perdonare per The Book of Boba Fett?

PRO

  • Ewan McGregor nei panni del vecchio e stanco Ben Kenobi
  • La varietà di costumi, scenari e specie aliene
  • La piccola peste

CONTRO

  • La Terza Sorella è un'antagonista troppo stereotipata
  • Qualche forzatura di troppo nella narrativa
  • Si poteva fare di più nelle scene d'azione