Subnautica è stato accolto in maniera entusiastica al lancio ufficiale su PC, lo scorso gennaio, arrivato al termine di un lungo periodo in accesso anticipato su Steam. Fra le altre cose, infatti, è stato riconosciuto agli sviluppatori di aver utilizzato al meglio le possibilità concesse loro dall'Early Access, aggiungendo feature e contenuti all'esperienza senza mai perdere il polso della situazione, e anzi rimanendo coerenti con quella che era la visione iniziale del progetto. Parliamo di un survival game che per alcuni aspetti segue in modo rigoroso le tendenze del genere, per altri introduce elementi di gradita rottura, optando per un design tradizionale e non procedurale dei livelli al fine di assimilare lo scenario a una parte rilevante del comparto narrativo, in grado di sorprendere ed emozionare man mano che ci si spinge più lontano dal punto di partenza, scoprendo nuove e inaspettate ambientazioni.
Gameplay e struttura
Il primo impatto con la versione PlayStation 4 di Subnautica non è purtroppo dei migliori, vista la lunga durata del caricamento iniziale e un'interfaccia che non sembra aver goduto di particolari rifiniture nel corso degli ultimi mesi, rivelando in alcuni frangenti venature quasi amatoriali. Al di là di questo, tuttavia, il gioco è stato trasportato sulla console Sony nella sua interezza, adattando in modo dignitoso un sistema di controllo evidentemente pensato per l'uso di mouse e tastiera, e inevitabilmente più lento e macchinoso nel momento in cui ci si trova a gestirne le funzioni tramite gli stick analogici e i pulsanti del controller DualShock 4.
La sequenza introduttiva mostra una nave spaziale alla deriva, in procinto di schiantarsi sulla superficie di un pianeta che appare completamente ricoperto d'acqua, e il protagonista dell'avventura fa appena in tempo a entrare in una capsula di salvataggio prima di finire vittima del tremendo impatto. Ripresa conoscenza, l'uomo si ritrova a galleggiare nel suo pod danneggiato, ma dotato ancora di un dispositivo di costruzione funzionante, di un generatore di kit medici, di una stiva, di una radio a cui manca qualche componente e di portelloni che è possibile aprire per immergersi e andare alla ricerca delle risorse necessarie per soddisfare i propri bisogni primari (fame, sete, ossigeno), nonché costruire strumenti utili a rendere la fase esplorativa più pratica e fruttuosa.
Chi mastica di survival game immaginiamo abbia già compreso la circolarità di un gameplay di questo tipo, che tuttavia non si perde in chiacchiere ed evita al giocatore estenuanti sessioni di estrazione sui fondali marini, rendendo anzi la raccolta di materiali, rottami e pesci commestibili (da cui ricavare sia cibo che acqua potabile) molto semplice e intuitiva. Ogni cosa che raccogliamo viene analizzata e catalogata, il che significa che spesso e volentieri ci troveremo a scandagliare lo scenario tenendo d'occhio il palmare su cui sono indicati i componenti che ci servono per realizzare un particolare dispositivo. Il flusso dell'azione ci assorbirà ben presto, condendo i nostri andirivieni dal pod con un certo grado di assuefazione, specie quando l'obbligo di tornare in superficie per ripristinare le scorte di ossigeno diventerà meno pressante.
Come accade in tantissimi altri prodotti del genere, in Subnautica non è presente un tutorial né il gioco ci conduce per mano in alcun modo, dunque starà a noi intuire cosa fare e come farlo, stabilire delle priorità e rimboccarci le maniche, nell'ottica di un'esperienza che saprà però premiare con grandi soddisfazioni i nostri sforzi, portandoci nel giro di una ventina d'ore a passare da una condizione di assoluta precarietà alla gestione di postazioni, veicoli, armi e strumentazioni avanzate. È questo senso di progressione così solido e convincente, unitamente a una concezione "a strati" della mappa, a rappresentare l'aspetto migliore e più significativo del gioco, e il processo di conversione da PC a PS4 non ha scalfito tali fondamenta. Peraltro, chi lo desidera può impostare la partita eliminando del tutto la componente survival oppure enfatizzandola, così da aumentare la sfida.
Trofei PlayStation 4
I diciotto Trofei di Subnautica possono essere ottenuti effettuando determinate azioni per la prima volta: la prima immersione, la riparazione di un dispositivo, il ritrovamento di un luogo o la creazione di determinati strumenti. Non mancano ovviamente achievement legati alla libera esplorazione e altri che si sbloccano solo una volta giunti al termine dell'avventura.
Realizzazione tecnica
Oltre al lungo caricamento iniziale e ad alcune soluzioni che necessiterebbero di attenzione alla fonte, sono le performance non propriamente irresistibili a caratterizzare l'esperienza di Subnautica su PlayStation 4. Il gioco gira su PS4 Pro a 1440p, ma avremmo francamente preferito una risoluzione più bassa a fronte di un frame rate di 60 fotogrammi al secondo, visto che il passaggio ai 30 fps rende decisamente meno coinvolgenti ed evocative le fasi esplorative del gioco, ovverosia la sua parte più intensa e particolare. C'è un po' di stutter qui e lì, ma soprattutto si sperimentano forti cali in determinate situazioni, ad esempio quando si sbuca dall'acqua per tornare a respirare: un fenomeno fastidioso, che speriamo venga sistemato tramite un aggiornamento.
A ciò si aggiunge una drawing distance generalmente modesta, che compensa con effetti pop-up la nostra voglia di procedere più speditamente, specie quando ci addentriamo in zone densamente popolate in termini di flora e fauna. Il design delle creature è valido, anche lì al netto di qualche soluzione meno ispirata, e l'atmosfera di questo mondo così affascinante è rimasta intatta, ma sarebbe stato bello poter contare su di un lavoro di conversione più incisivo. Strano che un team esperto come Panic Button, che su Nintendo Switch ha fatto quasi dei miracoli con DOOM e Wolfenstein 2: The New Colossus, non abbia saputo in questo caso farsi valere. Nulla da dire per quanto concerne il sonoro invece, in grado nella sua essenzialità di creare un ambiente audio convincente, d'atmosfera.
Conclusioni
Subnautica si conferma anche su PlayStation 4 un survival game ispirato e convincente, dotato di una grande atmosfera e di risvolti narrativi anche inaspettati, ma soprattutto capace di smussare gli spigoli che si è soliti riscontrare in produzioni di questo genere. La fase di raccolta risulta infatti semplificata e velocizzata, dopo i primi passi si viene supportati da un ottimo senso di progressione e la formula rivela man mano le sue carte, tenendo sempre il punto. Purtroppo i controlli e il comparto tecnico in generale pagano dazio, con qualche scatto di troppo e performance rinunciatarie, che mai come in questo caso avrebbero tratto vantaggio da un frame rate superiore piuttosto che da un'enfasi sulla risoluzione. Ad ogni modo, se apprezzate questo tipo di esperienze il titolo di Unknown Worlds Entertainment resta un punto di riferimento.
PRO
- Ottimo sistema di progressione
- Fasi esplorative interessanti
- Atmosfera e narrazione di qualità
CONTRO
- Performance deludenti su PS4
- Controlli un po' macchinosi
- Interfaccia a tratti migliorabile