61

Tell Me Why: Capitolo Uno - Ritorno a Casa, la recensione del primo episodio della serie

Dontnod ci accompagna a scoprire la storia dei gemelli Tyler e Alyson Ronan, alle prese con un passato tormentato con il quale scendere a patti: la nostra recensione del primo capitolo di Tell Me Why, Ritorno a Casa

RECENSIONE di Alessandra Borgonovo   —   27/08/2020

Dontnod non ha mai fatto mistero della sua volontà di affrontare temi delicati nei suoi ultimi videogiochi, a cominciare dal primo Life is Strange nel quale si parla tra le altre cose di omosessualità per poi passare a una dichiarata critica sociale e una netta presa di posizione contro Trump grazie a Life is Strange 2. La recensione di Tell Me Why parla di un progetto che non è da meno poiché affronta un argomento se possibile più delicato dei precedenti: la transessualità. Laddove nei titoli passati i temi messi in gioco formavano l'impalcatura della narrazione ma non ne erano necessariamente il fulcro, pur ricoprendo un ruolo importante, in questo caso il team di sviluppo ha deciso di ruotare la storia attorno al percorso di transizione affrontato dal protagonista e al concetto di accettazione da parte del mondo esterno - in particolare della madre. Una posta alta, quella di Dontnod, che in un periodo dove è facile infiammarsi per un errore involontario (si veda il caso di Deadly Premonition 2 e del deadnaming) ha deciso di rischiare e dare il proprio contributo alla comunità LGBTQ+ sfruttando il videogioco. Tell Me Why è un'avventura narrativa divisa in tre episodi, che saranno pubblicati a distanza di una sola settimana l'uno dall'altro e dei quali ci occuperemo passo passo al momento giusto: a cominciare dal primo, Ritorno a Casa.

Nel gelido Alaska

Tell Me Why racconta la storia di Alyson e Tyler Ronan, due gemelli rimasti separati dieci anni a causa della morte della madre: è difficile raccontare un gioco prettamente narrativo senza incorrere in spoiler ma possiamo dirvi che la tragedia è dovuta a un atto di legittima difesa per Tyler, all'epoca una ragazzina ma già sicura del proprio percorso di transizione e con il quale la madre sembrava essere categoricamente in disaccordo. Questo incidente ha portato i fratelli a vivere lontano l'uno dall'altra fino al tanto agognato ricongiungimento: sono cresciuti, hanno ventun'anni e sono pronti a dare una svolta definitiva alle loro vite chiudendo i conti con un passato che non ha smesso di tormentarli. Il primo episodio si concentra proprio sul ritorno alla loro cittadina natale, Delos Lake, dove Alyson è rimasta a vivere mentre Tyler trascorreva i suoi anni al Fireweed Residential Center - un centro nel quale ha potuto riflettere su sé stesso e sottoporsi alla terapia ormonale per diventare alla fine la persona che in tutto quel tempo si è sentito di essere.

Il grande passo da compiere per cercare di andare avanti è vendere la loro vecchia casa, quella dove si è consumata la tragedia e che porta con sé ancora troppi ricordi: tanto per lui quanto per lei, rimettervi piede è un peso non indifferente sulle spalle che dalle loro parole restituisce un'infanzia dove la felicità era un lusso raro. Parla di una madre, da entrambi chiamata solo Mary-Ann, molto severa ma sono memorie che a tratti cozzano con ciò che ci circonda al punto da rendere difficile stabilire chi fosse davvero - ed è senza dubbio l'aspetto più interessante del gioco finora. Mary-Ann è una figura ambigua, una madre in perenne conflitto e tesa fino all'estremo per tenere assieme una famiglia priva di una figura paterna: non si sa nulla del padre, non viene mai menzionato ed è come se non fosse mai esistito. Un viaggio nella memoria, quello dei gemelli, che non passa solo dalla voce ma anche da vere e proprie apparizioni, meccanica portante dell'intero gioco assieme agli ormai conosciuti bivi narrativi dovuti ai vari dialoghi ramificati.

Tell Me Why Capitolo 1 01

Legame fra gemelli

Seguendo il percorso tracciato con il primo Life is Strange, anche Tyler e Alyson hanno poteri molto particolari che in questo caso possiamo leggere come la manifestazione concreta di quel legame che si dice abbiano i gemelli: qualcosa che tuttavia va oltre quanto visto con Max e Daniel, emergendo in diversi modi a cominciare dalla possibilità di rivivere i propri ricordi nel momento in cui provano una forte emozione. Questi si presentano all'inizio come forme indistinte particellari, che prendono "vita" nel momento in cui vi interagiamo, ripresentando uno spaccato delle loro vite da bambini: è una meccanica fondamentale nel proseguimento del gioco, volto a fare luce sulla figura della madre - in particolare per volontà di Tyler, che da quella fatidica notte si porta dietro il peso di essere stato quasi ucciso da lei perché non accettava chi fosse.

Rimettere piede nella vecchia casa porterà i due fratelli a riconsiderare le proprie posizioni, compresa Alyson che pur non avendo vissuto un pericolo concreto come quello del fratello sembra nascondere qualcosa. Indagare su Mary-Ann porta di conseguenza a vedere gli avvenimenti passati sotto un'altra prospettiva, a dubitare di sé stessi e delle proprie percezioni, a chiedersi se la donna fosse davvero così in errore come hanno sempre creduto fosse. Sotto questo aspetto, Dontnod riesce ancora una volta a dipingere uno spaccato di vita molto sentito, nel quale è difficile prendere le parti di uno o dell'altro perché sono tutti così umani - e dunque fallaci - da rendere impossibile capire chi abbia ragione; posto che questa ragione esista davvero, stiamo parlando di due mondi agli antipodi come quello di due bambine che si sentono "tiranneggiate" dalla madre e di una donna che non condivide nulla di sé, impedendo di capire cosa stia pensando.

Tornando alla questione dei poteri, Alyson e Tyler condividono anche la cosiddetta Voce, ossia la possibilità di comunicare telepaticamente: si tratta di qualcosa che avevano in comune da bambine e a quanto pare si è persa con il tempo, non è chiaro se per il trauma subito o per la distanza che li separava. Questa meccanica può essere sfruttata nel gioco per condividere pensieri che altrimenti non potrebbero essere espressi a voce a causa di situazioni contingenti (banalmente, la presenza di altre persone che non dovrebbero sentire la conversazione) e si prospetta interessante per il futuro. Per ora è stata sfruttata poco, limitandosi a fare da sfondo durante alcune sezioni del capitolo. Infine, considerate le memorie abbastanza discordanti tra i due fratelli, in determinati casi è possibile scegliere a quale delle rievocazioni dare retta per proseguire con la storia: si tratta di un altro modo di esporre quelle che nei giochi precedenti erano le decisioni critiche, in grado di dare una vera svolta alla narrazione e concorrere a rafforzare o allentare il loro legame. Non mancano com'è ovvio anche i rapporti con gli altri personaggi, che al solito possono evolversi e migliorare oppure incontrare resistenza a seconda delle nostre decisioni. Pur restando fedele alle origini, il gameplay cerca di ampliarsi un poco offrendo qualche guizzo se non originale di per sé almeno nuovo nella serie, aumentando così la diversità di approccio.

Tell Me Why Capitolo 1 02

Struttura dei dialoghi

Vogliamo dedicare un piccolo paragrafo a questo punto per il semplice fatto che la struttura dei dialoghi comincia a sentirsi vecchia e stagnante: a differenza di altri videogiochi, banalmente il recente Wasteland 3 (fermo restando la diversità fra i due generi), la costruzione dei dialoghi segue un filo logico in cui la conversazione si evolve, nel bene come nel male, in base alle risposte che diamo. Questo in Tell Me Why viene a mancare, proprio come è stato nei titoli precedenti, presentando dunque una dissonanza e lasciando la sensazione di seguire un dialogo tra automi anziché esseri umani. Certo, l'espressività e i toni concorrono a renderlo molto verosimile ma dall'ormai lontano 2015 il peso di questa narrazione "a compartimenti stagni" sta facendosi sentire: dopo la prima interazione, qualunque sia, le restanti opzioni si sentono con molta chiarezza forzate all'interno di un dialogo che ha preso una sua direzione ma viene riportato bruscamente indietro sfilacciando quella connessione venutasi a creare tra le due parti.

Per fare un esempio pratico, se alla domanda "in cosa posso esserti utile?" decidiamo di rispondere chiedendo di cosa si stia occupando l'interlocutore, una volta esaurito questo scambio la battuta successiva non può riportare il dialogo all'inizio come se quanto appena detto non fosse mai esistito. A ben guardare, in alcuni casi sembra che l'ordine delle risposte sia prestabilito, dalla prima all'ultima, per non incappare in queste incoerenze logiche che spezzano l'immersività e lasciano perplessi a pensare come sarebbe una conversazione del genere nella vita reale. Se in Life is Strange poteva essere perdonabile e con la seconda stagione iniziava a farsi sentire un po' di più, arrivati al terzo gioco rischia di pesare troppo sulla fluidità della narrazione.

Tell Me Why Capitolo 1 03

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD Ryzen 7 3750H
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1660 Ti
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel core i3 4130 o AMD FX 4300
  • Scheda video: Nvidia GTX 750Ti/Nvidia GTX 1050 o AMD Radeon R7 260X/AMD Radeon RX 560
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Hard disk: 25 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 7 64-bit o superiore

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel i5 4570 o AMD Ryzen 3 1300X
  • Scheda video: Nvidia GeForce GTX 970/Nvidia GeForce GTX 1060 o AMD Radeon R9 290X/AMD Radeon RX 480
  • Memoria: 8 GB di RAM

Tirando le somme

Ritorno a Casa è, come tutti i capitoli introduttivi, una partenza lenta, che si prende i suoi tempi e lavora soprattutto sul personaggio di Tyler - il suo rapporto con la sorella, inevitabilmente stentato dopo dieci anni di lontananza e qualche attrito di cui non vi sveliamo nulla, ma anche sullo stesso mondo esterno verso cui ha un'istintiva aggressività volta più che altro a proteggerlo. Un ottimo lavoro è stato fatto in termini visivi, lasciando da parte quello stile ancora un po' "plasticoso" del gioco precedente per abbracciarne uno più morbido e conferire ulteriore verosimiglianza ai suoi personaggi, che sanno essere ancora più espressivi. Sul piano narrativo, invece, la voglia di concentrarsi su Tyler fa sì che il capitolo sia abbastanza piatto, ben costruito sul lato umano ma lento sullo svolgimento in sé, tanto che il colpo di scena finale risulta poco d'impatto e piuttosto prevedibile.

C'è un accenno di sovrannaturale esterno ai poteri dei gemelli che potrebbe portare la storia verso lidi interessanti, per il momento però la partenza di Tell Me Why è giusto discreta: a ostacolare c'è anche la decisione di dividere il gioco in tre capitoli e distribuirli a strettissimo giro. Da tempi quasi biblici di Life is Strange 2 si passa a un taglio netto che però risulta quasi ridicolo, visti i pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. Data la brevità della storia, che per lunghezza segue lo schema di Life is Strange: Before the Storm, resta da vedere quanto Dontnod ingranerà la marcia con i due capitoli rimanenti.

Tell Me Why Capitolo 1 04

Conclusioni

Digital Delivery Steam, Windows Store
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (44)
7.2
Il tuo voto

Tell Me Why si prefissa di raccontare una storia persino più umana delle precedenti: i personaggi si sono mostrati meglio rifiniti rispetto a Life is Strange 2, con le loro luci e ombre che concorrono a renderli più credibili e comprensibili nelle loro reazioni persino quando ci sembrano esagerate. Una cura maniacale nei rapporti interpersonali fa da contraltare a una narrazione piuttosto trattenuta, che inizia senza troppo clamore per concentrarsi molto su Tyler al punto da lasciare il resto della storia un po' nascosta, senza il giusto mordente per farla scattare se non nella scena conclusiva - che pur nella sua prevedibilità aggiunge un elemento potenzialmente interessante. Sono stati fatti ottimi passi avanti nel comparto grafico e i poteri dei gemelli sono più ricchi nelle loro dinamiche, ma la struttura dei dialoghi comincia a sentirsi datata nella sua dissonanza spezzando a più riprese l'immersività. Ritorno a Casa ha un sapore dolcemaro, dei ricordi che non se ne vanno e restano nascosti nel buio della coscienza, pronti a mordere quando meno ce lo aspettiamo: è un buon capitolo iniziale ma, dato il numero più contenuto dei capitoli, la scelta di focalizzarsi su Tyler a discapito della fluidità della storia potrebbe spingere i due successivi ad accelerare più del previsto.

PRO

  • Graficamente sono stati fatti passi avanti
  • Interessante l'introduzione dei diversi poteri
  • Caratterizzazione dei personaggi ben riuscita

CONTRO

  • La struttura dissonante dei dialoghi inizia a pesare
  • Concentrarsi tanto su Tyler ha sacrificato un po' la storia
  • La distribuzione a strettissimo giro dei capitoli resta un mistero