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The Occupation, la recensione

White Paper Games presenta The Occupation, un'avventura investigativa in cui il tempo gioca un ruolo molto importante. Ecco la nostra recensione.

RECENSIONE di Davide Spotti   —   11/03/2019

The Occupation è l'ultimo esperimento di White Paper Games, piccolo studio indipendente con sede a Manchester, che probabilmente qualcuno ricorderà per la creazione di Ether One. Le due avventure presentano davvero pochi elementi in comune, pur condividendo lo scopo degli autori: realizzare videogiochi incentrati sullo sviluppo di una trama e la risoluzione di enigmi. In questo caso la matassa da sbrogliare assume un taglio investigativo, mettendoci nei panni di un giornalista alla ricerca di informazioni e risposte su eventi destinati a cambiare la vita di un intero Paese. Dopo aver portato a termine il titolo su PS4, vediamo di fare il punto della situazione nella nostra recensione.

Storia: inchieste giornalistiche di fine anni ‘80

La storia di The Occupation è ambientata nello stesso universo del già citato Ether One, sebbene le due vicende siano del tutto slegate tra loro. Gli eventi raccontati nel gioco si svolgono per lo più all'interno di un singolo edificio, nella giornata del 24 ottobre 1987. Un recente attacco terroristico ha provocato la morte di 23 persone, inducendo il governo britannico a vagliare l'approvazione dell'Union Act, una controversa proposta di legge che mira ad attuare notevoli restrizioni alla libertà individuale dei cittadini britannici. Nei panni di H. Miller, giornalista di un quotidiano locale, siamo chiamati a fare chiarezza sugli eventi che hanno scosso l'opinione pubblica d'oltremanica. Un certo Alexander Dubois è stato ritenuto responsabile del tragico atto, ma alcune indiscrezioni sembrerebbero cozzare con la versione ufficiale formulata dalle autorità competenti. Proprio con questi intenti Miller decide di recarsi presso la struttura in cui lavorava l'autore della strage, che poi è anche la stessa in cui è avvenuta la deflagrazione. Ufficialmente il protagonista viene ospitato per intervistare tre individui a conoscenza dei fatti, ma in realtà l'obiettivo vero e proprio è quello di estrapolare il maggior numero di informazioni cercando di recuperare dettagli top secret. Per farlo si rende necessario accedere ad alcune aree dell'edificio autorizzate esclusivamente al personale di servizio. Proprio come avverrebbe nella realtà, tuttavia, la ricerca ha un limite non indifferente: l'inesorabile scorrere delle lancette dell'orologio.

The Occupation 6

Trofei PlayStation 4

I trofei di The Occupation sono nel complesso 16, suddivisi in 5 d'argento, 10 d'oro e il platino. Alcuni sono legati al completamento della storia, altri all'esecuzione di determinate azioni nel corso della partita o alla raccolta di collezionabili.

Gameplay: una lotta contro il tempo

In The Occupation si hanno a disposizione appena quattro ore per provare a portare a termine con successo la propria delicata indagine. Miller varca la soglia dell'edificio alle ore 15:00 e vi può restare fino alle 19:00 per raccogliere il maggior numero possibile di prove e informazioni sull'accaduto. Non un minuto di più, non un minuto di meno. Al termine della sua visita dovrà necessariamente lasciare la struttura, a prescindere che sia riuscito o meno a completare il lavoro. Per l'intera durata della partita è dunque possibile consultare l'orologio che il protagonista indossa sul polso sinistro: una sorta di conto alla rovescia scandisce dunque la forsennata ricerca di materiale probatorio tra un appuntamento e l'altro dell'agenda ufficiale. L'ulteriore variabile da tenere presente è Paulie, l'addetto alla sicurezza che muovendosi tra stanze e corridoi del palazzo verifica sia tutto quanto in ordine. Per non avere problemi bisogna agire di soppiatto: intrufolarsi nelle aree riservate quando l'uomo non si trova nei paraggi, cambiare direzione non appena lo si intravede in lontananza armato della sua torcia, e così via. Uno dei metodi più sicuri per non farsi individuare è quello di sfruttare i canali d'aerazione nascosti in vari settori della struttura, dove ci si può infilare per raggiungere uffici diversamente fuori portata. Come avrete già intuito, essere individuati può avere conseguenze nefaste sulla prosecuzione delle indagini: in alcuni casi si finisce per ricevere un semplice avvertimento ed è possibile proseguire oltre senza limitazioni, ma in altre situazioni il giocatore viene bloccato e scortato presso l'ufficio del responsabile della sicurezza. Con un rapido stacco d'inquadratura ci si ritrova così di fronte a un altro individuo sulla sessantina, che non esiterà a raccomandarsi affinché lo spiacevole inconveniente non si ripeta una seconda volta. Peraltro, facendosi trovare nel luogo sbagliato in prossimità degli orari in cui sono state fissate le interviste, si rischierà anche di passare direttamente alla sequenza successiva senza aver avuto l'occasione di presenziare a uno degli appuntamenti prefissati. The Occupation ha per lo più una durata circoscritta dettata dal tempo che scorre, ad eccezione di un paio di sequenze nelle quali si vivono brevi flashback dalla prospettiva di un secondo personaggio.

The Occupation 5

Alla maniera dei più consumati giornalisti d'assalto, Miller si annota tutto quanto possa servire sul proprio fidato taccuino: nella prima voce viene sviluppato l'obiettivo principale, a cui si aggiungeranno tutti gli elementi individuati concretamente con l'esplorazione. Abbiamo poi una seconda voce in cui si aggiornano le domande da effettuare alle persone informate sui fatti. Il loro numero dipenderà proprio dalla capacità del giocatore di scovare prove ed evidenze che possano in qualche modo far luce sull'intera faccenda. Nella terza e ultima voce, infine, sono presenti una serie di osservazioni utili ai fini della ricerca. Sebbene a livello di gameplay l'idea alla base di The Occupation possa sembrare accattivante, lo sviluppo della narrazione non si è rivelato sufficientemente convincente. Specialmente nella seconda parte del racconto, le vicende sono raccontate in modo piuttosto confuso e poco articolato; con il passare del tempo le domande superano le risposte e persino l'epilogo fallisce nell'intento di fornire una conclusione avvincente e ritmata all'esperienza di gioco. Anche la caratterizzazione dei personaggi coinvolti, nel suo insieme, ci è parsa poco convincente. Su console, peraltro, non si può fare a meno di rimarcare alcune limitazioni che affliggono il sistema di controllo: evidentemente pensata per l'utilizzo con mouse e tastiera, l'interfaccia non è stata ottimizzata per funzionare a dovere con un pad tra le mani. Difficoltà che si colgono tanto nella navigazione nei pochi menù disponibili, quanto nell'interazione con gli oggetti disponibili nello scenario; ne scaturisce una palese scomodità di fruizione che contrasta con scelte e tempistiche ridotte concesse al giocatore. Pur chiudendo un occhio sulla durata dei tempi di caricamento, The Occupation presenta qualche problematica anche a livello di localizzazione. Il doppiaggio è rimasto quello originale in inglese, e fin qui nulla di strano. Le anomalie emergono invece osservando i sottotitoli in italiano, dato che non tutte le linee di dialogo sono state regolarmente tradotte nella nostra lingua. L'auspicio è che, almeno su questo versante, vengano presto apportate le dovute correzioni tramite patch.

The Occupation 7

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Prezzo 29.99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (3)
5.7
Il tuo voto

The Occupation prova a sviluppare un'idea tutta sua, seppur con risultati non proprio ottimali. La raccolta di indizi dovendo fare i conti con variabili come il tempo che scorre e la necessità di non farsi individuare è senz'altro interessante, ma la realizzazione complessiva dell'opera si è rivelata poco solida soprattutto a livello narrativo. Complice la durata limitata della storia, la trama non gode di quel respiro che sarebbe servito a rendere gli eventi più organici e semplici da inquadrare. Se a ciò si aggiunge la presenza di personaggi impalpabili e l'introduzione di meccaniche d'infiltrazione solo abbozzate, il nuovo lavoro di White Paper Games è un po' un'occasione sprecata.

PRO

  • Interessante l'idea dell'indagine a tempo
  • Un mosaico di indizi da ricostruire
  • Non bisogna farsi scoprire

CONTRO

  • Narrazione debole e poco ritmata
  • Meccaniche di infiltrazione solo abbozzate
  • Sottotitoli in italiano realizzati in modo approssimativo
  • Graficamente arretrato